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Parte III: Espansione dell’organizzazioneLa Torre di Guardia 1955 | 15 settembre
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che così facendo le avrei aiutate. Ho in seguito concluso che quelle signorine mi portarono ‘liete notizie di grande gioia’. Portai i libri a casa, e ci pensai ben poco, finché, poche settimane fa, avendo un po’ di tempo libero, cominciai a leggere il primo volume, e lo trovai tanto interessante che non potei sospendere la lettura. Il fatto è che la mia cara moglie ed io abbiamo letto questi libri col più vivo interesse, e riteniamo un provvedimento divino e una grande benedizione l’aver avuto l’opportunità d’entrare in contatto con essi. Sono infatti un ‘vero aiuto’ nello studio della Bibbia. Le grandi verità rivelate nello studio di questa serie di libri hanno semplicemente trasformate le nostre aspirazioni terrene; e rendendoci conto per lo meno fino a un certo punto della nostra grande opportunità di fare qualche cosa per Cristo, vogliamo approfittarne distribuendo questi libri, prima di tutto ai nostri più vicini parenti e amici, e poi ai poveri che desiderano leggerli e non possono acquistarli; e per questo motivo desideriamo ricevere queste copie in più. Vostro, ecc”.c
Questa lettera era firmata dall’avvocato J. F. Rutherford, il quale dodici anni più tardi si dedicò a Dio ed entrò nel servizio continuo presso la sede centrale di Pittsburgh o “Casa Biblica” in qualità di consigliere legale della Società, e divenne più tardi, nel 1917, il secondo presidente della Società dopo la morte di Russell.
(Continua)
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Portar frutto nella vecchiaiaLa Torre di Guardia 1955 | 15 settembre
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Portar frutto nella vecchiaia
“IL GIUSTO fiorirà come la palma, . . . Porteranno ancora del frutto nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti, per annunziare che [Geova] è giusto”. Benché queste parole si applichino particolarmente a quelli ‘piantati come cedri nella casa di Geova’, il “piccolo gregge”, esse indubbiamente espongono un principio che si applica a tutti i fedeli servitori di Geova, comprese le altre pecore che vengono oggi raccolte presso il Giusto Pastore. — Sal. 92:12, 14, 15.
Tra i fedeli servitori di Geova dei tempi antichi per i quali queste parole si verificarono, ci fu Mosè, il cui servizio attivo per Geova cominciò quando aveva ottant’anni. In seguito per quarant’anni fu adoperato da Geova per dare onore al suo nome e miracolosamente liberare, guidare, istruire, proteggere e curare il popolo di Dio, e ci vien detto che all’età di 120 anni, quando riassunse i giusti atti di Geova e le sue leggi per il suo popolo in presenza degli Israeliti sulla pianura di Moab, “la vista non gli s’era indebolita e il vigore non gli era venuto meno”. (Deut. 34:7) Sì, le parole del salmista si dimostrarono esatte nel senso più letterale, nel caso di Mosè. Infatti, che Mosè all’età di ottant’anni fosse “vecchio” è evidente dalle parole di questo salmo: “I giorni de’ nostri anni arrivano a settant’anni; o, per i più forti, a ottant’anni”. — Sal. 90:10.
Davide, il re poeta, fu un altro che continuò a portar frutto nella sua vecchiaia, sorvegliando la raccolta di materiale per il tempio, curando i particolari della costruzione e della sua ampia e complessa forma di adorazione, cantando le lodi di Geova e impartendo istruzioni al suo popolo. “Io sono stato giovane e son anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto
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