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Gesù il fedele figlio di DioLa Torre di Guardia 1952 | 15 aprile
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grandi folle per ascoltare l’importante messaggio del Regno, ma nello stesso tempo i “misteri del regno dei cieli” contenuti nelle parabole erano soltanto per i discepoli. (Matt. 13:1-53) Continuamente compiendo molti miracoli — sanando i malati, gli zoppi, i pazzi, e risuscitando i morti — Gesù cibò pure una moltitudine di 5.000 uomini e un’altra di 4.000, “senza contare le donne e i fanciulli”. (Matt. 14:13-21; 15:32-38) Assieme a queste pubbliche dimostrazioni egli sì accinse pure a fare esortazioni d’umiltà, di mansuetudine, d’amore dell’uno verso l’altro, di perdono e misericordia. — Matt. 18:1-35.
La Pasqua giunse mentre Gesù faceva il suo terzo viaggio per la Galilea, ma questa festa non la celebrò in maniera pubblica. Egli era ancora a Gerusalemme per la festa dei tabernacoli nell’autunno. Allora il tempo era passato. La raccolta era grande; gli operai scarsi; mancavano appena sei mesi per finire l’opera. Gesù perciò inviò altri settanta discepoli a preparare il campo per il suo ministero, e poi rapidamente percorse la Samaria, traversò il Giordano, andò a Perea, traversò di nuovo il Giordano per risuscitare da morte Lazzaro, ritornò attraverso la Samaria a fare un’altra visita a Perea, poi tornò a Betania solamente alcuni giorni prima della grande Pasqua finale.
Fu un gran viaggiare e predicare da colmare sei mesi, un’opportuna preparazione per quello ch’egli avrebbe compiuto negli ultimi sei giorni del suo soggiorno qui sulla terra. (Luca 10:1 fino a 11:28) Ma, fino all’ultimo, trovò il tempo lungo la via di mostrare benevolenza e tenera compassione verso tutti, compresi i piccoli fanciulli. — Mar. 10:13-16.
Quella grande settimana finale, l’ultimo atto, per così dire, di un dramma stupendo che portava al culmine il ministero pubblico di Gesù, ebbe per scenario Gerusalemme e i dintorni. Cavalcando in un corteo trionfale entro Gerusalemme, Cristo si offrì come Re tra giubilanti acclamazioni. Indi purificò per la seconda volta il tempio cacciando fuori i ricattatori religiosi che avevano fatto della casa del Padre suo una spelonca di ladri. (Matt. 21:1-16) Il giorno seguente, nelle sue parabole Gesù smascherò il clero come quelli che si sarebbero resi colpevoli di rigettare e uccidere il Messia, l’erede del Regno, e poi li denunziò, dicendo: “Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti”. E alla nazione in genere disse: “Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta”. — Matt. 21:17 fino a 23:39.
In una sala di piano superiore a Gerusalemme, il 14 Nisan del 33 d.C., Gesù celebrò l’ultima Pasqua coi suoi apostoli, lavò loro i piedi per un esempio d’amore e servizio reciproco, istituì il Memoriale con gli undici fedeli, e poi diede loro molte preziose istruzioni. (Giov. 13:2 fino a 17:26) Gravi eventi si seguirono rapidamente. L’angosciosa scena nel giardino di Getsemani fu seguita dal tradimento di Gesù e dal suo arresto e giudizio davanti all’alta corte giudaica, il Sinedrio. Deferito a Pilato il politicante, fu inviato da Erode, che beffardamente lo rimandò da Pilato il governatore, il quale, benché sapesse che Gesù era innocente, lo consegnò perché fosse ucciso per soddisfare la brama del clero assetato di sangue! (Matt. 26:36 fino a 27:31) Inchiodato a un maledetto palo di tortura fra dei ladri, questo diletto Figlio di Dio, dopo aver sofferto ore di scherno e di tortura, gridò: “È compiuto!”
Gesù aveva combattuto un buon combattimento, aveva completato la sua testimonianza come il “testimone fedele e verace” di Dio, aveva dimostrato che il Diavolo è un bugiardo, aveva acquistato il diritto alla vita perduto per i discendenti di Adamo, fu veramente degno d’essere il grande vindice di Geova Dio. Per tale ubbidienza, Geova risuscitò il suo fedele Figlio con un corpo spirituale e lo innalzò a una posizione di gran lunga superiore a quella di tutte le altre creature nell’universo, “affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio . . . e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre”. — Filip. 2:10, 11.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1952 | 15 aprile
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Domande dai lettori
◆ Come si spiega l’apparente barbaro trattamento che Davide, uomo secondo il cuore di Dio, fece agli Ammoniti, com’è narrato in 2 Samuele 12:31 e 1 Cronache 20:3? - J. C., Lisbona, Portogallo.
In 2 Samuele 12:31 è dichiarato che Davide “mise i loro corpi sotto delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri di ferro, e li fe’ gettare in fornaci da mattoni”. 1 Cronache 20:3 dice ch’egli “li fece a pezzi con delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri”. Le traduzioni moderne danno il vero senso di questi passi, mostrando che Davide semplicemente mise gli Ammoniti prigionieri al lavoro. Quindi la traduzione di Moffatt rende questi due testi come segue: “Egli anche portò via il bottino della città, un grande valore, e la popolazione della città, che mise al lavoro con seghe ed erpici di ferro e scuri di ferro e li fece lavorare nelle fornaci”. “Gli abitanti della città, ch’egli mise al lavoro con seghe ed erpici e scuri di ferro”.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1952 | 15 aprile
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Domande dai lettori
◆ Avranno una risurrezione i fanciulli che non hanno raggiunto l’età della responsabilità e che moriranno ad Harmaghedon? — Lettore nell’Ohio.
Non possiamo essere dogmatici su questa questione poiché Dio è il giudice. Tuttavia, se Geova Dio esprime un giudizio avverso contro certi individui, e fa ciò mediante il suo Re Cristo Gesù ad Harmaghedon, ci dev’essere una certa finalità nella decisione di Dio. Se è così, quelli che son distrutti dal giudizio di Dio nella battaglia di Harmaghedon sono realmente distrutti. Ezechiele capitolo 9 sembra che si riferisca ad Harmaghedon, e
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