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  • Nascosti nel giorno dell’ira di Geova
    La Torre di Guardia 1982 | 15 agosto
    • Nascosti nel giorno dell’ira di Geova

      “Cercate Geova, . . . Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete esser nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. — Sofonia 2:3.

      1. Che importanza hanno oggi il nome e la profezia di Sofonia?

      ‘NASCOSTO da Geova’. Questa è l’idea contenuta nel nome di Sofonia, profeta di Dio. Desiderate anche voi essere nascosti da Geova? Sarebbe logico desiderarlo, perché il mondo odierno sprofonda sempre più nell’angoscia e nella disperazione. Geova, l’Iddio di giustizia, non permetterà che queste condizioni continuino ancora per molto. Il suo giorno di Armaghedon è prossimo. Tutti dovremmo interessarci vivamente della profezia di Sofonia, perché essa ha molto da dire in merito a quel giorno decisivo. Ci mostra come trovare il luogo di rifugio così da essere ‘nascosti da Geova’.

      2. Perché questa profezia ha un’importanza tutt’altro che secondaria?

      2 Sofonia profetizzò agli inizi del regno di Giosia, re di Giuda, che cominciò a regnare nel 659 a.E.V., pertanto una cinquantina d’anni prima che Geova rendesse desolate Giuda e Gerusalemme. Per la brevità della sua profezia, Sofonia è spesso menzionato come uno dei “Profeti Minori”, ma il vigore della sua profezia è tutt’altro che secondario. Ai giorni di Sofonia, essa trasmise un messaggio divino che non poteva essere ignorato. Similmente, ha un dinamico avvertimento per questo XX secolo, avvertimento a cui tutti quelli che sperano di ricevere protezione durante l’incombente giorno dell’ardente ira di Geova devono prestare ascolto. Fa parte della potente “parola profetica” di Geova, che l’apostolo Pietro paragona a “una lampada che risplenda in luogo tenebroso”. — II Pietro 1:19; vedi anche Romani 15:4.

      3. (a) Di che immediata utilità fu l’attività profetica di Sofonia? (b) Perché il beneficio fu di breve durata?

      3 Pare che Sofonia fosse pronipote del fedele re Ezechia. Come profeta di stirpe reale, ebbe bisogno di vero coraggio per proclamare gli ardenti giudizi di Geova contro i principi di Giuda. (Sofonia 1:1, 8) A quanto pare la sua attività profetica ebbe buoni risultati ai giorni del giovane re Giosia, che eliminò dal paese la falsa religione e fu noto per i suoi “atti di amorevole benignità, secondo ciò che è scritto nella legge di Geova”. (II Cronache 34:3, 14, 19, 33; 35:26) Di conseguenza l’esecuzione del giudizio di Geova fu temporaneamente sospesa. La giusta condotta di Giosia, comunque, non eliminò la malvagità che aveva permeato il popolo, né servì a fare espiazione per i peccati del suo antenato Manasse, che aveva ‘riempito Gerusalemme di sangue innocente’. (II Re 24:3, 4) Il giorno del giudizio di Geova era imminente!

      “L’espressione di Geova”

      4. (a) Con quale ferma espressione inizia la profezia? (b) Cosa addita essa come causa dei guai di Giuda, e in che modo?

      4 Mediante Sofonia, Geova rese chiaro che avrebbe posto completamente fine alla malvagità. La profezia inizia con queste parole:

      “‘Senza fallo porrò fine a ogni cosa dalla superficie della terra’, è l’espressione di Geova”.

      Ci sarebbe stato uno sterminio, un estirpamento di tutte le cose detestabili agli occhi di Geova. Questa “espressione” andava subito al dunque indicando la causa dei guai di Giuda: la falsa religione! Infatti Geova proseguì dicendo:

      “Per certo stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e stroncherò da questo luogo i rimanenti del Baal, il nome dei sacerdoti di dèi stranieri insieme ai sacerdoti, e quelli che si inchinano sulle terrazze all’esercito dei cieli, e quelli che si inchinano, facendo dichiarazioni giurate a Geova e facendo dichiarazioni giurate a Malcam; e quelli che si ritraggono dal seguire Geova e che non hanno cercato Geova e non l’hanno interrogato”. — Sofonia 1:2-6.

      5. (a) Perché il culto di Baal non aveva diritto di esistere fra il popolo di Dio? (b) Quali pratiche detestabili includeva?

      5 Che malvagità! Quei giudei avevano abbandonato la pura adorazione di Geova per seguire il culto di Baal praticato dalle nazioni circonvicine. Il culto di Baal — con i suoi sacrifici umani, la sua prostituzione rituale, la sua adorazione di idoli muti e le sue preghiere formalistiche per avere prosperità materiale — non aveva alcun diritto d’esistere fra gli adoratori di Geova. (Numeri 25:1-5; Geremia 7:30, 31; 11:17; 19:3-5) La falsa religione li aveva indotti a commettere ogni sorta di pratiche errate. I sacerdoti di Giuda avevano violato il Primo Comandamento stringendo amicizia con “sacerdoti di dèi stranieri”. (Esodo 20:2, 3) Seguendo il cattivo esempio del re Manasse, adoravano “l’esercito dei cieli” e si rivolgevano ai medium per avere consiglio. (II Cronache 33:1-6) Seguendo l’idea sbagliata secondo cui ‘c’è del buono in ogni religione’, mettevano il dio idolatrico Malcam allo stesso livello di Geova. Essendosi allontanati dall’Iddio vivente, avevano sviluppato “un cuore malvagio privo di fede”. — Ebrei 3:12.

      6. Che sorprendenti analogie si notano fra le pratiche di Giuda e quelle dell’odierna cristianità?

      6 C’è qualche differenza con l’odierna cristianità? Sulle nazioni della cristianità grava ancora una tremenda colpa di sangue per i milioni di vite umane sacrificate in questo secolo sull’altare della guerra. Il clero della cristianità, su tutti i fronti, ha sostenuto queste guerre, e la loro colpa di sangue rimane. (Confronta Geremia 2:34, 35). Come gli abitanti di Giuda si davano a ogni sorta di immoralità sessuale, oggi gli abitanti della cristianità hanno rapporti sessuali prematrimoniali, praticano la promiscuità sessuale, lo scambio delle mogli, l’omosessualità, divorziano e fanno altre cose del genere, mentre molti componenti del clero fanno finta di non vedere o addirittura condonano tali pratiche. Che contrasto rispetto alle norme bibliche! — I Corinti 6:9, 10; Ebrei 13:4.

      7. (a) Quali paralleli si notano fra lo spiritismo e l’unione delle fedi praticati dai giudei apostati e la situazione odierna? (b) A questo riguardo quale appropriato consiglio dà la Parola di Dio?

      7 Anche astrologia, divinazione e spiritismo sono praticati fra i sedicenti cristiani. Col pretesto che ‘tutte le religioni portano allo stesso luogo’, oggi nella cristianità è molto di moda l’unione delle fedi. Superstizioni della falsa religione vengono mischiate con la Bibbia. Così, invece di ubbidire al comando di Gesù di celebrare una volta l’anno la Commemorazione della sua morte, la cristianità celebra la Pasqua, il cui nome in alcune lingue (per esempio l’inglese “Easter”) ricalca quello della dea dell’amore erotico, Astoret (Astarte, in greco), e che incorpora riti e simboli della fertilità, come il coniglio e le uova di Pasqua. Chiunque pratica queste cose farebbe bene a seguire il buon consiglio di I Samuele 7:3: “Tornate a Geova con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e anche le immagini di Astoret, e dirigete il vostro cuore verso Geova senza deviare e servite lui solo, ed egli vi libererà”. Sì, se vogliamo essere fra quelli invitati a partecipare al giorno della sua rivendicazione, dobbiamo mostrare rispetto per Geova, per la sua Parola e per le sue esigenze, proprio come osservò Sofonia stesso:

      “Fate silenzio dinanzi al Signore Geova; poiché il giorno di Geova è vicino, poiché Geova ha preparato un sacrificio; ha santificato i suoi invitati”. — Sofonia 1:7.

      8. “La parola di Geova” mette in guardia contro quale pericoloso modo di pensare?

      8 Ai giorni di Sofonia, Geova esaminò minuziosamente quelli che dicevano di adorarlo. “La parola di Geova”, infatti, continua dicendo:

      “Deve accadere in quel tempo che investigherò accuratamente Gerusalemme con lampade, e di sicuro presterò attenzione agli uomini che si rapprendono sulle loro fecce e che dicono nel loro cuore: ‘Geova non farà bene, e non farà male’”. (Sofonia 1:1, 12)

      Quegli individui egocentrici erano soddisfatti dello status quo. Non volevano che nessuno agitasse la feccia nei loro tini. Erano come l’infedele cristianità odierna, e anche come alcuni che si sono allontanati dall’adorazione di Geova, i quali dicono: ‘Che prove abbiamo che questi sono veramente gli “ultimi giorni”?’ Questo modo di pensare si rivelò disastroso ai giorni di Sofonia, e può essere ancora più disastroso nei nostri, visto che andiamo incontro alla fine dell’intero sistema di cose mondiale. — II Pietro 3:3, 4, 10.

      9. Come ai giorni di Giuda, perché oggi è così importante coltivare una visuale spirituale anziché una materialistica?

      9 Riguardo a tali persone materialiste e prive di fede, Geova continua a dire:

      “La loro dovizia dev’essere per il saccheggio e le loro case per [una] distesa desolata. Ed edificheranno case, ma non le occuperanno; e pianteranno vigne, ma non ne berranno il vino”. (Sofonia 1:13)

      I beni di questo mondo non servono a nulla in un giorno di giudizio divino! Anziché cercare oggi tali cose materiali, quanto è più pratico coltivare una visuale scritturale della vita e, per i giovani, prepararsi per servire Geova a tempo pieno! Quelli che decidono di accumulare “tesori in cielo” invece di ‘accumulare tesori sulla terra’ sono sempre felici! — Matteo 6:19-21; Ecclesiaste 12:1; I Timoteo 6:6-8.

      ‘Il grande giorno è vicino’

      10, 11. Come e perché Geova ‘affretta’ il suo gran giorno?

      10 Poi il Sovrano Signore stesso ci assicura:

      “Il grande giorno di Geova viene. Esso è vicino, e avanza in gran fretta”. — Sofonia 1:7, 14.

      11 Nessuno pensi che il giudizio di Dio su questo mondo malvagio sia qualcosa che avverrà nel lontano futuro. Oggi tutta la vita umana sulla terra è minacciata di distruzione, ma questo è qualcosa che Geova non permetterà! Sarà il Sovrano Signore Geova, e non gli uomini politici, a porre fine alla follia di questa era nucleare. Egli ‘affretterà’ il suo giorno di Armaghedon. Qualsiasi “uomo potente” che cerchi di opporsi all’esecuzione di quel giudizio è destinato a pentirsene amaramente, poiché Geova stesso dichiara:

      Quel giorno è un giorno di furia, un giorno di strettezza e di angoscia, un giorno di bufera e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un giorno di corno e di segnale d’allarme contro le città fortificate e contro le alte torri d’angolo”. — Sofonia 1:15, 16.

      12. Perché possiamo essere felici che in quel giorno la distruzione sarà selettiva?

      12 Le fortificazioni di questo mondo militarizzato, se anche fossero in grado di sfidare i missili nucleari, sarebbero impotenti contro l’arsenale celeste di Geova. La distruzione, inoltre, sarà selettiva, in armonia con le parole profetiche di Davide: “Geova guarda tutti quelli che lo amano, ma annienterà tutti i malvagi”. (Salmo 145:20) Sarà davvero un terribile giorno di giudizio per quelli che non saranno rimasti in rispettoso silenzio dinanzi a Geova. Mediante Sofonia Egli infatti dichiara:

      “Dovrò causare angustia al genere umano, e per certo cammineranno come uomini ciechi; perché han peccato contro Geova. E il loro sangue sarà effettivamente versato come la polvere, e le loro viscere come lo sterco”. — Sofonia 1:17.

      13. Quali investimenti non serviranno a nulla nel giorno della furia?

      13 A cosa serviranno in quel giorno cospicui conti in banca, anche in un paese “neutrale”, o l’oro accumulato, o grandi investimenti immobiliari, o rifugi sotterranei? A nulla! Lo afferma chiaramente lo stesso Sovrano Signore Geova:

      “Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno della furia di Geova; ma dal fuoco del suo zelo sarà divorata l’intera terra, perché egli farà uno sterminio, in realtà terribile, di tutti gli abitanti della terra”. (Sofonia 1:18)

      In questo finale e decisivo giorno, ‘tutta la terra’ è inclusa nella finale esecuzione del giudizio di Dio. Ma c’è un modo per scampare! Quale?

      “Raccoglietevi”

      14. Che prove abbiamo del mancato ascolto dell’appello di Sofonia 2:1 (a) da parte di Giuda? (b) da parte della cristianità?

      14 Come rivolgendo un ultimo appello al suo proprio popolo, il profeta stesso di Dio ora esorta i probabili sopravvissuti, dicendo:

      “Raccoglietevi, sì, fate la raccolta, o nazione che non impallidisci di vergogna”. (Sofonia 2:1)

      Giuda, come nazione, accolse questo appello? No, come indica l’esecuzione dell’ardente giudizio di Geova contro quella nazione nel 607 a.E.V. Continuarono nella loro condotta vergognosa. Ma ci furono alcuni — giudei e non, fra cui Geremia, Ebed-Melec e la casa di Gionadab — che sopravvissero per aver dato ascolto alla parola di Geova. (Geremia 39:11, 12, 16-18; 35:18, 19) Oggi esiste una situazione simile. La cristianità si è vergognosamente opposta al messaggio del Regno che i testimoni di Geova hanno predicato in tutto il suo reame. Ha rigettato il regno di Dio retto da Cristo Gesù quale unica speranza per le nazioni, sostituendo ad esso un espediente di fattura umana, oggi noto col nome di Nazioni Unite. Qualsiasi opera di raccolta faccia la cristianità è solo in vista della distruzione ad Armaghedon. — Salmo 2:2, 3; Rivelazione 16:13-16.

      15. Quale altra raccolta è in corso nel nostro tempo?

      15 Un’altra raccolta è stata però in corso nella “parte finale dei giorni”, nella quale viviamo. Prima c’è stata una raccolta di veri unti cristiani, provenienti principalmente dalla cristianità. A ciò ha fatto seguito una raccolta di persone “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua”, un’innumerevole “grande folla” che deve sopravvivere all’imminente tribolazione. (Rivelazione 7:1-4, 9, 14; Isaia 2:2, 3) Chi compone questa “grande folla”? Persone mansuete disposte a umiliarsi prestando ascolto ai consigli del profeta di Dio.

      16, 17. Quale conto alla rovescia procede, e, quindi, quale invito bisogna accogliere per sopravvivere?

      16 Il conto alla rovescia per Armaghedon procede inesorabilmente. Opportuno è quindi l’avvertimento che il profeta di Dio rivolge a questi mansueti:

      “Prima che lo statuto partorisca alcuna cosa, prima che il giorno sia passato proprio come la pula, prima che venga su di voi l’ardente ira di Geova, prima che venga su di voi il giorno dell’ira di Geova”,

      agite! — Sofonia 2:2.

      17 Lo statuto di cui si parla è il decreto di Geova secondo cui la cristianità deve perire, proprio come l’infedele Gerusalemme subì lo sterminio nel 607 a.E.V., e per analoghe ragioni. (Ezechiele 22:3-5) La cristianità è colpevole di spargimento di sangue e il suo clero ha abbandonato la legge di Geova. La sua religione fa parte di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, riguardo alla quale l’apostolo Giovanni scrisse: “Mediante la tua pratica spiritica furono sviate tutte le nazioni. Sì, in lei fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. Non sorprende quindi l’invito rivolto a quelli che desiderano piacere a Dio: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”! — Rivelazione 18:4, 23, 24.

      ‘Cercare Geova’

      18. Cos’altro devono fare i mansueti?

      18 Ma è sufficiente separarsi dal mondo e dalla sua falsa religione? Sofonia mostra che i mansueti devono fare ulteriori passi positivi.

      19. Cosa include il ‘cercare Geova’?

      19 Per prima cosa il profeta di Dio dice:

      “Cercate Geova, voi tutti mansueti della terra, che avete praticato la Sua propria decisione giudiziaria”. (Sofonia 2:3a)

      Devono cercare di conoscere Geova, con tutte le sue meravigliose qualità e i suoi propositi, come ce li ha rivelati suo Figlio Gesù Cristo. Facendo umilmente questo vengono grandemente ricompensati, come disse Gesù stesso: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 1:18; 17:3) Cercando Geova impareranno ad amarlo con ‘tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza’, e a seguire l’esempio di Gesù nel compiere il “sacro servizio” che Geova richiede da loro. — Marco 12:29, 30; I Pietro 2:21; Matteo 4:17; Rivelazione 7:15.

      20. Quale giustizia dovremmo cercare, e con quale fiducia?

      20 Poi Sofonia dice:

      “Cercate la giustizia”. (Sofonia 2:3b)

      No, non una giustizia farisaica! Non serve a nulla ‘avere zelo verso Dio’ se non è conforme all’accurata conoscenza della sua Parola. Dobbiamo ‘conoscere la giustizia di Dio per sottoporci a questa giustizia’. Dobbiamo conformare la nostra vita alle norme di Dio — non a quelle dell’uomo — e rivestire la personalità cristiana “creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. (Romani 10:2, 3; Efesini 4:22-24) Questa vera giustizia e lealtà richiede che non permettiamo al dissoluto modo di pensare o di agire del mondo di infiltrarsi nella nostra vita. Come raccomandò Gesù, dobbiamo ‘continuare quindi a cercare prima il regno e la giustizia di Dio’, fiduciosi che, mentre lo serviremo, egli ci provvederà il necessario per mantenerci in vita e ci proteggerà nel giorno della sua ira. — Matteo 6:31-33.

      21. (a) In che modo la profezia dà risalto alla qualità della mansuetudine? (b) A questo proposito, a cosa bisogna stare molto attenti?

      21 Terzo, il profeta di Dio dice:

      “Cercate la mansuetudine”. (Sofonia 2:3c)

      Sofonia ha già descritto quelli che presteranno ascolto alla sua profezia chiamandoli i “mansueti della terra”. Ora mette di nuovo in risalto questa qualità. Com’è essenziale che continuiamo a ‘cerare la mansuetudine’, mentre siamo circondati dal superbo, esigente e caparbio atteggiamento mondano del “prima io”! C’è il continuo pericolo di essere influenzati da questo modo di pensare. Dobbiamo stare in guardia, sempre pronti ad accettare la disciplina di Geova e della sua organizzazione e a conformarci alla Sua volontà. Non dovremmo mai pensare che valga il detto “una volta salvati, salvati per sempre”, poiché la ricompensa della salvezza è per quelli che ‘continuano a camminare nella verità’. — Proverbi 22:4; Giovanni 8:31, 32; III Giovanni 3, 4.

      22. (a) Perché Sofonia dice “probabilmente”? (b) Quali saranno le condizioni finali di quelli ‘nascosti da Geova’?

      22 Ai “mansueti della terra” Sofonia ora dice:

      “Probabilmente potrete esser nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. (Sofonia 2:3d)

      Perché “probabilmente”? Perché la salvezza finale dipende dalla propria condotta, come indicò Gesù dicendo: “Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. Perseverate, dunque, voi tutti mansueti, facendo umilmente quella che è oggi la volontà di Dio, che include la predicazione di questa buona notizia dello stabilito regno di Dio in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni. (Matteo 24:13, 14) Così facendo, potrete essere fra quelli ‘nascosti da Geova’ nel giorno della sua ira. Riguardo a loro, il salmista Davide scrive: “I mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Salmo 37:11.

  • Serviamo Geova “a spalla a spalla”
    La Torre di Guardia 1982 | 15 agosto
    • Serviamo Geova “a spalla a spalla”

      “Darò in cambio ai popoli una lingua pura, onde tutti invochino il nome di Geova, onde lo servano a spalla a spalla”. — Sofonia 3:9.

      1. Che assicurazione abbiamo circa la parola profetica di Geova?

      LA PROFETICA parola di Geova si avvera immancabilmente. Egli stesso dice: “Così sarà la mia parola che esce dalla mia bocca. Essa non tornerà a me senza risultati, ma per certo farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l’ho mandata”. (Isaia 55:11) È stato proprio così per molti particolari della grande profezia di Sofonia.

      2. (a) Quali gruppi nazionali sono menzionati in Sofonia 2:4-8? (b) In che modo una visita ai loro luoghi conferma oggi l’accuratezza della profezia?

      2 Per esempio, Sofonia riporta una dopo l’altra le espressioni di condanna di Geova contro le città della Filistea, la nazione dei cheretei, il paese dei filistei e contro Moab e Ammon. (Sofonia 2:4-8) Tutte queste profezie ebbero un rimarchevole adempimento negli anni e nei secoli successivi. Dov’è oggi la nazione della Filistea, con le sue città, e dov’è la popolazione dipendente dei cheretei? Non esistono. Che dire di Moab e Ammon? La profezia dice:

      “‘Come io vivo’, è l’espressione di Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, ‘Moab stessa diverrà proprio come Sodoma, e i figli di Ammon come Gomorra, un luogo posseduto dalle ortiche, e un pozzo di sale, e una distesa desolata, fino a tempo indefinito’”. (Sofonia 2:9)

      Se oggi provaste ad attraversare i territori transgiordanici dove un tempo prosperavano le superbe nazioni di Moab e Ammon, cosa trovereste? Desolazione, proprio come aveva predetto Geova! La storia mostra che anche l’Etiopia, con l’Egitto, soffrì per mano degli invasori babilonesi. — Sofonia 2:12.

      Un “oggetto di stupore”

      3, 4. (a) Quale fu l’espressione di Geova riguardo all’Assiria e a Ninive? (b) Perché questo poteva sembrare incredibile? (c) Cosa mostrano i fatti circa il sorprendente adempimento della profezia?

      3 Assai stupefacente è l’adempimento dell’espressione di Geova riguardante l’Assiria e Ninive. Sofonia profetizzò quando la gloria di Ninive, la superba capitale assira, era all’apice, almeno quindici anni prima che questa nazione fosse spodestata dal ruolo di seconda potenza mondiale della storia biblica. Chi avrebbe mai potuto immaginarlo? Ma Geova era contro quella nazionalistica “città di spargimento di sangue”. (Naum 3:1, 5) Mediante Sofonia egli annunciò che avrebbe fatto i conti con essa, dicendo:

      “Egli stenderà la mano verso il nord, e distruggerà l’Assiria. E farà di Ninive una distesa desolata, una regione senz’acqua come il deserto. . . . Questa è la città esultante che sedeva in sicurtà, che diceva nel suo cuore: ‘Io sono, e non c’è nessun altro’. Oh come è divenuta oggetto di stupore, un luogo per accovacciarvisi gli animali selvaggi! Chiunque le passerà vicino fischierà; agiterà la mano”. — Sofonia 2:13-15.

      4 ‘Impossibile!’ avranno detto le persone di quel tempo. Eppure quella stessa generazione visse abbastanza a lungo da vederlo! Nel 632 a.E.V. Nabopolassar re di Babilonia e Ciassare il Medo assediarono Ninive e la conquistarono. Le Cronache Babilonesi dicono: “Portarono via un gran bottino dalla città e dal tempio e [ridussero] la città a un cumulo di rovine”. La devastazione di Ninive fu così completa che per secoli ne rimase sconosciuta perfino l’ubicazione. Nel XIX secolo fu di nuovo identificata e venne alla luce la famosa biblioteca di Assurbanipal II. Ma ancora oggi la zona è una distesa desolata dove di tanto in tanto si fermano a riposare le greggi. Con che accuratezza si adempie la profetica parola di Geova!

      5. Quale poderoso messaggio contiene questa profezia per i nostri giorni?

      5 Quel che più conta, però, è che quel racconto profetico contiene un messaggio per i nostri giorni. Serve di “avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose”. (I Corinti 10:11, 12; Romani 15:4; II Timoteo 3:16, 17) Ci incoraggia a evitare l’orgoglio, la rilassatezza di una vita dedita ai piaceri, il modo di pensare materialistico e l’inclinazione alla violenza che attirarono il giudizio di Dio contro quelle nazioni. Dovremmo anche ricordare che quelle profezie sono più che mai vive oggi, e che il loro culminante adempimento si avvicina a grandi passi. Non fu come semplice racconto storico che Geova, l’Iddio vivente, le ha preservate fino a questo giorno. Quelle antiche nazioni hanno la loro controparte moderna, particolarmente nelle potenze politico-militari che, come l’Assiria, si vantano dei loro poderosi armamenti. Geova farà per certo vendetta contro tutti questi oppositori del suo regno. — Naum 1:2; Sofonia 1:2, 9.

      ‘Guai alla città oppressiva!’

      6. Quale domanda poniamo ora, e perché ha attinenza con l’argomento?

      6 I governi totalitari, autoritari, dei nostri giorni assomigliano moltissimo alla crudele Ninive, capitale del potente impero assiro. Eppure Geova indica chiaramente che c’è una parte dell’attuale sistema di cose mondiale che ai suoi occhi è ancora più riprensibile. Quale?

      7. (a) Quale “città oppressiva” corrisponde all’antica Gerusalemme, e sotto quali aspetti? (b) In che modo essa ha rifiutato la disciplina?

      7 È quella parte del mondo che pretende di essere il popolo di Dio, come ai giorni di Sofonia sostenevano Giuda e Gerusalemme. Si professa “cristiana” ed è generalmente conosciuta col nome di “cristianità”. Ma il suo clero ha apostatato dai puri insegnamenti della Parola di Dio, la Bibbia, e le sue nazioni e i suoi popoli si sono allontanati dalle giuste norme morali contenute in quella Parola. Sofonia stesso si esprime ora contro quella “città” che disonora Dio, e dice:

      “Guai a colei che si ribella e si contamina, la città oppressiva! Essa non ascoltò una voce; non accettò disciplina. Non confidò in Geova. Non s’avvicinò al suo Dio”.

      Geova ha inviato i suoi testimoni in tutta la cristianità, nelle sue città e villaggi, di casa in casa. “Di mattina in mattina” hanno proclamato i suoi giudizi. “Alla luce del giorno” sono state rese chiare le sue giuste esigenze. Ma i capi e il clero della cristianità sono stati “insolenti”, e non hanno ‘conosciuto vergogna’ nell’opporsi a questi messaggeri del giusto Dio Geova e del suo Regno. — Sofonia 3:1-5.

      8, 9. (a) Quale proclamazione fa ora Geova stesso? (b) Quanto è esteso il suo campo di applicazione? (c) Quale motivo abbiamo per essere grati?

      8 A questo punto, in appoggio al suo fedele profeta, il Sovrano Signore Geova interviene nella dichiarazione di condanna, ampliandola fino a includere tutte le nazioni, e portandola al culmine con queste parole:

      “‘Perciò attendetemi’, è l’espressione di Geova, ‘fino al giorno che mi leverò per il bottino, poiché la mia decisione giudiziaria è di raccogliere le nazioni, di radunarmi i regni, per versare su di loro la mia denuncia, tutta la mia ira ardente; poiché dal fuoco del mio zelo sarà divorata tutta la terra’”. — Sofonia 3:6-8.

      9 Quindi l’esecuzione del giudizio di Geova non si fermerà con la desolazione della cristianità, la cui religione deve perire con tutto l’impero mondiale della falsa religione, chiamato nella Bibbia “Babilonia la Grande”. (Rivelazione 18:2-4) Il giorno della sua “ira ardente” e del “fuoco del [suo] zelo” eliminerà dalla terra ogni forma di malvagità. (Vedi anche Isaia 34:2-8; Geremia 25:32, 33). Come dovremmo essere grati che questa tribolazione, la più grande di tutti i tempi, sarà l’ultima, secondo la testimonianza di Gesù stesso, riportata in Matteo 24:21! Adempirà il proposito di Geova di ‘causare un assoluto sterminio’, come quello dell’antica Ninive. “L’angustia non sorgerà una seconda volta”. — Naum 1:9; Daniele 12:1; Rivelazione 19:11-21.

      La via di scampo

      10. Quale ‘lingua impura’ parla oggi il mondo?

      10 C’è modo di sopravvivere a questa calamità mondiale? Certo! Proprio nelle successive parole della profezia Geova Dio stesso indica la via di scampo:

      “Poiché allora darò in cambio ai popoli una lingua pura, onde tutti invochino il nome di Geova, onde lo servano a spalla a spalla”. (Sofonia 3:9)

      Quale che sia la loro lingua nazionale, fra le centinaia esistenti, le nazioni mondane fanno propaganda in una “lingua” detestabile a Geova. Invece del regno di Dio, esse esaltano i loro propri programmi nazionalistici, cercando di sfruttare un’O.N.U. divisa per i loro egoistici fini politici. Rigettano il regno di Geova retto da Cristo Gesù.

      11. (a) Quale “lingua pura” si ode oggi? (b) Quanto è diffusa questa “lingua”? (c) In che modo quelli che la parlano ‘invocano il nome di Geova’, e con quale risultato?

      11 In che consiste quindi questo cambiamento a una “lingua pura”? È un volgersi al messaggio della verità, la ristoratrice “buona notizia”, il “modello delle sane parole”, che esprime lodi a Geova e ai suoi giusti propositi tramite Cristo Gesù. (II Timoteo 1:13) Questa “lingua pura” li rende uniti. Inoltre attesta che, nel fatidico anno 1914, “il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. (Rivelazione 11:15) Facendosi portatori di questo messaggio, i veri cristiani in tutto il mondo ‘invocano il nome di Geova’ in dedicazione, rendendogli armoniosamente “sacro servizio”. Come unico popolo veramente unito sulla terra, vanno alle case delle persone annunciando la “buona notizia” dello stabilito regno di Dio. Così servono Geova “a spalla a spalla”. (Matteo 24:14; Romani 12:1) Sei uno di quelli che così facendo si sono separati dal mondo per servire zelantemente Dio in dedicazione a Lui? Operando in questo modo con l’organizzato popolo di Geova potrai essere “salvato”. — Gioele 2:32; vedi anche Osea 14:1, 2; Ebrei 13:15.

      12, 13. (a) Quali problemi possono ostacolare l’apprendimento di questa “lingua”? (b) Perché per servire “a spalla a spalla” ci vuole mansuetudine? (c) Come possiamo coltivare la qualità della mansuetudine?

      12 Il cambiamento a una “lingua pura” per alcuni è stato arduo. Non è facile venir fuori dal mondo, col suo modo di vivere comodo, permissivo, e fare i sacrifici necessari per ‘invocare il nome di Geova’. Abbiamo dovuto liberarci di pensieri errati, cattive abitudini e modi di vivere egocentrici e dissoluti, onde conformarci alle pure e degne norme del popolo di Dio. (Efesini 4:17, 18, 29; I Pietro 4:3) Abbiamo dovuto giustamente riconoscere l’unica organizzazione che Geova impiega oggi sulla terra, e lo abbiamo fatto associandoci allo “schiavo fedele e discreto”. C’è voluta mansuetudine per ‘esaminare attentamente’ la Parola di Dio con l’aiuto delle pubblicazioni di questo “schiavo” allo scopo di rafforzare la nostra fede. — Matteo 24:45; Atti 17:11.

      13 Nel servire Geova “a spalla a spalla”, abbiamo bisogno, come più volte ribadito da Sofonia, di coltivare la qualità della mansuetudine. Quando sbagliamo, cosa che capita a tutti gli uomini imperfetti, riconosciamolo prontamente, come anche lo “schiavo fedele e discreto” — composto di imperfetti uomini di carne ed ossa — ha dovuto fare correzioni. Ma non dovremmo mai criticare l’imponente mole di verità che Geova ha edificato fra il suo popolo unito negli scorsi cento anni, e che, mediante correzioni e aggiustamenti, risplende sempre più luminosamente sul “sentiero dei giusti”. — Proverbi 4:18.

      14. (a) Quale spirito è contrario alla mansuetudine, e come si manifesta? (b) Cosa fanno questi superbi, e quali avvertimenti dovremmo prendere a cuore? (c) Dove riscontrano che ‘non manca nulla’?

      14 Di tanto in tanto, nelle file del popolo di Geova, sorgono alcuni che, come il Satana originale, adottano un modo di pensare critico e indipendente. Non vogliono servire “a spalla a spalla” con la mondiale associazione di fratelli. (Confronta Efesini 2:19-22) Al contrario, presentano alle parole di Geova “una spalla ostinata”. (Zaccaria 7:11, 12) Parlando oltraggiosamente del modello della “lingua pura” che Geova ha così benevolmente insegnato al suo popolo negli scorsi cento anni, questi superbi cercano di allontanare le “pecore” dall’unico “gregge” internazionale che Gesù ha radunato sulla terra. (Giovanni 10:7-10, 16) Cercano di seminare dubbi e di allontanare gli ignari dalla munifica “tavola” di cibo spirituale imbandita nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova, dove veramente ‘non manca nulla’. (Salmo 23:1-6) Affermano che è sufficiente leggere esclusivamente la Bibbia, da soli o in piccoli gruppi a casa. Ma, cosa strana, mediante questo tipo di ‘lettura biblica’ sono tornati indietro proprio alle dottrine apostate che i commentari del clero della cristianità insegnavano cento anni fa, e alcuni hanno persino ricominciato a celebrare le feste della cristianità, come i Saturnali romani del 25 dicembre! Gesù e gli apostoli misero in guardia contro questi illegali. — Matteo 24:11-13; Atti 20:28-30; II Pietro 2:1, 22.

      15. (a) Come agisce Geova verso i “superbi”? (b) Come si identifica il “popolo umile e misero”? (c) Cosa assicura loro Geova?

      15 Mediante il suo profeta Sofonia, Geova dice al Suo popolo cosa farà a coloro che cercano spudoratamente di seminare discordia nella sua organizzazione terrestre, dicendo:

      “Rimuoverò quindi di mezzo a te i tuoi superbi esultanti; e tu non sarai più superba sul mio santo monte”.

      In felice contrasto Geova dice:

      “Lascerò rimanere in mezzo a te un popolo umile e misero, ed effettivamente si rifugeranno nel nome di Geova”. (Sofonia 3:11, 12)

      Sì, questi sono i mansueti che lavorano “a spalla a spalla” impegnandosi nella “santa opera della buona notizia”. (Romani 15:15, 16) Non sono così orgogliosi da non voler partecipare all’umile opera di andare di casa in casa seguendo il modello che i discepoli di Gesù appresero dal loro Signore. (Matteo 10:5-13; Luca 9:2-6; Atti 5:42) Rifugiandosi nel nome di Geova, essi proclamano il suo glorioso nome e il suo proposito di rivendicarlo mediante il trionfante regno del suo Cristo. (Ezechiele 38:23; Daniele 2:44) Servendo e vivendo in armonia con la Sua giustizia, il popolo di Geova ha fiducia che “non ci sarà nessuno che li faccia tremare”. (Sofonia 3:13) Provano vera pace mentale!

      Un tempo di gioiosa attività

      16. (a) Come espresse Sofonia la propria gioia? (b) Quale invito profetico è stato accolto oggi, e da chi?

      16 Sofonia stesso si rallegrò per questa assicurazione di Geova, così che si rivolse al popolo di Dio con queste parole:

      “Grida di gioia, o figlia di Sion! Fa risuonare la tua voce di letizia, o Israele! Rallegrati ed esulta con tutto il cuore, o figlia di Gerusalemme! Geova ha rimosso i giudizi su di te. Ha fatto sgombrare il tuo nemico. Il re d’Israele, Geova, è in mezzo a te. Non temerai più calamità”. (Sofonia 3:14, 15)

      Dal 1919, quando furono liberati dalla cattività spirituale in Babilonia la Grande, gli unti testimoni di Geova lo hanno servito “a spalla a spalla” dando una gioiosa testimonianza pubblica. Geova ha giudicato e approvato questi figli della Gerusalemme celeste. (Galati 4:26; I Pietro 4:17) Prigioni e campi di lavoro si sono dimostrati impotenti a ricondurli in schiavitù spirituale. La loro gioia è ora condivisa da una “grande folla” di Testimoni compagni, identificati dal 1935 come parte delle “altre pecore” del Signore. — Giovanni 10:16; Rivelazione 7:9, 10.

      17. (a) Quale assicurazione incoraggia il popolo di Geova a perseverare nel “sacro servizio”? (b) In che senso Geova ‘tace’ e contemporaneamente ‘gioisce con felici grida’? Quale dovrebbe essere la nostra reazione?

      17 Rivolgendosi direttamente ai suoi unti, che rappresentano la Sion celeste, e per mezzo d’essi ai loro collaboratori della “grande folla”, Geova stesso rivolge ora un’esortazione, dicendo:

      “Non aver timore, o Sion. Non ti caschino le mani. (Sofonia 3:16)

      Per quanto criminalità e violenza siano oggi terribili, per quanto le sfide dell’era nucleare possano diventare terrificanti, per quanto crudeli possano essere le persecuzioni che devono ancora abbattersi sui testimoni di Geova, la loro intimità con Geova e la loro fiducia nel loro Dio li sosterranno. Avendo messo mano all’aratro del “sacro servizio”, ci sia consentito di non guardare mai alle cose di dietro e di non smettere di avanzare “a spalla a spalla”! (Luca 9:62; Rivelazione 7:15) Ecco infatti che la profezia ci dà questa ulteriore assicurazione divina:

      “Geova il tuo Dio è in mezzo a te. Come un Potente egli salverà. Esulterà su di te con allegrezza. Tacerà nel suo amore. Gioirà su di te con felici grida. (Sofonia 3:17)

      Geova ‘tace’ nel senso che prova sollievo e ristoro esprimendo amore al suo popolo guarito e ristabilito, e grande è la sua gioia ed esultanza per la loro integrità e per il loro zelo nel suo servizio. In questi “ultimi giorni” dovremmo sentirci molto vicini al nostro vivente Dio Geova, mentre ci impegniamo unitamente nel servirlo. — II Timoteo 3:1.

      18. (a) In che modo dal 1919 in poi il popolo di Geova è stato reso “un nome e una lode”? (b) Come possiamo servire “a spalla a spalla” per il bene di migliaia d’altri ancora?

      18 Dal 1919 è in corso un gran giorno di restaurazione per tutti i servitori di Dio. Come fedeli testimoni, essi hanno continuato a predicare con zelo missionario, così che l’organizzazione di Geova si è estesa fino ai confini della terra. (Romani 10:10, 18) È stato davvero un tempo di radunamento, di raccolta, per il popolo di Dio. A che scopo? Geova stesso risponde:

      “Vi farò essere un nome e una lode fra tutti i popoli della terra”. (Sofonia 3:20)

      Felicemente, l’unto rimanente del popolo di Dio è divenuto “un nome e una lode” tenendo alto l’eccelso nome del Sovrano Signore Geova, e ora molti di fra quei “popoli della terra” collaborano con loro, “a spalla a spalla”, nel far conoscere i propositi del suo regno. Parlando la “lingua pura” che abbiamo imparato e continuando a proclamare questa “buona notizia del regno”, aiuteremo migliaia d’altri ancora a ‘invocare il nome di Geova’, affinché anch’essi possano essere ‘nascosti da Geova’ nel giorno della sua ira, per continuare a lodarlo con baldanza per tutta l’eternità.

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