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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • ma vi comportavate in maniera ribelle contro l’ordine di Geova e v’infiammavate, e cercaste di salire sul monte”. Un altro verbo ebraico, ‘aphàl, significa “gonfiarsi”. Questo termine ricorre nella descrizione dello stesso episodio in Numeri 14:40-44: “Mosè disse: ‘. . . Non salite, perché Geova non è in mezzo a voi’ . . . Comunque, essi ebbero la presunzione di salire in cima al monte”, dove subirono una sconfitta per mano degli abitanti. Erano ‘gonfi’ di falsa sicurezza.

      Il fatto che l’ira possa provocare deleteria presunzione e gravi violazioni della legge di Dio è dimostrato anche dal comando dato da Dio a Israele: “Nel caso che un uomo s’accenda [forma di zidh] contro il suo prossimo fino al punto d’ucciderlo con astuzia, lo devi prendere perfino da presso al mio altare perché muoia”. — Eso. 21:14.

      SI DEVE EVITARE ASSOLUTAMENTE

      Il re Davide, al quale Dio concesse molti favori e grande autorità, si rese conto che, nonostante tutto, poteva esser colpevole di presunzione, e pregò: “Gli errori, chi li può discernere? Dai peccati nascosti dichiarami innocente. Anche dagli atti presuntuosi trattieni il tuo servitore; non mi dominino. In tal caso sarò completo, e sarò rimasto innocente da molta trasgressione”. (Sal. 19:12, 13) Il pericolo è dunque grande, ed è qualcosa da cui guardarsi bene. Un atto presuntuoso costituisce un peccato molto più grave di un semplice errore. Sia che uno abbia una posizione elevata o no, il prendersi delle libertà è cosa detestabile agli occhi di Dio. Uzzia, pur essendo un re potente che aveva provato le benedizioni di Dio, fu colpito dalla lebbra per essersi arrogato presuntuosamente compiti sacerdotali. (II Cron. 26:16-21) La presunzione spinse il re Saul a ribellarsi contro Geova. Non volendo aspettare l’arrivo di Samuele, Saul si sentì autorizzato a offrire sacrifici. (I Sam. 13:8-14) Inoltre si affidò al proprio giudizio risparmiando l’amalechita re Agag e il meglio delle spoglie, mentre il comando di Geova era di votare gli amalechiti alla distruzione. Per il suo comportamento presuntuoso Saul fu rigettato come re. — I Sam. 15:8, 9, 11, 18, 19.

      Un notevole esempio di presunzione da parte di un israelita non di stirpe reale è quello di Uzza. L’arca del patto veniva trasportata a Gerusalemme su un carro tirato da bovini. Quando i bovini quasi la fecero rovesciare, Uzza, che non era un levita discendente di Cheat e quindi non aveva diritto di toccare l’Arca (Num. 4:15), tese la mano e l’afferrò per tenerla ferma. Per questa presunzione che denotava mancanza di fede Geova lo colpì ed egli morì. — II Sam. 6:6, 7.

      Chi non è sicuro sul da farsi, o non è certo di essere autorizzato a fare una determinata cosa, dovrebbe assolutamente consultarsi prima con altri che hanno conoscenza e discernimento. Le Scritture consigliano: “Mediante la presunzione si causa solo zuffa, ma presso quelli che si consultano c’è sapienza”. (Prov. 13:10) La presunzione produce risultati disastrosi; la modestia può salvare. Il saggio dice: “È venuta la presunzione? Quindi verrà il disonore; ma la sapienza è coi modesti”. — Prov. 11:2.

      MANCANZA DI RISPETTO E DISPREGIO PER LA SOVRANITÀ DI DIO

      Chi agisce con presunzione nei confronti di Dio mostra mancanza di rispetto per la Divinità e sovranità di Geova. Ancor più riprovevole è la condotta di chi si dichiara suo servitore e mal lo rappresenta. Dei falsi profeti Geova disse: “Il profeta che presume di pronunciare in mio nome una parola che io non gli ho comandato di pronunciare . . . quel profeta deve morire. . . . Quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non accade o non s’avvera, . . . il profeta la disse con presunzione”. — Deut. 18:20-22.

      Si mostra mancanza di rispetto a Geova mancando di rispetto ai suoi servitori nominati, forse per presunzione. In Israele i casi difficili venivano presentati nel ‘luogo che Geova aveva scelto’ (che, dai giorni di Davide in poi, era Gerusalemme). Chiunque disprezzasse il giudizio reso doveva essere messo a morte, poiché resistendo ai rappresentanti di Dio aveva in dispregio Dio stesso. La legge diceva: “Dovresti fare secondo la legge che t’avranno indicata e secondo la decisione giudiziaria che ti avranno dichiarata. . . . E l’uomo che agirà con presunzione non ascoltando il sacerdote che sta lì a servire Geova tuo Dio o il giudice, quell’uomo deve morire; e tu devi togliere ciò che è male da Israele. E tutto il popolo udrà e avrà timore, e non agiranno più presuntuosamente”. (Deut. 17:8-13; confronta Numeri 15:30). L’apostolo Pietro parla di alcuni che mostrano grande mancanza di rispetto per Dio e i suoi unti servitori, descrivendoli come uomini “audaci [dal gr. tolmetès, “presuntuosi”, AV], caparbi, [i quali] non tremano davanti ai gloriosi ma parlano ingiuriosamente”. Costoro, dice Pietro, subiranno “la distruzione nel proprio corso di distruzione”. — II Piet. 2:10, 12, NW.

      Vantarsi della propria parentela carnale può essere un laccio. Giovanni il Battezzatore si rese conto di ciò che pensavano gli ebrei che andavano da lui, e li ammonì: “Non presumete di dire a voi stessi: ‘Per padre abbiamo Abraamo’. Poiché io vi dico che Dio può suscitare figli ad Abraamo da queste pietre”. (Matt. 3:9) Il termine greco in questo caso è dòxete, voce del verbo dokèo, che fondamentalmente significa “pensare; farsi un’opinione (giusta o sbagliata)”.

      FINE DELLA PRESUNZIONE

      L’antica Babilonia fu un prototipo di presunzione nei confronti di Dio, per cui l’eterna inimicizia di Dio verso di lei. Il profeta Geremia le disse: “‘Ecco, io sono contro di te, o Presunzione’, è l’espressione del Sovrano Signore. . . . La Presunzione per certo inciamperà e cadrà”. (Ger. 50:29, 31, 32) La simbolica Babilonia la Grande ha mostrato di essere la più irriducibile e presuntuosa nemica di Dio sulla terra, e ha fatto ubriacare gli abitanti della terra “col vino della sua fornicazione”, ed è colpevole del “sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. Perciò subirà distruzione eterna. (Riv. 17:2, 5; 18:7, 8, 20, 24) Questo è in armonia con la promessa di Geova di porre fine a ogni presunzione di carattere babilonico: “Effettivamente farò cessare l’orgoglio dei presuntuosi, e abbasserò la superbia dei tiranni”. — Isa. 13:11.

  • Prezzo della sposa
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    • Prezzo della sposa

      Vedi MATRIMONIO.

  • Prigione
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    • Prigione

      Luogo di reclusione per chi è in attesa di processo o risulta colpevole di aver violato la legge. Presso vari popoli dell’antichità, fra cui egiziani, filistei, assiri, babilonesi e persiani, la detenzione era una forma di punizione prevista dalla legge. (Gen. 39:20; Giud. 16:25; II Re 17:4; Esd. 7:26; Ger. 52:31-33) I prigionieri a volte venivano messi ai ceppi o costretti a svolgere lavori pesanti, come quello di macinare. (Giud. 16:21; II Re 17:4; Sal. 105:17, 18; Ger. 52:11) In Egitto, un prigioniero fidato (come Giuseppe) poteva essere incaricato

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