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  • Foglie di fico, moda e figura
    Svegliatevi! 1985 | 22 marzo
    • Foglie di fico, moda e figura

      Dal guardaroba di una donna

      Da tempo immemorabile le donne di tutto il mondo cercano di rendere gradevole il loro aspetto col modo in cui si vestono. Le usanze e le maniere sono varie come le persone stesse e abbracciano una gamma di modelli e di colori che sono qualcosa di squisito da guardare: i femminili chimono giapponesi, i bei sari indiani, le macchie di colore degli abiti africani, le variopinte coperte indie e le curiose bombette della Bolivia, per menzionarne solo alcuni. Tuttavia, in certe parti del mondo un grosso problema che si presenta alle donne è quello di avere sufficiente vestiario, non importa di che genere. In altre parti della terra c’è più abbondanza di vestiario, ma anche di modelli fra cui scegliere, e questo confonde molte donne e può anche renderle materialiste.

      Il seguente articolo dà alcuni suggerimenti che forse interesseranno di più alle donne dei paesi occidentali, anche se i princìpi relativi al vestire con modestia riguardano sia le donne che vivono nei villaggi più remoti dell’Africa e nelle cittadine del Cile che quelle che vivono nelle grandi città delle nazioni sviluppate. Il modo di vestire differisce a seconda del clima e delle usanze locali, ma qualsiasi tipo di abbigliamento si scelga dovrebbe sempre essere appropriato e portato con la dignità che si confà all’onorevole posizione della donna.

      NON giudicare un libro dalla copertina: parole familiari che mettono in guardia contro i pericoli di emettere giudizi basati sulla semplice apparenza esteriore. Sta di fatto che le persone si fanno opinioni in base alla prima cosa che vedono. E che un libro sia letto o no può ben dipendere da quanto è invitante la copertina.

      Accade la stessa cosa con le persone. La prima impressione può non essere esatta, o neppure giusta, ma spesso è il fattore che determina il successo o il fallimento, la fiducia o la mancanza d’essa. Un ricercatore che studia l’effetto dell’abbigliamento ha detto: “Quello che la gente vede produce un’impressione molto maggiore di quello che ode”.

      Ma se questo giudizio non sempre è giusto, ha importanza come una donna si veste? Come può stabilire se un certo tipo di abbigliamento è modesto o adatto per una particolare occasione? Come può determinare la differenza fra le mode passeggere e i modelli che le stanno veramente bene? Prendiamo in esame queste domande . . . e poi il nostro guardaroba!

      La moda è volubile

      Il fatto che una particolare linea o un particolare modello sia in voga non significa che dobbiamo subito adottarlo senza esaminarlo. Perché allora molte di noi ci accorgiamo di seguire ingenuamente i dettami dei creatori di moda e degli stilisti?

      Accettabilità. È naturale voler piacere ed essere benviste. E l’industria della moda, particolarmente nei paesi sviluppati, ha incoraggiato questo desiderio creando una norma falsa e mutevole di ciò che è bello. A ogni stagione il pubblico è bombardato di novità nel tentativo di stabilire quello che vi renderà “accettabili”, moderne, sia che si tratti di qualcosa che vi sta bene oppure no. Ma una donna dovrebbe chiedersi: “Questo modello mi si addice veramente?” E anche quando un certo abito vi sta bene, c’è qualcos’altro da considerare.

      Responsabilità. Anche se il mondo della moda può incoraggiare la filosofia del tutto è lecito, il mondo degli affari ha in genere un suo codice in quanto al vestire. Per esempio, riguardo ai paesi occidentali, notate la lunga lista che si trova in libri e riviste delle cose da evitare per essere ben vestite quando ci si presenta a un colloquio di lavoro: Non indossate i pantaloni e non truccatevi troppo. Non siate appariscenti (capigliatura selvaggia, lunghe unghie rosse). Non indossate un abito o una camicetta scollata. Non andate con la schiena o le spalle nude. Non indossate una gonna troppo corta; è meglio se arriva sotto il ginocchio. Non portate calze smagliate. Non mettete gioielli tintinnanti. Non indossate abiti adatti per un ricevimento. Non indossate nulla di stravagante o di eccentrico. E se questi suggerimenti sono utili a una donna d’affari, lo sono anche per la donna cristiana mentre si impegna nell’attività di predicazione. Ogni volta che compie il ministero, va a un colloquio. Se i fatti sono più eloquenti delle parole, allora gli abiti hanno un robusto paio di polmoni.

      Adattabilità. Abiti eccessivamente stravaganti screditerebbero noi e il messaggio che presentiamo, ma lo stesso accadrebbe se avessimo un aspetto molto antiquato e fuori moda. Ma la donna che sa adattare alla propria figura e al proprio modo di vivere modelli attraenti e modesti si sentirà sicura, felice e soddisfatta di sé. Ma come si può riuscire in questo?

      Foglie di fico e difetti della figura

      Foglie di fico? Furono le prime a comparire sulla scena della moda e furono scorrette sin dall’inizio. (Genesi 3:7, 21) Le foglie di fico erano immodeste. Ma molte donne vogliono valorizzare il proprio aspetto, e per farlo tantissime devono tener conto di quelle noiose piccole cose che sono i difetti della figura!

      Equilibrio è la parola chiave. Per mezzo di proporzione, colore e linea si può ovviare a questi difetti, creando così un’illusione.

      Proporzione: Fate in modo che l’abito renda proporzionata la vostra figura nel suo insieme. Non badate solo a un particolare difetto col rischio di rendere sproporzionato tutto il resto. Decidete di cosa avete bisogno per apparire più grandi o più piccole, quindi adattate conformemente l’abito.

      Colore: Anche il giusto uso del colore può ingannare l’occhio. Alcuni colori ravvivano la carnagione, altri la fanno apparire slavata. L’occhio non noterà i difetti della figura se sarà attratto dal piacevole effetto prodotto dal colore dell’abito sul vostro viso.

      Modello: A questo proposito dobbiamo prima vedere quali modelli soddisfano i princìpi dell’abito modesto ed escludere così le ‘foglie di fico’. Ovviamente bisogna ricordare che modelli e usanze variano da paese a paese, quindi prendete in esame questi princìpi tenendo conto del luogo dove abitate. Uno di essi dice: ‘Raccomandiamoci ad ogni coscienza umana’. (II Corinti 4:2) Un particolare modello d’abito ci ‘raccomanderebbe’ nella nostra comunità come donne cristiane modeste e dotate di buon gusto? O che dire del riferimento biblico alla “veste di una prostituta”? (Proverbi 7:10) Il fatto di dire che certi abiti sono “alla moda” non cambia l’immagine che proiettano. Viene consigliata la “veste convenevole, con . . . sanità di mente”. (I Timoteo 2:9, 10) Quel dato modello indica “sanità di mente” in rapporto alla nostra età e all’occasione?

      Per vedere se un certo modello riflette modestia, mettetevi davanti a uno specchio in cui potete vedervi per intero, se possibile, e guardatevi da tutti i lati. Piegatevi in avanti. Sedetevi. Incrociate le gambe. L’abito continua ad essere modesto indipendentemente dalla posizione assunta? Lo indossereste a un colloquio di lavoro o se doveste presentarvi a degli alti funzionari? Quindi mettetevi in piedi davanti allo specchio (o a un’amica) con una forte luce alle spalle. Se la stoffa è sottile o leggermente trasparente, la biancheria intima copre abbastanza di modo che l’abito continua ad essere modesto anche quando siete in piena luce (per esempio alla luce del sole o sotto un’altra luce forte)? O è altrettanto sottile o trasparente, rendendo quindi l’abito immodesto? Vi sentite a vostro agio quando lo indossate? Se avete dei dubbi, rinunciateci.

      Alcune norme generali da tenere presenti sono:

      ● I colori scuri snelliscono e allungano la figura

      ● I colori vivi tendono a ingrossare, sono appariscenti

      ● Un unico colore dà l’idea di una linea ininterrotta, lunga e sottile

      ● Gli abiti attillati accentuano sia la corporatura troppo magra che quella troppo robusta. La stoffa dovrebbe sfiorare il corpo e cadere morbidamente. Gonne e simili dovrebbero aderire bene fino a metà bacino, poi scivolare giù senza stringere o fasciare. Perché un abito faccia figura e vi ci sentiate bene, indipendentemente dalla vostra taglia, dovrebbe essere piuttosto morbido.

      ● La lunghezza della gonna è appropriata se sfiora il polpaccio nel punto dove comincia a curvarsi. (Da due a cinque centimetri circa sotto il ginocchio). Molte donne tuttavia si sentono più a loro agio con un abito un tantino più lungo. Le gonne corte accorciano le gambe e se sono troppo corte, così da essere immodeste, diventano ‘foglie di fico’. E pensate che in paesi come Birmania e India un abito che scopre la caviglia può essere considerato una ‘foglia di fico’.

      Accessori necessari

      Diamo ora il tocco finale con gli accessori, che dovrebbero essere semplici: meglio scarseggiare che eccedere.

      Una rivista mostrava come da un tailleur classico si potevano ricavare cinque completi del tutto diversi ma splendidi, solo cambiando gli accessori. E questo è il segreto per vestirsi quando i mezzi sono piuttosto limitati. Partite da modelli classici, anche se avete un solo abito, adatto alla vostra figura e alla vostra carnagione, e poi valorizzatelo o meno con gioielli, sciarpe, scialli, cinture, borsette, giacche, calze, scarpe, e così via. Non è necessario possedere tutti questi accessori; basta un semplice nastro per creare qualcosa di nuovo e mettervi di buon umore!

      Quello che si è detto per gli abiti vale anche per gli accessori: devono essere scelti con cura ed essere adatti all’occasione. Un paio di scarpe scalcagnate e non lucidate va bene per fare lavori in giardino, ma non per un appuntamento d’affari o per un’occasione elegante. Controllate di non avere le calze smagliate. Che dire della borsetta? È lacera, sbrindellata, strapiena, coi cinturini incollati? o è in ordine e non troppo piena? Il più bell’abito sarà rovinato se avete le unghie spezzate o scheggiate e lo smalto che vien via. E se capelli, cappellini o parrucche non sono puliti, in ordine e adatti, l’aspetto migliore può essere guastato. Chi vi vede potrebbe ricordare il punto debole anziché voi o quello che avete detto.

      Una cosa da non dimenticare è la corretta posizione del corpo. Anche gli abiti faranno più figura se assumete la posizione giusta.

      Guardate nell’armadio prima di fare acquisti

      Ora che avete tutte queste informazioni non vi resta che recarvi a fare acquisti, giusto? Sbagliato. La prima cosa da fare è di guardare nell’armadio. Tirate fuori tutto e imparate a combinare i vari capi di vestiario che avete. Sapevate che con 12 capi di vestiario potete creare 48 diverse combinazioni?

      Ma questo è l’argomento che sarà trattato nel prossimo numero di questa rivista, quindi non vuotate ancora l’armadio! Ci rivediamo fra due settimane.

  • Sicurezza permanente: da quale fonte?
    Svegliatevi! 1985 | 22 marzo
    • Sicurezza permanente: da quale fonte?

      Un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 7 aprile 1983, lamentando l’installazione di sistemi di satelliti sempre più sofisticati per assicurare la difesa da eventuali attacchi di missili con testate nucleari, affermava che “la sicurezza invulnerabile è un’utopia storica”. A dimostrazione di ciò l’articolo faceva riferimento anche alla storia biblica:

      “In alcune iscrizioni . . . che ci sono pervenute il re Nabucodonosor così parla: ‘Io riassettai le mura di Babilonia e edificai il muro del fossato alto come una montagna con mattoni cotti e bitume tutto attorno alla città per protezione . . .’. Erodoto ci precisa che le mura di Babilonia erano alte 100 metri, erano spesse 25 metri alla sommità, avevano un perimetro di 60 chilometri ed avevano 100 porte. Questa era la città che Ciro il grande . . . ebbe la folle idea di conquistare. Narra Senofonte che Ciro appena arrivato cavalcò tutto attorno alle mura con il suo stato maggiore.

      “Ne fu scoraggiato e lì per lì concluse che Babilonia era imprendibile con le armi. Ma uno dei suoi ufficiali gli fece notare che c’era l’Eufrate che attraversava la città. Ebbene, che fecero? Deviarono temporaneamente l’Eufrate! Il lavoro fu immenso, ma seppero compierlo così bene e così in segreto che i difensori non se ne accorsero fino a che non fu troppo tardi. Sul letto del fiume prosciugato marciarono le truppe di Ciro e invasero Babilonia senza colpo ferire.

      “Quante volte nella storia si è ripetuta l’illusione di Nabucodonosor, quella di avere approntato difese a prova di qualsiasi attacco! E tutte le volte, prima o poi, quelle difese hanno ceduto o sono state aggirate! Nessuna cintura protettiva è invulnerabile”.

      L’articolo poneva quindi la domanda: “Ma allora, se non si deve ricorrere ad armi offensive, se non si deve ricorrere ad armi difensive, a che cosa si deve pensare?” Qual era la soluzione suggerita? “Bisogna pensare a trattare e a mettersi d’accordo. . . . I popoli devono in tutti i modi costringere i governanti a fare quello che da sé non farebbero”.

      Un’utopia accantonata a favore di un’altra utopia? Alle persone riflessive pare proprio di sì. C’è comunque un’altra soluzione, quella che attuerà prossimamente Dio, il Creatore della terra e dell’uomo. La Sacra Bibbia rivela che egli spazzerà via i governi di fattura umana e che, mediante il Regno retto dal suo Figlio Gesù Cristo, stabilirà una pace duratura. — Daniele 2:44; Salmo 72:7.

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