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Saranno i vostri giorni “come i giorni dell’albero”?La Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
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e Giovanni alludono alle parole di Isaia, dicendo che i cristiani aspettano ‘nuovi cieli e nuova terra dove dimorerà la giustizia’. Presto, sotto il celeste regno di Dio, dopo che la malvagità sarà stata distrutta, prospererà una purificata società umana o “nuova terra”. “La morte non sarà più”. — 2 Piet. 3:13; Riv. 21:1-4.
Volete essere in vita allora? In tal caso, le ulteriori parole di Pietro dovrebbero interessarvi: “Fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati e senza difetto e in pace”. Sì, dovete fare qualche cosa sin da ora.
La diligente applicazione dei princìpi scritturali nella vostra vita vi assicurerà la protezione di Dio durante la “grande tribolazione” per entrare nel suo nuovo ordine. Ma vi risparmierà anche molta sofferenza e forse una vita inutilmente accorciata nel presente sistema.
Ad esempio, evitando gli apostati non sarete sviati dalle loro idee contorte. Nella stessa maniera, evitando le cattive e immorali compagnie e le cattive pratiche probabilmente non sarete vittime della sifilide, della gonorrea e di certe altre forme di malattie. Sì, la giusta condotta esposta nella Parola di Dio ha già aiutato molti a vivere un numero massimo di anni. — 2 Piet. 3:14-18.
Oltre a questo, c’è la meravigliosa prospettiva di vivere nel nuovo ordine di Dio. Quando quel nuovo ordine diverrà realtà, gli alberi, naturalmente, continueranno a morire. Ma la vita senza fine dei giusti sarà misurata “come i giorni dell’albero”, a migliaia d’anni.
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Perché confidare in Dio?La Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
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Perché confidare in Dio?
IL SUPREMO, il Sovrano dell’universo, Geova Dio, vuole come suoi servitori solo quelli che confidano pienamente in lui. Chi affermi d’essere suo popolo, ma dimostri con la propria attitudine, le parole e le azioni d’essere falso verso di lui, non può aspettarsi di ricevere la sua approvazione e benedizione. La Parola di Dio dice: “Maledetto è l’uomo robusto che confida nell’uomo terreno ed effettivamente fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si diparte da Geova stesso”. — Ger. 17:5.
Certo non vogliamo essere fra i maledetti. Dato che Geova Dio non cambia, qualunque cosa facesse benedire o maledire le persone in passato porterà oggi le stesse conseguenze. (Mal. 3:6) Siamo perciò saggi se prendiamo a cuore le lezioni dell’antico passato che si trovano nella Bibbia.
ANTICA ALLEGORIA
Una di queste lezioni è presentata sotto forma di allegoria in Ezechiele capitolo 23. L’allegoria riguarda due sorelle che non confidarono in Dio e cercarono benedizione e protezione altrove. La sorella maggiore era Oola e la minore, Ooliba. Viene indicato che Oola rappresenta Samaria, l’ultima capitale del regno settentrionale o delle dieci tribù d’Israele, e Ooliba rappresenta Gerusalemme, capitale del regno meridionale di Giuda. Poiché le capitali rappresentano i regni, le sorelle raffigurano due regni. La loro “madre” è dunque l’unica organizzazione nazionale di Israele che ebbe per padri Abraamo, Isacco, Giacobbe e i dodici figli di Giacobbe. — Ezec. 23:2, 4.
Sin dall’inizio la storia delle due sorelle non fu la migliore. “Esse si prostituivano in Egitto. Commisero prostituzione nella loro giovinezza”. (Ezec. 23:3) Come mai? I discendenti di Giacobbe, una volta in Egitto, non resistettero al laccio dell’idolatra adorazione praticata in quel paese. Evidentemente cominciarono a credere di poter guadagnare qualcosa venerando le divinità egiziane. Smisero di guardare Geova come Fonte di vera benedizione e protezione, rendendosi così colpevoli di commettere prostituzione spirituale.
Naturalmente, al tempo che la sorella maggiore Oola e la sorella minore Ooliba si prostituivano in Egitto, il regno settentrionale d’Israele e il regno meridionale di Giuda non erano venuti all’esistenza. Ma le tribù che infine formarono quei regni esistevano. Le tribù che formarono il regno settentrionale, od Oola, includevano quelle discese dai due figli maggiori di Giacobbe, Ruben e Simeone, e anche dal figlio primogenito che Giacobbe ebbe da Rachele, cioè Giuseppe, i cui due figli Efraim e Manasse divennero due distinte tribù. Per cui Oola poté giustamente chiamarsi sorella “maggiore”.
“Divennero mie”, disse Geova dopo
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Ciò che il vostro modo di vestire rivela di voiLa Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
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Ciò che il vostro modo di vestire rivela di voi
Fatti utili che i giovani vogliono conoscere
“IL SEMPLICE uomo vede ciò che appare agli occhi; ma in quanto a Geova, egli vede ciò che è il cuore”. (1 Sam. 16:7) Poiché Dio guarda il nostro cuore, ha veramente importanza il nostro aspetto esteriore?
Sì, ha importanza. Perché, com’è vero che Geova vede il cuore, così è anche vero che l’“uomo vede ciò che appare agli occhi”. All’inizio si è guidati da ciò che l’aspetto esteriore rivela.
E, in realtà, il modo in cui vestite può anche dire qualche cosa di ciò che è nel vostro cuore. Come mai?
CIÒ CHE IL VOSTRO MODO DI VESTIRE RIVELA
Quando eravate molto piccolo, i vostri genitori vi sceglievano i vestiti. (Si paragoni I Samuele 2:18, 19). Probabilmente vi pettinavano pure i capelli in un certo modo. Ma quando cresceste forse vi consentirono di partecipare di più alla scelta dei vostri vestiti e anche dell’acconciatura dei capelli. Più facevate la vostra propria scelta, più il vostro modo di vestire rifletteva ciò che siete interiormente, la vostra propria personalità. Or dunque, il vostro modo di vestire che cosa rivela di voi?
Mostra che siete orgoglioso e vanitoso, estremamente preoccupato della moda e che volete prevalere sugli altri? (Si paragoni Isaia 3:16-23). O mostra che riguardo al vostro aspetto avete un’attitudine trascurata, indossando abiti sciatti, senza pensare all’effetto che ha su altri?
Oppure, fra questi due eccessi, il vostro modo di vestire rivela che siete modesto e avete considerazione per altri, mentre ancora manifestate buon gusto e intelligente scelta nel vestire e in altre cose che hanno relazione con il vostro aspetto? In realtà, il vostro cuore che cosa vi spinge a fare in tutto questo?
Alcuni giovani possono lamentarsi che se non ‘seguono la moda’ si rendono vistosi e appaiono “antiquati”. Ma c’è sempre un giusto mezzo o via intermedia a cui potete attenervi, non essendo né “ultraconservatore” né eccessivamente “moderno”. E, soffermatevi e pensate. Chi trae profitto dalla vostra eccessiva preoccupazione della moda? Basilarmente, la moda è stabilita o almeno incoraggiata dal mondo commerciale. Essi hanno un solo interesse principale: far denaro. Quando capitate nelle loro mani, non recate davvero profitto a voi stesso in nessun modo genuino o durevole.
D’altra parte, non dovremmo voler divenire trasandati nel nostro aspetto. È vero che molte persone hanno poco denaro. Non possono permettersi molta scelta. Ma anche in tal caso, se la persona mantiene i suoi abiti puliti e lindi, ciò mostra che ha rispetto di sé e un certo grado di dignità. Mostra che non ha la colpa d’esser trasandato. In genere questo gli fa acquistare il rispetto di altri.
Una buona regola da seguire in ogni attività della vita si trova nella Bibbia in Romani 15:2: “Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione”. Gli altri ci guardano assai più di quanto noi non guardiamo noi stessi. Giacché questo è ciò che avviene, non dovremmo cercar di dare loro qualche cosa che provino piacere a guardare? Non qualche cosa che li faccia sentire inferiori o che li faccia preoccupare del loro proprio aspetto, ma qualche cosa che mostri che teniamo conto di loro e dei loro sentimenti.
IL VOSTRO ASPETTO VI PUÒ METTERE IN RELAZIONE CON ALTRI
Il vostro modo di vestire rivela di voi qualche cosa in un altro senso. Vi può identificare con un certo gruppo o classe. Questo avveniva anche migliaia d’anni fa, quando si scriveva la Bibbia.
Per esempio, nel libro di II Re leggiamo che messaggeri fecero rapporto al re Acazia e gli dissero d’aver incontrato un uomo che aveva dato loro un certo messaggio. Il re chiese: “Qual era l’aspetto dell’uomo?” Avendo essi descritto le sue vesti, il re immediatamente disse: “Era Elia”. Come fece a saperlo? Lo capì dalla distintiva veste da profeta che Elia indossava. — 2 Re 1:2, 7, 8; si paragonino II Re 2:13, 14; Matteo 3:4.
Essere identificato come profeta era una cosa onorevole. Ma il proprio vestito poteva anche mettere in relazione con ciò che è disonorevole. Per conseguire un certo scopo, Tamar nuora di Giuda si tolse le vesti che la identificavano come vedova e si coprì con uno scialle e si mise il velo e sedette accanto alla strada. Quando passò Giuda, il racconto dice che “subito la prese per una prostituta, perché s’era coperta la faccia [con il velo]”. Il suo vestito le dava l’aspetto di una prostituta. — Gen. 38:13-15.
Oggi, come in quel tempo, il modo in cui vestiamo può metterci in relazione con certe classi di persone, anche se non pratichiamo ciò che esse praticano o se non crediamo ciò che esse credono. La gente suppone che almeno simpatizziamo con la classe di persone che veste in tal modo. Possiamo farne loro una colpa?
Il modo di vestire non solo distingue poliziotti, pompieri o infermiere; distingue anche persone la cui occupazione è disonorevole. Oggi le prostitute di rado si coprono con scialli o si mettono veli, come facevano in Canaan circa tremila anni fa. Comunque, i loro abiti rivelatori e indicativi ora mostrano anche più chiaramente il mestiere che praticano. Fra gli uomini, quelli che sono a favore della rivolta o dell’azione politica radicale hanno la loro moda che li distingue; la stessa cosa fanno gli omosessuali.
Vogliamo esser messi in relazione con alcuno di questi? E se vestiamo come loro e abbiamo come risultato problemi, come quando si cerca lavoro o si hanno certi privilegi nella congregazione cristiana, di chi è la colpa?
CIÒ CHE DOVREBBE DETERMINARE L’ACCONCIATURA DEI CAPELLI
Non possiamo cambiare la forma del nostro viso o la misura dei nostri orecchi o la lunghezza del nostro collo. Ma possiamo acconciare e controllare i nostri capelli in maniera considerevole. Questo può contribuire molto a conferire un aspetto attraente.
L’acconciatura dei capelli ha una storia molto antica. Nel corso dei secoli, le acconciature son variate da paese a paese e da un periodo all’altro. Alcune volte l’orgoglio umano ha fatto seguire acconciature molto esagerate. Nel primo secolo gli apostoli Paolo e Pietro ritennero necessario consigliare alle donne cristiane di non essere stravaganti o di non attribuire troppa importanza all’acconciatura dei capelli. (1 Tim. 2:9; 1 Piet. 3:3) Oggi, comunque, molti ragazzi, con i loro capelli e basette molto lunghi, richiamano la massima attenzione.
In genere nei tempi biblici gli uomini non portavano i capelli più lunghi di quanto non si usi fare oggi nella maggioranza dei paesi? Senza dubbio si portavano più lunghi. Ma è anche certa un’altra cosa. Che cosa? Che i capelli degli uomini erano ancora considerevolmente più corti di quelli delle donne. Ecco perché l’apostolo Paolo poté scrivere alla congregazione di Corinto, in Grecia, e dire: “Non v’insegna la natura che se l’uomo ha i capelli lunghi, è un disonore per lui; ma se la donna ha i capelli lunghi, è per lei una gloria?” (1 Cor. 11:14, 15) Come la “natura” ci insegna questo?
La dichiarazione di Paolo non significa che gli uomini non possano farsi crescere i capelli come una donna, poiché possono farseli crescere, e oggi parecchi se li fanno crescere in tal modo. Commentando l’uso che Paolo fa qui della parola “natura”, l’erudito biblico Albert Barnes disse: “La parola . . . denota evidentemente quel senso di convenevolezza che hanno tutti gli uomini . . . È quello che il naturale senso di decoro richiedeva fra gli uomini. . . . La parola . . . si riferisce al profondo senso interiore di ciò che è appropriato e retto”. — Notes on the First Epistle of Paul to the Corinthians, pagg. 225, 226; si veda anche Ausiliario per capire la Bibbia (inglese), pag. 1207.
Allora si riconosceva dunque che era “naturale”, appropriato e corretto, che gli uomini si tagliassero i capelli a lunghezza moderata, più corti di quelli delle donne. Oggi, dobbiamo riconoscere pure ciò che è “naturale”. Un uomo potrebbe farsi crescere le unghie fino alla lunghezza di diversi centimetri, ma è “naturale” che se le tagli, poiché ciò gli consente più facilmente di prendere gli oggetti e fare il lavoro. Una persona potrebbe non lavarsi le mani o il corpo per un anno di seguito, ma la cosa “naturale” (anche assennata e salutare) è che faccia il bagno più frequentemente. Anche gli animali fanno questo.
Così, solo perché qualche cosa è possibile, non significa che sia naturale, secondo la definizione biblica. Che un uomo o un ragazzo porti i capelli in modo da sembrare una fanciulla è ancora “contro natura”. È tipico di un’epoca (e di paesi) dove l’omosessualità è in aumento. E la Bibbia mostra che l’omosessualità è anche “contro natura”, sia sconvenevole che detestabile alla vista di Dio. — Rom. 1:26, 27.
Ci impone questo gravi limiti? No, poiché come per il vestire così per l’acconciatura dei capelli, c’è un’ampia varietà di modi in cui si possono portare che sono piacevoli e attraenti senza essere immodesti o innaturali. Ci può ancora essere una gradevole varietà senza andare oltre i limiti di ciò che è giusto agli occhi di Dio.
CHE DIRE DEI COSMETICI?
Sono pure i cosmetici proibiti come innaturali? La Bibbia non dice questo. Come si usano gli indumenti non solo per coprire il corpo ma anche per mostrare un aspetto attraente, e come gli antichi Ebrei spesso usavano profumi per rendere la presenza del loro corpo più piacevole, così certi cosmetici, in particolar modo unguenti, erano evidentemente usati dalle donne ebree per combattere l’aridità della pelle e per migliorarne l’aspetto.
Quale dovrebbe essere dunque oggi la guida per le giovani che vogliono fare ciò che reca l’approvazione divina? Devono seguire il buon consiglio di fare ogni cosa con “modestia [o, sanità] di mente”, in modo che l’ornamento principale sia “la persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. — 1 Tim. 2:9, 10; 1 Piet. 3:3, 4.
Per certo, è utile che le fanciulle comprendano come i cosmetici spesso possono fare più male che bene. Essi possono rovinare un buon colorito o peggiorarne uno scadente. Oltre a ciò, i cosmetici frequentemente mascherano la freschezza della gioventù che invero è una bellezza assai più grande dell’effetto artificiale creato dai cosmetici.
L’eccessivo uso di cosmetici da parte delle fanciulle spesso richiama l’attenzione sui punti difettosi. Peggio ancora, può impedire che si mostri o si noti qualsiasi bellezza della personalità, che in effetti è più attraente del bell’aspetto e di assai più lunga durata. L’eccessivo uso dei cosmetici può pervertire agli occhi di altri la vostra personalità, e, con l’andar del tempo, può perfino tendere a modellare la vostra personalità nella più povera immagine che in tal modo presentate. — Si paragoni II Re 9:30.
SEGUITE LE INDICAZIONI GIUSTE
Nella Parola di Dio non ci sono specifiche regole su queste cose, ma, invece, son provvedute ottime indicazioni. I giovani dovrebbero cercar d’acquistare una veduta equilibrata e la Bibbia li aiuterà a far questo.
I vostri genitori hanno il naturale diritto di stabilire indicazioni supplementari. Se la casa nella quale abitate fosse stata verniciata con un’accozzaglia di colori strambi o strani, la gente si chiederebbe se il capo di casa (o sua moglie) è sano di mente. O, se la casa fosse stata trascurata e avesse un aspetto mal ridotto, avrebbe poco rispetto per il padrone di casa. Voi rappresentate i vostri genitori anche più della casa. Portate il loro nome e, come ciò che fate e dite riflette l’educazione che vi hanno impartito e la specie di persona che siete, così lo riflette il vostro aspetto. Più importante è il fatto che, se asserite di essere servitore di Dio rappresentate anche lui. Si addice il vostro aspetto alla vostra pretesa?
Pensate alle parole di Gesù: “Conoscendo queste cose, siete felici se le fate”. (Giov. 13:17) Potete discernere per vostro conto ciò che la Bibbia consiglia? O siete la specie di persona che sempre aspetta che qualcun altro le dica cosa dovrebbe fare? Potete mostrar d’avere vera perspicacia e forza di personalità mettendo in pratica il consiglio della Bibbia nella vostra vita. Quindi troverete la felicità di sapere che siete piacevoli alla vista di Dio, del suo Figlio e di tutti quelli che li amano e li servono.
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