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MieleAusiliario per capire la Bibbia
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di Geova sono così eccellenti, salutari e benefiche che sono ancor “più dolci del miele e del miele che fluisce dai favi”. (Sal. 19:9, 10) I suoi detti sono ‘più dolci al palato del miele alla bocca’. — Sal. 119:103.
Esortazione a non cercare la propria gloria
Anche se il miele è buono, mangiarne troppo può nauseare (Prov. 25:16); il mangiare troppo miele è paragonato al ricercare la propria gloria. — Prov. 25:27.
Esortazione a fuggire l’immoralità
La tentazione a commettere immoralità sessuale che, col suo fascino e le sue parole dolci come il miele, la “donna estranea” può esercitare su un uomo è descritta nei capitoli 5 e 7 di Proverbi. Questo è tuttora un ottimo esempio ammonitore per i cristiani. — Prov. 5:3-5; 7:21, 22.
SUCCO DI FRUTTA
Il termine ebraico devàsh può riferirsi anche al succo sciropposo di alcuni frutti, come fichi, datteri, ecc. Spesso il contesto permette al lettore di determinare se si tratta di miele vero e proprio o no. Evidentemente ciò che era vietato offrire sull’altare in Levitico 2:11 era succo di frutta, per la sua tendenza alla fermentazione, e non miele di api; questo è indicato dal versetto successivo che includeva il “miele” fra le primizie. Quasi sempre il miele usato dagli israeliti era miele selvatico, non era frutto del loro lavoro come l’uva, i fichi, i datteri, ecc. Per la stessa ragione il “miele” offerto come primizia quando Ezechia incoraggiò il popolo a sostenere il sacerdozio era senza dubbio succo di frutta. — II Cron. 31:5.
UN PAESE DOVE SCORRE LATTE E MIELE
La descrizione della Palestina come “un paese dove scorre latte e miele”, che ricorre spesso nelle Scritture, è molto appropriata perché vi abbondava non solo il prodotto delle api, ma anche il succo della frutta. (Eso. 3:8; Lev. 20:24; Deut. 11:9; Gios. 5:6 e altri). Il miele era evidentemente oggetto di scambi commerciali per i mercanti di Tiro. — Ezec. 27:2, 17; vedi APE.
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Mietitore, mietituraAusiliario per capire la Bibbia
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Mietitore, mietitura
Anticamente la mietitura del grano avveniva tagliandolo con una falce (Mar. 4:29) o a volte sradicandolo. In quest’ultimo caso si mieteva tutto lo stelo strappando le radici dal terreno; questo era importante nei paesi aridi dove scarseggiava la paglia e il grano non cresceva molto alto.
Il metodo comune per mietere era quello di tagliare il grano con una falce. (Deut. 16:9) Nell’antichità la falce era di legno o di osso con lama di selce. Più tardi entrarono nell’uso lame ricurve di metallo. Il mietitore afferrava gli steli con una mano e li tagliava con l’altra. Forse in passato, come in tempi più recenti, pezzi di canna erano a volte fissati alle dita del mietitore perché non si tagliasse con la falce o con gli steli secchi.
Gli israeliti avevano il comando di non mietere i campi fino al margine, ma di lasciare un po’ di grano “per l’afflitto e per il residente forestiero”. (Lev. 19:9, 10) Una volta mietuto, il grano veniva raccolto, legato in covoni e ammucchiato, forse sull’aia. — Gen. 37:6, 7; Rut 3:6, 7.
USO FIGURATIVO
La mietitura è spesso usata nelle Scritture in senso illustrativo per indicare il risultato finale delle proprie opere, buone o cattive. Il principio divino è: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. Paolo spiegò che mentre chi semina in vista della carne raccoglie corruzione, “chi semina in vista dello spirito mieterà la vita eterna dallo spirito”, e assicurò i cristiani galati che avrebbero mietuto se non si stancavano. (Gal. 6:7-9; Prov. 22:8; Osea 8:1, 7) Per incoraggiare i cristiani a essere generosi nei confronti dei compagni di fede bisognosi della Giudea, l’apostolo disse ai corinti: “Chi semina scarsamente mieterà pure scarsamente; e chi semina generosamente mieterà pure generosamente”. — II Cor. 9:5-7.
Gesù Cristo mandò i discepoli a “mietere”, volendo dire che dovevano radunare gli ebrei che avrebbero accettato di diventare suoi discepoli. (Giov. 4:35-38) Secondo la sua illustrazione del “grano” e delle “zizzanie” simboliche, al “termine del sistema di cose” il Figlio dell’uomo manda i suoi mietitori angelici che “raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità”. Tali “zizzanie”, “i figli del malvagio”, verranno lanciate in una figurativa fornace ardente, mentre il “grano”, “i figli del regno”, saranno preservati e “risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro”. — Matt. 13:24-30, 36-43.
Che il glorificato e intronizzato Gesù Cristo diriga quest’opera di separazione e mietitura è dimostrato dalla visione di Giovanni in Rivelazione, dove Gesù Cristo è raffigurato come qualcuno “simile a un figlio d’uomo, con una corona d’oro sulla testa e nella sua mano una falce affilata”. In risposta al grido angelico: “Metti dentro la tua falce e mieti, perché è venuta l’ora di mietere, poiché la messe della terra è completamente matura”, Giovanni vide che egli “mise dentro la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta”. L’apostolo osservò che in seguito la “vite della terra” veniva vendemmiata e scagliata “nel grande strettoio dell’ira di Dio”. — Riv. 14:14-20; confronta Rivelazione 19:11-16.
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Miglio, IAusiliario per capire la Bibbia
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Miglio, I
Unità di misura itineraria. Il termine greco mìlion ricorre una sola volta nelle Scritture, in Matteo 5:41. Questa unità di misura è probabilmente il miglio romano (pari a 1.480 m).
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Miglio, IIAusiliario per capire la Bibbia
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Miglio, II
Erba delle Graminacee indicata dal termine ebraico dòhhan, tradotto generalmente “miglio”, ma che forse si riferisce anche ad altre Graminacee quali il sorgo. Il miglio si distingue per le foglie larghe, ispide, e i semi raccolti in pannocchie rade. La pianta erbacea è usata comunemente come foraggio, e i piccoli semi, numerosi in ciascuna pannocchia, sono tuttora usati in Medio Oriente per fare il pane, di solito insieme ad altri cereali. (Ezec. 4:9) In Isaia 28:25 ricorre il termine ebraico sohràh, che pure può riferirsi al miglio.
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MilcomAusiliario per capire la Bibbia
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Milcom
Vedi MOLEC.
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MiletoAusiliario per capire la Bibbia
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Mileto
(Milèto).
Città, ora in rovina, sulla costa O dell’Asia Minore quasi alla foce del Meandro, che anticamente aveva quattro porti. Nel VII secolo a.E.V. gli ioni avevano fatto di Mileto un ricco centro commerciale con numerose colonie sul Mar Nero e in Egitto. Mileto era nota per le sue lane. Si noti che in Ezechiele 27:18 la Settanta include la “lana di Mileto” fra le merci di cui Tiro faceva commercio. Mileto fu inoltre la patria di uomini illustri quali Talete (640?-546 a.E.V.), famoso matematico, astronomo e filosofo greco. Nel V secolo a.E.V. i persiani conquistarono e distrussero la città perché coinvolta in una insurrezione. Più tardi (nel 334 a.E.V.), la città ricostruita si arrese ad Alessandro Magno. In epoca ellenistica e romana Mileto si arricchì
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