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  • Ninive
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • assediarono e conquistarono Ninive. La città fu evidentemente incendiata, infatti molti bassorilievi assiri sono danneggiati o macchiati dal fuoco e dal fumo. A proposito di Ninive, le Cronache Babilonesi riferiscono: “Presero gran bottino dalla città e dall’area del tempio e fecero della città un cumulo di rovine”. Ninive è tuttora una distesa desolata e, in primavera, greggi pascolano vicino o in cima al colle di Quyungiq.

      DATA DELLA CADUTA DI NINIVE

      Anche se cancellata nelle tavolette cuneiformi pervenuteci che si riferiscono alla caduta di Ninive, la data di questo avvenimento, il quattordicesimo anno del regno di Nabopolassar, si può desumere dal contesto. È possibile inoltre collocare la distruzione di Ninive nel quadro della cronologia biblica. Secondo le Cronache Babilonesi, gli egiziani furono sconfitti a Carchemis nei ventunesimo anno del regno di Nabopolassar. La Bibbia indica che ciò avvenne nel quarto anno del regno di Ioiachim, cioè nei 625 a.E.V. (Ger. 46:2) Perciò la conquista di Ninive (avvenuta circa sette anni prima) nel quattordicesimo anno del regno di Nabopolassar sarebbe avvenuta nei 632 a.E.V. — Vedi ASSIRIA.

  • Nisan
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    • Nisan

      Vedi ABIB; CALENDARIO.

  • No
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    • No

      [dall’egizio niwt, la Città], NO-AMON (No-Àmon) [città di (o del dio) Amon].

      Importante città e un tempo capitale d’Egitto, che sorgeva su entrambe le rive del Nilo superiore, circa 530 km a S del Cairo. I greci la chiamavano Tebe, nome comunemente usato tuttora.

      In antichi testi egiziani la città è chiamata “la Città di Amon” (niwt ’Imn). Questo perché diventò il principale centro dell’adorazione del dio Amon, che, da divinità minore era assurto a principale dio della nazione, equiparato dai greci a Zeus (Giove). (Vedi AMON n. 2) I faraoni vi costruirono enormi monumenti e templi, che occupavano un’area di oltre 24 ettari sulla riva E del Nilo (a Karnak e Luxor) e altri sontuosi templi e un’immensa necropoli sulla riva O. Quello del tempio di Amon a Karnak è il colonnato più grande che sia mai stato eretto, e alcune delle sue imponenti colonne hanno un diametro di quasi 4 m.

      Specie durante il cosiddetto “Nuovo Regno (dalla XVIII alla XX dinastia)” Tebe raggiunse il massimo splendore, diventando la capitale del paese. Anche quando il potere amministrativo venne trasferito altrove, No-Amon (Tebe) continuò a essere una città importante e ricca, centro della potente casta sacerdotale di Amon, il cui capo sacerdote era secondo solo al faraone per potenza e ricchezza. Ma nel VII secolo a.E.V., durante il regno di Esar-Addon, le conquiste assire si estesero all’Egitto. Assurbanipal, suo figlio e successore, ripeté l’impresa, raggiungendo Tebe e saccheggiandola. A quella devastazione si riferiva evidentemente il profeta Naum quando preavvertì Ninive, capitale dell’Assiria, che l’attendeva una distruzione di proporzioni simili. (Naum 3:7-10) Le “mura” di No-Amon, una serie di opere difensive che dal mare risalivano fino al Nilo, non valsero a nulla: le ricchezze ammassate col commercio e i templi caddero preda dei saccheggiatori assiri.

      RIDOTTA IN ROVINA

      Eppure alla fine del VII secolo o all’inizio del VI, No-Amon aveva riacquistato un certo prestigio. Sia Geremia che Ezechiele predissero un giudizio di Geova Dio sul principale dio egizio, Amon di No, e sul faraone e tutti gli dèi d’Egitto, giudizio che sarebbe stato eseguito da Nabucodonosor re di Babilonia. (Ger. 46:25, 26; Ezec. 30:10, 14, 15) Nel 525 a.E.V. il sovrano persiano Cambise inferse un altro duro colpo a No-Amon e il declino della città continuò, finché venne rasa al suolo dai romani guidati da Cornelio Gallo per aver partecipato a una rivolta contro la dominazione romana (30-29 a.E.V.). Oggi solo pochi villaggi sorgono fra le imponenti rovine dei templi degli impotenti dèi di No.

  • Nob
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    • Nob

      Città che si trovava evidentemente nel territorio di Beniamino e nei pressi di Gerusalemme. Anche se c’è qualche dubbio circa la precisa ubicazione di Nob, Neemia 11:31, 32 e Isaia 10:28-32 indicano che sorgeva nei pressi di Anatot e forse di un colle da cui si vedeva Gerusalemme. Alcuni geografi ritengono che Nob si trovasse dove sorge l’odierna Ras Umm et-Tala‘, sul pendio E del monte Scopus, circa 1,5 km a N-NE del luogo dove sorgeva il tempio di Gerusalemme, e quindi proprio a N del Monte degli Ulivi.

      Costretto da Saul a fuggire, Davide andò dal sommo sacerdote Ahimelec, che si trovava a Nob, “la città dei sacerdoti”, e quest’ultimo gli diede del pane di presentazione affinché i suoi uomini ne mangiassero, e la spada di Golia, che vi era conservata. Forse quando Silo subì l’avverso giudizio di Dio il tabernacolo venne trasferito a Nob. (Confronta I Samuele 14:3; Salmo 78:60; Geremia 7:12-14). In seguito Saul accusò Ahimelec di cospirazione, in quanto aveva dato aiuto a Davide. Per ordine di Saul, l’edomita Doeg mise a morte il sommo sacerdote e altri ottantaquattro sacerdoti. Quindi sterminò uomini, donne e bambini di Nob e anche gli animali. Solo Abiatar, figlio di Ahimelec, scampò. — I Sam. 21:1-9; 22:6-23.

      Nob è uno dei luoghi menzionati in relazione all’avanzata assira verso Gerusalemme. (Isa. 10:24, 32) Dopo l’esilio in Babilonia alcuni beniaminiti tornarono a stabilirsi a Nob. — Nee. 11:31, 32.

  • Noè
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    • Noè

      [ebr. Nòahh, riposo, consolazione].

      Figlio di Lamec e decimo nella discendenza di Adamo per mezzo di Set; nato verso il 2970 a.E.V., 126 anni dopo la morte di Adamo. Nel chiamarlo Noè, suo padre disse: “Questo ci recherà conforto dalla nostra opera e dalla pena delle nostre mani derivante dalla terra che Geova ha maledetta” — Gen. 5:28-31.

      Il mondo in cui visse Noè era degenerato. Ma egli evitò la corruzione, e la Parola di Dio dice di lui: “Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei. Noè camminò col vero Dio” — Gen. 6:1-5, 8, 9, 11, 12, Giuda 6.

      Geova Dio stabilì un limite di tempo per l’esistenza di quel mondo empio: “Il mio spirito non dovrà agire verso l’uomo indefinitamente, in quanto egli è anche carne. Pertanto i suoi giorni dovranno ammontare a centoventi anni”. (Gen. 6:3) Queste parole furono evidentemente dette a Noè. Circa vent’anni dopo (ca. 2470 a.E.V.) nacque il suo primo figlio (probabilmente Iafet), e viene spiegato che un altro figlio, Sem, nacque due anni più tardi. L’epoca della nascita di Cam non è precisata, ma i tre figli erano adulti e sposati quando Noè ricevette da Dio l’ordine di costruire un’arca. Quindi probabilmente rimanevano solo quaranta o cinquant’anni prima del Diluvio. (Gen. 6:13-18) Ora che Geova aveva fatto un patto con lui (Gen. 6:18), e con l’aiuto della famiglia, Noè si mise all’opera come costruttore e “predicatore di giustizia”, avvertendo quella malvagia generazione che sarebbe stata distrutta. — II Piet. 2:5

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