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TaanacAusiliario per capire la Bibbia
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delegati incaricati di fornire i viveri per la tavola del re. (I Re 4:7, 12) Reperti archeologici provenienti da Taanac e il bassorilievo sulla parete di un tempio di Karnak indicano che la città fu conquistata dal faraone Sisac (Sheshonk), che invase la Palestina nel quinto anno del regno di Roboamo, figlio e successore di Salomone. — II Cron. 12:2-4.
Taanac viene identificata col Tell Ta‘annek, circa 8 km a SE di Meghiddo e al limite S della pianura di Esdrelon. Occupava una posizione importante su due vie carovaniere, una che portava alla pianura di Acco (Acri) e l’altra alla pianura di Saron.
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TabernacoloAusiliario per capire la Bibbia
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Tabernacolo
[ebr. mishkàn, abitazione, dimora, tenda o tabernacolo; ’òhel, tenda, tabernacolo; miqdàsh, santuario; gr. skenè, tenda, capanna, tabernacolo].
INAUGURAZIONE
Il tabernacolo o “tenda di adunanza” (chiamato “tempio di Geova” in I Samuele 1:9 e “casa di Geova” in I Samuele 1:24) venne costruito nel deserto presso il monte Sinai nel 1512 a.E.V. Il primo giorno del primo mese, abib o nisan, ne era stata completata l’erezione, con tutti gli arredi e utensili. (Eso. cap. 40) Quel giorno il sacerdozio fu istituito per ordine di Geova dal mediatore Mosè, e tutte le cerimonie d’insediamento richiesero sette giorni. L’ottavo giorno i sacerdoti cominciarono a svolgere le loro mansioni ufficiali. — Lev. capp. 8, 9.
PROGETTO
Geova aveva parlato a Mosè sul monte, e gli aveva dato il modello completo del tabernacolo, comandandogli: “Guarda di fare ogni cosa secondo il modello che ti fu mostrato sul monte”. Poiché avrebbe costituito “un’ombra delle cose celesti”, doveva essere accurato fin nei minimi particolari. (Ebr. 8:5) Geova ispirò Bezalel e Ooliab, affinché il lavoro, a cui parteciparono anche altri sia uomini che donne, potesse essere eseguito alla perfezione seguendo le istruzioni di Mosè. Il risultato fu: “Secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè, in tal modo i figli d’Israele fecero tutto il servizio”. (Eso. 39:42; 35:25, 26; 36:1, 4) I materiali furono provveduti mediante contribuzioni volontarie del popolo. (Eso. 36:3, 6, 7) Senza dubbio l’oro, l’argento e il rame, il filato, il tessuto e le pelli provenivano in gran parte da ciò che gli israeliti avevano portato via dall’Egitto. (Eso. 12:34-36) Il legno di acacia si poteva trovare nel deserto. — Vedi ACACIA; FOCA.
Coperture e portiere
L’intera struttura aveva prima una copertura di lino su cui erano ricamate variopinte figure di cherubini. La copertura consisteva di due grandi sezioni di cinque teli ciascuna, unite da lacci o occhielli di filo turchino agganciati a uncini d’oro. I teli di cui era fatta erano lunghi solo 28 cubiti (ca. 12,5 m), cioè almeno un cubito (ca. 44,5 cm) meno di quanto ci voleva per toccare terra da ciascun lato del tabernacolo. — Eso. 26:1-6.
Sopra la copertura di lino ce n’era una di pelo di capra, fatta di undici teli lunghi 30 cubiti (ca. 13,35 m), pure in due sezioni, una di sei teli e una di cinque. Sopra questa si metteva la copertura di pelli di montone tinte di rosso e infine quella di pelli di foca, che a quanto pare arrivava fino a terra ed era munita di funi per essere fissata a terra mediante pioli. — Eso. 26:7-14.
All’interno un’altra cortina su cui erano ricamati cherubini divideva il Santo dal Santissimo (Eso. 36:35), e all’entrata a E c’era una portiera di lino e lana variopinta. — Eso. 36:37.
Dimensioni
Secondo la descrizione che ne fa la Bibbia il tabernacolo (evidentemente misurato all’interno) era lungo 30 cubiti (ca. 13,35 m), alto 10 cubiti (ca. 4,45 m) e pure largo 10 cubiti. I calcoli qui riportati si basano su un cubito di circa 44,5 cm. Ma potrebbe essere stato usato anche il cubito maggiore, lungo circa 51,8 cm. (Confronta II Cronache 3:3; Ezechiele 40:5). (Per l’altezza del tabernacolo, confronta Esodo 26:16; per la lunghezza, Esodo 26:16-18; per la larghezza, Esodo 26:22-24). Il Santissimo a quanto pare era cubico. L’idea che il Santissimo del tabernacolo fosse un cubo di 10 cubiti per lato è sostenuta dal fatto che il Santissimo del tempio di Salomone era un cubo di 20 cubiti (ca. 9 m) per lato. (I Re 6:20) Il Santo era lungo il doppio di quanto era largo. In quanto alla sua effettiva lunghezza, i seguenti punti sono significativi: La larghezza complessiva di cinque teli della copertura di lino era di 20 cubiti. (Eso. 26:1-5) Questi, cuciti insieme come un unico telo, venivano stesi dall’entrata fino al punto in cui gli uncini li congiungevano con l’altra metà della copertura (di cinque teli). Il punto di congiunzione a quanto pare si trovava sopra le colonne che sostenevano la cortina attraverso la quale si accedeva al Santissimo. Quindi l’altra metà della copertura (20 cubiti) serviva per coprire il Santissimo (10 cubiti) e anche il retro o lato O del tabernacolo (10 cubiti).
Telai di pannelli
Le pareti erano di legno di acacia, rivestito d’oro, evidentemente sotto forma di telai di pannelli (simili a telai di finestre), anziché di assi massicce. (Eso. 26:15-18) Questo sembra logico per due ragioni: (1) Assi massicce di acacia delle suddette dimensioni sarebbero state inutilmente pesanti, e (2) i cherubini ricamati sulla cortina che ricopriva le assi sarebbero stati nascosti, tranne quelli visibili all’interno sul soffitto. (Eso. 26:1) Sembra quindi che ciascun telaio di pannelli fosse costruito in modo che i sacerdoti nel tabernacolo potessero vedere i cherubini ricamati sulla copertura di lino. Se il riquadro del telaio era diviso da una traversa orizzontale, forse al centro,
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