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  • Ioas
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    • per ammonirli rifiutavano di prestare ascolto. (II Cron. 24:15-19) Ioas arrivò al punto di uccidere Zaccaria, figlio dello stesso Ieoiada, perché per mezzo suo Dio gli aveva chiesto in tono di rimprovero: “Perché trasgredite i comandamenti di Geova . . .?” In punto di morte Zaccaria disse: “Geova faccia in modo di richiederlo”. — II Cron. 24:20-22.

      Il meritato castigo non tardò. Ora che i giudei non avevano più la protezione di Geova, un piccolo contingente di siri guidati da Azael riuscì a invadere il territorio di Giuda, costringendo Ioas a consegnare l’oro e i tesori del santuario, e anche i suoi possedimenti, lasciandolo sul lastrico e infermo. (II Re 12:17, 18; II Cron. 24:23-25) Non molto tempo dopo due suoi servitori cospirarono e lo misero a morte all’età relativamente giovane di quarantasette anni. Ioas fu sepolto coi suoi antenati nella città di Davide, e al suo posto salì al trono suo figlio Amazia. — II Re 12:19-21; II Cron. 24:25-27.

      2. Re di Israele, figlio di Ioacaz e nipote di Ieu. Nel testo masoretico ricorre spesso la forma abbreviata Yoh’àsh, come indica l’edizione inglese della Traduzione del Nuovo Mondo (vedi per esempio Osea 1:1; Amos 1:1 e note in calce a II Re 13:9, 12-14, 25, NW). Questo Ioas (figlio di Ioacaz) regnò per sedici anni verso la metà del IX secolo a.E.V. Nei primi anni del suo regno su Israele, Ioas figlio di Acazia era re del regno di Giuda. — II Re 13:10.

      Per lo più Ioas fece ciò che era male agli occhi di Geova e permise che l’adorazione dei vitelli continuasse in tutto il paese. Tuttavia, quando il profeta Eliseo si ammalò e stava per morire Ioas andò a trovarlo e piangendo disse: “Padre mio, padre mio, carro da guerra d’Israele e suoi cavalieri!” (II Re 13:11, 14) In risposta alla richiesta del profeta, Ioas tirò una freccia dalla finestra verso la Siria, e poi batté le sue frecce per terra. Ma batté solo tre volte. Eliseo si indignò per questo perché, disse, se avesse continuato a colpire la terra cinque o sei volte Ioas avrebbe riportato una completa vittoria sui siri; ma, dichiarò il profeta, ora avrebbe avuto solo tre vittorie parziali. (II Re 13:15-19) Nelle tre campagne contro i siri Ioas ebbe un certo successo e riconquistò alcune città del regno settentrionale che Azael padre di Ben-Adad aveva conquistato. — II Re 13:24, 25.

      Centomila uomini dell’esercito di Ioas furono assoldati dal re di Giuda per combattere gli edomiti. Ma per consiglio di un “uomo del vero Dio” furono rimandati a casa e, benché fossero stati pagati in anticipo cento talenti d’argento, si adirarono probabilmente perché non avrebbero avuto la sperata parte di bottino. Perciò dopo essere tornati a N saccheggiarono villaggi del regno meridionale, da Samaria (forse base delle loro operazioni) fino a Bet-Oron. — II Cron. 25:6-10, 13.

      Probabilmente per vendicarsi di questo il re di Giuda incitò Ioas a combattere. Nella battaglia che seguì Amazia re di Giuda fu catturato a Bet-Semes, e in seguito a ciò le truppe di Ioas aprirono una breccia nelle mura di Gerusalemme, saccheggiarono l’oro e l’argento del tempio e della casa del re e riportarono ostaggi a Samaria. (II Re 14:8-14; II Cron. 25:17-24) Infine Ioas morì e fu sepolto a Samaria e al suo posto salì al trono suo figlio Geroboamo II. — II Re 13:12, 13; 14:15, 16.

  • Iochebed
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    • Iochebed

      (Iochèbed) [Geova è gloria].

      Figlia di Levi, moglie di Amram della stessa tribù, e madre di Miriam, Aaronne e Mosè. (Eso. 6:20; Num. 26:59) Iochebed era una donna di fede che confidava in Geova suo Dio. Sfidando il decreto del faraone si rifiutò di uccidere il piccino che fu poi chiamato Mosè, e tre mesi dopo, quando non poté più tenerlo nascosto in casa, lo depose in un’arca di papiro che mise fra le canne lungo la riva del Nilo. La figlia del faraone trovò il piccino e lo volle per sé, ma venne poi chiesto alla stessa madre di Mosè di allattarlo. Mentre il bambino cresceva, Iochebed e il marito furono molto diligenti nell’insegnare ai figli i principi della pura adorazione, come fu evidente in seguito nella loro vita. — Eso. 2:1-10.

      Secondo il testo masoretico, Iochebed era sorella di Cheat padre di Amram; in tal caso Amram avrebbe sposato sua zia, cosa che a quel tempo era legittima. (Eso. 6:18, 20) Tuttavia alcuni studiosi ritengono che Iochebed fosse cugina di Amram e non sua zia; così infatti si legge nella Settanta greca, e lo stesso concetto si trova anche nella Pescitta siriaca e nelle tradizioni ebraiche. Per esempio Esodo 6:20 dice in parte: “Iochebed figlia del fratello di suo padre”. (LXX) “Amram prese per moglie Jochabed, figliuola di suo zio paterno”. (Ma) “Amram prese in moglie Iocabed sua cugina”. (Ri) “Amram prese in moglie Iocabed, figlia del suo zio paterno”. (Tintori) Un’altra versione (PIB) pur avendo “zia” nel testo osserva nella nota in calce: “LXX e Volg. però traducono ‘cugina’”. Nel suo Commentary Thomas Scott dice: “Secondo la Settanta e le tradizioni ebraiche, Iochebed era cugina non zia di Amram”. “I migliori critici ritengono che Iochebed fosse cugina di primo grado di Amram e non sua zia”. (Clarke’s Commentary) In Numeri 26:59 si legge che Iochebed era “figlia di Levi”, ma questo poteva anche significare “nipote”, come avviene in tanti altri passi delle Scritture dove con “figlio” si intende un “nipote”. Nella sua traduzione Ferrar Fenton osserva in una nota in calce a questo versetto che l’espressione ‘nata a Levi’, “propria dell’ebraico, non significa a Levi personalmente, ma solo discendente della Tribù. Il fattore tempo rende impossibile che fosse figlia di Levi in persona”.

      Se viceversa il testo masoretico di Esodo 6:20 è corretto, e Iochebed era davvero zia di Amram e non sua cugina, allora gli spinosi problemi cronologici che ne risultano si potrebbero risolvere in questo modo:

      Lea sposò Giacobbe nel 1774 a.E.V., e il suo terzo figlio Levi nacque verso il 1771. (Gen. 29:21-23, 32-34) Quando giunse in Egitto nel 1728, Levi aveva probabilmente quarantatré anni, ed era padre di tre figli, tra i quali Cheat. (Gen. 46:8, 11) Può darsi che in quel tempo la moglie di Levi avesse solo quindici anni. Nel 1634 Levi moriva all’età di 137 anni (Eso. 6:16), e poteva aver generato Iochebed dieci o vent’anni prima di morire. Se Iochebed nacque dieci anni prima della morte del padre, cioè nel 1644, poteva avere solo cinquantun anni quando nacque Mosè nel 1593. (All’epoca dell’esodo di Israele dall’Egitto, nel 1513, Mosè aveva ottanta anni. — Atti 7:23, 30) E la madre di Iochebed? Se era madre anche di Cheat e aveva almeno quindici anni quando giunse in Egitto, allora nel 1644, probabile anno della nascita di Iochebed, avrebbe avuto novantanove anni, cioè avrebbe passato da tempo l’età di avere figli. (A ottantanove anni, Sara non aveva più le mestruazioni. — Gen. 17:17; 18:11) Quindi, ammesso che Levi potesse essere padre di Iochebed, la madre doveva essere una donna più giovane della madre di Cheat. In tal caso Iochebed, benché solo sorellastra di Cheat, sarebbe stata zia di Amram.

  • Ioiachim
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    • Ioiachim

      (Ioiachìm o Ioiàchim) [Geova innalza].

      Uno degli ultimi re di Giuda, figlio di Giosia e di

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