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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1971 | 15 gennaio
    • apparentemente indicano che gli animali si sono sempre uccisi gli uni gli altri, che questo è necessario per l’“equilibrio della natura”. Ma la nostra mancanza di completa conoscenza circa la creazione di Dio dovrebbe forse farci perdere la fede in lui e nella sua Parola? Dobbiamo permettere che le domande sugli animali da preda ci tormentino?

      La Bibbia spiega che nel paradiso d’Eden Dio diede a “ogni bestia selvaggia della terra e a ogni creatura volatile dei cieli . . . tutta la verde vegetazione per cibo”. (Gen. 1:30) In seguito tutte le fondamentali specie di animali terrestri vissero nell’arca di Noè per un anno intero senza divorarsi. E basandosi evidentemente sulle condizioni esistite in Eden e che saranno ristabilite in futuro, la Parola di Dio dice: “La vacca e l’orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E pure il leone mangerà paglia proprio come il toro. E il piccino lattante per certo giocherà sulla buca del cobra. . . . Non faranno nessun danno né causeranno alcuna rovina su tutto il mio monte santo”. — Isa. 11:7-9.

      Certo il grande Creatore che fece i cieli e tutto ciò che è in essi, che dispose il perfetto equilibrio e l’ordine delle stelle e che conosce come esistevano armonia e pace in Eden può ristabilire condizioni paradisiache. Non è al di fuori della Sua capacità portare l’“equilibrio della natura” in cui gli animali non si uccidano a vicenda, non è vero? Attendiamo dunque vivamente quel tempo con fede e fiducia.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1971 | 15 gennaio
    • Domande dai lettori

      ● Ebrei 9:14 dice che Cristo “per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso”. Che cos’è lo “spirito eterno”? — R. W., U.S.A.

      Notando la parte precedente di questa dichiarazione saremo aiutati a vedere questa espressione nel suo contesto. Leggiamo: “Poiché se il sangue di capri e di tori e la cenere di una giovenca aspersa su quelli che si sono contaminati santifica in quanto alla purità della carne, quanto più il sangue del Cristo, che per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte affinché rendiamo sacro servizio all’Iddio vivente?” — Ebr. 9:13, 14.

      Questi commenti si trovano in mezzo a una considerazione che mette in contrasto le disposizioni approvate da Dio sotto il vecchio patto della Legge, o Legge Mosaica, e quelle inerenti al nuovo patto. Nella parte iniziale del capitolo l’apostolo Paolo parlò del tabernacolo e dei sacrifici animali che vi erano offerti. Queste cose erano esigenze legali “relative alla carne” e furono imposte fino al tempo fissato. (Ebr. 9:10) Paolo pure indicò che lo “spirito santo” aveva mostrato chiaramente come finché era in piedi il tabernacolo e ne erano accettati da Dio i sacrifici, non era ancora possibile accedere al luogo santo nel cielo stesso. — Ebr. 9:8, 12.

      La via del cielo fu quindi possibile mediante il sacrificio e il sangue di Gesù, non mediante i sacrifici animali secondo le esigenze legali “relative alla carne”. Ma come avvenne il sacrificio di Gesù? Avvenne per mezzo dell’opera dello spirito santo già menzionato.

      In precedenza in questa lettera Paolo aveva spiegato che Gesù non era divenuto sacerdote “secondo la legge di un comandamento che dipenda dalla carne”, il che sarebbe accaduto se fosse stato della famiglia di Aaronne, della tribù di Levi. Gesù fu della tribù non sacerdotale di Giuda. Di conseguenza, per diretta nomina di Dio fu eletto perché fosse “sacerdote per sempre secondo la maniera di Melchisedec”. (Ebr. 7:16, 17) Invece d’essere unto con olio, come lo fu Aaronne, Gesù fu unto con spirito santo. — Eso. 29:7; Luca 3:21, 22.

      In tutto il suo ministero Gesù proclamò con le sue parole e con le sue opere di avere su di sé lo spirito santo di Dio, che gli dava potenza e lo guidava. (Matt. 12:18, 28; Luca 4:14, 18) Quando venne il tempo, Gesù depose la sua vita in sacrificio, esattamente com’era stato profetizzato in anticipo e scritto nelle Scritture per mezzo dello spirito, come che sarebbe morto su un palo, fra i peccatori e senza che gli fosse rotto nessun osso. (Deut. 21:22, 23; Gal. 3:13; Isa. 53:12; Sal. 34:20) Il suo sacrificio fu così non secondo le esigenze della carne, ma mediante l’opera dello spirito e conforme a esso. E la Bibbia dice che il corpo di Cristo fu offerto “una volta per sempre”. — Ebr. 10:10, 12.

      Tutti i regolamenti carnali della Legge facevano parte di una disposizione temporanea che sarebbe scomparsa, il controllo della Legge era temporaneo. In contrasto, ciò mediante cui Gesù fu unto, diretto e offerto era permanente, lo spirito eterno di Dio. Esso sarebbe stato usato per sempre per dirigere quelli che sarebbero stati accolti nel nuovo patto. E l’offerta che fu fatta non doveva essere solo di valore passeggero, per un tempo limitato; era un sacrificio eterno. Con buona ragione Paolo poté mettere in contrasto i provvedimenti carnali della Legge, il suo tabernacolo, i suoi sacrifici e il suo sacerdozio, con lo spirito eterno mediante cui Cristo offrì se stesso.

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