-
Mostriamo lealtà con cuore unitoLa Torre di Guardia 1962 | 15 maggio
-
-
che gli sono leali”. (Prov. 2:7, 8) Che attuale ricompensa è questa, se siamo leali a Geova Dio con cuore unito nel timore del suo nome! Egli ci ricompensa anche ora perché desidera che riceviamo una durevole ricompensa nel suo nuovo mondo, che sarà ereditato e abitato da tutti coloro che sono leali a lui per sempre.
-
-
Profetizziamo con la leale organizzazioneLa Torre di Guardia 1962 | 15 maggio
-
-
Profetizziamo con la leale organizzazione
1. (a) Quale altra lealtà è richiesta per mostrare lealtà verso Dio? (b) Essendo leali a quali organizzazioni religiose le persone non mostrano lealtà verso Dio?
LA LEALTÀ a Dio che creò e organizzò i cieli e la terra richiede lealtà alla sua organizzazione. Oggi molte persone pensano che essendo leali a qualche organizzazione religiosa siano leali a Dio. Ma forse a questo proposito si sbagliano. Fra le cose il cui adempimento fu predetto per i nostri giorni vi sono persone e organizzazioni “amanti più del piacere che di Dio, aventi le apparenze della pietà, ma privi di quanto ne forma l’essenza”. (2 Tim. 3:1, 4, 5, Na) Esse hanno pretese religiose; affermano di essere devote a Dio; osservano cerimonie religiose inventate da uomini e tenute da uomini ordinati come sacerdoti, vescovi, diaconi, reverendi e teologi. Nello stesso tempo cercano le cose materiali, la soddisfazione della carne anziché dello spirito, e in tal modo rivelano di non essere la vera organizzazione di Dio. Rivelano di amare le cose belle e i divertimenti, i passatempi e i giuochi d’azzardo di questo mondo, e non manifestano il potere della vera e santa devozione nella loro vita. La loro condotta smentisce la sincerità della loro devozione esteriore. Sono leali ad una falsa organizzazione, e non all’“Iddio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo”. (Efes. 1:3, Na) Sono leali a un’organizzazione religiosa falsa dinanzi a Dio, che Egli non considera quale sua organizzazione.
2, 3. (a) A quale organizzazione ci comanda Geova di essere leali, e quale giorno di diciannove secoli fa risolse la questione per noi? (b) Come fu mostrato quel giorno che la congregazione cristiana era l’organizzazione a cui si deve essere leali?
2 La visibile organizzazione a cui Dio ci comanda di essere leali è quella su cui egli ha sparso il suo spirito santo. Oltre diciannove secoli fa, il giorno festivo di Pentecoste del 33 d.C., la congregazione giudaica di Gerusalemme pensava di essere la visibile organizzazione di Dio. Per questa ragione cinquantadue giorni prima i suoi sacerdoti e capi religiosi avevano costretto il governatore romano Ponzio Pilato a inchiodare sul palo Gesù Cristo perché morisse come uno schiavo colpevole. Ma ciò che accadde quel giorno di Pentecoste mostrò se ciò che essi pensavano era giusto o errato. I discepoli di Gesù Cristo attestarono che egli era risuscitato dai morti il terzo giorno dopo la sua morte e che era apparso loro in alcune occasioni, nei quaranta giorni che seguirono la sua risurrezione, e furono inoltre testimoni dell’inizio della sua ascensione al cielo. Questi discepoli, che erano stati rigettati dalla congregazione giudaica, erano forse la nuova visibile organizzazione di Geova Dio? Il giorno di Pentecoste risolse la questione in modo decisivo.
3 Quel giorno lo spirito santo di Dio fu sparso sulla sua approvata congregazione, no, non sulla congregazione giudaica che celebrava la Pentecoste nel suo tempio di Gerusalemme, ma sui discepoli di Gesù Cristo che erano radunati in una stanza superiore fuori del recinto del tempio. Questi centoventi discepoli furono tutti ripieni di spirito santo e cominciarono miracolosamente a parlare in lingue straniere delle cose grandi di Dio. Quando Geova Dio aveva precedentemente sparso il suo spirito su Gesù di Nazaret, aveva detto dal cielo: “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale Io mi compiaccio”. Similmente, quando sparse il suo spirito su quella prima congregazione cristiana a Gerusalemme, fu data la prova visibile e udibile che l’aveva approvata, mentre aveva rigettato la congregazione giudaica di Gerusalemme la cui comunità era responsabile dell’assassinio di Gesù Cristo. Non v’era rimasto alcun dubbio a quale organizzazione dovevano essere leali d’allora in poi gli adoratori di Geova. Era la congregazione cristiana, non l’organizzazione religiosa giudaica.
4. Di quale profezia fu questo un adempimento, e come profetizzarono coloro che si trovavano in tale stanza superiore?
4 Quello spargimento dello spirito santo con tutto ciò che ne derivò fu un miracoloso adempimento della profezia divina. L’apostolo Pietro, che fu unto e ricevette lo spirito santo quel giorno, disse che si adempiva Gioele 3:1-5 (Na), dove si legge: “E dopo questo, avverrà che Io diffonderò il mio spirito sopra ogni carne, e profetizzeranno i vostri figli e le vostre figlie; i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani vedranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni, diffonderò il mio spirito. . . . prima che venga il giorno del Signore, grande e spaventoso. Ed avverrà che chiunque invocherà il Nome del Signore sarà salvo”. (Atti 2:1-21) Per questo tutti coloro che erano nella stanza superiore di Gerusalemme profetizzarono, cioè parlarono delle cose grandi di Dio affinché udissero altre persone.
5. Come mostrarono le osservazioni di Pietro se lo spargimento dello spirito doveva essere limitato alle centoventi persone riunite in quella stanza?
5 Quello spargimento dello spirito non fu limitato alle centoventi persone radunate nella stanza superiore di Gerusalemme. Pietro disse che Dio si era servito di Gesù Cristo alla sua destra nel cielo per spargere lo spirito santo. Perciò, se le varie migliaia di Giudei, i quali udirono la spiegazione che Pietro diede del miracolo, volevano ricevere lo spirito santo in adempimento alla profezia di Gioele, dovevano pentirsi ed essere battezzati nell’acqua nel nome di Gesù Cristo per ottenere il perdono dei loro peccati. In tal caso avrebbero ‘ricevuto il dono dello Spirito Santo’. — Atti 2:22-40, Na.
6. Secondo il racconto biblico, come continuò ad esser sparso lo spirito, ed è questo continuato nel nostro ventesimo secolo?
6 Circa tremila Giudei e proseliti colpevoli si pentirono e furono battezzati nel nome di Gesù, e in seguito ricevettero lo spirito santo come l’avevano ricevuto quello stesso giorno i primi centoventi discepoli. Circa tre anni e mezzo dopo un gruppo di incirconcisi Italiani che udirono la predicazione di Pietro e divennero credenti ricevettero lo spirito santo e cominciarono a profetizzare in lingue straniere. (Atti 10:1-46) Sedici anni più tardi, nel 52 d.C., o diciannove anni dopo la Pentecoste, l’apostolo Paolo predicò a un gruppo di dodici credenti ad Efeso nell’Asia Minore ed essi furono battezzati nel nome di Gesù Cristo; dopo di che Paolo impose loro le mani e lo spirito santo fu sparso su di essi, che cominciarono a profetizzare in lingue straniere. (Atti 19:1-7) Non dobbiamo, dunque, supporre che lo spargimento dello spirito santo, in seguito al quale si profetizzò in adempimento alla profezia di Gioele, terminasse il giorno di Pentecoste, nel 33 d.C. È continuato in questo ventesimo secolo lo spargimento dello spirito santo insieme all’opera di profetizzare? Sì; e mediante questa prova possiamo stabilire qual è l’organizzazione a cui ora dobbiamo essere leali.
7. In quali giorni viviamo secondo la profezia, e riuscirà la cristianità a salvarsi nell’imminente giorno di Geova?
7 Alla luce degli avvenimenti mondiali
-