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Predetti cambiamenti mondiali fino al Regno di DioIl nostro prossimo Governo Mondiale: Il Regno di Dio
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IL SOGNO DEI CAMBIAMENTI DELLE POTENZE MONDIALI
19. Cosa mostrerà Geova ai politicanti circa le pretese riguardo alla terra?
19 C’è un antico proverbio: “L’uomo propone, ma Dio dispone”. Questo è vero riguardo alle attività del mondo. Il Creatore del cielo e della terra si occupa realmente delle cose che avvengono sulla nostra terra. Si interessa di ciò che vi accade, perché la terra sulla quale abitiamo è Sua, non il legittimo dominio del comunismo mondiale o della democrazia capitalistica. Che sulla terra i Suoi interessi abbiano la preminenza e infine li reclami e ne abbia cura, Geova lo illustrò nel sogno che il suo profeta Daniele rivelò di nuovo al re Nabucodonosor di Babilonia all’apogeo della sua potenza, quando era incline a pretendere che tutta la terra fosse assoggettata alla sua conquista. Con la massima attenzione, il re ascoltò la Parola di Dio e la prese seriamente, allorché Daniele profeta di Geova proseguì, dicendo:
20. Quale fu il sogno che Daniele rammentò al re?
20 “Tu, o re, guardavi, ed ecco, una certa immensa immagine. Quella immagine, che era ampia e che aveva uno splendore straordinario, si ergeva di fronte a te, e il suo aspetto era spaventevole. Riguardo a quella immagine, la sua testa era di buon oro, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce erano di rame, le sue gambe erano di ferro, i suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata. Tu continuasti a guardare finché una pietra fu tagliata non da mani, e urtò l’immagine ai piedi di ferro e argilla modellata e li stritolò. Allora il ferro, l’argilla modellata, il rame, l’argento e l’oro, tutti insieme, furono stritolati e divennero come la pula dall’aia d’estate, e il vento li portò via così che non se ne trovò nessuna traccia. E in quanto alla pietra che urtò l’immagine, divenne un ampio monte e riempì l’intera terra”. — Daniele 2:31-35.
21. Come Dio mostrò così di conoscere la “fine” sin dal “principio”?
21 Possiamo immaginare quanto il re Nabucodonosor si sorprendesse a questa ispirata descrizione. Corrispondeva esattamente al sogno come egli l’aveva visto! Questa grande immagine di abbagliante splendore era tale da incutere timore, spavento, e faceva una terribile impressione. Come l’aveva mai potuta dimenticare? Eppure era avvenuto! Se non ne fosse mai stato ricordato il sogno, il messaggio che esso doveva comunicare sarebbe stato per sempre perduto. Essendo stato mandato, evidentemente per potere divino, a lui che allora era il “re dei re” del mondo, doveva avere qualche opportuno messaggio d’importanza mondiale. Solo Dio avrebbe potuto riprodurre a Daniele in una visione notturna ciò che era completamente scomparso dalla mente di Nabucodonosor. Ma avrebbe potuto lo stesso Dio spiegare il significato del sogno dimenticato? Sicuramente l’Iddio che aveva concepito e mandato il sogno ne doveva conoscere il significato. Egli avrebbe potuto dire cosa significava, dalla testa ai piedi, l’immagine dall’aspetto umano. Dando un sogno completo, che rivelò come fu eliminata la significativa immagine, Egli dimostrò che conosceva e ‘annunciava la fine sin dal principio’. Quindi, ‘continua’, Daniele!
22. Perché ci interessiamo del sogno più di quanto non se ne interessasse il re?
22 Non bastava semplicemente rivelare il sogno profetico. Perché Daniele e tutti i saggi di Babilonia fossero risparmiati dalla morte se ne doveva dare anche la spiegazione. Daniele aveva una spiegazione dell’immagine del sogno, ma avrebbe la sua spiegazione soddisfatto il re Nabucodonosor, un re pagano che aveva distrutto il tempio di Geova a Gerusalemme, e l’avrebbe egli considerata giusta? È una spiegazione tale da soddisfare noi oggi, essendo non solo ragionevole e logica ma anche in armonia con tutto il resto della rivelata Parola di Dio, la Bibbia ispirata? Oggi, noi che viviamo evidentemente nel tempo della “fine” dell’adempimento del sogno ce ne dovremmo interessare più di Nabucodonosor, che visse al tempo del “principio” dell’avverarsi del sogno. Egli non era minacciato della rovina mondiale che deve ancora aver luogo. Noi sì!
23. Daniele chi disse che la testa dell’immagine raffigurava? Perché?
23 Può darsi che Arioc, capo della guardia del corpo di Nabucodonosor, allentasse la presa sulla propria spada mentre Daniele proseguiva, dicendo al Comandante in capo del suo esercito: “Questo è il sogno, e ne diremo l’interpretazione dinanzi al re. Tu, o re, il re dei re, tu a cui l’Iddio del cielo ha dato il regno, il potere, e la forza e la dignità, e nella cui mano ha dato, ovunque dimorano i figli del genere umano, le bestie della campagna e le alate creature dei cieli, e che egli ha fatto dominatore su tutti loro, tu stesso sei la testa d’oro”. — Daniele 2:36-38.
24. Quindi, cominciò l’“immagine” dal fondatore di Babilonia?
24 Il fatto che all’inizio della spiegazione dell’immagine fosse detto a Nabucodonosor che essa lo concerneva e in realtà cominciava da lui avrebbe dovuto accrescere il suo interesse per l’interpretazione dell’intero sogno. Essendogli stato detto che era simboleggiato da una testa fatta del più prezioso metallo allora conosciuto, senz’altro questo non poté che piacergli e dargli la sensazione che gli si accordava la dignità dovutagli. La testa d’oro rappresentava appropriatamente un imperatore, il “re dei re” a cui l’Iddio del cielo aveva permesso di divenire il personaggio mondiale dominante, il governante della Potenza Mondiale Babilonese. Così ciò che era raffigurato dall’immagine di quattro diversi metalli non cominciava con Nimrod il Cusita, di razza camitica, fondatore dell’originale Babele o Babilonia più di 1.500 anni prima. — Genesi 10:8-10; 1 Cronache 1:10.
25. Cominciò essa dalla Prima Potenza Mondiale, o dalla seconda?
25 Inoltre, la simbolica immagine non cominciava con la Potenza Mondiale Egiziana, un impero camitico che fu la Prima Potenza Mondiale menzionata nella storia biblica. (Genesi 10:6, 13, 14; da 12:11 a 13:1; Salmi 78:51; 105:23, 27; 106:21, 22) La simbolica immagine non cominciava nemmeno con la Potenza Mondiale Assira, un impero semitico che divenne la Seconda Potenza Mondiale della storia biblica. (Genesi 10:21, 22; 2:14; 25:18; 2 Re 15:19-29) Nel 632 a.E.V. Nabucodonosor partecipò al rovesciamento della Potenza Mondiale Assira e quindi istituì l’Impero Neobabilonese, che divenne la Terza Potenza Mondiale della storia biblica. — Naum da 2:8 a 3:18; Sofonia 2:13.
26. Perché l’“immagine” si riferiva al tempo che va dalla distruzione di Gerusalemme in poi?
26 Circa venticinque anni più tardi, dopo che l’imperatore Nabucodonosor era stato impiegato come strumento di Geova per distruggere l’infedele Gerusalemme, entrarono in vigore le parole del profeta Daniele: “Nella [tua] mano [l’Iddio del cielo] ha dato, ovunque dimorano i figli del genere umano, le bestie della campagna e le alate creature dei cieli, e [ti] ha fatto dominatore su tutti loro”. (Daniele 2:38) Questo avvenne perché, con la distruzione di Gerusalemme per opera dei Babilonesi nel 607 a.E.V., cessò di esistere sulla terra un regno tipico di Geova Dio. — 1 Cronache 29:23; 2 Cronache 36:17-21.
27. Che cosa raffigura politicamente ciascun metallo dell’“immagine”?
27 Poiché Daniele disse a Nabucodonosor: “Tu stesso sei la testa d’oro”, l’immagine metallica nel suo insieme raffigurò una serie di imperatori o governanti mondiali. In realtà, la “testa d’oro” raffigurò più che lo stesso Nabucodonosor. Raffigurò la dinastia dominante in lui stabilita. Così la testa d’oro raffigurò, nell’insieme, lo stesso Nabucodonosor, quindi il suo figlio maggiore Evil-Merodac, quindi Nabonedo genero di Nabucodonosor e infine Baldassarre nipote di Nabucodonosor. (2 Re 25:27-30; Geremia 52:31-34; Daniele 5:10, 11, 18, 22) Questa dinastia rappresentò la Potenza Mondiale Babilonese. Conformemente, la serie dei quattro metalli dell’immagine del sogno di Nabucodonosor rappresenta una serie di potenze mondiali che hanno esercitato il dominio sul mondo senza interferenza da parte del regno di Dio (sia del regno terrestre tipico che del regno celeste antitipico). L’interpretazione che Daniele diede del sogno lo prova.
28, 29. Perché il regno successivo, inferiore a Babilonia, non fu nominato?
28 Indicando il dominio mondiale che sarebbe stato esercitato dai successori della Potenza Mondiale Babilonese, continuò la sua interpretazione, dicendo a Nabucodonosor, il “re dei re”: “E dopo di te sorgerà un altro regno inferiore al tuo; e un altro regno, un terzo, di rame, che dominerà l’intera terra”. — Daniele 2:39.
29 Daniele non nominò quel regno, “inferiore” a Nabucodonosor, che avrebbe seguito immediatamente la Potenza Mondiale Babilonese. Nominandolo avrebbe messo in guardia la Potenza Mondiale Babilonese contro il futuro aspirante al dominio mondiale. Ma dalle precedenti profezie di Isaia (13:1-17; 21:2-9) Daniele avrebbe potuto apprendere che i Medi, alleati dei Persiani, sarebbero stati coinvolti nell’abbattimento di Babilonia dal posto che occupava nella sua alta posizione di potenza mondiale.
30. Come Daniele poté sapere chi avrebbe rovesciato Babilonia?
30 Da Isaia 44:24–45:7, Daniele poté anche apprendere che Geova avrebbe impiegato un uomo chiamato Ciro, il quale fu un Persiano, per recare la vendetta divina sulla Potenza Mondiale Babilonese responsabile d’aver distrutto Gerusalemme e il suo tempio dell’adorazione di Geova. (Isaia 46:11) Come studente pure della profezia di Geremia, Daniele sapeva che i Medi sarebbero stati preminenti nell’assedio finale di Babilonia e avrebbero preso parte al rovesciamento di questa persecutrice del suo popolo. (Geremia 51:28; Daniele 9:2) Ma Daniele non rivelò allora queste informazioni a Nabucodonosor, il quale non sarebbe vissuto per vedere quel rovesciamento. Perché farlo preoccupare?
31. Come Daniele ebbe il privilegio di presentare il successore di Babilonia?
31 Il profeta Daniele ebbe il privilegio di presentare, per così dire, il “regno” o la potenza mondiale simboleggiata dall’argento dell’immagine del sogno. Questo avvenne quella notte d’autunno del 539 a.E.V. quando il re Baldassarre, nipote di Nabucodonosor, teneva entro la città di Babilonia cinta d’assedio un banchetto reale con mille dei suoi grandi. Al colmo della loro festa una mano miracolosa scrisse sul muro le enigmatiche parole “Mene, Mene, Techel e Parsin”. Come ultimo ricorso, l’atterrito re Baldassarre fece chiamare Daniele perché interpretasse lo scritto della mano sul muro. Spiegando l’ultima parola “Parsin”, che è il plurale della parola “Peres”, Daniele disse a Baldassarre: “PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani”. Quella stessa notte gli assedianti entrarono in Babilonia, il re Baldassarre fu ucciso, e si stabilì la Potenza Mondiale Medo-Persiana. Poiché i Medi e i Persiani erano Ariani, la potenza mondiale passò ora dalla razza semitica alla razza iafetica. — Daniele 5:1-31; 6:12; Ester 1:19.
32. In che senso la Media-Persia fu “inferiore” a Babilonia?
32 Come l’argento è inferiore all’oro, la Potenza Mondiale Medo-Persiana fu inferiore a quella Babilonese. In che senso? In quanto non si esaltò così altamente come l’Impero Babilonese, che distrusse la città di Gerusalemme e il suo tempio per l’adorazione di Geova. Così parve che Nabucodonosor re di Babilonia si esaltasse al di sopra di Geova Dio, il cui nome era invocato sulla città di Gerusalemme dove i re della discendenza reale di Davide sedevano sul “trono di Geova”. (1 Cronache 29:23; Isaia 14:4-14) Inoltre, con quel rovesciamento del regno tipico di Geova nell’anno 607 a.E.V., ebbe inizio il periodo di 2.520 anni noto come “i tempi dei Gentili” o “fissati tempi delle nazioni”. (Luca 21:24, Fulvio Nardoni [Na]; NM) Invece di cercar di ‘essere simile all’Altissimo’, il re Ciro conquistatore di Babilonia riconobbe la divinità di Geova.
33. Come Ciro mise la sua condotta in armonia con la profezia di Isaia?
33 In riconoscimento dell’espressa volontà di Geova, il re Ciro cercò di mettere la sua condotta in armonia con ciò che Geova aveva profetizzato riguardo a lui in Isaia, capitoli quarantaquattro e quarantacinque. Nel 537 a.E.V. egli permise dunque che una schiera di volontari israeliti e loro servitori partisse dalla loro prigione di Babilonia e tornasse in patria, per riedificare la città di Gerusalemme e il suo santo tempio. Ma il regno tipico di Geova non vi fu ristabilito, con un discendente reale del re Davide assiso sul “trono di Geova” a Gerusalemme. — 2 Cronache 36:20-23; Esdra da 1:1 a 2:2.
POTENZA MONDIALE GRECA (MACEDONE)
34. Che cosa disse l’interprete Daniele del successore della Media-Persia?
34 Sebbene considerasse con misericordia l’eletto popolo di Geova, la Potenza Mondiale Persiana non sarebbe dovuta durare fino al nostro ventesimo secolo. Circa l’immediato successore della Potenza Mondiale Medo-Persiana, il profeta Daniele continuò a dire a Nabucodonosor: ‘E un altro regno, un terzo, di rame, dominerà l’intera terra’. — Daniele 2:39.
35. Quando Daniele apprese l’identità del successore della Media-Persia?
35 Queste parole indicavano che il “terzo regno” o potenza mondiale, simile al rame, sarebbe stato più esteso sia della Potenza Mondiale Medo-Persiana che di quella Babilonese. Come il rame è un metallo semiprezioso, inferiore all’argento, questa potenza mondiale avvenire sarebbe stata inferiore alla Potenza Mondiale Medo-Persiana. Sotto questo aspetto non fu onorata con nessun privilegio come quello di liberare l’esiliato popolo di Geova dalla sua prigionia in Babilonia. Ai giorni del re Baldassarre nipote di Nabucodonosor, l’interprete dei sogni Daniele apprese esattamente chi avrebbe stabilito quella “terza” potenza mondiale assomigliata al rame. Sarebbe stato un conquistatore greco. Non c’è nessuna prova che Daniele rivelasse al re Baldassarre queste informazioni inerenti a lontanissimi giorni futuri.
36. Come fu raffigurato a Daniele il rovesciamento della Media-Persia?
36 Spiegando il sogno profetico mandato a Daniele in cui vide un montone con due corna sopraffatto da un capro peloso con un solo corno, l’angelo di Geova disse: “Il montone che hai visto possedere le due corna rappresenta i re di Media e di Persia. E il capro peloso rappresenta il re di Grecia [o, Ellade]; e in quanto al grande corno che era fra i suoi occhi, rappresenta il primo re. Ed essendo quello stato rotto, così che quattro infine sorsero invece d’esso, dalla sua nazione sorgeranno quattro regni, ma non con la sua potenza”. — Daniele 8:20-22.
37. Quali imprese compì il “primo re” dell’Impero Greco?
37 Così, più di duecento anni prima, fu predetto che il “regno” simboleggiato dal ventre e dalle cosce di rame dell’immagine del sogno sarebbe stato la Potenza Mondiale Greca. Il suo “primo re” fu il conquistatore del mondo, Alessandro III di Macedonia, che intraprese la conquista dell’Impero Persiano. Nel 334 a.E.V. egli inflisse all’imperatore persiano di allora una decisiva e schiacciante sconfitta e stabilì la Potenza Mondiale Greca (Macedone). Nel 332 a.E.V. Alessandro Magno assoggettò al suo dominio la provincia di Giudea, inclusa Gerusalemme. In seguito cadde in suo potere l’Egitto, e per commemorare il suo nome vi fu fondata la città di Alessandria. Questo nuovo porto di mare egiziano divenne molto prospero ed ebbe una considerevole popolazione giudaica.
38. Come tutta la Bibbia poté essere letta in greco?
38 A causa delle sue conquiste in tutta l’avanzata fino al fiume Indo in India e giù in Egitto, e delle guarnigioni militari che stabilì nei paesi conquistati, il greco comune parlato dalle truppe di Alessandro Magno divenne la lingua internazionale del giorno. Esso servì come mezzo di comunicazione internazionale, e nel terzo secolo a.E.V. i Giudei di lingua greca in Alessandria d’Egitto cominciarono a tradurre le ispirate Scritture Ebraiche nel greco comune. Questo indirizzo fu seguito dagli scrittori ispirati che produssero i ventisette libri delle Scritture Cristiane, da Matteo a Rivelazione. In questo modo tutta la Bibbia ispirata poté esser letta universalmente da quelli che parlavano e leggevano il greco comune.
39. Come “quattro regni” di tipo greco sorsero nella maniera profetizzata?
39 Nell’anno 323 a.E.V., Alessandro Magno, simboleggiato dal “grande corno” del capro peloso, morì a Babilonia, ex capitale dell’Impero Babilonese. Con l’andar del tempo il suo vasto impero fu diviso fra quattro dei suoi generali greci. Ne risultarono quattro regni ellenici o grecizzati. La Giudea e Gerusalemme divennero infine parte del regno istituito dal generale Seleuco I Nicatore. Naturalmente, nessuno di questi quattro regni ellenici fu paragonabile al grande impero di Alessandro Magno. In maniera davvero meravigliosa si adempì la profezia che dal “grande corno” (Alessandro Magno) sarebbero venute ‘quattro corna’ (quattro regni ellenici), ma nessuno di questi quattro avrebbe avuto la potenza e la grandezza dell’impero di Alessandro. Ciò nonostante, questi quattro regni minori mantennero insieme il dominio della Potenza Mondiale Greca, simboleggiata dalla parte di rame dell’immagine.
IL REGNO SIMILE AL FERRO
40. Come si istituì nel 30 a.E.V. la Potenza Mondiale Romana?
40 Passarono gli anni finché arrivò il primo secolo avanti la nostra Èra Volgare. Giunse il tempo in cui “l’Iddio del cielo”, Geova, avrebbe cambiato i tempi e le stagioni, avrebbe rimosso re e avrebbe stabilito re per l’ascesa di una nuova potenza mondiale. (Daniele 2:19, 21) La potenza politica che ora sorgeva era Roma, in Italia. Nell’anno 63 a.E.V. il generale romano Pompeo catturò Gerusalemme ed estese il dominio di Roma alla Giudea. Nell’anno 30 a.E.V. fu inflitta una sconfitta decisiva all’ultimo dei quattro re ellenici, e l’Egitto divenne una provincia romana. Questo contrassegnò l’istituzione della Potenza Mondiale Romana nel cinquecentosettantasettesimo anno dei “tempi dei Gentili” o “fissati tempi delle nazioni”. Gerusalemme continuava a essere senza un re della linea reale di Davide della tribù di Giuda. Nella capitale giudea, Gerusalemme, il “trono di Geova” non c’era più. — 1 Cronache 29:23.
41. Daniele cosa spiegò che era il quarto metallo, il ferro?
41 Qui vediamo l’adempimento di ciò che il profeta Daniele aveva detto al re Nabucodonosor quando aveva interpretato il dimenticato sogno dell’immagine formata di quattro metalli. Interpretando il significato del quarto metallo, il ferro, di cui erano fatte le gambe dell’immagine, Daniele disse: “E in quanto al quarto regno, si mostrerà forte come il ferro. Dato che, come il ferro stritola e macina ogni altra cosa, così, come il ferro che infrange, esso stritolerà e infrangerà pure tutti questi”. — Daniele 2:40.
42. Come l’Impero Romano non mostrò rispetto per i predicatori del regno?
42 La Potenza Mondiale Romana stritolò la Potenza Mondiale Greca e inghiottì i resti delle precedenti Potenze Mondiali Medo-Persiana e Babilonese. Essa non mostrò rispetto per il “regno dei cieli”, “il regno di Dio”, proclamato da Gesù Cristo e dai suoi discepoli del primo secolo. Nell’anno 33 E.V. profanò il giorno della Pasqua giudaica mettendo a morte Gesù Cristo su un palo di tortura fuori delle mura di Gerusalemme. Inoltre, nell’anno 64 E.V., dopo l’incendio di parte della città di Roma, cominciò a perseguitare i fedeli discepoli di Gesù Cristo, cercando in questo modo di stritolare e infrangere il vero cristianesimo.
43. Quando e perché l’Impero Romano distrusse Gerusalemme?
43 Nell’anno 70 E.V., nel suo sforzo di sopprimere la rivolta dei Giudei ribelli, Roma ritenne necessario stritolare e infrangere Gerusalemme, riducendo in rovina la città e il suo magnifico tempio. I 97.000 Giudei non convertiti al cristianesimo che riuscirono a sopravvivere a quell’orribile distruzione della loro città santa furono assegnati come schiavi prigionieri alle estese parti dell’Impero Romano. Questo avvenne nel seicentosettantaseiesimo anno dei “tempi dei Gentili”, e alla fine dei Tempi dei Gentili mancavano ancora 1.844 anni.
44, 45. Cosa significò realmente che i Gentili avrebbero calpestato Gerusalemme?
44 Allorché preannunciò la distruzione di Gerusalemme per opera dei Romani al comando del generale Tito, figlio dell’Imperatore Vespasiano, Gesù Cristo disse: “E [i Giudei nella provincia romana di Giudea] cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:20-24) Con queste parole Gesù Cristo non intese dire che sarebbe stato calpestato semplicemente il luogo della città da parte delle nazioni non giudaiche o gentili. In quel tempo la città di Gerusalemme rappresentava più di ciò che rappresenta la Gerusalemme odierna, capitale della Repubblica d’Israele, con il suo presidente eletto democraticamente e il suo Knesset. Allora, nel giorno di Gesù, Gerusalemme con il suo tempio rappresentava “la città del gran Re”, Geova. (Matteo 5:35; 4:5) Questa città in cui un tempo era stato il trono del regno tipico di Geova sulla terra era un simbolo del regno di Dio sotto il dominio del suo unto re della famiglia reale di Davide.
45 E pertanto il regno messianico, a cui i discendenti reali di Davide avevano diritto, è ciò che doveva essere calpestato dai Gentili finché non fossero terminati i “fissati tempi delle nazioni” senza interferenza da parte di Dio. Ed è nel nostro ventesimo secolo che terminano i Tempi dei Gentili!
INCLUSA UN’ALTRA POTENZA MONDIALE
46. L’imperatore romano Costantino portò il regno di Dio?
46 Mentre dal nostro ventesimo secolo guardiamo il passato, chiediamo: Quel “quarto regno” raffigurato dalle gambe di ferro dell’immagine del sogno di Nabucodonosor è forse portato a compimento solo dall’Impero o Potenza Mondiale di Roma? La Bibbia stessa indica che questo non è ciò che doveva avvenire. Come mai? Ai giorni dell’Imperatore Costantino, nel quarto secolo, l’Impero Romano divenne “cristiano”, ma questo avvenne semplicemente per decreto imperiale e solo di nome. Questo cambiamento dell’aspetto religioso non creò una nuova potenza mondiale, una potenza mondiale cristiana; non recò il regno di Dio predicato da Gesù Cristo. Dopo molti secoli venne comunque una nuova potenza mondiale, in maniera realmente politica. Questo fu indicato nell’ultimo libro della Bibbia, in Rivelazione 17:9, 10.
47. Che cosa raffigurano le sette teste della “bestia selvaggia”?
47 Qui, con riferimento alla meretrice religiosa, Babilonia la Grande, che cavalca una bestia selvaggia con sette teste e dieci corna, leggiamo: “Qui sta l’intelligenza che ha sapienza: Le sette teste significano sette monti, in cima ai quali la donna siede. E vi sono sette re: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora arrivato, ma quando sarà arrivato dovrà rimanere per breve tempo”. Da questa spiegazione dei simboli che si trovano qui nel libro di Rivelazione, la bestia selvaggia raffigura un sistema politico sulla terra. Le sette teste della bestia selvaggia rappresentano l’autorità sul sistema politico, non l’autorità di tutt’e sette nello stesso tempo, ma l’autorità di una simbolica testa dopo l’altra fino alla settima e ultima testa. In maniera appropriata le sette teste rappresentano “sette monti”, che dominano la terra sottostante. Le sette teste rappresentano inoltre molto bene “sette re”, poiché i re sono alla testa dello Stato ed esercitano l’autorità o dominio. Come nell’immagine del sogno di Nabucodonosor, i re rappresentano regni o potenze mondiali.
48. Chi furono i cinque “re” che caddero prima di Roma?
48 In quanto ai “sette re”, verso la fine del primo secolo E.V. l’apostolo cristiano Giovanni scrisse: “Cinque sono caduti, uno è”. (Rivelazione 17:10) Al tempo in cui Giovanni scrisse la Rivelazione era tenuto prigioniero nell’isola penale di Patmos per il fatto che era cristiano. (Rivelazione 1:1, 2, 9) Perciò, quando scrive: “Cinque sono caduti, uno è”, Giovanni indica un sesto “re”. Questi era nel giorno di Giovanni. Qual è dunque la potenza mondiale che Giovanni designa con l’espressione “uno è”? Nessun’altra eccetto la Potenza Mondiale Romana. Secondo la profezia biblica, essa occupa il posto di Sesta Potenza Mondiale. Chi erano dunque i cinque “re” che eran caduti, a uno a uno, prima della Potenza Mondiale Romana? Primo, la Potenza Mondiale Egiziana; secondo, la Potenza Mondiale Assira; terzo, la Potenza Mondiale Babilonese; quarto, la Potenza Mondiale Medo-Persiana; e, quinto, la Potenza Mondiale Greca.
49. Per mano di chi cadde il sesto “re”, e quando?
49 Tuttavia, doveva cadere anche la Sesta Potenza Mondiale, poiché l’angelo disse all’apostolo Giovanni: “Uno è, l’altro non è ancora arrivato”. (Rivelazione 17:10) Questo significa che doveva ancora venire una settima potenza mondiale, per corrispondere alla settima testa della bestia selvaggia. Nel giorno dell’apostolo Giovanni quella ‘settima testa’, o ‘settimo monte’ o ‘settimo re’ era un mistero. Ma i secoli di storia del mondo dal giorno di Giovanni in poi hanno svelato il mistero. Che cos’è dunque la Settima Potenza Mondiale della profezia biblica? Essa sorse nell’anno 1763 E.V., sotto forma dell’Impero Britannico, la Gran Bretagna che ha dominato sui sette mari.
50. Come venne all’esistenza la duplice Potenza Mondiale Anglo-Americana?
50 Dodici anni dopo, nel 1775, le tredici colonie americane si separarono dall’Impero Britannico, per istituire la Repubblica Americana, gli Stati Uniti d’America. Con l’andar del tempo, la Repubblica Americana, di lingua inglese, ritenne consigliabile operare insieme all’Impero Britannico, di lingua inglese, sia in tempo di pace che in tempo di guerra, cosa che fu messa in risalto durante la prima e la seconda guerra mondiale. In realtà, c’è stata dunque una duplice Potenza Mondiale Britannico-Americana. Così, per molti anni, dalla rivoluzione americana del 1775-1783 questa associazione politica anglo-americana è stata la Settima Potenza Mondiale. Essa agisce come una bestia con due corna. — Rivelazione 13:11.
51. Perché le gambe di ferro raffigurarono più che l’Impero Romano?
51 La Settima Potenza Mondiale ‘arrivò’ al tempo deciso da Geova per il cambiamento prima dell’istituzione del suo proprio regno messianico. Riguardo alla Settima Potenza Mondiale, Rivelazione 17:10 dice: “Ma quando sarà arrivato dovrà rimanere per breve tempo”. La parte americana della Settima Potenza Mondiale ha appena celebrato il suo duecentesimo anniversario. Questo è relativamente “un breve tempo” in paragone con la durata della Potenza Mondiale Romana di quasi milleottocento anni. Ora quel “breve tempo” dovrebbe essere presso a finire, secondo il calcolo di Geova. Dalla profezia biblica una cosa è certa: Non si prestabilì che il messianico regno di Dio venisse prima che quella Settima Potenza Mondiale fosse giunta sulla scena del mondo. (Rivelazione 17:11-14) In vista di tutto ciò, diviene molto chiaro che le gambe di ferro dell’immagine del sogno di Nabucodonosor raffigurano più che la Potenza Mondiale Romana. Esse raffigurano anche la crescita politica che si sviluppa da quell’Impero Romano, cioè la Potenza Mondiale Anglo-Americana, la Settima Potenza Mondiale, che da un punto di vista umano è risultata la più grande di esse tutte. Anch’essa è stata come il ferro, come l’acciaio!
PIEDI IN PARTE DI FERRO E IN PARTE D’ARGILLA
52. Che cosa disse Daniele dei piedi in parte di ferro e in parte d’argilla?
52 Ora vediamo l’aspetto finale del sogno profetico che il re di Babilonia sognò ma dimenticò. Il re Nabucodonosor volle sapere il significato del culmine del sogno, e oggi vogliamo saperlo anche noi. Grazie a Geova Dio, Daniele fu ispirato a darne un’ulteriore spiegazione, dicendo: “E dal momento che hai guardato i piedi e le dita in parte d’argilla modellata di vasaio e parte di ferro, il regno stesso sarà diviso, ma in esso sarà qualche cosa della durezza del ferro, dato che hai guardato il ferro mischiato con la umida argilla. E in quanto alle dita dei piedi che erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata, il regno sarà in parte forte e in parte fragile. Dal momento che hai guardato il ferro mischiato con l’umida argilla, si mischieranno con la progenie del genere umano; ma non s’attaccheranno, questo a quello, proprio come il ferro non si mischia con l’argilla modellata”. — Daniele 2:41-43.
53. Quale condizione degli affari politici tali piedi raffigurano?
53 In queste parole profetiche ci viene data l’illustrazione di un regno diviso. Poiché questo è il modo in cui termina la simbolica immagine delle successive potenze mondiali, questa condizione di potenza mondiale divisa è ciò che dovrebbe esistere oggi, nel nostro proprio ventesimo secolo. È così! Per questa valida ragione dovremmo essere vicini alla scomparsa di questa simbolica immagine di lunga durata che rappresenta le potenze mondiali. Quando infine l’immagine simbolica in effetti scompare, che cosa succede? Secondo i “saggi” di questo mondo, tale scomparsa è la cosa peggiore che possa avvenire. A loro modo di vedere, significherebbe l’anarchia, il caos. Quindi cercano di tenere in piedi l’immagine.
54. Che cosa indica Daniele che l’argilla modellata raffigura?
54 La scena del mondo è ancora all’ombra della Settima Potenza Mondiale, di cui entrambe le parti sono potentemente armate di bombe nucleari e missili per lanciarli. Perciò il sistema di governo dominante ha ancora la forza del ferro con la sua proprietà di frantumare e stritolare. Ma questa Potenza Mondiale Anglo-Americana, insieme ai suoi alleati, ha un altro fattore, più moderno, con cui contendere. Questo fattore fu raffigurato dall’umida argilla modellata dell’immagine del sogno di Nabucodonosor. Che cosa raffigura alla luce del nostro giorno moderno? La spiegazione di Daniele per illuminarci dice: “Si mischieranno con la progenie del genere umano; ma non s’attaccheranno, questo a quello, proprio come il ferro non si mischia con l’argilla modellata”. Conformemente, l’argilla modellata simboleggia “la progenie del genere umano” o, letteralmente, ‘il seme degli uomini’. — Daniele 2:43.
55. Come c’è stato un mischiarsi con la “progenie del genere umano”?
55 L’argilla è un simbolo molto appropriato del ‘seme degli uomini’, poiché Giobbe 4:19 parla degli uomini come di “quelli che dimorano in case d’argilla, il cui fondamento è nella polvere”. E Giobbe, l’uomo grandemente afflitto, disse a Geova Dio: “Ricorda, ti prego, che mi hai fatto dall’argilla e che mi farai tornare nella polvere”. (Giobbe 10:9) Nonostante la fragile natura dell’“argilla” di cui è fatta la “progenie del genere umano”, verso chi è stata in questi ultimi decenni la tendenza del governo umano? No, non verso Dio il Creatore dell’“argilla” animata, ma verso le creature d’argilla, verso il popolo comune, il “proletariato”, come gli antichi Romani chiamarono la classe più bassa o più povera del popolo che non dava allo Stato politico altro contributo eccetto la progenie (proles). Il vecchio dominio tradizionale è stato sempre più costretto ad ascoltare il clamore del popolo comune che desidera partecipare al proprio governo.
56. Perché non c’è fusione tra il ferro e l’argilla?
56 Comunque, non ci può essere nessuna fusione fra il vecchio governo di tipo aristocratico e autoritario, e il popolo comune che è a favore di cambiamenti di governo del tutto radicali, come il ferro non può amalgamarsi con l’argilla! La formazione dei governi democratici per mezzo delle rivoluzioni o con altri mezzi ha portato a forme di governo radicali e proletarie. E queste ultime sono inflessibilmente contrarie alla Settima Potenza Mondiale simile al ferro, la duplice Potenza Mondiale Anglo-Americana. Finora le due forme di governo han cercato di vivere l’una accanto all’altra, ma fra loro non c’è stata nessuna vera fusione. I governi e i blocchi radicali proletari possono apparire molto forti e apparentemente superare in forza la Potenza Mondiale Anglo-Americana. Tuttavia sono così fragili come le creature umane d’argilla, che sostengono i governi radicali. Esse non possono rafforzare la simbolica immagine del governo mondiale perché resista al prossimo cambiamento del mondo.
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Come il Regno di Dio diviene un Governo MondialeIl nostro prossimo Governo Mondiale: Il Regno di Dio
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Capitolo IV
Come il Regno di Dio diviene un Governo Mondiale
1, 2. La distruzione dell’“immagine” viene dal di dentro o dal di fuori?
LA SIMBOLICA “immagine” del dominio mondiale esercitato dalla politica umana — il suo oro, il suo argento, il suo rame, il suo ferro e la sua argilla — nel suo insieme è condannata! Geova Dio, che predisse la fine dal principio, lo dichiara nella sua Parola profetica. In tale Parola profetica, notiamo che la caduta dell’“immagine” non è causata dalla condizione divisa dei piedi e delle dita. La distruzione dell’“immagine” dalla testa ai piedi non è recata da alcuna guerra
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