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  • g80 8/11 pp. 5-8
  • ‘Tenete sottoposti gli animali’

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  • ‘Tenete sottoposti gli animali’
  • Svegliatevi! 1980
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  • Norme sul modo di trattare gli animali
  • Distruzione della fauna selvatica
  • È inutile cercar di scaricare la colpa
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Svegliatevi! 1980
g80 8/11 pp. 5-8

‘Tenete sottoposti gli animali’

Geova Dio incaricò l’uomo di dominare la terra e di custodirla, tenendo sottoposte tutte le creature viventi su di essa. Ha l’uomo adempiuto l’incarico affidatogli?

L’UOMO osserva con meraviglia i cieli stellati. A volte il cielo ci appare fitto di stelle, ma le poche migliaia che vediamo sono soltanto una piccola frazione dei miliardi di stelle che formano l’universo. Queste miriadi di stelle si muovono in orbite precise che sono regolate dalle leggi del moto stabilite dal Creatore. “In principio Dio creò i cieli e la terra”. La vastità e la complessità dell’universo confondono la mente degli osservatori umani. — Gen. 1:1.

In paragone con i cieli, la terra è un semplice granello di polvere. Ma per noi è immensa e piena di vita. Un cucchiaino di terra può contenere 5.000.000.000 di organismi viventi, e chi può sia pure immaginare il numero di creature dei “pascoli del mare”? “Quanto numerose sono le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte in sapienza. La terra è piena delle tue produzioni. In quanto a questo mare così grande e ampio, lì ci sono cose che si muovono senza numero, creature viventi, sia piccole che grandi”. — Sal. 104:24, 25.

La coesistenza di un così gran numero di creature sulla terra potrebbe presentare un problema. Si deve mantenere l’equilibrio affinché tutte le specie abbiano sufficiente luce, aria, acqua, cibo, spazio vitale e altre cose necessarie per la sopravvivenza. Si chiama “equilibrio della natura”, e se si verifica uno squilibrio il sistema è in grado di autoregolarsi. Geova l’ha fatto così. Esso appartiene a lui: “A Geova appartiene la terra e tutto ciò che la riempie, il paese produttivo e quelli che vi dimorano”. — Sal. 24:1.

Geova ha affidato la terra all’uomo: “I cieli appartengono a Geova, ma la terra l’ha data ai figli degli uomini”. (Sal. 115:16) La responsabilità affidata all’uomo fu esplicitamente dichiarata alla prima coppia umana: “Li creò maschio e femmina. Inoltre, Dio li benedisse e Dio disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra’”. (Gen. 1:27, 28) L’uomo doveva aver cura della terra in modo da proteggerla: “Dio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo coltivasse e lo custodisse”. — Gen. 2:15, versione di Garofalo (Ga).

È indispensabile che gli uomini adempiano questa responsabilità di custodi. Devono essere a somiglianza di Dio, il che significa che sono stati creati con certi attributi di Geova, come giustizia, amore, sapienza e potenza. Queste qualità li mettono in grado di svolgere il proprio ruolo di custodi della terra e delle piante e degli animali; ma se tali attributi non sono manifestati o lo sono in modo sbagliato, gli uomini possono sconvolgere “l’equilibrio della natura”. Se tale potere è usato male, o in modo poco amorevole o poco saggio, i processi di autoregolazione dell’ambiente terrestre sono messi a repentaglio.

Norme sul modo di trattare gli animali

Essendo a somiglianza di Dio, l’uomo deve mostrare per gli animali un interesse simile a quello mostrato da Dio. Numerosi versetti biblici forniscono delle norme sul modo di trattare gli animali. L’uomo è incline ad andare agli estremi, e le sue idee sulla creazione animale non fanno eccezione. Alcuni si fanno dominare dal sentimentalismo, altri dalla crudele indifferenza. Gli animali possono essere usati dall’uomo per compiere una gran varietà di lavori. È appropriato ricavarne cibo: latte, burro, uova, formaggio e anche carne; inoltre, abiti, sia dalla lana o dal pelo che dalla pelle; le trappole d’acciaio usate per catturare animali da pelliccia però procurano loro crudeli sofferenze. — Gen. 3:21.

Tuttavia, bisogna mostrare rispetto per la santità della vita quando si usano gli animali in questo modo. Ucciderli semplicemente per sport è indice di fredda indifferenza verso la vita. Anche coloro che cacciavano per procurarsi il cibo erano obbligati a mostrare rispetto per la vita: “Ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere. Poiché l’anima [la vita] d’ogni sorta di carne è il suo sangue mediante l’anima in esso”. Fu a motivo della santità della vita che Dio impose all’uomo questo divieto: “Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perché l’anima d’ogni sorta di carne è il suo sangue”. — Lev. 17:13, 14.

Se si possono usare gli animali come cibo, sembra ragionevole usarli in esperimenti medici per salvare vite umane. Tuttavia questo non autorizza a ripetere esperimenti d’ogni sorta, spesso inutili, che causano atroci sofferenze. Molti scienziati mettono in dubbio l’etica di certi crudeli esperimenti. Jeremy J. Stone, direttore della Federazione degli Scienziati Americani con sede a Washington, ha detto: “La vita e le sofferenze degli animali devono sicuramente contare qualcosa”. Il fisiologo inglese dott. D. H. Smyth è d’accordo: “Si ottiene un po’ di conoscenza a un prezzo troppo alto”. Nel suo libro Alternatives to Animal Experiments, il dott. Smyth cita le molte possibilità che i ricercatori hanno senza ricorrere ai penosi esperimenti su animali. La conoscenza non dev’essere ottenuta a costo di crudeltà come quelle menzionate nel prospetto qui a destra.

Distruzione della fauna selvatica

Poveri animali! L’uomo ne ha fatto estinguere molte specie, come il dodo. Un tempo stormi di colombi migratori oscuravano i cieli nell’America del Nord. In un’occasione Audubon calcolò che uno stormo fosse formato di mille milioni di uccelli. Durante la migrazione oscuravano il cielo per giorni e giorni. L’ultimo colombo migratore sulla terra morì nel 1914. Un tempo le pianure del West americano erano coperte di bisonti. Verso il 1900 ne erano stati uccisi circa cinquanta milioni, senza ragione e in modo sfrenato, portando sull’orlo dell’estinzione i branchi originari. Oggi molte specie selvatiche sono in pericolo. Materialismo, egoismo, caccia di frodo, avidità, inquinamento, distruzione dell’ambiente naturale, fatuo desiderio di trofei, alla maniera di Nimrod: queste le cause principali della distruzione della fauna selvatica.

Le specie in pericolo sono centinaia di migliaia. Si calcola che ora se ne estingua una al giorno, e per la fine degli anni ottanta il ritmo sarà di una all’ora. In soli due anni del decennio appena terminato la popolazione degli elefanti nel Kenya scese da 40.000 a 20.000, quella delle zebre da 15.000 a 1.500, e nel lago Nakuru, sempre nel Kenya, dei milioni di fenicotteri rosa che vi si davano convegno, offrendo “il più grande spettacolo del mondo” nel suo genere, ne resta ora solo una frazione. Milioni sono morti o se ne sono andati a causa dell’inquinamento industriale del lago. Sono ora sfruttate le foreste pluviali dell’Amazzonia, e, se lo sfruttamento continuerà, verso il 2000 centinaia di migliaia di specie di piante e animali saranno scomparse. L’elenco delle specie estinte continua, perché l’uomo non ha custodito la terra e le sue forme di vita vegetale e animale.

È inutile cercar di scaricare la colpa

Davanti a questa catastrofe alcuni protestano: “È colpa di Dio!” Una di queste voci di protesta è del famoso storico Arnold J. Toynbee, il quale ha detto che quando Dio affidò all’uomo la cura degli animali, “diede ad Adamo ed Eva l’autorizzazione di farne quello che volevano”. Al contrario, Dio li autorizzò solo a custodirli e averne cura. Ma la prima coppia disubbidì a questo e ad altri comandi di Dio, come hanno fatto da allora i suoi discendenti. Essi hanno sconvolto “l’equilibrio della natura”, inquinato l’ambiente, e stanno rovinando la terra rendendola inabitabile. La Bibbia dice: “La stoltezza d’un uomo ne guasta gli affari; ed egli poi se la prende con Dio”. Geova non permetterà all’uomo di continuare le sue azioni stolte e distruttive, poiché dice che è venuto il tempo “di distruggere coloro che distruggono la terra”. — Prov. 19:3, versione a cura del Pontificio Istituto Biblico; Apoc. 11:18, Ga.

“Il giusto ha cura dell’anima del suo animale domestico, ma le misericordie dei malvagi sono crudeli”. (Prov. 12:10) I malvagi saranno eliminati, i giusti rimarranno: “I retti son quelli che risiederanno sulla terra . . . riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra”. La terra deve rimanere per sempre, essere abitata per sempre e custodita come un paradiso per sempre da uomini e donne che torneranno ad essere a somiglianza di Dio. — Prov. 2:21, 22; Eccl. 1:4; Isa. 45:18.

Allora “il lupo risiederà temporaneamente con l’agnello, e il leopardo stesso giacerà col capretto, e il vitello e il giovane leone fornito di criniera e l’animale ingrassato tutti insieme; e un semplice ragazzino li condurrà. E la vacca e l’orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E pure il leone mangerà paglia proprio come il toro. E il piccino lattante per certo giocherà sulla buca del cobra; e un bambino svezzato effettivamente metterà la sua propria mano sull’apertura per la luce di una serpe velenosa. Non faranno nessun danno né causeranno alcuna rovina su tutto il mio monte santo; perché la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. — Isa. 11:6-9.

Allora il genere umano terrà fede al compito che Geova gli affidò tanto tempo fa: ‘Tenete sottoposti gli animali’.

[Riquadro a pagina 6]

DIO SI INTERESSA DEGLI ANIMALI

DIO SE NE INTERESSA:

“Nemmeno [un passero] cadrà a terra senza che il Padre vostro lo sappia”. — Matt. 10:29.

RICHIEDE CHE SIANO TRATTATI BENE:

‘Per sei giorni lavora, il settimo desisti, onde il tuo toro e il tuo asino si riposino’. — Eso. 23:12.

“Non devi mettere la museruola al toro mentre trebbia”. — Deut. 25:4.

“Non devi arare con un toro e con un asino insieme”.— Deut. 22:10.

“Se tu dovessi vedere l’asino di qualcuno che ti odia giacere sotto il suo carico, . . . senza fallo lo devi sciogliere”. — Eso. 23:5.

“Chi di voi, se . . . il [suo] toro cade in un pozzo, non lo tira immediatamente fuori in giorno di sabato?” — Luca 14:5.

SI INTERESSA DELLA SOPRAVVIVENZA DELLA SPECIE:

“Nel caso che ti capiti davanti un nido d’uccello . . . non devi prendere la madre insieme ai figli”. — Deut. 22:6.

PROVVEDE LORO DA MANGIARE:

“Il sabato della terra vi deve servire di cibo, a te . . . e alla bestia selvaggia che è nella tua terra”. — Lev. 25:6, 7.

“Apri la tua mano, si saziano di cose buone”. — Sal. 104:28.

“Osservate attentamente gli uccelli del cielo, . . . Il vostro Padre celeste li nutre”. — Matt. 6:26.

HA DATO LORO LA SAGGEZZA NECESSARIA PER LA SOPRAVVIVENZA:

“Sono istintivamente sagge: . . . l’estate preparano il loro cibo”. — Prov. 30:24, 25.

RICHIEDE CHE VENGANO RISPETTATI:

“Non devi bollire il capretto nel latte di sua madre”. — Eso. 23:19.

[Riquadro a pagina 7]

CRUDELTÀ PERPETRATE DALL’UOMO SUGLI ANIMALI

IN NOME DELLO SPORT:

Combattimento di cani contro un orso. Praticato in Inghilterra dall’XI al XIX secolo. Un orso incatenato, coi denti molati, era attaccato da quattro cani mastini.

Combattimento di cani contro un toro. Il toro impastoiato viene assalito da un cane addestrato ad azzannare il toro per il muso, e a non mollare. Gli attacchi dei cani si susseguono finché il toro crolla.

Corrida. Un picador affonda la picca nei muscoli del collo e delle spalle del toro. Altri gli conficcano banderillas nella groppa. Dopo di che il matador cerca di uccidere l’animale conficcandogli una spada fra le scapole. Se il toro è ancora vivo, ne viene provocata la morte recidendogli il midollo spinale.

Caccia alla volpe. Cani da caccia e cavalieri inseguono e uccidono una volpe terrorizzata. I cani si addestrano alla caccia uccidendo i piccoli della volpe.

Combattimento di galli. Sono applicate punte d’acciaio di ben otto centimetri agli speroni dei galli che combattono e spesso muoiono in questo “sport”.

Combattimento di cani. Ai cuccioli sono dati gattini da uccidere, poi gatti e cagnolini, finché diventano assetati di sangue. Sono i cani impiegati per combattimenti illegali. Coperti di sangue, senza più gli occhi, gli orecchi a brandelli, muovendosi sui monconi di zampe rotte o lacerate, continuano a combattere per soddisfare i padroni che affermano di amarli. Ne muoiono migliaia all’anno.

IN NOME DELLA SCIENZA:

•Scimmie e conigli costretti a fumare finché muoiono di cancro polmonare.

•Animali ricevono la scossa elettrica finché giacciono impotenti.

•Sono attaccate scatole di mosche tse-tse agli orecchi di conigli immobilizzati nei ceppi. Ad altri sono messi negli occhi trucco per occhi e tintura per capelli finché si formano ulcere.

•Scimmie lasciate senza mangiare, costrette a correre su ruote a gradini e sottoposte a radiazioni. Tempo medio prima della morte: 37 ore.

•Gatti accecati, castrati, privati del senso dell’olfatto, tagliati i nervi dei loro organi sessuali e poi sottoposti a esperimenti per studiarne le reazioni sessuali.

•Distrutte le corde vocali affinché gli animali non possano gridare.

•Solo negli Stati Uniti, 64 milioni di animali sono uccisi annualmente in tali esperimenti.

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