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    La Torre di Guardia 1985 | 1° marzo
    • Kama, ma degli uomini mandati ad arrestarlo lo portarono legato a Binyangi (a 15 chilometri da Pangi) per comparire davanti a Kibonge Kimpili, un altro capogruppo. Mentre attendevano l’arrivo del capo, questo zelante Testimone incoraggiò spiritualmente un suo cugino e disse ai suoi persecutori che, sebbene stesse per morire, avrebbe atteso che Geova Dio lo risuscitasse su questa terra che dovrà diventare un paradiso. Questo giovane fedele fu ucciso da diversi uomini. Il suo stesso zio fu complice della sua morte; era particolarmente accanito perché due suoi figli erano diventati testimoni di Geova grazie all’aiuto del fratello Milende. Anzi, questi due figli, Malala Ramazani e Akilimali Walugaba, erano fra gli altri sette Testimoni trucidati!

      Che ne fu dei superstiti?

      Gli otto uomini assassinati durante il terribile episodio lasciarono vedove e orfani. I superstiti e altri Testimoni e persone interessate del posto divennero oggetto di un odio sempre più accanito, per cui fuggirono a Kindu, la città più vicina, dove i componenti delle tre congregazioni locali di testimoni di Geova se ne presero cura. Anche la filiale della Watch Tower Society di Kinshasa aiutò i superstiti mandando loro indumenti, coperte e denaro. Questi amorevoli soccorsi furono vivamente apprezzati e ne risultò un’ottima testimonianza per i parenti increduli e per altri osservatori. (Giovanni 13:34, 35; Giacomo 1:27) Intervennero anche le autorità governative. I colpevoli furono arrestati e furono presi provvedimenti giudiziari nei loro confronti.

      Questi fatti vergognosi suscitano molte domande. Che tipo di religione è il kimbilikiti? Di che natura sono i suoi credi e le sue pratiche per spingere a perpetrare atti del genere? E perché solo i testimoni di Geova sono oggetto di simile odio, mentre le altre religioni no?

  • Svelato il mistero del kimbilikiti
    La Torre di Guardia 1985 | 1° marzo
    • Svelato il mistero del kimbilikiti

      IL KIMBILIKITI è la religione ancestrale della tribù dei rega abitanti nella provincia del Kivu, situata nello Zaire centrorientale. Fra i rega gli uomini vanno a caccia nelle fitte foreste, le donne pescano nei fiumi e le famiglie coltivano la terra. Ma la loro vita è interamente dominata da Kimbilikiti, il grande spirito tribale a cui devono assoluta ubbidienza. E devono custodire gelosamente tutti i segreti relativi al suo culto, poiché divulgarne uno qualsiasi è un reato punibile con la morte immediata. Anzi, se uno protesta per la morte di un familiare ucciso dai seguaci del kimbilikiti viene immediatamente giustiziato.

      Come ebbe inizio questa potente religione? Per rispondere dobbiamo tornare indietro nel tempo.

      Come sorse il mistero

      Secondo la leggenda, in un tempo molto remoto della storia della tribù un certo uomo ebbe tre figli. Il primogenito, Katima Rega, era un nano brutto e così menomato che non poté sposarsi. Aveva però una mente eccezionalmente sveglia e possedeva una fertilissima immaginazione. Gli piaceva tanto mangiare ed era un ghiottone. Per procurarsi da mangiare senza lavorare inventò alcuni semplici strumenti di bambù tipo flauto che producevano strani suoni. Modellò anche un pezzo di legno dandogli la forma di una barca piatta e vi attaccò uno spago a un’estremità. Facendola girare rapidamente sopra la propria testa, produceva un ronzio, forte e strano.

      Questo leggendario inventore sperimentò prima i suoi aggeggi con i due nipoti, convincendoli che i rumori provenivano da uno spirito e, dopo averli spaventati, li induceva a rubare cibo e tabacco ai suoi due fratelli per darli a lui. Deciso ad allargare il suo campo di attività, si nascondeva nella boscaglia e attendeva che le donne prendessero il pesce e lo mettessero nei cesti. Dopo di che usava i suoi arnesi, e le donne terrorizzate correvano al villaggio, abbandonando i cesti.

      Dapprima i racconti delle donne spaventate furono messi in dubbio. Ma poiché il fatto continuava a ripetersi e gli abitanti del villaggio non avevano più pesce da mangiare, gli uomini circondarono con cautela la “bestia demonica”, solo per scoprire che si trattava di Katima Rega. Alcuni volevano ucciderlo su due piedi, ma altri conclusero che aveva inventato qualcosa di molto intelligente e proposero di adottare la “voce” come spirito della loro tribù. Tutto ciò sarebbe stato custodito come un segreto e sarebbe stato un mistero per tutti i non iniziati. Ogni appartenente alla tribù avrebbe dovuto ubbidire a tutti gli ordini, le istruzioni e i decreti provenienti dalla “voce”, lo spirito della foresta. Ma come l’avrebbero chiamato? Quando un anziano saggio propose il nome “Kimbilikiti”, tutti furono d’accordo.

      Nacque così la religione tribale dei rega. Attorno a quel semplice inizio fu costruito tutto un insieme di regole, pratiche e superstizioni. Col tempo, tre altri “spiriti” invisibili si aggiunsero a Kimbilikiti. Kabile, considerata talora sua sorella e talora sua moglie, era una donna bellissima e straordinaria. Si suppone che tutti gli adolescenti vengano miracolosamente circoncisi avendo relazioni sessuali con lei! Twamba, un fratello minore di Kimbilikiti, avrebbe una forza tale da poter causare tempeste, far crollare case, ecc. La sua “voce” si ode attraverso il ronzio del pezzo di legno a forma di barca! Il terzo spirito è Sabikangwa, o Mukungambulu. È un altro fratello minore di Kimbilikiti e sembra svolga il ruolo di messaggero.

      Riti segreti di iniziazione

      Nel reame visibile, Kimbilikiti è rappresentato da una gerarchia di sommi sacerdoti (i saggi Bami). Uno di essi, chiamato Mukuli, dirige i riti della circoncisione. Kitumpu, un altro sommo sacerdote, funge da medico e pratica l’effettiva circoncisione degli adolescenti. Un terzo, Kilesi, si occupa dei ragazzi appena circoncisi. Il compito di intermediario fra il campo dove avviene l’iniziazione e i comuni abitanti dei villaggi è svolto dal Bikundi, un gruppo formato da alcuni già iniziati.

      I riti di iniziazione (detti Lutende) avvengono nel folto della foresta, dove si suppone abiti Kimbilikiti. Questi riti vengono celebrati in gran segreto, e qualsiasi femmina (animale o umana) si azzardi ad avvicinarsi al posto viene immediatamente strangolata! Il giorno dell’iniziazione si tengono grandi festeggiamenti nei vari villaggi, e i giochi e i balli vanno avanti ininterrottamente dalle prime ore dell’alba. Lo scopo è di mettere alla prova la resistenza dei ragazzi che verranno iniziati. Dopo di che viene loro raccontata la storia di Kimbilikiti, con tutti i miti nati con l’andare degli anni. Si fa credere ai ragazzi che Kimbilikiti e la sua sorella-moglie Kabile siano persone realmente esistenti. Vien detto loro di prepararsi a lottare con Kabile, dopo di che avranno relazioni sessuali con lei e saranno miracolosamente circoncisi. Se uno di loro non supera queste due prove, Kabile si arrabbierà e lo riferirà a Kimbilikiti, che eliminerà il trasgressore!

      Una volta nella foresta, però, i ragazzi non vedono nulla di quello che gli è stato raccontato. Invece, i tre sommi sacerdoti (Mukuli, Kitumpu e Kilezi) li afferrano uno dopo l’altro e praticano la circoncisione. Questo, dicono, è la lotta con Kabile! Se un ragazzo non guarisce bene prima del tempo fissato per il suo ritorno al villaggio, viene strangolato e fatto sparire, poiché questo fatto distruggerebbe il mito della circoncisione miracolosa dopo le relazioni con la bella, soprannaturale Kabile.

      Nonostante la grande considerazione in cui è tenuta Kabile, durante le cerimonie di iniziazione vengono insegnate ai ragazzi espressioni ignobili e oscene da pronunciare contro le donne, anche contro la madre e le sorelle. Quando gli iniziati tornano ai villaggi, le donne sono costrette a mostrarsi seminude, a camminare in ginocchio e a ballare dinanzi a loro mentre sono fatte oggetto degli insulti che i ragazzi hanno appena imparati.

      Nei periodi di iniziazione, il Bikundi (il gruppo degli iniziati) va di villaggio in villaggio estorcendo cibo o altre cose. Le famiglie sono costrette a dare qualsiasi cosa venga richiesta per Kimbilikiti e per quelli che sono nel campo dove avviene l’iniziazione. Vengono perfino bloccate le strade e i passanti sono costretti a pagare quello che chiedono i seguaci di Kimbilikiti. In tal modo viene perpetuato l’iniziale obiettivo della “voce”: ottenere da mangiare senza lavorare.

      Cos’è dunque in sostanza il kimbilikiti? Un inganno costruito su qualche pezzo di bambù! Per perpetuarlo, comunque, è stato escogitato un sistema basato sul terrore il cui principale strumento è la paura della morte. (Ebrei 2:14, 15) Gli altri strumenti sono superstizione, avidità e oscenità. E tutto questo è tenuto in piedi da una gerarchia di sommi sacerdoti. Ma che relazione poteva avere questo con la persecuzione di cui sono stati oggetto i testimoni di Geova?

      [Immagine a pagina 6]

      “Flauti” del kimbilikiti

      [Immagine a pagina 7]

      Testimoni integri della zona di Pangi

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