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  • Macchiata la reputazione della manodopera organizzata
    Svegliatevi! 1974 | 22 novembre
    • avere da due a sei impieghi nel sindacato, percependo un elevato stipendio per ciascun impiego. Così, mentre il capo della AFL-CIO ha un solo impiego e percepisce meno di 46.000.000 di lire all’anno, dirigenti di grado inferiore spesso percepiscono di più. Nel 1972 uno riscosse 77.000.000 di lire; un altro, 107.000.000 di lire; un altro ancora, 115.000.000 di lire più le spese; un altro poté riscuotere (insieme a sua moglie) 102.000.000 di lire oltre a un conto spese annuo di 31.000.000 di lire. Secondo The Wall Street Journal, vi sono letteralmente centinaia di dirigenti dei sindacati che riescono ad avere nel sindacato due o più impieghi e che percepiscono talvolta complessivamente fino a 62.000.000 di lire.

      Fra gli altri abusi di cui sono spesso vittime gli iscritti ai sindacati vi è il fatto che sono costretti a pagare in contanti “permessi di lavoro”, “imposte di lavoro”, “tasse speciali”, e “contribuzioni volontarie”, per trovare lavoro, specialmente nell’edilizia. In alcune filiali dei sindacati nessuno può cambiare lavoro senza il permesso del presidente locale. Spesso gli iscritti ai sindacati si sentono impotenti di fronte a tali pratiche.

      Violenza da parte degli edili

      Si deve comunque riconoscere che gli esponenti dei sindacati non sono stati gli unici a macchiare la reputazione della manodopera organizzata. A volte la massa dei lavoratori si è resa altrettanto colpevole. Quando si commettono atti di vandalismo contro edifici costruiti da lavoratori non iscritti ai sindacati, i capi dei sindacati non fanno tutto da soli.

      Pertanto, il Times di New York del 9 novembre 1973, nell’articolo intitolato “Vandalismo degli edili contro una costruzione dei non iscritti ai sindacati”, disse: “Ieri mattina, per più di un’ora, circa 300 edili hanno lanciato pietre e compiuto atti di vandalismo contro un edificio che veniva ripulito sull’angolo nordoccidentale dell’11a Strada e Broadway”. Un fotografo indipendente, che abitava lì vicino, dichiarò: “Saranno state le 7,15 quando fui svegliato da questo enorme fracasso e dal rumore di vetri in frantumi. Chiusero l’11a Strada e andarono come maniaci verso quell’edificio”. Un altro vicino, un insegnante universitario, definì la scena “un’immensa gara aperta a tutti. Raccoglievano mattoni e correvano su a rompere i vetri e poi correvano giù come se l’edificio li mordesse”. Un altro testimone dichiarò: “Non so dire la paura che provai. Erano come bestie selvagge incredibilmente infuriate”. Si calcola che i danni si aggirassero tra i 15.500.000 e i 31.000.000 di lire. Nessuno fu tratto in arresto.

      Per quanto questo incidente fosse vergognoso, non fu l’unico. A Filadelfia, in quarantacinque minuti una folla di 1.000 iscritti ai sindacati causò danni per oltre 186.000.000 di lire a una costruzione di non iscritti ai sindacati. A Memphis, nel Tennessee, un edificio quasi ultimato del valore di 992.000.000 di lire fu fatto saltare con la dinamite, causando una perdita di oltre trecento milioni di lire. Infatti, nel 1972 si verificarono 172 simili episodi in ventisei stati, provocando danni per molti miliardi di lire. Lavoratori e anche poliziotti sono stati gravemente percossi, riportando alcuni lesioni permanenti, e non pochi sono stati uccisi in questa guerra contro le costruzioni di non iscritti ai sindacati.

      Riguardo agli atti di violenza commessi a Kalkaska, nel Michigan, che sono costati più di 310.000.000 di lire, il Free Press di Detroit disse: “Indipendentemente dai meriti degli argomenti contro le costruzioni di non iscritti ai sindacati, la violenza degli iscritti ai sindacati è inescusabile. Non solo i sindacati perdono l’appoggio del pubblico, ma l’appoggio degli stessi lavoratori. Sarà un compito difficile . . . riavere la stima del pubblico”.

      Perché tutta questa violenza? Una ragione è che la manodopera dei lavoratori non iscritti ai sindacati sostituisce sempre più quella degli iscritti ai sindacati a causa del sempre crescente costo della manodopera organizzata. Come riferì Engineering News Record del 24 febbraio 1972, un capomeccanico iscritto a un sindacato che non aveva mai usato un arnese guadagnò in un anno 58.000.000 di lire. Citò anche molti esempi di una pratica seguìta da alcuni sindacati che consiste nel costringere i datori di lavoro ad assumere per un dato lavoro più uomini di quanti non ne occorrano.

      Altri fattori contribuiscono pure a tutta questa violenza. Potenti e ricchi sindacati fanno generose contribuzioni per le campagne degli uomini politici. Inoltre, offrono suffragi. Così gli uomini politici, grandi e piccoli, preferiscono far finta di non vedere quando i sindacati compiono delittuosi atti di violenza.

      Il problema non si limita ovviamente ai sindacati. L’intero sistema di cose mondiale è permeato di avidità e corruzione. Quanto accade fu predetto molto tempo fa dalla Bibbia. (2 Tim. 3:1-5) La Bibbia addita pure il rimedio, non un espediente che sostituisce un gruppo di capi con altri che sono similmente imperfetti e assetati di potere. Invece, fa rivolgere la nostra attenzione al regno di Dio e spiega che presto assumerà l’amministrazione di tutti gli affari della terra. Solo allora regnerà la giustizia. — Dan. 2:44; 2 Piet. 3:13.

  • La nostra bambina è nata a casa
    Svegliatevi! 1974 | 22 novembre
    • La nostra bambina è nata a casa

      QUESTA dichiarazione vi sorprende? Forse sì, se vivete in una parte del mondo come l’America del Nord dove quasi tutti i bambini nascono negli ospedali. Comunque, sapevate che la maggioranza dei bambini del mondo — circa il 98 per cento di essi — vede per la prima volta la luce a casa?

      Perché alcuni dei cosiddetti paesi progrediti hanno abbandonato questa usanza? La pratica nordamericana dei parti in ospedale è veramente un vantaggio per le madri e i bambini? In tal caso, perché qualcuno preferisce che il proprio bambino nasca a casa?

      Questa è tuttavia la decisione di un crescente numero di genitori in paesi dove il parto in casa va contro le tendenze mediche e sociali. Qui in Canada, dove la maggioranza dei bambini vengono alla luce con l’assistenza di équipe di medici in maschera sotto abbaglianti luci d’ospedale, nostra figlia nacque a casa.

      Non per caso, ma perché disponemmo in tal senso!

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