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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • proprio organismo, deve mettere in pratica l’amore che è motivato dal cuore e diretto dalla mente, e in ciò si devono impegnare tutte le proprie forze.

      L’amore è espansivo

      Il vero amore che è un frutto dello spirito di Dio è espansivo. (II Cor. 6:11-13) Non è avaro, limitato o circoscritto. Per essere completo dev’essere espresso. Prima si deve amare Dio (Deut. 6:5) e suo Figlio (Efes. 6:24), poi l’intera associazione dei fratelli cristiani in tutto il mondo. (I Piet. 2:17; I Giov. 2:10; 4:20, 21) L’uomo deve amare la moglie, e lei il marito. (Prov. 5:18, 19; Eccl. 9:9; Efes. 5:25, 28, 33) Si deve manifestare amore ai propri figli. (Tito 2:4) Si deve amare tutta l’umanità, perfino i propri nemici, e compiere a loro favore opere cristiane. (Matt. 5:44; Luca 6:32-36) La Bibbia, a proposito dei frutti dello spirito, di cui il primo è l’amore, dice: “Contro tali cose non c’è legge”. (Gal. 5:22, 23) Non c’è legge che possa limitare tale amore. Lo si può manifestare in ogni tempo o luogo e in qualsiasi misura verso coloro a cui è dovuto. Infatti, l’unico debito che i cristiani dovrebbero avere fra loro è l’amore. (Rom. 13:8) Tale amore reciproco è un segno che identifica i veri cristiani. — Giov. 13:35.

      COME AGISCE L’AMORE DI DIO

      L’amore, come pure Dio, è così meraviglioso che è difficile definirlo. È più facile dire come agisce. L’apostolo Paolo, scrivendo al riguardo, prima mette in risalto com’è essenziale per il credente cristiano, poi descrive più dettagliatamente come agisce in modo altruistico: “L’amore è longanime e benigno. L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto dell’ingiuria. Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. Sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, soffre ogni cosa”. — I Cor. 13:4-7.

      “UN TEMPO PER AMARE”

      L’amore viene negato solo a coloro che Geova indica ne sono indegni, cioè coloro che si ostinano in una condotta malvagia. L’amore è esteso a tutti finché non dimostrano di odiare Dio. Allora è tempo di non manifestare più amore verso di loro. Sia Geova Dio che Gesù Cristo amano la giustizia e odiano l’illegalità. (Sal. 45:7; Ebr. 1:9) Coloro che odiano intensamente il vero Dio non sono persone a cui si deve manifestare amore. Certo non servirebbe continuare ad amarli, perché quelli che odiano Dio saranno insensibili alla sua amorevole benignità. (Sal. 139:21, 22; Isa. 26:10) Perciò Dio giustamente li odia e ha un tempo per agire contro di loro. — Sal. 21:8, 9; Eccl. 3:1, 8.

      CIÒ CHE NON SI DEVE AMARE

      L’apostolo Giovanni scrive: “Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo”. (I Giov. 2:15, 16) Poi aggiunge: “Tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (I Giov. 5:19) Perciò quelli che amano Dio odiano ogni via malvagia. — Sal. 101:3; 119:104, 128; Prov. 8:13; 13:5.

      La Bibbia spiega che marito e moglie dovrebbero amarsi a vicenda, e che questo amore riguarda anche i rapporti coniugali (Prov. 5:18, 19; I Cor. 7:3-5), ma fa notare com’è sbagliato l’amore sensuale verso qualcun altro che non sia il proprio coniuge, consuetudine carnale, mondana. (Prov. 7:18, 19, 21-23) Un’altra cosa del mondo è il materialismo, “l’amore del denaro” (philargurìa, letteralmente, “passione dell’argento” [Int]), che è la radice di ogni sorta di cose nocive. — I Tim. 6:10; Ebr. 13:5.

      Gesù Cristo denunciò severamente gli ipocriti capi religiosi ebrei che amavano pregare in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle ampie vie per farsi vedere dagli uomini, e volevano posti preminenti ai pasti serali e di prima fila nelle sinagoghe. Fece notare che avevano già ricevuto appieno la loro ricompensa, ciò che amavano e desideravano, cioè onore e gloria dagli uomini; perciò non avrebbero avuto alcuna ricompensa da Dio. (Matt. 6:5; 23:2, 5-7; Luca 11:43) La Bibbia dice: “Molti anche dei governanti riposero effettivamente fede in [Gesù], ma a causa dei Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; poiché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio”. — Giov. 12:42, 43; 5:44.

      Cristo, parlando della sua morte ai discepoli, sottolineò che coloro che desideravano essere suoi discepoli dovevano seguirlo: “Chi ama [philòn] la sua anima la distrugge, ma chi odia la sua anima in questo mondo la salvaguarderà per la vita eterna”. (Giov. 12:23-25) Chi preferisse proteggere la sua vita ora anziché essere disposto a rinunciarvi come seguace di Cristo perderebbe la vita eterna, ma chi considera di secondaria importanza la sua vita in questo mondo, e ama sopra ogni altra cosa Geova e Cristo e la loro giustizia, riceverà la vita eterna.

      Dio odia i bugiardi, perché non amano la verità. In visione all’apostolo Giovanni egli dichiarò: “Fuori [della città santa, la Nuova Gerusalemme] i cani e quelli che praticano lo spiritismo e i fornicatori e gli assassini e gli idolatri e chiunque ama [philòn] e pratica la menzogna”. — Riv. 22:15; II Tess. 2:10-12.

  • Amorevole benignità
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Amorevole benignità

      Vedi BENIGNITÀ.

  • Amorreo
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Amorreo

      (amorrèo) [forse, abitante della montagna].

      L’“Amorreo” compare nell’elenco dei figli di Canaan, ma altrove questo termine, sempre al singolare nel testo ebraico, è usato come nome collettivo della tribù cananea discendente dall’originale amorreo. Si tratta quindi di una razza camitica. — Gen. 10:6, 15, 16; I Cron. 1:13, 14.

      All’epoca di Abraamo una coalizione di re della Mesopotamia invase il S di Canaan e sconfisse alcuni amorrei che abitavano ad Azazon-Tamar, si pensa a SO del Mar Morto. Tre amorrei che abitavano a Ebron o nelle vicinanze erano in quel tempo “confederati di Abramo”, e come tali lo aiutarono a inseguire e sconfiggere i re invasori, e quindi a liberare suo nipote Lot. (Gen. cap. 14) Tuttavia qualche tempo dopo Dio avvertì Abraamo che, quando infine l’errore degli amorrei fosse “giunto a compimento”, i discendenti di Abraamo sarebbero ritornati in Canaan da un paese straniero e si sarebbero impadroniti del paese degli amorrei. — Gen. 15:13-21.

      Poco prima di morire in Egitto, il patriarca Giacobbe promise a Giuseppe: “Ti do effettivamente una spalla del paese in più che ai tuoi fratelli, che io presi dalla mano degli Amorrei con la mia spada e col mio arco”. (Gen. 48:22) Poiché la parola ebraica tradotta “spalla” in questo versetto è shechèm, alcuni hanno sostenuto che Giacobbe si riferisse qui al pezzo di terra che aveva acquistato presso la città di Sichem. (Gen. 33:18, 19) Ma quello fu un acquisto pacifico, e non risulta che Giacobbe abbia combattuto

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