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Abbigliamento modesto e attraenteSvegliatevi! 1976 | 22 novembre
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e a tenerne conto quando si fa i vestiti. Da quando ha cominciato a cucire, l’ho aiutata a vedere la differenza nelle nostre rispettive figure e poi a capire quello che si poteva fare per nascondere i difetti e valorizzare i pregi. Io evito di far risaltare troppo il petto e lei fa altrettanto con i fianchi. Possiamo usare lo stesso modello ma fare diverse modifiche in base ai nostri bisogni individuali e funziona benissimo”.
Vestitevi in modo adatto all’occasione
Un fattore importante è quello di vestirsi in modo adatto all’occasione. Ciò che si indosserebbe per lavorare nel giardino sarebbe difficilmente adatto per un incontro d’affari. Similmente, la calzamaglia o la tuta (che va bene per fare esercizi in casa) susciterebbe molte occhiate di disapprovazione se indossata fuori di casa. L’occasione deve determinare l’abito da indossare, sia in Islanda che in Africa, sia nella Nuova Zelanda che in Italia.
Una donna onesta non esporrebbe il proprio corpo per strada, ma in spiaggia il costume da bagno andrebbe bene. L’abito da sera è appropriato a un ricevimento, ma lo stesso vestito sarebbe ridicolo in spiaggia.
Certi modelli sono cambiati così drasticamente che i vestiti che si portano ora sarebbero stati socialmente e religiosamente non accettevoli solo dieci anni fa. In passato, nel mondo occidentale, le donne che indossavano i pantaloni in pubblico erano in genere considerate mascoline e aggressive e guardate con disapprovazione. Oggi lo stesso capo di vestiario è una parte accettata del guardaroba femminile in molte grandi città, sebbene in alcuni ambienti sia ancora criticato.
Nel mondo degli affari, per esempio, vi è una certa riluttanza ad accettare i cambiamenti troppo drastici nell’abbigliamento femminile. Secondo John T. Molloy, disegnatore di moda di New York, le donne d’affari che nella scelta del vestiario non tengono conto del tradizionale ambiente degli affari in effetti vanno incontro a insuccessi. Egli è favorevole a un’uniforme formale per le donne, costituita da gonna e giacca in tinta. “La giacca e la gonna”, dice, “sono il capo di vestiario più efficace nel guardaroba di qualsiasi donna con mansioni direttive, seguìto subito dopo dal vestito accompagnato dalla giacca”.
Molti non sono di vedute così rigide ma incoraggiano a tornare a modelli più tradizionali, poiché molte giovani donne in cerca di lavoro si presentano ai colloqui in blue jeans o in prendisole e con l’aspetto trasandato, con sgomento di molti dirigenti addetti alle assunzioni.
Molte donne trovano il tailleur pantalone molto pratico e comodo per andare a fare la spesa o per occasioni non ufficiali. Ma in alcune zone sarebbe considerato non adatto per assistere, ad esempio, ad adunanze religiose. Perciò la donna cristiana prenderà saggiamente in considerazione il modo di pensare delle persone nella zona dove abita. Potrà così, usando le parole della Bibbia, ‘raccomandarsi a ogni coscienza umana’. — 2 Cor. 4:2.
Oltre a tener conto degli altri, la Bibbia consiglia alle donne cristiane di adornarsi “con veste convenevole, con modestia e sanità di mente, . . . come si conviene a donne che professano di riverire Dio, cioè per mezzo di opere buone”. (1 Tim. 2:9, 10) Se l’abbigliamento di una donna cristiana induce altri a chiedersi se è coerente con la religione che professa, è ovvio che tale abbigliamento non è più modesto. Il fattore determinante a questo riguardo non è se si tratti di un abito, di una gonna o di un paio di pantaloni ma ciò che si attende in quella zona da chi ‘professa di riverire Dio’.
Certi capi di vestiario, come i pantaloni, possono essere portati sia da uomini che da donne. In tal caso, bisogna fare attenzione a non indossarne un tipo o modello che renda difficile distinguere l’uomo dalla donna. Questo è in armonia con lo spirito della legge scritta in Deuteronomio 22:5: “Non si dovrebbe mettere addosso alla donna l’abbigliamento d’un uomo”.
Ci sono dunque molte cose che determinano se una donna veste con modestia. Sono importanti il suo atteggiamento, il suo gusto, la scelta della stoffa e dell’abito adatto all’occasione. Ella deve sapere ciò che le dona e attenersi a questo indipendentemente dai modelli in voga. Ultimo, ma non meno importante, è il suo modo di agire quieto, mite e modesto che gli altri dovrebbero poter vedere, e gli abiti dovrebbero rispecchiare tale modestia.
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La cremazione è corretta per i cristiani?Svegliatevi! 1976 | 22 novembre
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Qual è la veduta della Bibbia?
La cremazione è corretta per i cristiani?
COME reagite al pensiero che il corpo di un parente deceduto sia cremato? La cremazione vi sembra un modo appropriato di disporre del morto così come lo è la sepoltura? Oppure va contro i vostri sentimenti? Vi sembra indecorosa o anche contraria alle Scritture?
Forse la vostra reazione è determinata dalla veduta prevalente nel luogo dove abitate. In alcuni paesi la cremazione è assai comune. Nella Germania Occidentale, in Inghilterra e in Danimarca, per esempio, più della metà dei morti vengono cremati, e in Giappone essa è quasi universale. Ma negli Stati Uniti solo l’8 per cento circa dei morti è cremato, e in altre nazioni la cremazione è ancora più rara. Perché tali differenze?
È indubbio che le condizioni locali influiscono sulle usanze seguite nel modo di disporre dei morti. Per esempio, in alcune zone il suolo è gelato per buona parte dell’anno e la legna da ardere scarseggia. Pertanto c’è l’usanza di ‘esporre’ i morti perché siano divorati da uccelli o animali. In tali paesi solo le persone della media e dell’alta borghesia vengono sepolte o cremate. In certe nazioni dove il terreno scarseggia la cremazione è comune perché costa meno della sepoltura in una normale tomba.
Ma per quanto riguarda la cremazione anche le credenze religiose hanno il loro peso. Credendo che la persona avesse un’anima immortale, alcuni Greci e Romani dell’antichità consideravano la cremazione un ottimo mezzo per liberare rapidamente l’anima dal cadavere.
D’altra parte, l’Encyclopædia Judaica dice: “Non è un’usanza giudaica disporre del corpo bruciandolo e i Giudei tradizionali considerano obbligatoria l’inumazione [sepoltura]”. E per secoli la Chiesa Cattolica Romana si oppose energicamente alla cremazione. Alla fine del diciannovesimo secolo la legge canonica 1240 dichiarò che ai cattolici che ordinavano di far cremare i propri corpi doveva essere negata la sepoltura religiosa se non si pentivano prima della morte. Nel 1963 un decreto pontificio modificò alquanto questa presa di posizione, ma raccomandava ancora di ‘astenersi dalla cremazione salvo nei casi necessari’.
Dal punto di vista della Parola di Dio qual è dunque la veduta corretta della cremazione? È corretto che un cristiano si faccia cremare?
Nei tempi biblici
Nel periodo biblico i servitori di Dio sotterravano
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