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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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dichiarazioni. Ma lo spirito ambizioso che aveva già cominciato a operare fu notevolmente attizzato dalla calorosissima accoglienza riservata alla nostra cara sorella nella summenzionata occasione. Ella parve dimenticare che veniva ricevuta non semplicemente per sé, ma anche come rappresentante nell’opera del Signore e come rappresentante di suo marito.
“Tornò da quel viaggio molto piena di sé, e sotto questo aspetto molto diversa da quello che era stata in precedenza, specialmente nei primi dieci anni della nostra vita coniugale. Questo spirito sembrò aumentare invece che diminuire, fino a circa quattro anni fa, quando cominciò a ‘scioperare’ per soddisfare la sua ambizione. Ricorderai che son passati quasi quattro anni da che, dietro sua richiesta, il suo nome quale condirettrice fu tolto, e in seguito esso fu posto in fondo a ogni articolo che scriveva ne LA TORRE DI GUARDIA. La sua successiva mossa fu di insistere per avere più spazio e la libertà di scrivere quello che voleva, senza che fosse corretto o criticato. Andò avanti così per un po’, finché le dissi, gentilmente ma chiaramente, che non pensavo fosse volontà del Signore incoraggiarla a partecipare all’opera finché manifestava uno spirito così ambizioso. Da quella data non fu più pubblicata alcuna cosa che fosse scritta da lei.
“La sua successiva mossa fu di cercare di costringermi a concederle più spazio, ecc., o ciò che ella definiva le sue giuste libertà di usare le proprie doti. A questo fine invitò due fratelli a venire a trovarmi, conforme a Matteo 18:15. Fu interamente delusa dai risultati, poiché i fratelli le dissero chiaramente che secondo loro il problema da lei suscitato esulava del tutto dalla loro competenza, o da quella di chiunque altro; che fin dove li guidava il suo giudizio il Signore non aveva sbagliato a mettere le cose nelle mani del fratello Russell e se egli riteneva opportuno in qualsiasi tempo cambiare le disposizioni era pienamente capace di farlo e che potevano solo darle un consiglio contrario ai suoi desideri, per quanto si rammaricassero di deludere così la sua esaltazione.
“Il successivo passo della sorella Russell e delle sue sorelle (naturali) fu di organizzare una crociata femminile contro di me nella congregazione di Allegheny. Ne risultarono molte calunnie ed errata rappresentazione, poiché naturalmente non serviva ai loro scopi dire la chiara e pura verità, che la sorella Russell era ambiziosa, ecc. Puoi facilmente capire la mia posizione; come uomo sarei stato in svantaggio e le calunnie continuarono senza che potessi fare nulla per combatterle, e sai bene che il mio desiderio era di non dire una parola contro la compagna di mia scelta, che amavo caramente e che ancora amo caramente.
“In breve, quindi, questa cospirazione femminile giunse al culmine, e come risultato ci fu un po’ di vaglio, ma la maggioranza, mediante la provvidenza del Signore, si liberarono dal laccio e solo sei od otto della nostra compagnia di duecento ne furono danneggiati. La successiva mossa della sorella Russell fu di rendere plausibili le accuse che erano cominciate, lasciandomi, con la speranza che le sarei andato dietro e le avrei fatto qualsiasi concessione per riaverla. Ma in questo si sbagliava e quando volle tornare rifiutai totalmente, eccetto che dietro la promessa che riconoscesse ragionevolmente l’errata condotta che aveva seguìto per un anno e desse qualche assicurazione d’essere un’amica e non una nemica. Reputai che il Signore mi aveva liberato e che sarebbe stato un errore da parte mia rimettermi in suo potere senza ragionevoli garanzie. Ora sono passati due anni. Ella abita in città con sua madre e le sue sorelle e tiene una piccola adunanza religiosa, frequentata dalla cricca dei suoi amici. La vedo di frequente, la tratto con gentilezza e non desidero mai null’altro che il meglio per il suo presente ed eterno benessere”.
Riassumendo la situazione riguardo a sua moglie, C. T. Russell scrisse: “La sorella Russell fu colpita dallo spirito dell’ambizione, com’è accaduto ad altri, e tre anni fa per provvidenza del Signore parve meglio che non fosse più associata con le pubblicazioni [della Watch Tower Bible and Tract Society], fin quando non mostrasse a questo riguardo un completo cambiamento di cuore”.
È evidente che C. T. Russell agì nel modo giusto facendo il possibile per essere gentile e avere considerazione verso sua moglie. Ma scritturalmente non poteva abbandonare la sua posizione di capo per ottenere la riconciliazione.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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Domande dai lettori
● È appropriato che i cristiani celebrino l’anniversario del loro matrimonio? — D. Y., Venezuela.
Non è antiscritturale che una coppia di sposi commemori in modo ragionevole e modesto l’anniversario del proprio matrimonio. Ma non è nemmeno una cosa necessaria.
Basilarmente l’anniversario è il ritorno annuale del giorno di un passato avvenimento. Ci sono anniversari di ogni sorta. I popoli pagani hanno rimarchevoli anniversari di speciali avvenimenti. Ma li hanno anche i servitori di Dio. (Eso. 12:14, 24-27; Giov. 10:22, 23; 1 Cor. 11:23-26) Certo, questi anniversari o commemorazioni indicate nella Bibbia riguardavano direttamente alcuni aspetti della vera adorazione. Tuttavia, possiamo vedere da ciò che non tutti gli anniversari si possono escludere come biasimevoli. Tutto dipende da ciò che si commemora e come.
Il cristiano eviterebbe ovviamente le celebrazioni che includono pratiche non scritturali o della falsa religione. (Giov. 4:24) Oggi, però, un anniversario di nozze non è normalmente una celebrazione religiosa. Ma l’usanza di commemorare il proprio matrimonio ha origine dall’antica religione pagana? Pare di no. L’Encyclopedia Americana (ediz. del 1971) dice: “La pratica familiare di osservare anniversari di nozze pare sia sorta nell’Europa occidentale. I più antichi riferimenti nella letteratura inglese si trovano nel 17º secolo”. — Vol. 28, pag. 564.
Ora in alcuni paesi c’è l’usanza che marito e moglie osservino in modo speciale l’anniversario del loro matrimonio. Anche alcune coppie di cristiani lo fanno. Ritengono coscienziosamente di poter rafforzare i vincoli del loro matrimonio riflettendo tranquillamente e in privato sulla gioiosa occasione in cui divennero marito e moglie. Nel loro anniversario possono ripensare al progresso che hanno fatto nell’edificare un felice matrimonio e rinnovare la loro risoluzione di continuare in tal senso.
Altre coppie provano piacere a condividere la felicità del loro anniversario con alcuni amici e parenti cristiani, inclusi i figli. Se si fa questo, si dovrebbero ricordare certi punti per mantenere l’equilibrio.
In qualsiasi riunione o celebrazione, si deve stare attenti a non perdere il controllo della situazione. Anche una modesta celebrazione può divenire esagerata o portare a una condotta scorretta, come pare accadesse a volte fra i Giudei del primo secolo. (Giov. 2:10) Questo sarebbe innegabilmente sbagliato per i cristiani. (1 Piet. 4:3, 4) Né sarebbe appropriato che i celebranti dessero alle creature umane eccessivo onore, come se si dovesse venerare la coppia di cui si celebra l’anniversario. La Bibbia mostra chiaramente che la venerazione dovrebbe andare al Creatore, non a qualche creatura della terra, sia essa animale o umana. (Rom. 1:24, 25) Se una coppia ha avuto un matrimonio felice, bene. Altri possono giustamente essere felici per loro. Ma non dovrebbe questo spingere anche a rendere riconoscente lode all’Autore del matrimonio? Egli dovrebbe essere nei loro pensieri e tutto ciò che fanno dovrebbe recarGli onore.
Con i suddetti commenti non raccomandiamo alle coppie che non seguono questa usanza di cominciare ora a celebrare l’anniversario delle loro nozze. In effetti, non incoraggiamo né scoraggiamo gli anniversari di nozze. Ciascuna coppia, senza essere criticata da altri, può decidere personalmente il da farsi. Le circostanze o la coscienza di una coppia può indurla a non osservare in modo speciale l’avvenimento. Un’altra coppia ancora può commemorare l’anniversario del proprio matrimonio. In tal caso, la decisione di come faranno questo dovrebbe quindi essere presa tenendo presente il consiglio: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. — 1 Cor. 10:31.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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Domande dai lettori
● Perché il principio della prima guerra mondiale non coincise con i primi di ottobre, quando finirono i “fissati tempi delle nazioni”? — U.S.A.
Com’è stato spesso mostrato in questa rivista, il conferimento a Cristo Gesù del regno sulle nazioni ebbe luogo nel 1914 E.V., al termine dei “fissati tempi delle nazioni” o Tempi dei Gentili. (Luca 21:24; Dan. 4:16, 17, 31, 32) Quei “fissati tempi” cominciarono 2.520 anni prima, dopo la distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. e l’assassinio del governatore giudeo Ghedalia. L’assassinio di Ghedalia nel mese di Tishri (settembre/ottobre) (“alla settima nuova luna”, traduzione di Byington) spinse quei Giudei che si eran lasciati rimanere nel paese di Giuda a fuggire. (Ger. 41:1, 2; 43:2-7) Al tempo in cui i timorosi Giudei fuggirono in Egitto dovette essere almeno la metà di Tishri, per consentire tempo sufficiente onde avessero luogo gli avvenimenti menzionati nella Bibbia fra l’assassinio e la fuga. (Si paragoni Geremia 41:4, 10–42:7). Ciò porrebbe l’inizio dei Tempi dei Gentili verso il 15 Tishri 607 a.E.V.
Alla fine dei Tempi dei Gentili, verso il 15 Tishri (4/5 ottobre) 1914 E.V., si adempì Rivelazione 11:15: “Il regno del mondo è divenuto il
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