BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Hanno vinto il mondo mediante la fede
    La Torre di Guardia 1979 | 1° agosto
    • Hanno vinto il mondo mediante la fede

      “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede”. — 1 Giov. 5:4.

      1, 2. (a) Qual è stata la comune sorte di alcuni che volevano conquistare il mondo? (b) In che modo uno che ha conquistato il mondo differì da questi? (c) Perché la vittoria Sua e dei suoi seguaci è senza pari?

      LA STORIA parla di molti che volevano conquistare il mondo. Ma infine dovettero tutti chinare la testa sconfitti. Il potente Faraone d’Egitto, il vanaglorioso Nabucodonosor di Babilonia, Alessandro Magno, i Cesari di Roma, Napoleone, Hitler: la loro gloria fu di breve durata. Tuttavia, c’è uno che ha vinto il mondo e la cui gloria non tramonterà mai. Egli non vantò schiere armate, né grandi flotte navali. Tuttavia la sua vittoria è stata completa e per il bene eterno di quelli che ne riconoscono la regalità.

      2 Molti inciamparono in questo potente vincitore, poiché pensavano non fosse altro che il figlio di un umile falegname. I suoi stessi connazionali lo disprezzarono. Quando la potenza imperiale romana lo uccise, i suoi pochi seguaci furono dispersi. Tuttavia quest’uomo — Gesù Cristo — ottenne sul mondo una vittoria senza pari. Alla vigilia della sua esecuzione poté dire ai discepoli: “Fatevi coraggio! Io ho vinto al mondo”. (Giov. 16:33; Mar. 6:3; Isa. 53:3) Inoltre, disse che anche loro avrebbero vinto il mondo. Ma come? Uno dei suoi diletti seguaci disse in seguito: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede”. — 1 Giov. 5:4.

      VITTORIA MEDIANTE LA FEDE

      3. Cos’è questa fede vittoriosa?

      3 In che cosa consiste questa vittoria mediante la fede? Aver fede vuol dire essere così completamente convinti di certe cose non viste o future che esse diventano realtà per il credente. La vera fede cristiana, molto diversa dalla credulità costruita sulle sabbie mobili del sentimento o della superstizione, è costruita sul sicuro fondamento di Gesù Cristo. Come ‘l’oro, l’argento e le pietre preziose’, è indistruttibile. (1 Cor. 3:11-14) È convinta dell’esistenza del solo vivente Dio Geova e del fatto che rivendicherà la sua posizione di Sovrano Signore dell’universo. Questa fede è ancorata alle promesse dell’Iddio “che non può mentire”. Guarda attentamente Gesù come suo Perfezionatore e principale Agente di Dio che adempirà tutti i Suoi meravigliosi propositi in relazione al Regno. — Tito 1:2; Ebr. 11:1, 6; 12:2.

      4. Quando e come possiamo vincere mediante la fede?

      4 Finché ci atteniamo irremovibilmente a questa fede, possiamo dire di aver vinto il mondo. No, non dobbiamo aspettare fino ad Har-Maghedon per ottenere tale vittoria. Ci accingiamo a vincere il mondo quando smettiamo di seguirne le vie e, in base alla fede nel Signore Gesù Cristo, dedichiamo la nostra vita a Geova e riceviamo il battesimo in acqua. In tal modo otteniamo la vittoria mediante la fede. Tuttavia, è una vittoria che bisogna mantenere ‘nella buona e nella cattiva sorte’, apprezzando l’amore mostratoci da Geova e da suo Figlio.

      5. (a) Come possiamo essere “completamente vittoriosi”? (b) Quale convinzione è parte essenziale della nostra fede?

      5 Parlando a nome di tutti questi vincitori, l’apostolo Paolo dichiara: “Chi ci separerà dall’amore del Cristo? Tribolazione o distretta o persecuzione o fame o nudità o pericolo o spada? . . . in tutte queste cose siamo completamente vittoriosi per mezzo di colui che ci ha amati”. Quindi, esprimendo la nostra incrollabile convinzione che nulla può separarci dall’amore di Geova, che è una parte così essenziale della nostra fede, dice: “Poiché sono convinto che né morte né vita né angeli né governi né cose presenti né cose avvenire né potenze né altezza né profondità né alcun’altra creazione potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore”. — Rom. 8:35, 37-39.

      IL VINCITORE MODELLO

      6. Come Gesù ottenne la vittoria?

      6 Mentre fu qui sulla terra, Gesù stesso illustrò come possiamo completare questa vittoria mediante la fede. Egli conosceva la Parola di Dio. Provò diletto in quella Parola e divenne esperto a usarla come “spada dello spirito”. (Efes. 6:17) Tentato da Satana nel deserto, respinse tre volte l’avversario, dicendo: “È scritto”. Ottenne la vittoria attenendosi alla Parola di Dio. Così dev’essere per noi. — Matt. 4:3-11.

      7. Come lanciò Gesù la sua campagna di conquista?

      7 Mentre l’opera di Giovanni il Battezzatore terminava, Gesù lanciò la sua principale campagna di conquista. “Da allora in poi Gesù cominciò a predicare, dicendo: ‘Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato’”. (Matt. 4:17) Che messaggio elettrizzante! Il regno di Dio era proprio vicino, nella persona stessa dell’unto Gesù. In tutta la Galilea, nella provincia romana della Perea e nella stessa Gerusalemme, Gesù predicò la lieta novella come vincitore del mondo e Messia. Migliaia di persone ascoltarono. Molti divennero suoi seguaci. Ma la classe dei governanti, specialmente i capi religiosi, divennero suoi accaniti oppositori.

      8. Cosa mostra che Gesù non esitò mai nella sua vittoria?

      8 Gesù non vacillò nell’integrità, poiché sapeva di dover vincere il mondo sino alla fine. Quando infine si trovò a dover affrontare la morte sul palo di tortura e il governatore romano lo interrogò riguardo al suo regno, poté rispondere: “Tu stesso dici che io sono re. Per questo sono nato e per questo son venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità. Chi è dalla parte della verità ascolta la mia voce”. (Giov. 18:37) Fedelmente continuò a rendere testimonianza alla verità del Regno. Fece conoscere sino alla fine il nome del Padre suo senza esitare, e santificò quel prezioso nome nonostante qualsiasi onta Satana potesse recare su di esso. Avendo vinto il mondo, Gesù poté dunque esclamare con il suo ultimo respiro: “È compiuto!”, riferendosi all’opera che Dio gli aveva affidata sulla terra. — Giov. 19:30; 17:6, 20.

      LA FEDE CHE SMUOVE I MONTI

      9. Quale fede potevano avere i discepoli di Gesù, e in che modo fecero questa esperienza?

      9 Gesù disse ai discepoli: “Veramente vi dico: Se aveste fede quanto un granello di senapa, direste a questo monte: ‘Trasferisciti di qui a là’, ed esso si trasferirebbe, e nulla vi sarebbe impossibile”. (Matt. 17:20) I suoi discepoli avrebbero fatto questa esperienza? Sì! E specialmente dal giorno di Pentecoste del 33 E.V., poiché allora, nel 50º giorno dalla risurrezione di Gesù alla vita spirituale, ebbe luogo un miracolo fra circa 120 suoi discepoli radunati in una casa di Gerusalemme. Lo spirito di Geova fu versato su di loro, dando loro la facoltà di parlare in molte lingue delle “magnifiche cose di Dio”. — Atti 2:1-11.

      10, 11. (a) Come cominciarono i discepoli di Gesù a partecipare alla sua vittoria? (b) Perché la loro fu una fede vittoriosa?

      10 Lo spirito diede anche a Pietro la facoltà di spiegare con la Parola di Dio cosa significava tutto questo. La vittoria di Gesù era stata ricompensata con la sua esaltazione alla destra di Dio in cielo. Ora essi avevano il privilegio di partecipare alla sua vittoria. Cominciarono a farlo rendendo completa testimonianza alla multilingue folla di persone che si erano radunate, esortandole a pentirsi, a essere battezzate e ad accettare le meravigliose promesse del Regno offerte loro per mezzo della Parola di Dio. “Quel giorno si aggiunsero circa tremila anime”, ed esse continuarono ad esser rese forti nella fede mediante l’istruzione impartita ogni giorno nella spaziosa area del tempio nonché in case private. — Atti 2:14-47.

      11 I capi religiosi si compiacquero di questa manifestazione di fede? Al contrario! Arrestarono Pietro e Giovanni e ingiunsero loro di smettere di predicare e di insegnare nel nome di Gesù. Pieni di fede quegli apostoli risposero: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. Non avrebbero permesso che nulla ostacolasse la loro fede vittoriosa. Liberati, continuarono a rendere testimonianza con grande potenza! — Atti 4:18-21, 33.

      12. (a) Quale sostegno angelico ebbero i discepoli nella loro vittoria? (b) Da che cosa dipendeva l’avere lo spirito santo?

      12 Pieni di gelosia, il sommo sacerdote e i suoi seguaci fecero gettare tutti gli apostoli in prigione. Si rese quindi necessario l’intervento divino. Durante la notte l’angelo di Geova li liberò e disse loro di continuare “a dire al popolo tutte le parole di questa vita”. All’alba, erano di nuovo fuori e insegnavano nell’area del tempio! Furono nuovamente arrestati e portati nella sala del Sinedrio, dove il sommo sacerdote dichiarò: “Noi vi abbiamo positivamente ordinato di non continuare a insegnare in base a questo nome [di Gesù], eppure, ecco, avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento”. Gli apostoli risposero coraggiosamente: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini. . . . E noi siamo testimoni di queste cose, e anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante”. (Atti 5:17-32) Sì, per avere lo spirito santo dovevano continuare a rendere testimonianza con zelo riguardo alla Sovranità di Geova!

      13. In quei primi tempi del cristianesimo, come ebbe successo la fede vittoriosa?

      13 Quei capi religiosi volevano eliminare gli apostoli, ma Colui che aveva dato lo spirito santo guidò in altro modo il corso degli avvenimenti. Gamaliele, stimato maestro della Legge, parlò chiaro: “Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto o quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. Quindi si limitarono a fustigare gli apostoli, dissero loro di smettere di predicare e li lasciarono andare. La fede vittoriosa aveva successo? Certo, poiché il racconto prosegue dicendo: “E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. — Atti 5:33-42.

      LA VITTORIA MEDIANTE LA FEDE CONTINUA

      14. Nonostante la persecuzione, come si adempì la profezia di Gesù riportata in Atti 1:8?

      14 Quella completa testimonianza non doveva cessare. Doveva essere data nella misura profetizzata dallo stesso Gesù, “in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) La persecuzione servì solo a estendere la testimonianza, poiché “quelli che erano stati dispersi andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. (Atti 8:1, 4) Ben presto il persecutore Saulo divenne l’apostolo Paolo, e i primi gentili ricevettero il dono dello spirito santo. La buona notizia si propagò in un baleno in sempre nuovi territori. Quando Paolo e i suoi compagni giunsero in Europa, gli oppositori gridarono: “Questi uomini che hanno messo sottosopra la terra abitata sono presenti anche qui”. (Atti 17:6) In tal modo, dopo circa 30 anni di testimonianza del Regno, la buona notizia era stata “predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo”. — Col. 1:23.

      15. Quale aiuto e incoraggiamento fu dato a quelli la cui fede vacillava?

      15 Tuttavia, sembra che avvicinandosi la fine di quel sistema di cose giudaico alcuni di quei cristiani cominciassero a stancarsi. Avevano allentato la vigilanza spirituale e la loro vittoria mediante la fede aveva cominciato a diventare incerta. Ma non erano privi di aiuto. Nella congregazione cristiana c’erano anziani fedeli che davano l’incoraggiamento necessario. Uno di questi, l’apostolo Paolo, li esortava continuamente a perseverare nella fede. Li incoraggiava a rendere la loro speranza cristiana “un’àncora per l’anima, sicura e ferma”. (Ebr. 6:19) Dichiarò: “Noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l’anima”. (Ebr. 10:39) Dovevano completare a ogni costo la vittoria cristiana! Quelli che mantennero la fede sopravvissero quando il “sistema di cose” giudaico perì nel 70 E.V.

      ULTERIORI PROVE DELLA FEDE

      16. Per quanto tempo perseverò l’apostolo Giovanni nella conquista mediante la fede? (b) Contro che cosa avvertì?

      16 Tuttavia, la fede dei cristiani leali avrebbe subìto ulteriori prove. Ce ne parla Giovanni, che servì come apostolo di Gesù Cristo per circa 68 anni. In due sue lettere, Giovanni avverte riguardo all’“anticristo” che compare nell’“ultima ora” e lo identifica con “colui che nega il Padre e il Figlio”. Quindi Giovanni mette in relazione questo “anticristo” con i “molti falsi profeti [che] sono usciti nel mondo‘’. (1 Giov. 2:18, 22; 4:1-3) Quell’anticristo metteva senz’altro in discussione l’urgenza della “buona notizia” e cercava di volgere i cristiani al materialismo e alla ricerca dei piaceri del mondo.

      17. Come e perché i cristiani devono perseverare nella vittoria?

      17 I cristiani integri avevano “vinto il malvagio”, ma ora, anche in quella tarda data, il pericolo per la loro fede veniva da un’altra direzione. L’apostolo scrisse loro in termini espliciti: “Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giov. 2:13, 15-17) In effetti, Dio non ha mai voluto che i cristiani si immischiassero nelle vie immorali e materialistiche del mondo di Satana. Devono invece perseverare nella vittoria mediante la fede.

      18. Come portiamo a termine la vittoria mediante la fede?

      18 In questa stessa lettera, Giovanni descrive il legame che unisce indissolubilmente tutti i cristiani del mondo, dicendo: “Chiunque fa la confessione che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, Dio rimane unito a lui ed egli unito a Dio. E noi stessi abbiamo conosciuto e abbiam creduto l’amore che Dio ha nel nostro caso. Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane unito a Dio e Dio rimane unito a lui”. (1 Giov. 4:15, 16) Che grande privilegio essere uniti al supremo Sovrano di tutto l’universo per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo, Colui il cui sangue “ci purifica da ogni peccato”! (1 Giov. 1:7) Qui sta la nostra vittoria mediante la fede: Continuare ad amare Dio e Cristo, collaborare con loro nella mondiale opera di mietitura che si avvicina rapidamente al termine. — 1 Cor. 3:9.

      19. Che cosa distingue chi vince il mondo mediante la fede?

      19 Giovanni prosegue: “Questo è ciò che significa l’amore di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti”. (1 Giov. 5:3) A questo proposito Gesù disse ai suoi seguaci: “Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro”. (Giov. 13:34) Questo divenne proprio un segno di identificazione dei cristiani al giorno di Giovanni, ed è un meraviglioso segno di identificazione nel nostro giorno! Infatti dal primo secolo non c’è mai stato sulla terra un popolo come quello dei cristiani testimoni di Geova, unito dal legame di un amore che supera ogni barriera linguistica, tribale e razziale.

      20. Alla fine di questo mondo, come potete dimostrare di vincerlo?

      20 Inoltre, alla fine di questo sistema di cose, bisogna ubbidire al comando contenuto nella profezia di Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Questa grande testimonianza, che ora sta giungendo al culmine in tutta la terra, è servita a identificare quelli che hanno vinto il mondo. Riguardo a tutti questi integri servitori di Dio, l’apostolo scrive: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede. Chi è colui che vince il mondo se non colui che ha fede che Gesù è il Figlio di Dio?” Questa fede in Gesù come Figlio di Dio può essere dimostrata fino a questo giorno ubbidendo attivamente al comando che Gesù diede ai suoi seguaci dopo la risurrezione: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni”. (1 Giov. 5:4, 5; Matt. 28:19) Dimostrate in tal modo di vincere il mondo?

  • La fede nel Figlio di Dio che effetto dovrebbe avere su di te?
    La Torre di Guardia 1979 | 1° agosto
    • La fede nel Figlio di Dio che effetto dovrebbe avere su di te?

      ‘Comportatevi in maniera degna della buona notizia del Cristo, stando fermi in un solo spirito, combattendo a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia’. — Filip. 1:27.

      1. (a) Quale opera si avvicina al culmine? (b) Qual è la prova che oggi la fede si può trovare sulla terra?

      LA PROFEZIA adempiuta indica che il tempo del “termine del sistema di cose” è piuttosto inoltrato. (Matt. 28:20) Sono passati più di 64 anni da che il “Figlio dell’uomo”, Gesù Cristo, è arrivato con tutti gli angeli per ‘sedere sul suo glorioso trono’ celeste. Il giudizio e la separazione delle persone in “pecore” fedeli e “capri” privi di fede si avvicinano al culmine. (Matt. 25:31-33) Per cui chiediamo: il “Figlio dell’uomo” ha trovato realmente la fede sulla terra? Sì, e il radunamento della congregazione internazionale dei testimoni di Geova — con più di due milioni di membri — ne è una chiara prova.

      2. Perché le assemblee del popolo di Dio sono giustamente descritte come “qualcosa di eccezionale”?

      2 Descrivendo le assemblee dei testimoni di Geova gli strumenti di informazione dicono che sono “qualcosa di eccezionale”. E devono esserlo! Infatti il popolo di Dio si sforza di comportarsi in modo eccellente. Questa vasta congregazione è in cammino dal presente mondo imperfetto verso un glorioso “nuovo ordine” dove malattia, morte e dolore non esisteranno più. La Parola di Geova ce lo assicura! (Riv. 21:1-4) Per conseguire tale meta, dobbiamo perseverare nella vittoria mediante la fede. Come?

      COMINCIA IL GIUDIZIO DEL MONDO

      3. Quali cambiamenti ebbero luogo dal 1914, e questo cosa significa?

      3 Quando nel 1914 ebbe inizio il “termine del sistema di cose”, cominciarono a verificarsi sulla terra enormi cambiamenti. Accadeva proprio quanto aveva detto Gesù: guerre internazionali, terremoti, pestilenze, carestie, crescente illegalità e perdita dell’amore. (Matt. 24:3-12; Luca 21:10, 11) Era cominciato un tempo di giudizio mondiale.

      4, 5. (a) In che modo le religioni della cristianità hanno mostrato mancanza di fede? (b) Come sono in contrasto con i testimoni di Geova in quanto alla relazione col mondo? (c) Com’è manifestata la nostra invincibile fede?

      4 Come si sarebbero comportate in tale situazione le religioni del mondo? Avrebbero dimostrato di vincere mediante la fede? Tutt’altro! Invece di accettare il “segno” che il regno di Dio è vicino, il clero della cristianità diede il suo appoggio al morente “sistema di cose”. Mentre l’Europa era coinvolta in una guerra mondiale, le chiese da ambo le parti esortarono i cristiani a uccidersi fra loro, rendendosi in tal modo spaventosamente colpevoli di spargimento di sangue. E alla fine della guerra, le religioni della cristianità scelsero non il Re ora al potere, Gesù Cristo, ma un organismo politico istituito dall’uomo che definirono in modo blasfemo “espressione politica del regno di Dio sulla terra”. Era la Lega delle Nazioni, istituita nel 1919 all’espresso scopo di tutelare la pace e la sicurezza del mondo. Il libro biblico di Rivelazione la descrive come “una bestia selvaggia di colore scarlatto . . . piena di nomi blasfemi”. — Riv. 17:3.

      5 Sostenendo la guerra totale, e poi questo espediente umano, le chiese della cristianità hanno chiaramente mostrato da che parte stanno, che sono parte di questo mondo. D’altra parte, i testimoni di Geova, mostrandosi neutrali nei riguardi della violenza internazionale e della politica, hanno mostrato in modo inequivocabile di non essere “parte del mondo”. (Giov. 15:19) La nostra fede non poggia sul braccio o sulle macchine belliche degli uomini mortali. Ma la nostra invincibile fede riconosce ‘Dio quale governante anziché gli uomini’. E poiché ‘ubbidiamo a Dio quale governante’ dando testimonianza ai propositi del suo Regno, mostriamo di avere lo spirito di Dio. (Atti 5:29-32) Così ci è stata data la forza per compiere le opere di cui parlò Gesù: “Chi esercita fede in me, farà anch’egli le opere che io faccio, e farà opere più grandi di queste”, predicando in tutta la terra il regno istituito. — Giov. 14:12.

      6. Com’è stato evidente lo spirito santo dal 1919?

      6 Questo spirito santo di Geova fu molto evidente alle assemblee internazionali dei testimoni di Geova tenute a Cedar Point (Ohio, U.S.A.) nel 1919 e nel 1922. Rafforzò la fede del piccolo rimanente di unti cristiani e infuse in loro l’energia per rispondere all’invito: “Annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. Si misero a proclamare con vigore la “buona notizia” in lungo e in largo. Allo scoppio della violenta seconda guerra mondiale, il loro numero era salito da alcune migliaia a oltre 67.000 persone che predicavano in diversi paesi della terra.

      LA FEDE VINCE LE PERSECUZIONI

      7. Quali esempi mostrano che la fede vince le persecuzioni?

      7 Questa espansione non fu compiuta senza dure persecuzioni. Per esempio, avendo gli integri testimoni di Geova rifiutato di adorare lo stato nazista, fu data loro la caccia e vennero rinchiusi in sordidi campi di concentramento. Ben 635 d’essi morirono in prigione. Ma la loro fede non poté essere infranta. Un osservatore descrisse il singolo Testimone come “una fortezza che si può distruggere ma che non si può conquistare”. Un testimone oculare fece il seguente commento riguardo al proprio fratello, brutalmente fucilato dalle SS naziste in una esecuzione pubblica: “Rimasero tutti colpiti dalla sua calma e compostezza: era uno che aveva già vinto la battaglia”.

      8. (a) Durante i difficili anni della seconda guerra mondiale, come prosperò la fede cristiana? (b) Ma che cosa benedissero ed esaltarono i capi religiosi?

      8 Come si è già detto, quando iniziarono i difficili anni della seconda guerra mondiale i testimoni di Geova erano circa 67.000, ma quando il conflitto terminò erano più di 141.000. Bandi, imprigionamento e altre prove dell’integrità non li avevano fatti indietreggiare nella fede. Le religioni della cristianità, però, benedissero la persecuzione e la carneficina. E anche se la “bestia selvaggia di colore scarlatto” non aveva avuto successo come Lega delle Nazioni, i capi religiosi furono pronti ad acclamarla di nuovo quando ricomparve sotto forma di Nazioni Unite. Vi riposero le loro speranze. (Riv. 17:3-8) Nel 1965, all’epoca della sua visita alla sede centrale dell’O.N.U. a New York, il defunto papa Paolo VI decantò questo organismo come “la più grande delle organizzazioni internazionali” e “l’ultima speranza di concordia e di pace”.

      LA VITTORIA MEDIANTE LA FEDE CONTINUA

      9. (a) Quali opportune informazioni resero note i testimoni di Geova nel 1942? (b) Come proseguì allora il popolo di Dio nella sua vittoria?

      9 Non appena le Nazioni Unite furono proposte dalle nazioni alleate nel 1942, i testimoni di Geova resero noto, al loro congresso internazionale di quell’anno, che questo equivaleva semplicemente a riportare in vita la Lega. Mostrarono con la Parola di Dio che l’O.N.U. doveva infine essere distrutta, insieme a tutte le altre organizzazioni politiche, nel conflitto finale ad Har-Maghedon. Circondati dalle prove del “tempo della fine”, i servitori di Geova continuarono a vincere mediante la fede. (Dan. 11:35) Nel 1943 fu aperta la Scuola Biblica Watchtower di Galaad, e furono inviati missionari sino alle estremità della terra. Con quale risultato? Mentre nel 1945 c’erano 141.606 proclamatori del Regno attivi in 66 paesi, nel 1978 ce ne sono stati 2.182.341 che hanno fatto rapporto di servizio in 205 paesi. Tutti han potuto vedere la vittoria ottenuta mediante la fede, specie nei 40 e più paesi dove i testimoni di Geova sono ora proscritti o hanno altre limitazioni.

      10. Com’è stata dimostrata la provata qualità della fede nel Malawi e in altri paesi dove sono imposte restrizioni sull’opera?

      10 Tra i paesi dove la prova della fede è stata dura è degna di nota la piccola nazione africana del Malawi. Fino al 1962, i testimoni di Geova ebbero una crescita rapida in quel paese. Ma poi, nel 1964, scoppiò una violenta persecuzione. Siccome i testimoni di Geova non adoravano quella parte della ‘bestia selvaggia che ascende dal mare’ (Riv. 13:1, 4) che è nel Malawi acquistando la tessera di associazione al partito politico, furono cacciati dalle proprie case, molti subirono violenze e furono uccisi. Infine la maggioranza fu cacciata dalla propria nazione. Ma la provata qualità della loro fede, saggiata come mediante il fuoco, è stata causa di allegrezza, non solo per loro ma per i loro fratelli cristiani in tutta la terra. (1 Piet. 1:7) In tutti i paesi dove i testimoni di Geova sono costretti a fare servizio clandestinamente, si osserva la stessa preziosa qualità della fede. Tutti questi Testimoni, e ce ne sono più di 200.000 in tali paesi, hanno meraviglioso successo ottenendo la vittoria mediante la fede.

      11. Cosa mostra che dobbiamo perseverare nella vittoria mediante la fede?

      11 Tuttavia, che dire dei testimoni di Geova nei paesi dove le condizioni sono più favorevoli, dove non dobbiamo vivere con il costante pericolo di arresto, imprigionamento o perdita della vita? Triste a dirsi, in alcuni di questi posti le cose non sono andate molto bene. Fra questi ci sono molti paesi prosperi, dove abbondano gli allettamenti dei piaceri e dell’immoralità. Ma nessuno deve mai perdere di vista questo fatto: Dobbiamo perseverare nella vittoria mediante la fede finché non saremo liberati da questo sistema di cose, sia che ciò avvenga mediante la morte o sopravvivendo alla “grande tribolazione”.

      12. A quali parole della profezia di Gesù dovremmo prestare urgentemente attenzione, e perché?

      12 È urgente capire bene questo fatto! Da ogni parte c’è la chiara evidenza che il mondo oscilla sull’orlo della distruzione. Gli “ultimi giorni” sono quasi scaduti. Quindi le parole conclusive della profezia di Gesù sul termine del sistema di cose dovrebbero echeggiare oggi con sorprendente chiarezza per tutto il popolo di Geova: “Prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Siate svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo”. — Luca 21:34-36.

      SI AVVICINA IL “TEMPO FISSATO”

      13. Perché è indispensabile attendere il giudizio di Geova?

      13 Sebbene la “grande tribolazione” non sia venuta così presto come molti si aspettavano, non c’è motivo di scoraggiarsi. Dio non cambia. (Mal. 3:6) Né sono cambiati i suoi meravigliosi propositi. Geova dice riguardo alla “buona notizia”: “Così sarà la mia parola che esce dalla mia bocca. Essa, non tornerà a me senza risultati, ma per certo farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l’ho mandata”. (Isa. 55:11) Il tempo dell’esecuzione del giudizio di Dio non è stato modificato. Si avvicina ogni giorno di più. Ricordiamo dunque le parole di Isaia 30:18: “Geova è un Dio di giudizio. Felici sono tutti quelli che lo attenderanno”.

      14. (a) Nutrendo quale fiducia potremo infine dire le parole di Giosuè? (b) Quale incoraggiamento troviamo nella profezia di Abacuc?

      14 Non è il fare assegnamento su qualche periodo di tempo, ma l’aver fiducia con tutto il cuore in Geova come l’Iddio che “non può mentire” a permetterci di ottenere la vittoria della fede. (Tito 1:2) Questa fiducia ci porterà infine al punto in cui, come Giosuè dell’antichità, potremo dire a coloro che avranno ottenuto insieme a noi la vittoria della fede: “Voi sapete bene con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima che nessuna parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferite è venuta meno. Vi si son tutte avverate. Nessuna parola è venuta meno”. (Gios. 23:14; 21:45) Possiamo avere completa fiducia nelle parole di Abacuc, cioè che “la visione è ancora per il tempo fissato, ed essa continua ad ansimare sino alla fine”. Continuiamo dunque ad ansimare insieme a quella visione finché la nostra vittoria non sia completa! La profezia ci assicura: “Non mentirà. Pure se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà senza fallo. Non tarderà”. — Abac. 2:3.

      “GEOVA NON È LENTO”

      15. (a) Perché si può dire che “Geova non è lento”? (b) Come verrà infine il suo giorno?

      15 Sono passati millenovecento anni dai giorni degli apostoli. Ma presso Dio è meno di due giorni. È proprio come disse l’apostolo Pietro: “Non sfugga alla vostra attenzione questo solo fatto, diletti, che un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno. Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento. Tuttavia il giorno di Geova verrà come un ladro”. — 2 Piet. 3:8-10.

      16. Perché il giorno di Geova non è ancora arrivato, e quindi come dovremmo reagire alla situazione?

      16 Quindi che importa se l’“orologio” di Geova continuerà a segnare il tempo ancora per un po’ prima che venga il giorno da lui fissato? Non siamo contenti che ciò ha permesso di radunare alcune altre centinaia di migliaia delle sue “pecore”? Mentre quell’orologio continua a segnare il tempo, nei paesi dell’Europa meridionale decine di migliaia di ex cattolici accorrono al Regno, in isole sperdute nel mare centinaia di persone abbandonano l’idolatria e migliaia di asiatici si liberano delle superstizioni orientali per abbracciare la “buona notizia”. La ragione per cui il giorno di Geova, simile a un ladro, non è ancora arrivato è che egli ha ancora del lavoro da farci compiere per radunare le “altre pecore”. Geova non è lento. Facciamo in modo di non essere lenti noi nel cogliere ogni opportunità di partecipare pienamente alla Sua opera.

      17. (a) Quale opportuno consiglio dà Pietro per il nostro giorno? (b) Cosa distingue il popolo di Geova, e come mostra la sua fede?

      17 L’apostolo Pietro consiglia: “La fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere. Soprattutto, abbiate intenso amore gli “uni per gli altri”. (1 Piet. 4:7, 8) Mentre questo malvagio “sistema di cose” si accinge a compiere il suo ultimo disperato sforzo per distruggere il popolo di Dio, abbiamo veramente bisogno di restare calmi, svegli, e di pregare, fiduciosi nella vittoria mediante la fede. Dobbiamo stare uniti in quell’intenso amore che tanto distingue il popolo di Geova in tutta la terra. Quando mai, in tutta la storia umana, c’è stato un popolo come i testimoni di Geova d’oggi? Questa è la sola fratellanza che sia penetrata nei più remoti angoli della terra abitata. Quale forza, all’infuori dello spirito di Geova, avrebbe potuto unire due milioni di persone “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua”, producendo una così meravigliosa unità di credenza, proposito e azione? Insieme abbiamo ottenuto la vittoria mediante la fede e insieme mostriamo tale fede rendendo testimonianza al regno di Geova retto da suo Figlio. — Riv. 7:9.

      MENTRE SI AVVICINA LA FINE

      18, 19. (a) Al tempo degli apostoli, come si evolsero gli avvenimenti adempiendo la profezia biblica? (b) Quale triste errore poterono fare alcuni?

      18 Oggi il popolo di Geova è come quei fedeli cristiani che attesero ansiosamente l’iniziale adempimento del “segno” nella Gerusalemme del giorno degli apostoli. Essi attendevano la venuta della “cosa disgustante” che sarebbe stata stabilita nel “luogo santo”. Infine accadde. L’esercito romano attaccò e arrivò fino al muro occidentale dell’area del tempio. Cosa dovevano fare i cristiani? Gesù aveva detto: ‘Fuggite ai monti’. Quando quell’esercito inaspettatamente si ritirò, i cristiani colsero l’occasione. Fuggirono. Andarono sui monti della Perea. Ma erano definitivamente in salvo? La loro vittoria mediante la fede era completa? No, non ancora. — Matt. 24:15, 16.

      19 Quei cristiani attesero ansiosamente ciò che doveva ancora accadere: l’esecuzione del giudizio di Geova su Gerusalemme. Attesero un anno. Non accadde nulla. Due anni, e non accadde nulla. Tre anni, e ancora non accadde nulla. Alcuni di quei cristiani poterono stancarsi di aspettare. Forse dissero: ‘Torniamo in città e dedichiamoci agli affari e diamoci alla bella vita’. Che triste errore sarebbe stato!

      20. Come la fede operò allora per la salvezza?

      20 All’improvviso, nel quarto anno, gli eserciti romani tornarono. La città e il suo tempio furono completamente distrutti, non rimanendovi pietra sopra pietra. Fu esattamente come Gesù aveva profetizzato. (Luca 19:41-44; 21:20-24) Ma i servitori di Dio fuori della Giudea si erano mantenuti attivi e svegli. Avevano atteso Geova. La loro fede aveva operato per la loro salvezza.

      21. Quale notevole adempimento della profezia biblica ci fu dal 1945 in poi?

      21 Oggi siamo in una situazione simile. La cristianità è il moderno equivalente dell’antica città infedele di Gerusalemme. La “cosa disgustante” della profezia di Gesù è chiaramente identificata dalla Scrittura come l’odierna organizzazione delle Nazioni Unite. È la stessa “bestia selvaggia di colore scarlatto” del capitolo 17 di Rivelazione. Quando quella “bestia” uscì dall’abisso nel 1945, l’impero mondiale della falsa religione, “Babilonia la Grande”, di cui la cristianità è la parte principale, poté salirvi in groppa ed esercitare un certo controllo.

      22. Quale diversa situazione si nota ora nell’O.N.U., e che cosa significa?

      22 Tuttavia, oggi la situazione è diversa. Le nazioni che considerano la religione “l’oppio dei popoli” stanno acquistando grande potere nell’O.N.U. Sono una vera minaccia per la sfera d’azione delle religioni della cristianità, e, in effetti, di tutte le religioni. Possiamo attenderci molto presto di vedere le “dieci corna” della “bestia selvaggia” rivoltarsi contro la religione mondana, per devastare anche il reame religioso della cristianità. Allora la “grande tribolazione” sarà cominciata e avanzerà rapidamente verso il suo culmine ad Har-Maghedon. — Riv. 17:12-18; 19:19-21.

      23. (a) Data la situazione critica esistente sulla terra, cosa dobbiamo fare? (b) Come puoi riuscire tu a vincere il mondo mediante la fede?

      23 Vedendo che sulla terra la situazione è critica, cosa devono fare i testimoni di Geova? Dobbiamo accertarci che la nostra fuga verso il protettivo “monte” del regno di Dio sia completa. Dobbiamo perseguire la vittoria mediante la fede senza vacillare. Dobbiamo essere decisi a vincere per mezzo dell’Iddio che ci ama. Mentre ce n’è il tempo, dobbiamo continuare a partecipare con zelo all’opera di predicare la buona notizia del Regno in tutta la terra e fare discepoli. Continuerai tu, insieme a tutti i testimoni di Geova in ogni parte del mondo, a star ‘fermo in un solo spirito, combattendo a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia’? (Filip. 1:27) Magnificherai così il nome di Geova e il regno di suo Figlio, Gesù Cristo? Così facendo, potrai riuscire anche tu a ottenere una gloriosa vittoria sul mondo mediante la fede.

      [Immagine a pagina 24]

      BADA CHE IL TUO CUORE NON SIA AGGRAVATO DALLA CRAPULA NEL MANGIARE E NEL BERE

  • Fiducia di fronte al pericolo
    La Torre di Guardia 1979 | 1° agosto
    • Salmi

      Fiducia di fronte al pericolo

      IL RE DAVIDE si trovava in una situazione molto difficile. Suo figlio Absalom si era proclamato re e aveva complottato per impadronirsi del trono. Questo figlio ribelle si era fatto un seguito così numeroso che Davide era stato costretto a fuggire dalla capitale, Gerusalemme. Nondimeno, Davide continuò a riporre piena fiducia in Geova Dio.

      Lo si capisce dalla melodia che Davide compose mentre fuggiva per non cadere nelle mani di Absalom. (Salmo 3, soprascritta) Un messaggero riferì: “Il cuore degli uomini d’Israele è dietro ad Absalom”. (2 Sam. 15:13) Il fatto che una tale situazione avesse potuto crearsi rendeva perplesso Davide. Si chiedeva perché

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi