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  • Come ha influito la religione sulla fratellanza?
    Svegliatevi! 1982 | 22 aprile
    • Guyana, circa 900 discepoli di un certo “reverendo” Jones si suicidarono in massa dietro istigazione del loro capo.

      Ma quella fu una tragedia insignificante in paragone con quanto era avvenuto durante la prima e la seconda guerra mondiale. Durante quei conflitti, milioni di fedeli della cristianità, insieme a ebrei, buddisti, indù e altri, si causarono reciprocamente indicibili sofferenze e perdite di vite umane. Tuttavia il clero da ambo le parti del conflitto pregò per avere la benedizione di Dio.

      Il fatto che le religioni di questo mondo non siano state una forza per incoraggiare vera fratellanza è dovuto a un errore fondamentale: quello di indurre le persone a seguire capi umani e le loro idee anziché a fare ciò che Dio dice nella sua Parola, la Bibbia. — Giovanni 12:43.

      Quindi nessuna di tali religioni mondane può essere quella vera. Infatti un ispirato scrittore della Bibbia disse chiaramente: “Religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo”. (Giacomo 1:27, versione della CEI) Queste parole riflettono uno spirito d’amore e di fratellanza. Ma d’altra parte, pensate ai milioni di vedove e orfani resi tali dalle violenze e dalle persecuzioni causate dalla religione impura e falsa! E tutto perché questa religione ‘non si conserva pura da questo mondo’.

      È chiaro dunque che non possiamo mai sperare di vedere stabilita una vera fratellanza universale dalla falsa religione, di cui le chiese della cristianità sono la parte predominante. Per secoli hanno avuto il potere e l’opportunità di farlo. Invece ne è risultato un mondo straziato da delitti, terrorismo e guerre, un mondo profondamente diviso da politica, nazionalismo, razzismo e migliaia di sette religiose.

      La situazione è quindi disperata? È proprio così grave che la fratellanza fra gli uomini rimarrà solo un sogno? Molti sarebbero probabilmente d’accordo con le meste parole di una canzone popolare intitolata “Perché?”: “Qualcuno ha perso il progetto della fratellanza tra gli uomini e nessuno cerca più di trovarlo”.

      Ma fatevi coraggio! Il “progetto della fratellanza tra gli uomini” non è stato certo perduto. Anzi, si sta già ponendo la base per la fratellanza tra gli uomini!

  • Un modello di fratellanza
    Svegliatevi! 1982 | 22 aprile
    • Un modello di fratellanza

      ERA una fresca serata di primavera del 33 E.V. A Gerusalemme un gruppetto di uomini era radunato attorno a una tavola apparecchiata. Il loro capo era Gesù Cristo, un uomo di 33 anni, benevolo, risoluto e dignitoso. Stava dando ai suoi seguaci importanti istruzioni, poiché questo gruppo era il primo nucleo di una vera fratellanza di persone.

      Uno spirito caloroso e amorevole animava il gruppo. Benché Gesù sapesse che la sua morte era vicina, non si preoccupava di sé. Piuttosto, con calma e amorevolmente, approfittò di quell’ultima cena con i suoi discepoli per incoraggiarli e ammaestrarli. — Giovanni capitoli da 13 a 17.

      Umiltà e servizio

      Gesù insegnò spesso con le azioni oltre che con le parole. In quell’occasione sbalordì i discepoli prendendo improvvisamente una bacinella d’acqua e un asciugamano per lavare i piedi a ognuno di loro!

      Pietro però obiettò, dicendo: “Certamente tu non laverai mai i miei piedi”. Ma Gesù lo corresse, lavò i piedi ai fedeli apostoli e poi spiegò: “Vi ho dato il modello”. — Giovanni 13:8, 15.

      Sì, Gesù stabiliva il modello della vera fratellanza: uno spirito umile e amorevole, e la prontezza a servire senza parzialità, per quanto modesto o sgradevole possa essere il lavoro. — Giovanni 13:1-17.

      Amore e unità

      Quale fu il tema principale discusso da Gesù con i suoi discepoli quella notte? L’amore, il vero amore fraterno, il segno che contraddistingue la vera fratellanza umana. Gesù infatti disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:35) Questa è la prova decisiva per riconoscere la vera religione.

      Le chiese della cristianità superano tale prova? E le altre religioni di questo mondo? No, tutt’altro. Come potrebbero quando incoraggiano i loro seguaci a uccidersi nelle guerre nazionalistiche di “Cesare”?

      Il vero amore crea unità, sia nelle famiglie che nelle comunità. Logicamente dunque un altro tema discusso da Gesù quella memorabile notte fu quello dell’unità. Egli pregò affinché i suoi discepoli fossero “uno”. (Giovanni 17:11, 20, 21) In seguito l’apostolo Paolo scrisse similmente: “Rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. (Colossesi 3:14) Sì, una vera fratellanza dev’essere unita.

      Sotto questo aspetto com’è misera la condizione della cristianità! Ci sono almeno 4.000 chiese e sette solo nella Repubblica Sudafricana, e tutte affermano d’essere religiosissime! Il semplice fatto che la cristianità non sia una fratellanza, ma che, invece, sia vergognosamente divisa, è la prova che non è cristiana. Per questo motivo tutti coloro che si dichiarano cristiani dovrebbero riflettere molto seriamente sull’avvertimento di Gesù: “La casa divisa contro se stessa cade”. — Luca 11:17.

      Chi dirige la fratellanza?

      Forse però dite: ‘Umiltà, amore e unità: sono tutte belle parole. Ma chi deve dirigere tale fratellanza?’ È una domanda opportuna.

      Dato che una fratellanza, che comprende naturalmente fratelli e sorelle, è una “famiglia”, dev’esserci un “padre” in grado di esercitare dominio e conquistarsi il rispetto dei “figli”. Ma chi è? Un Cesare? Un Hitler? Uno Stalin? Un papa? I risultati del dominio esercitato da tali “padri” umani parlano da sé. La Bibbia infatti fa notare: “Non appartiene all’uomo . . . di dirigere il suo passo”. — Geremia 10:23.

      Quindi il “Padre” di una vera fratellanza dev’essere celeste, l’Onnipotente Dio. Per diventare un vero fratello o una vera sorella è assolutamente essenziale riconoscere questo Padre ed essergli sottoposti.

      Non c’è nulla di illogico in questo. Dio è invisibile, come lo sono molte potenti forze quali, ad esempio, la gravità o l’elettricità,

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