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  • Neftali
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • arrestarlo esclamarono: “Nessun altro uomo ha mai parlato come questo”. — Giov. 7:46.

      NELLE VISIONI

      Nella visione di Ezechiele, il paese assegnato a Neftali si trovava fra quello di Aser e quello di Manasse (Ezec. 48:3, 4), e una delle porte della città “Geova stesso è lì” si chiamava Porta di Neftali. (Ezec. 48:34, 35) Anche l’apostolo Giovanni udì in visione che 12.000 della tribù (spirituale) di Neftali erano stati suggellati. — Riv. 7:4, 6.

  • Negheb
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    • Negheb

      (Nègheb).

      Il termine ebraico nègev si pensa derivi da una radice che significa “essere riarso”, e spesso indica la regione semidesertica a S dei monti di Giuda. Dato che questa regione si trova a S di Giuda, nègev assunse anche il significato di “sud”, e viene usato per indicare il lato S (Num. 35:5), un confine meridionale (Gios. 15:4) e una porta a S. (Ezec. 46:9) In alcune traduzioni non si fa distinzione tra la designazione geografica e il punto cardinale, causando confusione. Un esempio è Genesi 13:1 dove, traducendo nègev sud o “mezzodì” (Di, Ri), sembrerebbe che Abraamo partendo dall’Egitto si sia diretto a sud, mentre in effetti si diresse a nord, attraverso il Negheb, fino a Betel. Ma questa incongruenza è stata eliminata in molte traduzioni moderne. — ATE, CEI, NM, PIB.

      TOPOGRAFIA

      Nell’antichità sembra che il Negheb includesse la zona che andava dalla regione di Beer-Seba a N fino a Cades-Barnea a S. (Gen. 21:14; Num. 13:17, 22; 32:8) Il profeta Isaia descrisse la regione come un paese inospitale, ritrovo di leoni, leopardi e serpi. (Isa. 30:6) Nella parte settentrionale si trovano alcune sorgenti e qualche pozzo, e il tamarisco (o tamerice) è uno dei pochi alberi che vi crescono. (Gen. 21:33) A SO di Beer-Seba ci sono due brevi tratti e una zona abbastanza vasta di dune sabbiose. Gran parte del Negheb è un altopiano alto da 457 a 610 m sul livello del mare, con cime che superano i 1000 m. A S e a E di Beer-Seba ci sono rilievi accidentati, disposti generalmente in direzione E-O.

      STORIA

      Tuttavia le cisterne, i muri a terrazza e le rovine di numerosi villaggi rinvenuti nel Negheb indicano che anticamente le regione era ben popolata. I patriarchi Abraamo, Isacco e Giacobbe vi trovarono pascoli per le loro grandi greggi. (Gen. 13:1, 2; 20:1; 24:62; 46:5) E all’epoca di Abraamo, Chedorlaomer re di Elam coi suoi tre alleati sconfisse gli abitanti del Negheb. — Gen. 14:1-7.

      Secoli dopo, gli esploratori israeliti inviati da Mosè entrarono nella Terra Promessa dal Negheb, che in quell’epoca era popolato dagli amalechiti. (Num. 13:17, 22, 29) Guidati da Giosuè gli israeliti sconfissero tutti gli abitanti del Negheb (Gios. 10:40; 11:16), e alcune città della regione furono incluse nel territorio della tribù di Simeone. (Gios. 19:1-6) Anche tribù nomadi di cheniti, imparentati con Mosè in seguito al suo matrimonio, si stabilirono nel Negheb. (Giud. 1:16; confronta I Samuele 15:6, 7). La regione non rimase tuttavia sotto la dominazione israelita. Nel corso degli anni ci furono ripetuti scontri con i cananei del Negheb, specie gli amalechiti. (Giud. 1:9; 6:3; I Sam. 15:1-9; 30:1-20) Dalla città di Ziclag, datagli dal re filisteo Achis, Davide fece incursioni contro i ghesuriti, i ghirziti e gli amalechiti del Negheb. (I Sam. 27:5-8) Evidentemente solo durante il regno di Davide, dopo la sconfitta degli edomiti, Israele ebbe il completo dominio del Negheb. (II Sam. 8:13, 14) Uzzia, successivo re di Giuda, vi costruì torri e scavò cisterne. — II Cron. 26:10.

      Dopo la distruzione di Gerusalemme ad opera dei babilonesi, Abdia predisse che gli israeliti sarebbero tornati nel loro paese, che includeva il Negheb. — Abd. 19, 20.

  • Nemico
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    • Nemico

      Vedi ODIO; SATANA.

  • Nergal
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    • Nergal

      (Nèrgal) [signore della grande città].

      Divinità babilonese adorata in special modo a Cuta, città menzionata più volte in antiche iscrizioni come la “città di Nergal”. La popolazione di Cut (Cuta), deportata dal re d’Assiria nel territorio di Samaria, continuò ad adorare tale divinità. (II Re 17:24, 30, 33) Alcune fonti autorevoli avanzano l’ipotesi che Nergal in origine fosse associato con il fuoco e il calore del sole e in seguito venisse considerato dio della guerra e della caccia e anche portatore di pestilenze. Il fatto che questa divinità sia associata con la caccia ha fatto pensare che Nergal rappresentasse Nimrod deificato, il “potente cacciatore in opposizione a Geova”. (Gen. 10:9) Gli appellativi attribuiti a Nergal in vari testi religiosi, “il re furioso”, “il violento” e “colui che arde”, indicano che era fondamentalmente considerato un distruttore. Nergal era anche considerato dio dell’oltretomba e marito di Ereshkigal. Si pensa che il leone alato con la testa umana fosse l’emblema di Nergal.

  • Nerone
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    • Nerone

      Vedi CESARE.

  • Netinei
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    • Netinei

      (netinèi) [ebr. nethinìm, dati].

      Non israeliti, schiavi o ministri del tempio. (I Cron. 9:2; Esd. 8:17) Rappresentanti di trentacinque famiglie di netinei erano fra coloro che nel 537 a.E.V. tornarono con Zorobabele dall’esilio in Babilonia. (Esd. 2:1, 2, 43-54, 58; Nee. 7:46-56, 60; i figli di Accub, Agab e Asna non sono però menzionati da Neemia, forse perché i loro nomi non comparivano nell’elenco ufficiale da lui usato nel compilare la sua relazione, o può darsi che siano stati inclusi sotto altri nomi). Anche nel 468 a.E.V. dei netinei accompagnarono Esdra da Babilonia a Gerusalemme. (Esd. 7:1-7) In seguito alcuni di loro parteciparono alla ricostruzione delle mura di Gerusalemme. (Nee. 3:26) Inoltre si unirono agli israeliti impegnandosi con un patto a non fare alleanze matrimoniali con stranieri. — Nee. 10:28-30.

      Probabilmente molti netinei erano discendenti dei gabaoniti che Giosuè aveva costituiti “raccoglitori di legna e attingitori d’acqua per l’assemblea e per l’altare di Geova”. (Gios. 9:23, 27) Altri forse erano discendenti di prigionieri presi dal re Davide e dai suoi principi. (Esd. 8:20; confronta Salmo 68:18). I netinei che appartenevano alla famiglia di Meunim può darsi fossero discendenti di prigionieri presi da Uzzia re di Giuda. (II Cron. 26:7; Esd. 2:50; Nee. 7:52) Un altro gruppo ancora, i figli di Nefusim (Nefusesim), potevano essere discendenti di Ismaele per mezzo di Nafis. — Gen. 25:13-15; Esd. 2:50; Nee. 7:52.

      Dopo l’esilio i netinei si stabilirono sull’Ofel, evidentemente presso l’area del tempio, e anche in altre città. (Esd. 2:70; Nee. 3:26, 31; 7:73; 11:3, 21) Essendo servitori del tempio, probabilmente avevano casa nelle città dei leviti o dei sacerdoti. A motivo del lavoro che svolgevano nel tempio, Artaserse re di Persia li esonerò dal pagare qualsiasi tassa, tributo e pedaggio. — Esd. 7:24.

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