-
Libro biblico numero 52: 1 Tessalonicesi“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
-
-
che è buono gli uni verso gli altri e verso tutti”. — 5:13, 15.
12. Su quali importanti argomenti Paolo dà infine consigli, e come termina egli la sua lettera ai Tessalonicesi?
12 Infine, Paolo dà consigli su vari argomenti importanti: ‘Siate sempre allegri. Pregate incessantemente, rendendo grazie per ogni cosa. Mantenete acceso il fuoco dello spirito. Abbiate rispetto per le profezie. Accertatevi di ogni cosa e attenetevi a ciò che è eccellente. Astenetevi da ogni forma di malvagità’. (5:16-22) Quindi prega che lo stesso Dio della pace li santifichi completamente e che essi rimangano irriprovevoli in spirito, anima e corpo al tempo della presenza del Signore Gesù Cristo. Egli termina la lettera con calorose parole di incoraggiamento e imponendo loro il solenne obbligo di leggerla a tutti i fratelli.
PERCHÉ È UTILE
13. In che cosa Paolo e i suoi compagni diedero un nobile esempio, e quale effetto ha nella congregazione la manifestazione spontanea di amore?
13 In questa lettera Paolo dimostrò uno spirito di amorevole interesse per i fratelli. Lui e i suoi compagni nel ministero avevano dato un nobile esempio di tenero affetto, impartendo non solo la buona notizia di Dio, ma la loro stessa anima a favore dei loro diletti fratelli di Tessalonica. Tutti i sorveglianti dovrebbero cercare di forgiare simili vincoli d’amore con le rispettive congregazioni! Questa manifestazione di amore spronerà tutti a mostrarsi amore gli uni gli altri, come disse Paolo: “Inoltre, il Signore vi faccia aumentare, sì, vi faccia abbondare nell’amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi facciamo verso di voi”. Questo amore manifestato spontaneamente da tutti i servitori di Dio è di grandissima edificazione. Rende i cuori “fermi, non biasimevoli nella santità dinanzi al nostro Dio e Padre al tempo della presenza del nostro Signore Gesù con tutti i suoi santi”. Apparta i cristiani da un mondo corrotto e immorale perché possano camminare in santità e santificazione, e così piacere a Dio. — 3:12, 13; 2:8; 4:1-8.
14. In che modo 1 Tessalonicesi è un eccellente esempio di come dare consigli premurosi e amorevoli?
14 Questa lettera costituisce un eccellente esempio di come dare consigli premurosi e amorevoli nella congregazione cristiana. Benché i fratelli tessalonicesi fossero zelanti e fedeli, c’erano aspetti da correggere. Comunque, in ciascun caso Paolo loda i fratelli per le loro buone qualità. Per esempio, nel mettere in guardia contro l’impurità morale, prima li loda perché camminano in modo da piacere a Dio e poi li esorta a farlo “più pienamente”, mantenendo ognuno il proprio vaso in santificazione e onore. Quindi, dopo averli lodati per il loro amore fraterno, li esorta a continuare in questo modo “in misura più piena”, pensando ai fatti loro e conducendo una vita decente rispetto a quelli di fuori. Con tatto Paolo raccomanda ai suoi fratelli di perseguire “ciò che è buono gli uni verso gli altri e verso tutti”. — 4:1-7, 9-12; 5:15.
15. Cosa indica che Paolo predicò con zelo la speranza del Regno mentre era a Tessalonica, e quali eccellenti consigli diede a questo riguardo?
15 In quattro occasioni Paolo menziona la “presenza” di Gesù Cristo. Pare che i cristiani di Tessalonica, convertiti da poco, si interessassero molto di questo insegnamento. Mentre era nella loro città Paolo senza dubbio aveva predicato intrepidamente intorno al Regno di Dio nelle mani di Cristo, com’è indicato dall’accusa mossa contro di lui e contro i suoi compagni: “Tutti questi agiscono contro i decreti di Cesare, dicendo che c’è un altro re, Gesù”. (Atti 17:7; 1 Tess. 2:19; 3:13; 4:15; 5:23) I fratelli tessalonicesi avevano riposto la loro speranza nel Regno e, avendo fede in Dio, attendevano “dai cieli il Figlio suo, che egli destò dai morti, cioè Gesù”, perché li liberasse dall’ira avvenire. In modo simile, tutti quelli che oggi sperano nel Regno di Dio devono ascoltare l’eccellente consiglio contenuto in 1 Tessalonicesi di abbondare nell’amore, con cuore fermo e non biasimevole, affinché continuino a ‘camminare in modo degno di Dio che li chiama al suo regno e alla sua gloria’. — 1 Tess. 1:8, 10; 3:12, 13; 2:12.
-
-
Libro biblico numero 53: 2 Tessalonicesi“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
-
-
Libro biblico numero 53: 2 Tessalonicesi
Scrittore: Paolo
Dove fu scritto: Corinto
Quando fu completato: ca. 51 E.V.
1. Cosa indica il tempo e il luogo in cui fu scritta la seconda lettera ai Tessalonicesi, e che cosa spinse Paolo a inviarla?
LA SECONDA lettera dell’apostolo Paolo ai Tessalonicesi seguì a breve distanza dalla prima. Sappiamo che fu scritta poco dopo la prima lettera, e anche dalla stessa città, Corinto, perché gli stessi fratelli, Silvano e Timoteo, si uniscono di nuovo a Paolo nell’inviare saluti alla congregazione di Tessalonica. Erano tutti servitori viaggianti della congregazione cristiana primitiva, e non c’è nessuna indicazione che tutti e tre si siano trovati di nuovo insieme dopo esserlo stati a Corinto. (2 Tess. 1:1; Atti 18:5, 18) L’argomento e la natura della trattazione indicano che Paolo sentì la necessità di correggere immediatamente la congregazione riguardo a un errore in cui era caduta.
2. Cosa attesta l’autenticità di 2 Tessalonicesi?
2 L’autenticità di questa lettera è attestata quanto quella di 1 Tessalonicesi. Anch’essa è citata da Ireneo (II secolo E.V.) e da altri scrittori antichi, fra cui Giustino Martire (pure del II secolo), che a quanto pare si riferisce a 2 Tessalonicesi 2:3 quando scrive dell’“uomo dell’illegalità [del peccato]”. Compare negli stessi cataloghi antichi in cui compare 1 Tessalonicesi. Benché ora manchi nel papiro Chester Beatty II (P46), quasi certamente era contenuta nei primi due dei sette fogli mancanti dopo 1 Tessalonicesi.
3, 4. (a) Quale problema era sorto nella congregazione di Tessalonica? (b) Quando e dove fu scritta la lettera, e con quale obiettivo la scrisse Paolo?
3 Quale fu lo scopo di questa lettera? Dai consigli che Paolo diede ai tessalonicesi apprendiamo che alcuni nella congregazione sostenevano che la presenza del Signore fosse imminente, che questi speculatori predicavano attivamente questa loro teoria e che stavano creando non poco disturbo nella congregazione. Pare che alcuni addirittura se ne servissero come scusa per non lavorare. (2 Tess. 3:11) Nella prima lettera Paolo aveva fatto più volte riferimento alla presenza del Signore, e senza dubbio quando questi speculatori sentirono leggere la lettera, furono pronti a torcere le parole di Paolo e a leggere tra le righe quello che non diceva. È anche possibile che una lettera falsamente attribuita a Paolo fosse stata interpretata nel senso che ‘il giorno di Geova fosse venuto’. — 2:1, 2.
4 Sembra che Paolo avesse ricevuto un rapporto su questa situazione, probabilmente dalla persona che aveva consegnato la prima lettera alla congregazione, e che fosse perciò molto ansioso di correggere il pensiero dei fratelli per i quali aveva così grande affetto. Perciò nel 51 E.V. Paolo, insieme con i suoi due compagni, mandò da Corinto una lettera alla congregazione di Tessalonica. Oltre a correggere il punto di vista errato sulla presenza di Cristo, Paolo incoraggia sentitamente i tessalonicesi a rimanere fermi nella verità.
CONTENUTO DI 2 TESSALONICESI
5. Per che cosa Paolo e i suoi compagni rendono grazie a Dio, che cosa assicurano, e cosa chiedono in preghiera?
5 La rivelazione del Signore Gesù (1:1-12). Paolo e i suoi compagni ringraziano Dio a motivo dell’eccellente crescita della fede dei tessalonicesi e del loro reciproco amore. La loro perseveranza e la loro fede nelle persecuzioni sono una prova del giusto giudizio di Dio in base al quale sono considerati degni del Regno. Dio renderà tribolazione a quelli che fanno tribolare la congregazione e darà sollievo a quelli che soffrono. Questo avverrà “alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli . . . al tempo in cui verrà per essere glorificato riguardo ai suoi santi”. (1:7, 10) Paolo e i suoi compagni pregano sempre per i tessalonicesi, affinché Dio li consideri degni della Sua chiamata e affinché il nome del Signore Gesù sia glorificato in loro ed essi unitamente a lui.
6. Cosa deve venire prima del giorno di Geova, e come?
6 L’apostasia deve precedere la presenza di Gesù (2:1-12). I fratelli non devono agitarsi per qualche messaggio secondo cui il giorno di Geova sia venuto. “Esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione”. Ora sanno cos’è che “agisce da restrizione”, ma il mistero di questa illegalità è già all’opera. Quando questa restrizione sarà stata tolta, “allora, in realtà, sarà rivelato l’illegale, che il Signore Gesù sopprimerà con lo spirito della sua bocca e ridurrà a nulla mediante la manifestazione
-