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‘Cogliete le opportunità’La Torre di Guardia 1957 | 1° maggio
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sono. Se dunque un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. — Isa. 56:10, 11; Matt. 15:6, 14, NM.
Lo scrittore della lettera esortava il clero a cogliere le opportunità. Noi esortiamo le persone che, come lo scrittore, hanno fame spirituale, a cogliere le loro opportunità. Gesù disse: “Ecco! io sto alla porta e busso. Se qualcuno ode la mia voce e apre la porta, io entrerò in casa sua e cenerò con lui ed egli meco”. Quando i testimoni di Geova sono alla vostra porta e bussano, ricordate le parole di Gesù ai suoi testimoni: “Chi riceve voi riceve me”. E, “dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro”. In questo modo si può avere ora una cena spirituale con Cristo. Questa è la vostra opportunità, e anche la vostra responsabilità. — Apoc. 3:20, NM; Matt. 10:40; 18:20.
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Nessun “dono di lingue” oggiLa Torre di Guardia 1957 | 1° maggio
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Nessun “dono di lingue” oggi
A che cosa servì il dono di lingue a Pentecoste? Lo spirito santo di Dio impartisce forse ancora il dono di lingue, e dobbiamo noi esser in grado di parlare in lingue per mostrare d’aver ricevuto lo spirito santo? Che cosa ne dice la Bibbia?
IL luogo era una stanza di piano superiore a Gerusalemme. Erano presenti 120 seguaci di Cristo compresi i suoi discepoli, i suoi fratellastri e sua madre. Era il giorno di Pentecoste, circa il 20 maggio 33 d.C. secondo il nostro calendario. Dieci giorni erano trascorsi da quando Cristo era stato visto ascendere al cielo. “Improvvisamente ci fu dal cielo un rumore come quello di un forte vento impetuoso, che riempì tutta la casa nella quale sedevano. E lingue come di fuoco furono visibili e furono distribuite loro, e se ne pose una su ciascuno di loro, ed essi furono tutti ripieni di spirito santo e cominciarono a parlare in diverse lingue”. — Atti 2:1-4, NM.
A quel tempo, a causa della festa di Pentecoste, “si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d’ogni nazione di sotto il cielo. Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio” “delle cose grandi di Dio”. Pietro, come portavoce, spiegò agli sbalorditi Giudei il significato di questo miracolo, che era un adempimento di Gioele 2:28, 29 concernente lo spargimento dello spirito di Geova sopra ogni carne. — Atti 2:5-18.
Circa tre anni e mezzo più tardi il dono di parlare in altre lingue accompagnò lo spargimento dello spirito santo sopra Cornelio e la sua famiglia mentre Pietro predicava loro. Anni dopo lo stesso avvenimento ebbe luogo allorché Paolo ebbe predicato ad alcuni in Efeso. Questi tre esempi, i soli menzionati nelle Scritture, del dono delle lingue impartito insieme allo spirito santo, stabiliscono forse la rigida regola che tutti quelli che abbiano ricevuto
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