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Camminiamo con Dio in un mondo violentoLa Torre di Guardia 1984 | 1° gennaio
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dovremmo seguire attentamente lo splendido esempio di Noè e della sua famiglia se vogliamo essere salvati da questo mondo moderno che veramente “giace nella potenza del malvagio”? — I Giovanni 5:19.
Progressivo aumento della violenza
9. Dove portò il progressivo aumento della violenza ai giorni di Noè? (b) Quale sviluppo analogo si verificò dopo il Diluvio, giungendo fino a quale culmine?
9 Nel mondo vi fu un progressivo aumento della violenza prima del diluvio universale, finché Dio stesso eseguì il giudizio riducendo in rovina quelli che rovinavano la terra. (Genesi 6:13, 17) Dal tempo di Nimrod, pronipote di Noè e “potente cacciatore in opposizione a Geova”, c’è stato di nuovo un progressivo aumento della violenza nel corso dei secoli, forse dapprima lentamente, ma poi in modo sempre più marcato. (Genesi 10:1, 6, 8, 9) Col tempo arrivarono la spada, l’arco e le frecce, la lancia; e in tempi più recenti il moschetto, il cannone e altre armi da fuoco. Ma con la prima guerra mondiale, che iniziò nel 1914, salirono alla ribalta nuovi e sbalorditivi strumenti di violenza: l’aeroplano, il carro armato e i gas tossici. In quella guerra l’impiego del sottomarino suscitò grande terrore, e la mitragliatrice falciò letteralmente milioni di vite.
10. (a) Come si è adempiuta la profezia di Gesù riguardante gli avvenimenti che dovevano aver luogo “nel giorno del Signore”? (b) Perché c’è da aspettarsi che Geova esegua il suo giudizio fra breve?
10 Il Signore Gesù Cristo aveva predetto un tale sviluppo “nel giorno del Signore”, nel quale ci troviamo sin dal 1914. (Rivelazione 1:10) Descrisse la propria cavalcata su un cavallo bianco in qualità di Re appena incoronato, seguito da un cavaliere su un cavallo color fuoco. A questi “fu concesso di togliere la pace dalla terra onde si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada”, la spada della Guerra Totale. Questa spada simbolica include ora i più orribili e violenti strumenti mai escogitati e prodotti dall’uomo, fra i quali i missili nucleari, la cui potenza complessiva sarebbe sufficiente a spazzare via molte volte l’intera razza umana dal nostro pianeta! Se ai giorni di Noè la presenza dei giganteschi Nefilim, unita alla diffusa cattiveria dell’uomo, indusse Geova a ‘ridurre in rovina il genere umano perché la terra era piena di violenza per opera loro’, quanto più c’è da aspettarsi oggi che lo stesso Sovrano Signore dell’universo ‘riduca in rovina quelli che rovinano la terra’! (Genesi 6:4, 7, 13; Rivelazione 6:1-4; 11:18) Parlando degli empi del nostro tempo, il Signore Gesù stesso disse: “Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. . . . Non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti”. — Matteo 24:37, 39.
Come i cristiani considerano la violenza
11. (a) Perché Dio approvava le guerre dell’antico Israele? (b) Come devono considerare Dio e Cristo le guerre di oggi? (Confronta II Corinti 10:3, 4).
11 È vero che nell’antichità i servitori di Dio combatterono delle guerre. Ma dobbiamo ricordare che si trattava di guerre teocratiche, comandate da Dio. Israele combatté per spodestare dal “paese” di Dio nazioni depravate che adoravano i demoni. (Levitico 18:24-27; Deuteronomio 7:1-6) Le guerre delle nazioni, e in particolare quelle combattute per il dominio mondiale dal 1914, sono forse guerre approvate da Dio? Quando cattolici uccidono cattolici, protestanti uccidono protestanti, buddisti uccidono buddisti o musulmani uccidono musulmani, stanno forse agendo in armonia con l’Iddio che “ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini”? Che deve pensare Cristo, il Principe della pace, riguardo alla carneficina verificatasi in seno alla cristianità con la prima guerra mondiale e poi con la seconda? (Atti 17:24-26; Isaia 9:6) Esaminiamo la nuova e più elevata norma stabilita per i cristiani dal Principe della pace poco prima di subire egli stesso una morte violenta.
12, 13. (a) Perché Gesù si accertò che i suoi discepoli avessero delle spade? (b) Cosa fece quindi chiaramente capire Gesù circa la guerra teocratica?
12 Tenendo presente il suo ruolo nell’adempiere le profezie, Gesù, poco prima di essere arrestato, disse ai suoi discepoli: “Chi non ha una spada venda il suo mantello e ne compri una. Poiché vi dico che in me deve compiersi ciò che è scritto, cioè: ‘Ed è stato annoverato fra gli illegali’”. Quando essi risposero: “Signore, ecco, vi sono due spade”, egli disse loro: “Basta”. (Luca 22:36-38) Bastava per che cosa? Per far capire ai cristiani un’importante lezione.
13 È evidente che non poteva esserci ragione migliore per usare la spada che quella di proteggere lo stesso Figlio di Dio. Eppure non era volontà di Dio che in quell’occasione Gesù fosse risparmiato. Così, quando l’apostolo Pietro usò la sua spada contro lo schiavo del sommo sacerdote, Gesù gli disse: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matteo 26:52, 53; Giovanni 18:10, 11) Gesù fece quindi chiaramente capire che da quel momento in poi la guerra teocratica non avrebbe più dovuto includere l’uso di armi carnali.
14. Come dichiarò Gesù, cosa implica il ‘non essere parte del mondo?
14 Questo era chiaramente in armonia con quanto Gesù aveva già detto ai suoi discepoli quella stessa sera, e cioè che sarebbero stati perseguitati perché ‘non facevano parte del mondo’. Era conforme alla preghiera che quella stessa sera Gesù aveva rivolto al Padre suo, preghiera in cui aveva messo in evidenza che i suoi discepoli, come lui, ‘non erano parte del mondo’. Era in armonia con ciò che Gesù disse a Pilato: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei. Ma ora il mio regno non è di qui”. — Giovanni 15:19, 20; 17:14-16; 18:36.
15. (a) A quale unità ha portato la separazione dal mondo? (b) Quali vari aspetti di questa unità sono descritti in Isaia 2:2-4?
15 Siete attualmente separati da questo mondo e dai suoi metodi violenti, come lo furono Gesù e i suoi discepoli nel primo secolo? In tal caso condividete la meravigliosa unità mondiale di cui godono solo i testimoni di Geova. È un’unità che scaturisce dall’ubbidienza alle leggi di Dio e alla sua volontà per i nostri giorni. Una “grande folla” di pacifici cristiani “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua” sta ora affluendo al grande tempio spirituale di Geova per adorarlo. (Rivelazione 7:9, 10, 15) Si parla di loro in Isaia 2:2-4: “Deve accadere nella parte finale dei giorni che il monte della casa di Geova sarà fermamente stabilito sopra la cima dei monti, e sarà per certo alzato al di sopra dei colli; e ad esso dovranno accorrere tutte le nazioni. E molti popoli per certo andranno e diranno: ‘Venite, e saliamo al monte di Geova, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri’. Poiché da Sion uscirà la legge, e la parola di Geova da Gerusalemme. Ed egli per certo renderà giudizio fra le nazioni e metterà le cose a posto rispetto a molti popoli. Ed essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”.
16. Che differenza c’è fra i testimoni di Geova e il mondo? (b) Cosa predice Michea 4:1-5 circa la prosperità del popolo di Dio, la ragione d’essa e il risultato finale? (c) A motivo di che cosa sorge un’ulteriore domanda?
16 Non si tratta di fanatici nazionalisti che agitano bandiere, ma di un popolo unito e pacifico che proviene da tutte le nazioni. È un popolo veramente neutrale in un mondo in guerra. Dopo aver detto che ‘fanno delle loro spade vomeri’, Michea 4:1-5 descrive la loro prosperità spirituale e la loro prospettiva di vivere per sempre sulla terra in unità. La profezia fa un contrasto fra loro e i popoli di questo mondo, dicendo: “Poiché tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre”. Ma mentre continuiamo a camminare nel nome di Dio, incontriamo molte pressioni esercitate da un mondo violento. Come dovremmo affrontare le situazioni che possono sorgere? Il prossimo articolo risponderà con la Bibbia a questa domanda.
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‘Cerchiamo la pace e perseguiamola’La Torre di Guardia 1984 | 1° gennaio
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‘Cerchiamo la pace e perseguiamola’
1. (a) Come possiamo ‘cercare la pace e perseguirla’ in questo mondo violento? (b) Trovandoci in situazioni difficili, perché dovremmo ardentemente supplicare Geova?
COME possiamo mettere in pratica il consiglio dell’apostolo Pietro, citato sopra, circondati come siamo da un mondo violento? Pietro risponde dicendo di ‘allontanarsi da ciò che è male e fare ciò che è bene’. Dobbiamo quindi fare sinceri sforzi per stabilire una pacifica relazione con Geova Dio sulla base della fede nel sacrificio di Gesù Cristo. Successivamente perseguiamo la pace seguendo da vicino le norme stabilite da Dio nella sua Parola. “Poiché gli occhi di Geova sono sopra i giusti, e i suoi orecchi sono volti alla loro supplicazione; ma la faccia di Geova è contro quelli che fanno cose malvage”. (I Pietro 3:11, 12) Quando i malvagi cercano di farci del male, possiamo supplicare ardentemente Geova. Possiamo invocarne ad alta voce il nome per avere aiuto, qualora ad esempio ci trovassimo di fronte a uno stupratore o a qualche altro delinquente. — Confronta Deuteronomio 22:25-27.
2. Di fronte alla violenza, quale fiducia espressa da Davide possiamo manifestare?
2 In situazioni minacciose, la chiave per sopravvivere è stata spesso quella di riporre assoluta fiducia in Geova. Più di un testimone di Geova è stato benedetto per aver manifestato la fiducia espressa in preghiera da Davide nel Salmo 18:46, 48: “Geova vive, e benedetta sia la mia Roccia, e l’Iddio della mia salvezza sia esaltato. Mi provvede scampo dai miei nemici adirati; tu m’innalzerai al di sopra di quelli che si levano contro di me, mi libererai dall’uomo di violenza”. Quei milioni di testimoni di Geova che oggi attendono con grande fede l’adempimento della promessa di Dio che “i giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre” hanno anche la certezza che “la salvezza dei giusti è da Geova; egli è la loro fortezza nel tempo dell’angustia”. — Salmo 37:29, 39.
3. (a) Cosa comprendiamo da Deuteronomio 32:10 e Daniele 3:19-27? (b) Cosa indica il modo in cui furono liberati sia Raab che un pioniere moderno?
3 Qualsiasi situazione sorga in questo mondo violento, Geova è in grado di ‘salvaguardare il suo popolo come la pupilla del suo occhio’. (Deuteronomio 32:10; Daniele 3:19-27) Egli è persino in grado, se lo ritiene opportuno, di preservare i suoi servitori anche in una situazione così terrificante come un olocausto nucleare. Lo dimostra l’esperienza di un fedele servitore di Geova che, a causa della persecuzione, il 6 agosto 1945 si trovava in una prigione di Hiroshima, in Giappone. Quella mattina, per un cambiamento di programma, venne a trovarsi in una posizione in cui non fu danneggiato dall’esplosione della bomba atomica.a La prigione fu quasi interamente rasa al suolo, ma come Raab sopravvisse all’infuocata distruzione di Gerico, così Katsuo Miura sopravvisse alla devastazione di Hiroshima. (Giosuè 6:23, 24) Per usare le sue parole, fu grato a Geova di ‘essere stato liberato di prigione da una bomba atomica’, per poter dedicare i restanti anni della sua vita al servizio di pioniere. (Confronta Salmo 116:15). Nulla è troppo meraviglioso per il nostro Sovrano Signore, “il vero Dio, il Grande, il Potente, il cui nome è Geova degli eserciti”. — Geremia 32:17-19.
State vicini all’organizzazione di Geova
4. Com’è descritta in Isaia capitolo 60 la condizione odierna dell’organizzazione di Dio?
4 Per poter affrontare questi giorni violenti abbiamo bisogno della tenera guida dell’organizzazione di Geova, paragonabile a una madre. Dal 1938 è stata migliorata la condizione teocratica del popolo di Dio, com’era stato predetto da Geova: “Per certo nominerò la pace tuoi sorveglianti e la giustizia tuoi soprintendenti. Non si udrà più la violenza nel tuo paese, la spoliazione o l’abbattimento entro le tue linee di confine. E per certo chiamerai le tue proprie mura Salvezza e le tue porte Lode”. La pace e l’amore per la giustizia che oggi caratterizzano l’organizzazione di Geova in tutto il mondo hanno notevolmente contribuito a far sì che “il piccolo”, cioè le poche migliaia di proclamatori del Regno di 64 anni fa, divenisse “una nazione potente”, forte di 2.477.000 componenti e che avanza in 205 paesi della terra. I rapporti provenienti dal campo mostrano che, mentre ci avviciniamo alla “fine”, Geova ‘lo sta affrettando al suo proprio tempo’. — Isaia 60:17, 18, 22; Matteo 24:14.
5. Come si legge nei Salmi, cosa ha mantenuto forti i servitori di Geova nonostante la violenza?
5 Gran parte di questa espansione ha avuto luogo nonostante la violenza, come quella subita dai testimoni di Geova nei campi di concentramento di Hitler o con le aggressioni da parte di turbe negli Stati Uniti durante la guerra. La violenza continua ad aumentare in molte parti della terra. In anni recenti pochi paesi — forse nessuno — sono stati più martoriati dalla violenza che il Libano. Eppure lì i nostri fratelli sono forti. Cosa li ha mantenuti forti? L’assoluta fiducia in Geova e la determinazione di continuare a riunirsi in adunanza e a partecipare alle altre attività cristiane. — Salmo 73:28; 149:1.
6. Come dovremmo considerare la regolare frequenza alle adunanze, e perché?
6 Questo dovrebbe farci comprendere che nemmeno in periodi di violenza dovremmo tralasciare di radunarci insieme. (Ebrei 10:24, 25) Se questo è così importante per fortificarci contro la violenza del mondo di Satana, è necessario anche per acquistare forza al fine di resistere alle più sottili macchinazioni del Diavolo. Frequentare regolarmente le adunanze è per noi di vitale importanza!
7. (a) Come cerca Satana di corrompere i servitori di Dio? (b) In quali modi specifici Satana alimenta lo spirito di violenza e immoralità? (c) Come possiamo perseguire la pace, e in vista di quale meta?
7 In questi tempi difficili, Satana cerca di corrompere i servitori di Dio rendendoli “amanti di se stessi, amanti del denaro [e delle attraenti cose materiali che si comprano con esso], . . . amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. Queste sono le cose che possono allontanarci dalla regolare associazione col popolo di Dio. (II Timoteo 3:1, 2, 4) Invece di assorbire lo spirito satanico di violenza e immoralità, esaltato da certi programmi televisivi, da alcuni videogiochi e da cose simili, com’è importante che, mediante lo studio personale, la meditazione e le adunanze, continuiamo ad acquisire e a mettere in pratica l’accurata conoscenza che “significa vita eterna”! — Giovanni 17:3; Filippesi 1:9-11; Colossesi 1:9-11.
Cosa ci proteggerà?
8. (a) Come reagiscono molte persone del mondo a questi tempi violenti? (b) Facendo esempi, mostrate perché la loro non è una condotta saggia.
8 La violenza incute timore nel cuore degli abitanti delle grandi città del mondo. Secondo un recente sondaggio Gallup, il 45 per cento degli americani hanno paura di uscire soli di sera anche solo nel raggio di un chilometro e mezzo da casa. Molti girano armati. Ma è questa la condotta che i testimoni di Geova dovrebbero intraprendere, cioè quella di prepararsi a reagire alla violenza con la violenza? I molti incidenti causati da “armi di difesa personale” — addirittura casi di bambini uccisi da coetanei — dovrebbero farci riflettere sulla situazione. È risaputo che un gangster di professione, se vede un’altra pistola, sparerà, e lo farà per uccidere. Che possibilità potrebbe mai avere quindi il dilettante che va in giro armato?
9. Dove e come troverà protezione il cristiano?
9 La protezione del cristiano consiste non nel possedere armi da fuoco, ma nel ‘cercare la pace e perseguirla’. (I Pietro 3:11) Confidate in Geova. Se vi trovate di fronte a un criminale, ditegli che siete testimoni di Geova. Non opponete resistenza a colui che vi minaccia; dategli le cose materiali che chiede. La vostra vita è più preziosa. Quando non avete via d’uscita e siete minacciati, invocate l’aiuto di Geova. Ricordate: “Il nome di Geova è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione”. — Proverbi 18:10.
10. (a) Riguardo all’autodifesa, cosa comprendiamo dai racconti di Esdra capitolo 8 e di II Corinti capitolo 11? (b) In che modo notizie dall’Africa e dall’Irlanda del Nord mostrano la stoltezza di portare armi da fuoco?
10 Ma non potrebbero esserci circostanze, come quando si attraversano zone pericolose o in rivolta, in cui i testimoni di Geova sarebbero più sicuri se portassero con sé armi da fuoco per difendersi? La risposta è un deciso no. (Confronta Esdra 8:21-23, 31; II Corinti 11:23-27). Prendete ad esempio i nostri sorveglianti viaggianti che operano in un particolare paese africano. In anni recenti questi fratelli, per servire le congregazioni, hanno dovuto spesso attraversare zone di guerra. A volte sono stati fermati da guerriglieri o dalle forze di sicurezza. Se fossero state trovate loro addosso armi da fuoco, ciò sarebbe costato loro la vita. Salvo poche eccezioni, la loro identità di testimoni di Geova, insieme all’assenza di qualsiasi arma, ha permesso loro di arrivare a destinazione. Lo stesso avviene nell’Irlanda del Nord, sconvolta dalle lotte, dove si dice che “la morte fa parte del paesaggio”. La neutralità dei testimoni di Geova è ben nota, e, in qualità di amanti della pace, essi sono protetti sia nelle zone cattoliche che in quelle protestanti.
11. (a) Da cosa si comprende chiaramente che i cristiani non devono tenere armi micidiali? (b) Secondo le Scritture, in chi dovremmo confidare?
11 Le Scritture, sostenute dalle esperienze dei testimoni di Geova moderni, indicano chiaramente che non è consigliabile che i singoli cristiani portino con sé, o tengano in casa o in qualche altro posto, un’arma da fuoco o un’altra arma micidiale da impiegare contro attaccanti o intrusi umani. (Isaia 2:4; I Pietro 3:11) Prepararsi alla violenza costituisce un invito alla violenza. Il cristiano deve invece confidare principalmente in Geova, il suo Dio. — Salmo 18:48; 140:1, 4; Proverbi 3:5-7.
12. (a) Perché i cristiani possono scritturalmente chiedere la protezione della polizia? (b) Il cristiano farebbe mai uso di armi da fuoco in un’emergenza? Si farebbe giustizia da sé?
12 In armonia con Romani 13:1, 4, le “autorità superiori” del mondo, per mantenere l’ordine, possono istituire certi organismi di polizia che sono ufficialmente armati per proteggere i cittadini e la loro proprietà. Dato che tali autorità permesse da Dio sono descritte come ‘ministri di Dio, vendicatrici per esprimere ira su chi pratica il male’, è lecito al cristiano chiedere e ricevere protezione da tali organismi. Ma anche se si trovasse nella necessità di difendere se stesso o i propri cari con qualsiasi cosa fosse a portata di mano, non dovrebbe usare armi da fuoco. Né dovrebbe farsi giustizia da sé. In molti paesi è illegale anche il semplice possesso di un’arma da fuoco per scopi di difesa personale. — Matteo 22:21; confronta Esodo 22:2.
13. Perché il cristiano non userebbe le arti marziali per autodifesa?
13 Ma non potrebbe un cristiano, per scopi di autodifesa, addestrarsi nelle arti marziali, come il cinese kung fu? Si noti che questa micidiale arte orientale fu elaborata più di 1.400 anni fa dai monaci buddisti zen del monastero di Shaolin, sulle pendici del Songshan, una delle montagne sacre della Cina. Dalla stessa fonte religiosa provengono anche le arti marziali giapponesi, il Bushido, che letteralmente significa “la via del guerriero”. Molti esperti di judo, kendo e karatè si ispirano tuttora alla meditazione religiosa. L’obiettivo del karatè è quello di neutralizzare la vittima, cosa che può causare gravi danni o anche la morte. Quelli che confidano in Geova non vorranno certo far ricorso alle arti marziali per difendersi! — Proverbi 3:31.
14, 15. (a) Perché è lecito al cristiano cacciare o uccidere animali per cibarsene? (b) Ma cosa renderebbe un cristiano non idoneo per ricevere speciali privilegi, e perché?
14 Sarebbe appropriato che un cristiano tenesse armi da fuoco per andare a caccia di animali di cui cibarsi? Dal tempo del Diluvio, Dio ha permesso di uccidere gli animali per mangiarli, richiedendo tuttavia di non mangiarne il sangue, ma di versarlo per terra. (Genesi 9:3, 4; Deuteronomio 12:23-25) Laddove la legge locale lo permette, alcuni Testimoni tengono fucili per proteggersi dagli animali selvatici o per sparare alla cacciagione. (Matteo 22:21) Per loro questo può essere un’importante o pratica fonte di cibo. Ma nessuno dovrebbe mai pensare che Geova approvi la soppressione della vita animale per sport, per il brivido di uccidere, tipica motivazione di antichi e moderni “Nimrod”. Dato che “l’anima della carne è nel sangue”, esso è prezioso agli occhi di Geova.b — Levitico 17:11, 14.
15 Se in una congregazione un considerevole numero di Testimoni fosse turbato perché qualcuno va a caccia semplicemente per sport, e non per procurarsi del cibo, questi, a causa della sua reputazione offensiva, potrebbe non essere qualificato per ricevere speciali privilegi di servizio. — I Timoteo 3:2.
16. Come possono essere d’aiuto gli anziani, ma a cosa possono andare incontro coloro che non seguono i consigli scritturali trattati nei paragrafi 9-15?
16 Lo stesso può dirsi se un testimone di Geova insiste nel voler portare o tenere un’arma da fuoco per proteggersi da altri uomini o nell’imparare le arti marziali. Gli anziani spirituali dovrebbero immediatamente intervenire per dargli consigli e aiutarlo a porre rimedio a questa situazione. (Michea 4:3) Chiunque continuasse a portare armi personali o comunque a equipaggiarsi per divenire un “percotitore”, non sarebbe più qualificato per ricoprire speciali privilegi nella congregazione. — I Timoteo 3:2, 3.
Armi in impieghi civili
17. Perché la maggioranza dei Testimoni evita i lavori che implicano le arti marziali o il portare armi da fuoco?
17 Cosa dovrebbe fare un cristiano che, per ragioni di lavoro, dovesse portare un’arma da usare eventualmente contro altri uomini o se gli fosse richiesto di addestrarsi nelle arti marziali, come judo e karatè? Nel prendere la sua decisione personale dovrebbe tener presente che un seguace di Cristo deve perseguire la pace. (Romani 12:17, 18) In vista di ciò che è detto in Isaia 2:4, la maggioranza dei testimoni di Geova evita questo tipo di lavori. Anche se lo scopo di un lavoro può essere quello di proteggere il pubblico (o la proprietà) in armonia con Romani 13:4, l’esperienza insegna che c’è sempre il pericolo di incorrere nella colpa del sangue sopprimendo una vita con l’arma, cosa che danneggerebbe la coscienza dell’individuo e lo esporrebbe al rischio di essere egli stesso ferito o ucciso per rappresaglia. (Salmo 51:14; confronta Numeri 35:11, 12, 22-25). Senz’altro è meglio evitare questi pericoli scegliendo un lavoro che ne sia esente.
18. (a) Quale punto di vista, diverso da quello di una persona del mondo, avrebbe un cristiano maturo? (b) Per mantenere una coscienza pura, come potrebbe cercare di risolvere la cosa?
18 In questi “ultimi giorni” molti dipendenti sono tenuti a portare un’arma da fuoco. Guardie giurate, come quelle che fanno servizio davanti alle banche, guardiani e agenti di polizia possono essere obbligati a portarla se vogliono mantenere quell’impiego. Ma che dire del cristiano, che ha il dovere di ‘provvedere per quelli che son suoi’? (I Timoteo 5:8) Il suo punto di vista basato sulla Bibbia sarebbe diverso da quello delle persone del mondo, che si sentono libere di portare tali armi e di usarle qualora sorgesse un pericolo. (Efesini 5:15-17) Egli vorrà evitare la colpa del sangue, tenendo presente il punto di vista di Geova sulla santità del sangue. (Genesi 9:6; Salmo 55:23) Un cristiano maturo dovrebbe cercare di trovare un lavoro non armato.c Alcuni Testimoni, parlando al datore di lavoro, sono riusciti a farsi assegnare un compito che non richiede di portare un’arma.
19. Per quali privilegi potrebbe non essere idoneo un fratello che non facesse i necessari cambiamenti? (II Corinti 13:11)
19 Mentre il mondo si fa sempre più violento, non possiamo più considerare esemplare un fratello che continua a svolgere un lavoro armato. Gli si potrebbero concedere sei mesi per cambiare. Se non cambia, non sarebbe qualificato per ricoprire speciali privilegi di servizio e responsabilità nella congregazione. — I Timoteo 3:2; Tito 1:5, 6.
Continuiamo a perseguire la pace
20. (a) Perché è saggio seguire le vie della pace? (b) Nonostante le dure prove, e forse anche la morte, quale sarà il risultato finale per chi avrà mantenuto l’integrità? (c) In chi confidate voi?
20 Seguendo le vie della pace, in moltissimi casi i testimoni di Geova sono stati protetti in senso fisico, morale e spirituale! È chiaro che questa condotta scritturale è quella da seguire. Nei pochi casi in cui vi sono state vittime fra i cristiani fedeli, la loro intrepidezza sino alla morte ci dà motivo di aspettarci una loro risurrezione a breve scadenza. (Ebrei 11:36-40; Rivelazione 2:10) A volte Geova permette che Satana sottoponga il Suo popolo a dure prove, come nel caso di Giobbe, anche se il risultato finale per quell’uomo integro fu positivo. (Giobbe 1:18, 19; 42:12-15) Ma qualsiasi cosa possa succedere in questi tempi violenti, non ci faccia mai deviare dalla nostra integrità. Confidiamo in Dio! “Poiché, riguardo a Geova, i suoi occhi scorrono tutta la terra per mostrare la sua forza a favore di quelli il cui cuore è completo verso di lui”. — II Cronache 16:9.
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