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Significato delle notizieLa Torre di Guardia 1975 | 1° marzo
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sessanta diversi da quelli degli anni cinquanta, nonostante l’impiego di quasi 200.000 altri calcolatori.
In quanto al ‘pensiero’ dei calcolatori elettronici, coloro che proposero l’idea preferirono evidentemente ignorare il tempo e gli sforzi che gli uomini devono impiegare per preparare i “dati” (cifre e fatti) introdotti nei calcolatori e per preparare i “programmi” che dicono alla macchina come usare i dati. Il minimo cambiamento in un problema può significare che tutto questo complicato lavoro dev’essere rifatto da capo affinché il calcolatore funzioni bene. Indicando che le operazioni meccaniche di un calcolatore non implicano “intelligenza”, lo scrittore Hapgood dice: “Qualsiasi altra cosa sia l’intelligenza, comporta sicuramente la facoltà di mettersi in relazione con il mondo reale, di perseguire qualche obiettivo o di usare una capacità in almeno un piccolo campo di esperienza naturale”.
Un classico esempio citato per indicare la limitata capacità dei calcolatori è quello degli impianti automatici per la lettura del codice di avviamento postale usati in alcuni uffici postali. Dopo anni di perfezionamenti, il modello più sofisticato (costato L. 512.000.000) riesce a sbrigare “solo il 9,5 per cento della posta”.
Il numero di “Psychology Today” del maggio 1974 cita un’altra illustrazione. Una società si serve di queste frasi per mettere alla prova la capacità di un calcolatore di “capire” il linguaggio: “Tommaso aveva appena ricevuto una nuova serie di cubi. Stava aprendo la scatola quando vide entrare Gianni”. Sono quindi poste tre domande al calcolatore: “Chi apriva la scatola? Che cosa c’era nella scatola? Chi entrò?” L’articolo dice: “Benché qualsiasi bambino della prima elementare possa facilmente rispondere a queste domande, il calcolatore le trova sorprendentemente difficili”. Bisogna che i dati siano espressi in termini ancora più semplici, più specifici.
Un’altra buona domanda è questa: Se la scienza moderna non può produrre l’intelligenza in una macchina, come avrebbe potuto fare il cieco caso su cui si basa la teoria dell’evoluzione a produrla nell’uomo?
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C’è un corpo unito di veri cristiani?La Torre di Guardia 1975 | 1° marzo
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C’è un corpo unito di veri cristiani?
CHIUNQUE cerchi un vero cristiano si aspetta di trovare una persona di elevate qualità morali e con una buona personalità. E ha ragione. Ma il cristiano è più di questo.
Anche fra coloro che non si professano cristiani, troverete alcuni che hanno eccellenti qualità morali, che manifestano pure una personalità gradevole. Qual è, dunque, la differenza?
Oltre a queste cose, il cristiano deve avere il vivo desiderio di promuovere la vera adorazione dell’Iddio della Bibbia, come fece Gesù Cristo. Deve avere zelo e impegnarsi in tal senso.
Anche se comprendete questo fatto, forse vi trovate confusi a cercar di riconoscere chi sono realmente i veri cristiani in questi giorni. Infatti, forse vi chiedete se ce ne sono. Poiché si trova poca unità di pensiero e d’azione fra le persone religiose della cristianità. Questo vale per i problemi morali e sociali, e specialmente riguardo all’adorazione di Dio. Si fanno pochi tentativi per spiegare Dio e i suoi propositi e l’opportunità di ottenere la vita eterna, o in cielo o sulla terra, recandoGli piacere con la vera adorazione.
ESSENZIALI PENSIERO E SFORZO UNITO
Dovrebbe esserci, e c’è, dunque un CORPO di persone che si dedicano all’adorazione di Dio com’è esposta nella Bibbia e che vi si dedicano unanimemente e compiendo attivamente uno sforzo per indurre altri a fare altrettanto?
Ebbene, dovrebbe esserci, secondo l’esortazione che l’apostolo Paolo rivolse ai
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