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  • Il significato delle afflizioni del mondo
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • Il significato delle afflizioni del mondo

      LE CONDIZIONI del mondo sono oggi veramente tristi. Probabilmente vi siete domandati il perché. Ebbene, c’è una buona ragione per le crescenti afflizioni del mondo; ed esse hanno anche un significato vitale. La Bibbia diffonde luce su questo significato in Matteo 24:3 (NM); qui i discepoli chiesero a Gesù: “Dicci, quando saranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e della consumazione del sistema di cose?” Ora, la risposta che Gesù diede al settimo versetto di Matteo 24 è rivelatrice: “Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno, e ci sarà penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro”.

      Quindi l’insolito numero di terremoti che abbiamo avuti dopo il 1914 significa veramente qualche cosa. Lo stesso dicasi per la scarsità di viveri e per le guerre mondiali. Anche la paura esistente nel mondo e lo stato di perplessità in cui si trovano tutte le nazioni significano qualche cosa, poiché in Luca 21:25, 26 (NM) Gesù predisse che durante gli “ultimi giorni” di questo empio mondo dovrebbe accadere questo: “Sulla terra angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne a causa del rimbombo del mare e della sua agitazione, mentre gli uomini vengono meno per la paura e l’aspettazione delle cose che verranno sulla terra abitata”. Qui Gesù preannunciò che sarebbe venuto un tempo in cui le nazioni sarebbero state perplesse come non erano mai state prima, e che non sarebbero state in grado di trovare la via per uscire dalla loro perplessità. Se oggi diamo uno sguardo in giro notiamo come le nazioni temano il futuro. C’è la minaccia della bomba H. Tuttavia gli astuti uomini di governo, con tutte le loro conferenze, fanno ben poco per alleviare le afflizioni del mondo. Non sanno da quale parte volgersi.

      Ebbene, devono i veri Cristiani aver paura del futuro come l’ha il mondo intero? Sicuramente no; poiché in Luca 21:28 (NM) Gesù spiega: “Ma quando queste cose cominciano ad avvenire, alzatevi e levate il capo, perché la vostra redenzione si avvicina”. E quanto è vicina? Nei versetti 29 fino a 32 di Matteo 24 Cristo Gesù prosegue dicendoci: “Guardate il fico e tutti gli altri alberi: Quando han già messo i germogli, osservandoli conoscete da voi stessi che l’estate è vicina. Così ancora, quando vedete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. Veramente vi dico: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno affatto”.

      Tutto questo significa che noi viviamo in un tempo in cui ci sarà un totale cambiamento nel sistema di cose. Un mondo vecchio deve andarsene e un nuovo mondo deve essere introdotto. Nessuna meraviglia che Gesù dicesse di alzare il capo e rallegrarci nel vedere un diluvio di afflizioni sulla terra, poiché è giunta la fine del governo del Diavolo sul genere umano! È Satana il Diavolo che apporta queste afflizioni al genere umano. Egli non vuole che gli uomini sappiano ch’egli è effettivamente il capo di questo empio mondo e che inganna le nazioni. Il Diavolo vuole che gli uomini credano che il responsabile delle afflizioni sia Dio. Ma, come si apprende da Apocalisse 12:7-9, 12 (NM), il vero colpevole è il Diavolo: “E vi fu battaglia in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furon gettati gli angeli suoi. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Guai a voi, o terra, o mare! Perché il Diavolo è disceso a voi con gran furore, sapendo di non aver che breve tempo”.

      Combattuta questa guerra, dal 1914 al 1918, il Diavolo fu sconfitto. Fu gettato giù sulla terra. Grandemente infuriato, egli apporta al genere umano un’afflizione dopo l’altra. Ma possiamo rallegrarci, perché vedere queste afflizioni significa che al Diavolo rimane soltanto breve tempo prima di Armaghedon. In quella guerra Cristo percuoterà le nazioni con una verga di ferro ed eliminerà anche il Diavolo. Questo inabissamento del Diavolo si trova in Apocalisse 20:1-3 (NM): “E vidi un angelo scendere giù dal cielo con la chiave dell’abisso e una gran catena nella sua mano. E prese il dragone, il serpente originale, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni. E lo scagliò nell’abisso che chiuse e suggellò su di lui, onde non traviasse più le nazioni”. Perciò Cristo Gesù non fa che afferrare il Diavolo per gettarlo nell’abisso. Non essendovi più il Diavolo per intromettersi nelle attività del genere umano, le afflizioni sulla terra finiranno.

      Anche le nazioni di questo mondo subiranno la distruzione ad Armaghedon. Il profeta Daniele predisse quest’opera annientatrice delle nazioni (Daniele 2:44): “E al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo”. Dopo questo rovesciamento delle nazioni avrà inizio il regno millenario di Cristo. Un nuovo mondo giusto avrà sostituito il vecchio mondo empio. Poi le cose saranno differenti. Nel mondo non vi saranno più afflizioni, né malattie, e nemmeno la morte affliggerà più il genere umano. Tutti gli animali diverranno amici dell’uomo. Il profeta di Dio ci descrive questo tempo felice in Isaia 11:3-9:

      “Non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, ma giudicherà i poveri con giustizia, farà ragione con equità agli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e col soffio delle sue labbra farà morir l’empio. La giustizia sarà la cintura delle sue reni, e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi. Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il giovin leone e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccini giaceranno assieme, e il leone mangerà lo strame come il bue. Il lattante si trastullerà sul buco dell’aspide, e il divezzato stenderà la mano sul covo del basilisco. Non si farà né male né guasto su tutto il mio monte santo, poiché la terra sarà ripiena della conoscenza [di Geova], come il fondo del mare dall’acque che lo coprono”.

      Pertanto, anziché esser piena di afflizioni la terra sarà presto ripiena della conoscenza di Geova. Gli empi saranno distrutti. Nulla causerà turbamento nel nuovo mondo di Dio. Veramente noi viviamo in un tempo altamente benedetto, poiché le afflizioni del mondo significano che gli “ultimi giorni” del governo di Satana sono giunti.

  • Il canale di comunicazione di Geova
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • Il canale di comunicazione di Geova

      “Chi ha aperto i canali all’acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni?” — Giob. 38:25.

      1. Perché l’uomo deve considerare più che la natura per comprendere la completa volontà di Dio? Dove può l’uomo apprendere la volontà di Dio?

      DAL turbine della tempesta il maestoso Geova fece una serie di profonde domande al suo servitore Giobbe. Erano domande alle quali non potevano rispondere i sapientoni del tempo di Giobbe, né vi possono rispondere gli scienziati dei nostri giorni, perché il Libro della Natura è muto circa i propositi soverchianti delle cose sulle quali s’indagava. Le domande rivolte a Giobbe erano formulate in modo che tutte le risposte additavano il grandioso fatto che esiste un’unica Fonte Creativa nell’universo, la cui sovrana volontà non può essere ignorata. Geova rese chiaro a Giobbe che l’uomo deve considerare più che le evidenze della natura per capire la completa volontà di Dio. Questo richiede il mantenimento di comunicazione col Sovrano per quanto concerne la sua volontà e parola. In tale comunicazione non è saggio che deboli uomini si mettano a disputare con il formidabile Onnipotente. — Giob. 38:1 fino a 40:2.

      2. Qual è la logica risposta alla domanda di Geova a Giobbe circa l’apertura di un canale all’acquazzone, ecc.?

      2 Una delle domande fatte da Geova era questa: “Chi ha aperto i canali all’acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni, [dissetando] le solitudini desolate, sì che vi germogli e cresca l’erba?” In altri termini, chi stabilì le immense riserve d’acqua meravigliosamente racchiuse col sistema di condensazione in nubi nei cieli perché fossero incanalate nelle varie parti della terra per produrre vegetazione, e per quale scopo principale? Inoltre, qual è sulla terra il mirabile obiettivo del lampo dei tuoni che fertilizza elettricamente il suolo, cosa che ora conferma l’immediato beneficio del lampo? Accadono forse per puro caso tutte queste cose, com’è asserito dagli stolti i quali dicono che non esiste Dio, né alcuna Autorità Assoluta? Oppure tutte queste funzioni degli elementi non fanno piuttosto parte di un proposito superiore? La risposta logica a Giobbe è che tutto questo si svolge secondo un disegno assoluto per cui determinate leggi fisiche, decretate da un Creatore onnisapiente, governano e controllano il funzionamento

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