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La voce interiore della coscienzaLa Torre di Guardia 1975 | 15 settembre
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della nazione. La Bibbia descrive come si sentì Davide allorché si rese conto d’avere peccato. Mostrando l’operato della coscienza, la Bibbia dice che “a Davide batteva il cuore”. (2 Sam. 24:1-10) Un simile effetto del rimorso di coscienza è menzionato in un’antica tavoletta cuneiforme contenente la preghiera di un Babilonese che aveva peccato. Egli implorò il suo dio di ascoltarlo “a motivo del suo petto, che si lamenta come un flauto risonante”.
12. (a) Che cosa si può dunque correttamente concludere riguardo alla facoltà della coscienza, come indicò l’apostolo Paolo? (b) È la coscienza manifestata da tutti?
12 Tutto questo mostra che abbiamo la coscienza perché abbiamo ereditato da Adamo l’intelligenza e un senso morale. Pertanto, anche nazioni che non sapevano nulla della legge mosaica data da Dio vietavano cose come furto, menzogna, incesto, assassinio e adulterio. Sì, benché ‘non abbiano la legge’, “fanno per natura le cose della legge”. L’apostolo Paolo mise in risalto su che cosa si basavano le loro norme morali, dicendo: “La loro coscienza [greco, syneiʹdesis] rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusati o scusati”. (Rom. 2:14, 15) La facoltà della coscienza data da Dio è così universale che un’enciclopedia dichiara: “Non si è ancora trovata una cultura in cui la coscienza non sia riconosciuta come fatto”. E riguardo a chi sembra ‘non avere coscienza’, il dott. Geoffrey Stephenson scrisse: “È stata ed è tuttora considerata da alcuni come una vera forma di pazzia o psicosi”. — Si paragoni Tito 1:15.
LA COSCIENZA: COME OPERA E COME SI ADDESTRA
13. Perché dobbiamo sapere di più oltre al fatto che abbiamo una coscienza?
13 Possiamo dunque semplicemente fare “per natura le cose della legge”? No, occorre dell’altro. Il solo comprendere la vera fonte della coscienza e com’è che abbiamo tale facoltà non ci assicura che ne traiamo pieno profitto. Rammentate che gli antichi Egiziani avevano certe norme morali in cui erano evidenti gli effetti della coscienza. Ma bastava questo? Questo soltanto li proteggeva da ogni cosa scorretta? La loro ripugnante adorazione degli animali, il rendere “sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò” è la prova che il solo avere un grado di coscienza non bastava. (Rom. 1:20-25) Di conseguenza, dobbiamo sapere di più oltre al fatto che abbiamo una coscienza. Dovremmo sapere come opera, come si può addestrare e ciò che Dio dice sul modo di esercitarla nella vita quotidiana.
14. Qual è un modo in cui opera la coscienza?
14 Gli esempi biblici considerati illustrano due modi essenziali in cui la coscienza può e deve operare. Forse l’operato della coscienza a cui si pensa più comunemente è quello di guardare e giudicare la propria passata condotta morale. Abbiamo notato questa funzione nel caso del peccato di Adamo e nel caso della vicenda di Davide dopo che aveva agito erroneamente. La loro coscienza rimordeva. Non avete sentito la vostra coscienza agire in questo modo? Questa voce interiore della coscienza che turba coloro che hanno agito male può essere così insistente da indurli a compiere un’azione drastica per togliersi un peso dalla coscienza o possono essere tormentati dalla coscienza per anni.
15. In quale modo importante può questo aiutarvi?
15 Ma un effetto assai più importante di questo operato della coscienza è che può spingere al santo pentimento. Davide scrisse: “Quando tacevo le mie ossa si stancarono per i miei gemiti di tutto il giorno. Infine ti confessai il mio peccato e non nascosi il mio errore. Dissi: ‘Farò confessione delle mie trasgressioni a Geova’. E tu stesso perdonasti l’errore dei miei peccati”. (Sal. 32:3, 5) Pertanto, la vostra coscienza operante può ricondurvi a Dio, aiutandovi a riconoscere il bisogno del suo perdono e di seguire in futuro le sue vie. — Sal. 51:1-4, 9, 13-15.
16. In quale altro modo può e deve operare la coscienza?
16 L’altra funzione della coscienza è il suo operato di guidare e consigliare in anticipo chi deve fare una scelta o prendere una decisione morale. Il conferenziere Eric D’Arcy osservò: “Negli scrittori pagani la coscienza appariva sulla scena solo dopo che l’azione era stata compiuta, e aveva una funzione puramente giudiziaria: ma [nella Bibbia], è attribuita alla coscienza una funzione legislativa”. Fu questo aspetto della coscienza a permettere a Giuseppe di capire in anticipo che non doveva commettere adulterio. Seguì la sua coscienza respingendo una condotta che andava contro il suo senso morale. Ha la vostra coscienza operato in questo modo? Vi aiuta come dovrebbe?
17, 18. (a) Quale pericolo c’è a soffocare la propria coscienza? (b) In quale condizione si rimane?
17 Entrambe queste funzioni della coscienza si devono considerare e addestrare se vogliamo che essa ci guidi e ci sia profittevole. Che non si possa ignorare o soffocare né l’uno né l’altro aspetto si capisce dai risultati che ne derivano quando si fa questo. Normalmente, avendola ereditata da Adamo, la coscienza turba o avverte che è sbagliato mentire o rubare. È simile al segnale che si riceve quando si avvicina una mano alla fiamma; i suoi recettori sensitivi avvertono del pericolo e si può tirare indietro la mano. Ma che accade se quella parte della mano è già duramente incallita, o forse la mano ha una brutta cicatrice lasciata da una precedente ustione? In tal caso i sensi sarebbero impediti; il tessuto calloso o cicatriziale renderebbe insensibile la parte. In modo simile, la coscienza può diventare insensibile se viene ripetutamente ignorata o soffocata. L’apostolo Paolo scrisse di uomini “la cui coscienza è morta come carne marcata a fuoco”. (1 Tim. 4:2; J. B. Phillips) Tali uomini, non avendo rimorsi di coscienza, potevano mentire, agire con ipocrisia o sviare intenzionalmente i cristiani, come disse Paolo.
18 Perciò, una coscienza ignorata o soffocata non solo non rimorde più dopo che si è commesso il male, ma non provvede in anticipo una guida sicura. In Efesini 4:19 sono descritti coloro che si trovano in tale situazione: “Una volta intorpidito il loro senso del bene e del male, si sono abbandonati ad attività sessuale e perseguono ansiosamente una carriera di sconvenienze d’ogni sorta”. (La Bibbia di Gerusalemme, ediz. inglese) È facile capire perché Hitler voleva ridurre il popolo in quella condizione. La loro coscienza non li avrebbe affatto trattenuti, ma si sarebbe potuto chiedere loro qualsiasi cosa, per quanto ignobile. Noi vogliamo senz’altro evitare di diventare così, ma, piuttosto, vogliamo che la nostra coscienza sia operante e sensibile.
19. In che modo la Bibbia è d’aiuto per avere una coscienza operante?
19 In questo è di inestimabile aiuto la Bibbia. Poiché presenta le massime indicazioni che abbiamo sulle qualità e sulle vie di Dio, può aiutarci a conformarci alla sua immagine. Pertanto il salmista inneggiò: “Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio. Il tuo spirito è buono; mi conduca nel paese della rettitudine”. (Sal. 143:10) Più conosciamo e apprezziamo le sue opere e la sua volontà, più rafforziamo l’influenza della santa sapienza nella nostra vita. (Sal. 119:1-16) La voce interiore diventa più forte e più chiara, così come con l’addestramento e l’esercizio il solista ottiene una voce e un orecchio più accurati e l’orologiaio aguzza la vista.
20. Dal momento che la coscienza si eredita, perché la Bibbia contiene leggi contro certe trasgressioni morali?
20 La Bibbia contiene chiare leggi o comandi di Dio contro alcune gravi trasgressioni morali, come furto, menzogna, adulterio e assassinio. Tali peccati erano vietati nella Legge che Dio diede, e le proibizioni sono ripetute nei consigli che Dio diede ai cristiani. (Eso. 20:13-16; Efes. 4:28; Col. 3:9; 1 Cor. 6:9, 10; Riv. 21:8) Quindi, anche se per l’educazione ricevuta o per l’esperienza fatta nella vita, la coscienza di qualcuno è diventata insensibile a uno qualsiasi di questi peccati, può facilmente vedere dalla Bibbia che sono male. Non avrebbe nessun motivo per dire: ‘Ma la mia coscienza non mi turbava; non pensavo fosse sbagliato’. Per di più, tali leggi consentirebbero ai responsabili della congregazione cristiana di agire per proteggerne i componenti da chi pratica il peccato. Questi sarebbe disassociato o espulso. — 1 Cor. 5:11-13.
21. Quale ulteriore valore hanno i princìpi biblici?
21 Ma oltre alle leggi contro i peccati gravi, le Scritture contengono molti princìpi di condotta che rispecchiano la personalità, le vie e le norme di Dio. Si tratta di ampie indicazioni di come possiamo essere a sua immagine. Mentre si potrebbero citare numerosi esempi di princìpi biblici, notate le chiare indicazioni secondo cui Dio è giusto e imparziale. Anzitutto, questo ci è detto chiaramente. (Deut. 32:4; Giob. 34:10, 12; Atti 10:34, 35) Ed è confermato da casi nei quali Dio manifestò tali qualità. Per esempio, quando un unto re d’Israele peccò e agì ingiustamente verso alcuni suoi sudditi, Geova gli mostrò chiaramente che tale condotta era sbagliata. E, secondo la sua propria giustizia, Dio non esentò dalla punizione neppure il re. (2 Sam. capp. 11, 12) Imprimendo sul nostro cuore e sulla nostra mente tali princìpi di condotta e tali indicazioni della personalità di Dio, fortifichiamo la nostra coscienza affinché agisca in modo fidato. Pertanto leggiamo: “In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri”. — Prov. 3:6; Sal. 16:8.
22. Fate un esempio di un importante principio biblico. Come potrebbe influire sulla coscienza, con quale profitto per la persona?
22 Avendo appreso che Dio è giusto e imparziale, non sarebbe la vostra coscienza più sensibile alle ingiustizie o alle parzialità subìte da altri? Forse foste allevati con un pregiudizio contro le persone di un certo ambiente, e quindi non eravate turbati se mostravate discriminazione nei loro confronti. Servendo i clienti in un negozio, forse avevate la tendenza a ignorarli o a trattarli con meno sollecitudine o gentilezza. Ma poi apprendeste dalla Bibbia che Dio è giusto e che esorta chi vuole la sua approvazione a essere giusto e imparziale. (Mic. 6:8; Prov. 24:23) E comprendeste che gli uomini provengono tutti dagli stessi originali genitori umani, Adamo ed Eva. (Atti 17:26; Gen. 3:20) Trovandovi in una situazione simile a quella in cui nel passato avreste agito ingiustamente, la “voce” della coscienza vi esorta ora ad agire con giustizia e imparzialità. E se seguiste ugualmente il vostro precedente pregiudizio, poi la coscienza probabilmente vi tormenterebbe. Sarebbe come se udiste una voce interiore che vi condanna per aver seguito una condotta che sapevate essere errata. Potete dunque vedere che la vostra coscienza è stata addestrata, si è affinata, divenendo più sensibile. Ora vi provvede una guida migliore, avvicinandovi di più all’immagine di Dio.
23. Perché oggi è sempre più difficile prendere decisioni?
23 Come abbiamo detto, oggi ci troviamo davanti a un esteso cambiamento e declino morale. Per cui è sempre più difficile a chi lo desidera cooperare con la voce della propria coscienza. Inoltre, non sembra che la vita divenga sempre più complicata? Pare ci siano tanti fattori da considerare nel prendere una decisione. Felix Frankfurter, giudice della Corte Suprema degli U.S.A., osservò una volta: “Non c’è quasi un problema di qualche vera difficoltà considerato dalla Corte che non includa più di un cosiddetto principio. Chiunque può decidere una questione se si tratta di un unico principio”.
24, 25. (a) Che cosa possiamo fare quando dobbiamo prendere una decisione complessa? (b) Come ci sarà allora d’aiuto la coscienza?
24 Ciò nondimeno, più estesa diventa la nostra conoscenza dei princìpi divini contenuti nella Bibbia, maggiormente siamo in grado di valutare e decidere. Di fronte a un problema o a una decisione, possiamo riflettere sui princìpi biblici che sembrano attinenti. Secondo la natura del problema, può trattarsi di princìpi come: rispettare l’autorità (Col. 3:18, 20); essere onesti in tutte le cose (Ebr. 13:18); odiare ciò che è male (Sal. 97:10); perseguire ciò che favorisce la pace (Rom. 14:19); ubbidire alle autorità governative (Rom. 13:1; Matt. 22:21); rendere a Dio esclusiva devozione (Matt. 4:10); evitare le cattive compagnie (1 Cor. 15:33); non far inciampare altri (Filip. 1:9, 10). Mentre i princìpi stessi ci aiuteranno, accrescendo la nostra conoscenza e il nostro apprezzamento dei princìpi e delle vie di Dio, la voce della coscienza diverrà più fidata. Paolo disse che la sua coscienza ‘rendeva testimonianza’. (Rom. 9:1) Lo stesso potrà dirsi della nostra. Gli stimoli della coscienza addestrata mediante la Parola di Dio ci aiuteranno a riflettere nelle nostre decisioni la personalità e le qualità di Dio.
25 Pertanto, abbiamo tutti come nostra guida un certo grado di coscienza, provveduta da Dio. Ma accrescendo la conoscenza delle qualità e dei princìpi di Dio, la coscienza può esserci anche più utile per guidare i nostri passi e per prendere decisioni.
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Sei guidato da una coscienza cristiana sensibile?La Torre di Guardia 1975 | 15 settembre
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Sei guidato da una coscienza cristiana sensibile?
1. In che modo la verità della Bibbia ha influito su alcuni?
QUALI enormi cambiamenti hanno fatto molti che son divenuti cristiani! Nell’antica Corinto alcuni che divennero cristiani erano stati fornicatori, idolatri, omosessuali, ladri e ubriaconi. Ma udendo e mettendo in pratica la verità della Parola di Dio, cambiarono e furono “lavati”. (1 Cor. 6:9-11) Sai di persone che hanno fatto cambiamenti simili? Forse, con l’aiuto di Dio, anche tu li hai fatti.
2. Quale effetto ha la Parola di Dio sulla coscienza, e perché questo è utile?
2 Com’è eccellente che coloro che accettano il messaggio cristiano smettano di corrispondere alla descrizione di Tito 1:15: “Alle persone contaminate e infedeli nulla è puro, ma la loro mente e la loro coscienza sono contaminate”. Tuttavia, oltre a evitare solo le flagranti trasgressioni morali, chi impara le leggi e i princìpi di Dio sviluppa una coscienza più sensibile. Non è la tua coscienza divenuta più sensibile man mano che aumentavano la tua conoscenza e il tuo apprezzamento della volontà e della personalità di Dio? Questo è qualcosa di sommamente desiderabile. Avendo e seguendo una coscienza cristiana giustamente sensibile puoi essere aiutato a ottenere il favore di Dio, rendere più pacifica la tua vita, risparmiandoti il dolore che spesso provano coloro che hanno la coscienza contaminata, e condurre una vita esemplare di vero cristianesimo. — Si paragoni I Pietro 3:21.
QUANTO DEV’ESSERE SENSIBILE LA COSCIENZA?
3. Riguardo alla coscienza, che cosa vogliono evitare i cristiani?
3 Indubbiamente, come cristiani non vogliamo una coscienza “contaminata” o “marcata a fuoco”, poiché tale coscienza non ci aiuterebbe minimamente a riflettere l’immagine di Dio. (Efes. 4:19) D’altronde,
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