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  • Il prezzo della violazione della legge di Dio
    La Torre di Guardia 1964 | 15 gennaio
    • il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità”. E insieme agli anni di pace vi è la felicità. “Beato l’uomo che ha trovato la sapienza”, e “quei che la ritengon fermamente sono beati”. — Prov. 3:1, 2, 13, 18, VR.

  • Responsabilità familiari per mantenere pura l’adorazione di Geova
    La Torre di Guardia 1964 | 15 gennaio
    • Responsabilità familiari per mantenere pura l’adorazione di Geova

      PER preservare la purezza dell’adorazione di Geova, la Bibbia dà alla congregazione cristiana la responsabilità di ‘rimuovere l’uomo malvagio di mezzo ad essa’. (1 Cor. 5:13) Questa espulsione, disassociazione o scomunica dalla visibile organizzazione di Dio preserva la Sua pura adorazione, è una protezione per tutta la congregazione, e può anche indurre il malfattore a pentirsi delle sue empie opere e a riconciliarsi con Dio. — 2 Cor. 7:10.

      Nell’edizione del 15 dicembre 1963 della rivista La Torre di Guardia, furono considerati i princìpi scritturali inerenti alla disassociazione, o scomunica. Lo scopo di tale procedura, le conseguenze per i disassociati, e l’atteggiamento che devono avere altri membri della congregazione cristiana furono considerati in base alla Parola di Dio. I princìpi sono definiti, chiari e facilmente comprensibili se il disassociato non è parente di altri membri della congregazione cristiana. Ogni associazione con lui è troncata.

      Ma che dire dei parenti di colui che è espulso? Quale dev’essere l’atteggiamento di coloro che hanno legami familiari o di sangue con lui? Esaminando le responsabilità dei membri della famiglia per mantenere pura l’adorazione di Geova, vi sono due situazioni da considerare. Una è il caso in cui i parenti che hanno una buona reputazione nella congregazione non vivono sotto lo stesso tetto del disassociato; cioè i parenti non fanno parte della stessa cerchia familiare. L’altra situazione è il caso in cui coloro che hanno buona reputazione vivono sotto lo stesso tetto del disassociato, cioè il disassociato fa parte della stessa cerchia familiare.

      PARENTI CHE NON FANNO PARTE DELLA STESSA CERCHIA FAMILIARE

      La disassociazione di un parente non annulla i naturali vincoli di sangue. Tuttavia, è bene comprendere che solo i rapporti assolutamente necessari nelle cose relative a interessi familiari si dovrebbero avere col disassociato che vive fuori della cerchia familiare.

      Il principio ora esposto è simile a quello menzionato nell’edizione del 15 dicembre 1963 de La Torre di Guardia, a pagina 762, dov’è spiegato che i cristiani che lavorano nella stessa ditta con un disassociato non conversano con lui, se ciò non è necessario per compiere il lavoro, e quindi la conversazione è limitata al lavoro. Nel caso del parente disassociato che non abita nella stessa casa, i rapporti con lui sono pure limitati a ciò che è assolutamente necessario. Come per il lavoro secolare, questi rapporti sono limitati e anche eliminati completamente se è possibile.

      Un punto importante da notare è che, benché vi siano vincoli naturali che possono giustificare rapporti occasionali, i

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