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Mostriamo i frutti dello spiritoLa Torre di Guardia 1961 | 1° maggio
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dell’empietà. Egli fu intrepido. Ebbe amore perfetto, e tale amore scaccia la paura. Con quelli che volevano imparare egli era amorevole e gentile, dai sentimenti e dal comportamento benevolo verso tutti. A causa della sua mitezza Gesù poté insegnare al popolo. Egli disse loro: “Divenite miei discepoli, perché io sono mansueto ed umile di cuore, e troverete ristoro alle anime vostre”. (Matt. 11:29) Essi riposero fiducia in lui. Non ebbero paura quando Gesù dichiarò apertamente la verità, perché fece questo con amore. Furono pronti ad ascoltare. Paolo conosceva il valore della mitezza e a Timoteo disse: “Lo schiavo del Signore non deve contendere”. Non si aiuta una persona ad acquistare la verità lottando. Paolo proseguì dicendo che lo schiavo del Signore “deve aver tatto con tutti, essere qualificato per insegnare, trattenendosi dal male, istruendo con mansuetudine quelli che non sono favorevoli”. (2 Tim. 2:24, 25) Ciò che conduce al pentimento è la Parola di Dio dovutamente dichiarata, non la forza.
21. (a) Ha mostrato la storia della chiesa cattolica che essa sia un’organizzazione mite, e perché date tale risposta? (b) Come è diverso il vero cristianesimo sotto questo aspetto?
21 Che condotta diversa tenne la gerarchia cattolica romana, che ancora oggi esercita grande potere nel mondo, negli anni dell’Inquisizione! Questo falso corpo religioso non potrà mai cancellare la sua storia di torture, di sofferenze inflitte a uomini e donne, legandoli alle ruote di tortura, strappando i loro arti dal corpo e appendendoli per i loro alluci. Questi inquisitori che professavano d’esser cristiani — sì, sacerdoti, che inflissero a Giudei, Mori ed “eretici” pene tormentose — certamente non ebbero uno spirito mite. Questi capi religiosi combatterono per condurre gli uomini alla Chiesa Cattolica Romana. Che cosa hanno ottenuto essi con le loro guerre e con le loro torture? Un mondo di pace e unità? No! La falsa religione ha allontanato il popolo da Dio con le sue guerre e con le sue crociate. Il cristianesimo non sarà mai portato con l’uso di armi carnali. Se alcuno accetta la verità, questo avviene perché il ministro è mite e paziente verso quelli che non sono favorevoli al messaggio biblico. Gesù usò questo metodo e gli apostoli fecero la stessa cosa. I veri cristiani devono usare oggi lo stesso metodo. La mitezza è il frutto dello spirito santo di Dio e il suo uso reca durevoli risultati nella proclamazione del regno di Dio.
PADRONANZA DI SÉ
22. (a) Fino a qual punto la padronanza di sé influisce sulla vita del cristiano? (b) Con quali persone sono classificati quelli che sono senza padronanza di sé?
22 Fra gli uomini imperfetti è difficile esercitare la padronanza di sé. Perché scusarvi? Cercate di esercitarla. È uno dei frutti dello spirito. Quindi dev’essere conseguibile. Avere padronanza di sé significa essere in grado di controllare le proprie azioni, le proprie parole, le proprie abitudini di mangiare e bere, sì, i propri sentimenti. Secondo Paolo, chi non è in grado di padroneggiarsi si classifica con una folla piuttosto spregevole. Egli classifica quelli che non hanno padronanza di sé con individui che hanno cattiva reputazione, i quali, come dice la Bibbia, sarebbero prevalsi negli ultimi giorni. Scrivendo a Timoteo egli disse: “Ma sappi questo, che negli ultimi giorni verranno tempi molto difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, senza gratitudine, senza amorevole benignità, senza affezione naturale, non disposti ad alcun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, violenti, senza amore per il bene”. (2 Tim. 3:1-3) Perché classificarvi con tali delinquenti essendo privi di padronanza di voi stessi? Salomone scrisse: “Lo stolto dà libero sfogo alla sua collera, ma il saggio la frena e la calma”. (Prov. 29:11, Na) Se il cristiano non ha padronanza di sé o perde quella che ha, come sarà facile che ricada nelle vie della carne in modo da non ereditare le benedizioni del regno di Dio! Come è stolto, dunque, non cercar di produrre anche questo frutto, cioè la padronanza di sé! Chi ha padronanza di sé mostra amore.
23. Per edificarci e rimanere nell’opera edificante di Dio, che cosa dobbiamo fare?
23 Paolo pone tutti questi frutti dello spirito in contrasto con le opere della carne. Vi dev’essere un cambiamento quando il credente si dedica a fare la volontà di Dio. Egli non può più agire come il mondo ma “quelli che appartengono a Cristo Gesù mettono al palo la carne insieme alle sue passioni e ai suoi desideri”. (Gal. 5:24) Vi dev’essere un cambiamento, la persona si deve edificare. “Se viviamo mediante lo spirito, camminiamo pure ordinatamente mediante lo spirito. Non diventiamo vanagloriosi, suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci a vicenda”. (Gal. 5:25, 26) Producendo i frutti dello spirito si diviene qualificati per appartenere alla società del Nuovo Mondo di Geova. ‘Prestando quindi costante attenzione a voi stessi e al vostro insegnamento’, ottenete dei risultati. ‘Salverete sia voi stessi che quelli che vi ascoltano’. (1 Tim. 4:16) Edificatevi, prestando attenzione ai frutti dello spirito, e nello stesso tempo contribuite alla crescita della società del Nuovo Mondo di Geova. I cristiani devono essere uniti gli uni con gli altri, mostrando unità come “un gregge nell’ovile, come una mandra in mezzo al suo pascolo”. Nutritevi insieme alle pecore di Geova e mantenetevi in unità, poiché “nella casa del giusto è un abbondante deposito, ma nel raccolto dell’empio vi è l’afflizione”. — Prov. 15:6.
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Imprimetele nei vostri cuoriLa Torre di Guardia 1961 | 1° maggio
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Imprimetele nei vostri cuori
1. Che cosa risulta dalla gratuita elargizione della Parola di Dio, e quale ricompensa essa reca?
SE SI serba la Parola di Dio nella propria mente, si raccoglie quindi un buon tesoro. Operando di continuo con la Parola di Dio si fa un gran guadagno, accrescendo il proprio tesoro. Indipendentemente da quanto si elargisca di questo tesoro, oralmente o mediante pubblicazioni stampate, il tesoro stesso diviene più grande. Mosè si rese conto di questo. Prima che i figli d’Israele attraversassero il Giordano per entrare nella Terra Promessa disse per ispirazione agli Israeliti: “Imprimete ne’ vostri cuori tutte le cose ch’io oggi v’ho annunziate, . . . perché queste cose non invano vi son state prescritte, ma affinché ognuno di voi in esse abbia vita; che se le eseguirete, vivrete per molto tempo nella terra della quale, valicato il Giordano, siete per entrare al possesso”. — Deut. 32:45-47, Ri.
2. Dove si trovano oggi le parole della vita, e quale parte ha il cuore nel produrre il buon tesoro?
2 Le parole di Geova recano preziose informazioni, e, infatti, sono parole di vita. Ascoltarle significa grande ricchezza, un tesoro. Chi imprime nel proprio cuore tutte le parole che Geova dice, farà la volontà di Dio. Nella sua vita produrrà un buon tesoro e sarà una benedizione per altri. Gesù disse: “L’uomo buono trae il bene dal
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