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  • Di quale Dio siete testimoni?
    La Torre di Guardia 1964 | 15 agosto
    • avevano agito da “servitore di Jahve”. Nel precedente capitolo di Isaia (42:18-25, Ga), Geova aveva richiamato l’attenzione su ciò e sulle dolorose conseguenze di ciò, dicendo loro:

      23 “Sordi, udite; ciechi, fissate lo sguardo per vedere. Chi è cieco se non il mio servitore? Chi è sordo come colui al quale io mandavo araldi? Chi è cieco come il perfetto? Chi è sordo come il servitore di Jahve? Si vedono molte cose, ma tu non ci badi; si aprono le orecchie, ma senza sentire. Jahve si compiacque, per la sua giustizia, di mostrare grande e gloriosa la legge. Eppure questo è un popolo depredato e spogliato; tutti sono trattenuti in caverne, rinchiusi nelle prigioni. Essi furono abbandonati alla preda senza un liberatore; ci fu la spogliazione senza che alcuno dicesse: ‘Restituisci!’ Chi fra di voi bada a ciò, vi presta attenzione e ascolta per il futuro? Chi consegnò Giacobbe al saccheggio, Israele ai predoni? Non è stato forse Jahve contro cui peccarono, per le cui vie non vollero camminare, la cui legge non osservarono? [Geova], perciò, ha riversato su [Giacobbe] la sua ira ardente e l’orrore della guerra. Questa ha divampato intorno a [Giacobbe] senza che egli se ne accorgesse, lo ha consunto ed egli non se ne curò”.

      LA CHIAMATA DEI TESTIMONI

      24. (a) Come potevano alcuni considerare il saccheggio del popolo di Geova? (b) Che cos’era dunque necessario?

      24 Lasciando depredare e spogliare il suo popolo perché non aveva visto e udito e ubbidito al suo Dio, Geova permise che sembrasse che il suo Dio non fosse affatto un Dio, o che fosse un Dio debole e così che gli dèi dei suoi persecutori, depredatori e saccheggiatori fossero più forti di Geova. Era ora giunto il momento di fare sparire l’errata impressione che era stata data. Era ora giunto il momento di definire la disputa in merito alla vera Divinità e di mettere a tacere ogni falso dio. Si convochi una corte giudiziaria! Siano chiamati i testimoni, e tutto l’universo assista all’udienza, particolarmente tutte le nazioni della terra! Anziché chiedere l’unificazione di tutti gli dèi e l’unione della loro adorazione in una sola religione che le comprenda tutte, Geova sfida tutti quelli che sono adorati come dèi dalle nazioni a dimostrare che sono dèi.

      25, 26. Che cosa fece dunque Geova per il suo popolo, e come ne parlò profeticamente?

      25 Affinché il suo popolo dedicato agisse in qualità di suoi rappresentanti in questa corte universale, nel 1919 Geova aprì in senso spirituale i loro occhi e i loro orecchi facendoli uscire dalla schiavitù della babilonica organizzazione religiosa, e in quell’anno essi tennero il primo sensazionale congresso generale degli studenti biblici cristiani internazionali dopo la prima guerra mondiale. Avendo ora i suoi liberi rappresentanti, Geova Dio fa comparire in tribunale tutte le nazioni della terra. Il suo popolo cieco e muto di un tempo deve affrontare tutte le nazioni del mondo in merito alla controversia della Divinità.

      26 Emanando profeticamente l’ordine di convocare questa corte nel ventesimo secolo, Geova disse mediante il profeta Isaia, duemilasettecento anni fa: “Fa’ uscire un popolo cieco, che pure ha occhi, sordo, che pure ha orecchie. Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni. Chi fra di loro può annunciare ciò e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni a giustificazione, ascoltino e dicano la verità”. — Isa. 43:8, 9, Ga.

  • Seconda parte
    La Torre di Guardia 1964 | 15 agosto
    • Seconda parte

      1. A chi sono rivolte le parole di sfida di Geova?

      A CHI si riferisce Geova quando dice riguardo a tutti i popoli e a tutte le nazioni: “Chi fra di loro può annunciare ciò e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni a giustificazione”? Con queste parole di sfida Geova si riferisce agli dèi di tutti i popoli e di tutte le nazioni. Questi dèi sono invitati a presentare dei testimoni che con la loro testimonianza diano prova che i loro dèi sono dèi di profezia e sono dèi giusti, gli dèi che è giusto adorare, gli dèi che possono prosciogliersi dall’accusa di essere falsi dèi. Questi dèi difendano la loro causa in tribunale contro Geova.

      2. Mentre vi è stato molto tempo in cui potevano avverarsi le parole di Geova, quali appropriate domande sono rivolte in merito a tutti gli altri dèi, compreso il dio trino della cristianità?

      2 La scritta Parola di Geova, la Sacra Bibbia, fu completata verso la fine del primo secolo dell’Èra Cristiana. Negli oltre diciotto secoli trascorsi da allora vi è stato molto tempo per adempiere le profezie di Geova scritte nella sua Parola in merito al suo nome. Ma che dire degli dèi di tutte le nazioni del mondo, compreso il dio trino della cristianità? Vi è stato o vi è tra tutte le nazioni di questo mondo un dio che “può annunciare ciò”, cioè annunciare ciò che Geova ha detto nella sua Parola scritta? O possono gli dèi delle nazioni “farci udire le cose passate”, cioè le cose in anticipo? Fecero questi dèi predizioni nel passato che in seguito, nel passato, si avverarono? Fecero questi dèi predizioni in merito all’attuale tempo di perplessità? Gli avvenimenti e le condizioni del mondo dal 1914 d.C. in poi dimostrano forse che questi dèi dissero la verità e che essi sono dèi veraci che fanno profezie e hanno il potere di avverare le loro profezie?

      3. Che cosa sono invitati a fare questi dèi?

      3 Presentino questi dèi i loro testimoni dalle numerose nazioni la cui popolazione totale è oggi di oltre tre miliardi di persone. Certamente in mezzo a tante persone gli dèi dovrebbero trovare i necessari due o tre testimoni che dimostrino che sono veri dèi. Odano questi testimoni ciò che i loro dèi dicono nei loro sacri libri religiosi affinché tali testimoni possano confermare e dire riguardo alle profezie dei loro dèi: È ‘“la verità”. I nostri dèi sono stati veraci!’

      4, 5. (a) Quanti, tra gli dèi delle nazioni, sono in grado di presentare testimoni della loro divinità? (b) Che cosa dice ora Geova?

      4 Dove hanno dunque questi dèi, in mezzo all’afflizione mondiale, dei testimoni che possano attestare “la verità” in merito ai loro dèi? Quale di questi dèi ha predetto qualsiasi tempo in anticipo la presente angoscia e perplessità delle nazioni, provvedendone quindi la spiegazione e predicendone il risultato? Nessuno di questi dèi può fornire il numero di testimoni richiesti per questo scopo! Nessuno di questi dèi può essere dichiarato giusto mediante le prove presentate da testimoni sulla terra. Ma vi è un Dio solo che ha fatto queste cose mediante le quali dimostrare la sua Divinità. Ora egli dice ai suoi rappresentanti nella corte:

      5 “Voi siete i miei testimoni — oracolo di Jahve — e mio servitore, che mi sono scelto, affinché sappiate e crediate in me e comprendiate che sono io. Prima di me non fu fatto un dio né dopo ce ne sarà qualcuno. Io, io sono Jahve, fuori di me non esiste un salvatore. Io ho predetto e ho salvato, mi son fatto sentire; fra di voi non c’era un estraneo. Voi siete miei testimoni — oracolo di Jahve — e io sono Dio”. — Isa. 43:10-12, Ga.

      6. Chi sono coloro che servono il vero Dio come suoi testimoni, e come sono resi testimoni?

      6 Il semplice buon senso deve far ammettere con tutta onestà che coloro che ora servono in questa corte spirituale sono i testimoni di Geova. Non si dimostra di essere testimoni di Geova solo accettando questo nome e presentandosi come tali. Nel 1931 i dedicati studenti biblici cristiani, radunati in assemblea internazionale a Columbus, nell’Ohio, accettarono questo nome mediante una risoluzione formale, dopo di che le congregazioni cristiane in tutta la terra adottarono la stessa risoluzione per farsi pubblicamente riconoscere con tale nome. Oggi ve ne sono 22.761 in 194 paesi conosciute come testimoni di Geova. L’adozione della risoluzione concernente il nome non li rese in se stessa suoi testimoni. Geova li rende suoi testimoni ed essi devono rispettare le sue condizioni prima che egli li scelga.

      7. Come si dà prova di essere testimoni del vero Dio?

      7 I testimoni devono essere interamente dedicati a Geova Dio mediante Gesù Cristo come Mediatore del nuovo patto, affinché divengano membri dell’Israele spirituale. Questo li pone sotto l’obbligo di essere testimoni di Geova, perché il suo nome è invocato su di loro ed essi portano il suo nome. Comunque, devono dar prova di essere veramente tali rendendo testimonianza al suo nome, mostrando così la loro fede con le opere. Ha qualcuno nei nostri giorni dato tale prova prima del 1931?

      8, 9. (a) Che cosa possono fare coloro che hanno dubbi al riguardo? (b) Perché l’accusa che i testimoni di Geova abbiano interpretato Isaia 43:10 e l’abbiano applicato a se stessi in modo arbitrario è falsa?

      8 Ogni persona che ha dubbi esamini la storia dei testimoni di Geova dal 1919, e particolarmente dal 1926, fino al 26 luglio 1931, quando fu accettato questo nome, e riscontrerà che questi dedicati, battezzati cristiani soddisfecero le esigenze di Geova per essere Suoi testimoni. In un libro dal titolo “La religione nell’Unione Sovietica”, il famoso giornalista e scrittore politico Walter Kolarz, alle pagine 338-344 parla della campagna della Russia comunista per distruggere i testimoni di Geova, ma comincia dicendo:

      Il nome ‘Testimoni di Geova’ è usato dal 1931. I membri della setta lo traggono da vari versetti biblici arbitrariamente interpretati, specialmente da Isaia (43:10) ‘I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno, voi, e il mio servo ch’io ho scelto. . . .’ Esso viene cambiato in ‘I miei testimoni siete voi, dice Geova’. Gesù stesso fu il ‘principale Testimone di Geova’. Fino al 1931 i membri della setta furono chiamati con altri vari nomi, come ‘Studenti Biblici’ o ‘Russelliti’ . . .

      9 Tuttavia, a questo riguardo i testimoni di Geova non sono responsabili di ciò che Kolarz chiama “vari versetti biblici arbitrariamente interpretati”, ed essi non cambiano l’espressione “l’Eterno” nel nome “Geova”. Essi hanno usato semplicemente traduzione moderne come La Sacra Bibbia a cura di mons. Garofalo, anziché la Versione Riveduta. Tale traduzione moderna non traduce erratamente il nome di Dio.

      TESTIMONI DEL MESSIA

      10. Per chi altro devono agire da testimoni i veri cristiani?

      10 Certamente i veri cristiani, come lo sono oggi i testimoni di Geova, devono essere testimoni di Gesù Cristo. Prima di ascendere al cielo Gesù disse ai suoi discepoli: “Sarete testimoni di queste cose”. (Luca 24:48) E: “Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) E nell’ultimo libro della Bibbia si parla dei veri cristiani come di quelli “che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. (Riv. 12:17; 1:9; 19:10; 20:4) Perciò, anche dal 1931, i testimoni di Geova hanno continuato a rendere testimonianza a Gesù, e fanno questo perché “osservano i comandamenti di Dio”.

      11, 12. (a) Perché i testimoni di Geova devono rendere testimonianza sia a Geova che a Gesù? (b) Con che cosa fu unto Gesù, e da chi?

      11 Comunque, nell’ultimo libro della Bibbia, lo scrittore, l’apostolo Giovanni, dice riguardo a sé come cristiano: “Giovanni, il quale testimoniò la parola di Dio e la

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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