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  • La vita degli omosessuali è felice?
    Svegliatevi! 1976 | 8 dicembre
    • Warren Blumenfeld, coordinatore del Centro degli studenti omosessuali degli U.S.A., paragona addirittura la scelta fra i “modelli sessuali” all’acquisto di un’automobile; egli dice: ‘A qualcuno piace la Cadillac, a un altro una macchina sportiva’.

      Gli omosessuali dunque sono tali perché lo vogliono. Come dice la Bibbia, è “secondo i desideri dei loro cuori”. Perciò, la Bibbia è giustificata a condannare questa pratica, dicendo che sia gli uomini che le donne omosessuali ricevono “in se stessi la piena ricompensa, dovuta al loro errore”; essi “non erediteranno il regno di Dio”. — Rom. 1:24-27; 1 Cor. 6:9, 10.

      Ne consegue logicamente che se vogliono possono realmente cambiare, non vi pare? Accennando ad alcuni del primo secolo che avevano seguito tali pratiche, la Bibbia dice correttamente: “Questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati”. — 1 Cor. 6:11.

      Trovate la vera vita

      Fate parte della comunità omosessuale? Potete dire di avere onestamente trovato soddisfazione e appagamento in questo modo di vivere? Migliaia di omosessuali hanno imparato a loro spese che l’omosessualità non rende felici. Il loro modo di vivere, dice l’omosessuale William Carroll, “può condurre al cinismo, alla disperazione e perfino al suicidio”. Perché lasciare che questo vi accada? Perché non cambiare condotta come quegli omosessuali del primo secolo e godere veramente la vita?

      Tutti coloro che desiderano proprio portare un cambiamento morale nella loro vita e metterla in armonia con la volontà di Dio per trovare la vera felicità sono invitati dagli editori di questa rivista a mettersi in contatto con i testimoni di Geova. Essi vogliono aiutarvi a conoscere come ‘avere la vita e averla in abbondanza’. — Giov. 10:10.

  • Chi adora Dio dovrebbe essere vegetariano?
    Svegliatevi! 1976 | 8 dicembre
    • Chi adora Dio dovrebbe essere vegetariano?

      “IL vegetarianismo si diffonde, specialmente fra i giovani”. Così diceva un’intestazione che occupava un’intera pagina del Times di New York del 21 marzo 1975. L’articolo proseguiva dicendo che oggigiorno i vegetariani “hanno dalla loro parte alcuni influenti sostenitori, fra cui il dott. Jean Mayer, nutrizionista di Harvard”. Il Times faceva pure notare che alcuni vegetariani “appartengono a gruppi religiosi come quello degli avventisti del settimo giorno e quello degli Hare Krishna, i cui aderenti si astengono dal mangiare carne”.

      Sorgono così alcune interessanti domande. Quelli che adorano Dio dovrebbero essere vegetariani? Se sì, di che specie? Vi sono molte categorie di vegetariani, e questo fu particolarmente evidente nell’agosto dell’anno scorso a un Congresso mondiale di vegetariani tenuto a Orono (Maine, U.S.A.). Fra i presenti c’erano vegetariani “che mangiano solo frutta; vegetariani che aggiungono uova, latte e formaggio alla loro dieta vegetariana; vegetariani . . . che non fanno uso né di cibi né di vestiario provenienti dal regno animale; igienisti naturali, che non prendono sale, zucchero, fior di farina, condimenti e ritengono non si debbano mischiare nei pasti frutta e verdure; vegetariani giainisti dell’India, i quali non consumano alcun alimento cresciuto sotto terra, come patate e carote”, e anche altri. (Times di New York, 22 agosto 1975) La relazione proseguiva dicendo che “qui i vegetariani discuteranno ogni tanto fra loro, di solito allegramente, su qual è il ‘metodo migliore’”.

      Sebbene vi siano molte variazioni, in sostanza il vegetarianismo, secondo il dott. Jean Mayer, è una dottrina “basata su tre fattori: economia, salute e compassione”. Il medico poteva aggiungere che per alcuni è anche questione di religione.

      Il fattore economico

      L’argomento che si basa sul fattore economico non si può scartare alla leggera e ha due aspetti. Primo, un’alimentazione vegetariana costa meno di un’alimentazione che comprende alimenti carnei, e, naturalmente, più carne si mangia maggiore è la differenza nel costo. Questo è un argomento a favore di una dieta vegetariana al quale si può attribuire molto peso, giacché mangiamo per vivere e non viviamo per mangiare. Ma resta il fatto che non è sempre conveniente seguire tale dieta. Per esempio, gli abitanti dell’Artico dovrebbero emigrare in zone più temperate se volessero divenire vegetariani. Inoltre, c’è da considerare il piacere del mangiare.

      Secondo, c’è un altro fattore economico di maggior peso relativo alla produzione alimentare. Infatti, ci è detto che in un anno un ettaro di terra può produrre circa 200 chili di carne, ma dieci volte più cereali e cento volte più patate. Ma tutto questo fa parte di un sistema, e anche se è vero che qualora tutti divenissero vegetariani ci sarebbe cibo in abbondanza per tutti, quanto bene potrebbero compiere i veri adoratori non mangiando carne dal momento che formano solo una piccolissima frazione della popolazione mondiale? Finché il mondo sarà governato da uomini egoisti sotto il potere e l’influenza di Satana il Diavolo, il suo dio, non c’è nessuna probabilità di un’equa distribuzione dei viveri. — 2 Cor. 4:4.

      Il fattore sanitario

      Molti sono divenuti vegetariani per motivi di salute. Il dott. Mayer, in un articolo pubblicato dal Daily News di New York del 14 maggio 1975, disse che un suo precedente articolo sull’aumento del vegetarianismo aveva ricevuto un’ottima accoglienza e assicurò ulteriormente ai suoi lettori che la “dieta vegetariana è nutritiva”. Un fatto riconosciuto dai medici in generale è che l’Argentino, l’Americano e il Canadese medio in particolare mangiano troppa carne. Ma è discutibile che tutti starebbero molto meglio non mangiandone affatto. E c’è anche da considerare quanto sarebbe pratico date le abitudini alimentari della popolazione in generale. Il dott. Mayer proseguì mostrando che alcuni sono dimagriti divenendo vegetariani, poiché, pur consumando più carboidrati, mangiano molto meno grassi, che hanno due volte più calorie dei carboidrati.

      Tuttavia, una dieta strettamente vegetariana presenta spesso una carenza di vitamina B12, vitamina “essenziale per prevenire il tipo di anemia perniciosa che infine causa la degenerazione di parti del cervello e del midollo spinale”. E “una dieta vegetariana può mancare anche di vitamina D . . . Può mancare pure di ferro perché la carne, particolarmente il fegato, i molluschi, i crostacei e altri cibi di origine animale, sono gli alimenti che ne provvedono di più”. Il vegetariano Mayer conclude dicendo: “In generale, più una dieta è limitata più è probabile che sia squilibrata e manchi di una sostanza nutritiva o dell’altra. Questa regola vale sia per le diete vegetariane che per le bizzarre diete dimagranti”.

      Compassione e religione

      Per non pochi vegetariani l’argomento più valido a favore del loro modo di vivere è quello che si basa sulla compassione verso gli animali. Tali vegetariani producono e distribuiscono etichette da attaccare sulle automobili, con la scritta “Amate gli animali — Non li mangiate”, e distintivi “Siate buoni con gli animali — Non li mangiate”. Per sostenere il loro atteggiamento i vegetariani additano non solo Budda, Platone, Socrate, Pitagora, Ovidio, Voltaire, Shaw e Schweitzer, ma anche militari famosi come il maresciallo Montgomery e il maresciallo dell’aria Lord Dowding (RAF, “Battaglia d’Inghilterra”).

      Il fatto d’avere compassione per gli animali è senza dubbio l’obiezione più seria al consumo di carne, ma è realmente fondata? O non è eccessivo sentimentalismo? Soprattutto, questo atteggiamento è confermato dalla Parola di Dio, la Bibbia?

      Questo è evidentemente un altro caso in cui si applica l’ispirata sapienza contenuta in Geremia 10:23 e 8:9: “Non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. “I saggi [di questo mondo] . . . han rigettato la medesima parola di Geova, e quale sapienza hanno?” La Parola di Dio ci dà una veduta equilibrata del soggetto, poiché contiene sapienza divina. Che cosa apprendiamo dunque, rivolgendoci a questa fonte?

      Anzitutto, essa mostra che la vita umana è sacra e che chi toglie deliberatamente la vita di un’altra persona deve pagare con la propria. Nello stesso tempo in cui Dio, per la prima volta, diede questa legge all’umanità, rappresentata da Noè e dalla sua famiglia di superstiti del diluvio, Dio autorizzò a mangiare carne. (Gen. 9:3-5) In altre parole, allorché proibì rigorosamente di togliere la vita umana e dichiarò per questo la pena capitale, al tempo stesso Dio autorizzò l’uccisione di animali per scopi alimentari.

      In tutte le Scritture troviamo questa distinzione fra l’uomo e gli animali. Infatti, sin dai primissimi tempi gli animali furono offerti in sacrificio con l’approvazione di Dio. (Gen. 4:2-5; 8:20, 21) Le molte specie di sacrifici richiesti dalla legge di Mosè comportavano l’uccisione di molti animali. Dio esigeva che gli Israeliti mangiassero carne, di agnello o di capretto, almeno una volta all’anno in occasione della celebrazione pasquale, per non parlare del loro frequente consumo di carne quando facevano sacrifici di comunione. I sacerdoti in particolare erano consumatori di carne, poiché essi partecipavano a tutti i sacrifici di comunione. Si può aggiungere che Dio stesso è presentato come se mangiasse simbolicamente carne in quanto la porzione bruciata sull’altare era presentata come Sua porzione. — Eso. 12:3-9; 34:25; Lev. 7:11-15.

      L’esempio di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è in armonia con quanto sopra. Non c’è dubbio che egli ebbe amore e compassione verso l’umanità. (Filip. 2:5-8) Egli ci rivelò qual era la volontà di Dio nei nostri riguardi e nello stesso tempo servì da modello. (1 Piet. 2:21) Fece obiezione al consumo di carne? No, poiché come fedele Giudeo mangiò carne come minimo a ogni Pasqua. Inoltre, non si faceva scrupolo di prendere e mangiare pesce, poiché due volte fece prendere ai suoi discepoli una grande retata di pesce. E in due occasioni, se non più, moltiplicò miracolosamente alcuni pesci per sfamare migliaia di uomini, donne e bambini. — Mar. 8:18-20; Luca 5:4-6; Giov. 21:6-11.

      Il problema del consumo di carne sorse tra i primi cristiani, ma non per il fatto di mostrare compassione verso gli animali. Essendo Giudei era stato loro vietato di mangiare certi tipi di carne e fu necessario mostrare loro che in queste cose non erano più sotto la legge di Mosè. (Atti 15:19, 20) Ci fu anche il problema di mangiare carne offerta agli idoli. L’apostolo Paolo indica chiaramente che gli adoratori di Dio non dovevano essere giudicati dal fatto che mangiassero carne o no, poiché dice: “Un uomo ha fede di mangiare di tutto, ma l’uomo che è debole mangia vegetali. Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia”. Si noti che i suddetti consigli ed esempi scritturali confutano efficacemente l’atteggiamento di colui che per motivi religiosi si oppone al consumo di carne. — Rom. 14:2, 3.

      Da quanto si è detto sopra si comprende che non è contro la volontà di Dio uccidere animali per soddisfare i bisogni umani. La sua Parola, però, incoraggia ad avere considerazione per gli animali. (Prov. 12:10) Ma non esige che “amiamo” gli animali fino al punto di metterli sullo stesso piano degli uomini. Infatti, mentre Adamo ed Eva erano ancora nel giardino d’Eden, evidentemente Dio causò la morte di alcuni animali per provvedere loro qualcosa con cui coprirsi. (Gen. 3:21-23) In particolare si mostra mancanza di equilibrio facendo crociate contro l’uccisione di animali per scopi alimentari e non facendo nessuna obiezione a guerre sanguinose in cui cannoni, siluri e bombe causano indicibili miserie, difficoltà, sofferenze e morte a milioni di uomini, donne e bambini.

      Alla domanda: ‘Gli adoratori di Dio dovrebbero essere vegetariani?’ si deve rispondere che questa è una faccenda personale. Chi è convinto che un regime vegetariano sia vantaggioso dal punto di vista finanziario, economico o sanitario, e lo trova pratico, può adottarlo. Ma non può trovare nella Parola di Dio l’incoraggiamento a seguire questa dieta limitata per motivi etici. Se adotta il vegetarianismo per questa ragione, non vede le cose come le vede Dio.

      Oggi la cosa importante non è se mangiare o no carne. Piuttosto, ciò che conta è adorare il vero Dio Geova con spirito e verità, nel modo che Egli indica nella sua Parola, la Sacra Bibbia. Gesù Cristo ce lo illustrò. Egli soddisfece i bisogni sia materiali che spirituali degli uomini, ma soprattutto quelli spirituali, poiché disse: “L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. Egli è l’esempio che tutti i veri adoratori di Dio vorranno seguire. — Matt. 4:4; Giov. 4:24.

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