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  • Babilonia pone fondamenti religiosi per ingannare il mondo

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  • Babilonia pone fondamenti religiosi per ingannare il mondo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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  • HANNO INIZIO LE TRIADI O TRINITÀ DI DÈI
  • DEMONISMO E MAGIA EBBERO ORIGINE A BABILONIA
  • TORRE RELIGIOSA DI BABILONIA
  • L’INSEGNAMENTO DI BABILONIA SULL’ANIMA CONTAMINA LE NAZIONI
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w64 15/11 pp. 694-697

Babilonia pone fondamenti religiosi per ingannare il mondo

QUANDO una persona o una nazione si allontana da Dio e dalla vera adorazione esposta nella sua Parola, la Bibbia, essa si volge inevitabilmente all’adorazione di qualcos’altro. A motivo dell’innata natura dell’uomo adorerà o considererà qualcos’altro come superiore. Potrebbe trattarsi dell’adorazione del capo di una nazione o dello Stato, o della degradante adorazione di animali o di cose inanimate. La storia ha mostrato che questo fa sorgere una moltitudine di dèi, e oggi alcune nazioni hanno dèi numerosi quasi come la popolazione.

2 Insieme all’aumento degli dèi si moltiplicano le false dottrine, avvelenando sempre più la mente degli uomini e tenendoli sempre più avvinti nella paura e nella schiavitù della falsa religione. Ne risultano maggiore malvagità e degradazione.

3 L’apostolo Paolo descrive la loro condizione: “E siccome non hanno approvato di ritenere Dio nell’accurata conoscenza, Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, perché facciano le cose sconvenienti, essendo essi pieni d’ogni ingiustizia, malvagità, concupiscenza, malizia, essendo pieni d’invidia, assassinio, contesa”. — Rom. 1:28-32.

4 Poiché gli dèi idolatri sono inanimati e non sanno nulla e poiché gli uomini più grandi sono soltanto mortali di sangue e carne come i loro adoratori, a chi è realmente diretta tale adorazione? Essa è diretta e ricevuta dal grande avversario di Dio, Satana il Diavolo. Coloro che rendono tale adorazione divengono in effetti servitori del Diavolo. Paolo scrisse: “Non sapete che se continuate a presentarvi a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete suoi schiavi perché gli ubbidite, sia del peccato in vista della morte che dell’ubbidienza in vista della giustizia?” Essi divengono sempre più come l’iddio che adorano. Infatti, si possono anche chiamare figli del Diavolo. Gesù espresse questa norma di relazioni spirituali quando parlò a certe persone religiose che si vantavano della loro discendenza dal patriarca Abraamo. Egli disse: “Voi siete dal padre vostro il Diavolo e desiderate fare i desideri del padre vostro”. In seguito l’apostolo Giovanni scrisse: “I figli di Dio e i figli del Diavolo son mostrati da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non ha origine da Dio”. — Rom. 6:16; Giov. 8:38-44; 1 Giov. 3:10; Sal. 96:5; 1 Cor. 10:20.

5 Babilonia è un esempio di questo modo d’agire. Non solo, essa fu la fonte terrena di tali cose, quale fondamento su cui costruire un grande, falso edificio religioso. Gli abitanti di Babilonia, non volendo adorare Geova Dio, si volsero all’adorazione di Nimrod. Nimrod aveva lo spirito di quel primo, grande ribelle contro Geova Dio, lo spirito del Diavolo. Egli era in realtà adoratore e imitatore del Diavolo, che aveva dato inizio alla ribellione nel cielo e quindi aveva esteso la ribellione sulla terra, perfino nel giardino d’Eden. Per questo i babilonesi usarono il nome Merodac (Marduk), che significa “ribelle”, anziché Nimrod quale fondatore della loro città. Si può così riconoscere Nimrod tra coloro che erano seme del Diavolo e di cui Dio parlò in Genesi 3:15. Fu un falso seme, un falso Messia. Dopo la sua morte Nimrod venne deificato dai Babilonesi. I suoi seguaci, quindi, rivolgendo a Nimrod l’adorazione, adoravano inconsapevolmente il Diavolo e divennero il suo “seme”, adempiendo la sua opera in opposizione a Dio. Quando il famoso Hammurabi divenne re e fece di Babilonia la principale città di tutta la Babilonia, Merodac, quale dio della città, crebbe d’importanza. Il suo nome proprio venne in seguito sostituito dal titolo Belu (“Signore”). Infine, egli venne chiamato comunemente Bel e sua moglie Belit (“Signora”).

HANNO INIZIO LE TRIADI O TRINITÀ DI DÈI

6 Dall’inizio dell’adorazione di Nimrod gli dèi del primo Impero Babilonese cominciarono a moltiplicarsi. Fra questi vi erano alcune triadi di dèi o divinità. A Babilonia il tempio eretto al dio Belus aveva in cima, a quanto si dice, tre statue, cioè quella di Bel (o Bel-Merodac), di sua madre Rea (Semiramide), e della moglie di Bel-Merodac, Giunone o Beltis (Zer-panîtu) — questo secondo l’antico storico greco Ctesia. Secondo il successivo storico greco Diodoro Siculo, un tempo a Babilonia la triade religiosa consisteva di due dee e del figlio, cioè Hera (la Giunone romana), Rea (o Semiramide) e Zeus (= Merodac, Nimrod).

7 Riguardo alla religione di Babilonia e all’adorazione della triade leggiamo: “Nel tardo periodo babilonese pare che l’adorazione fosse principalmente diretta a Marduk, Nabu [Nebo, che significa Oratore o Annunciatore], Sin, Shamash e Ishtar. . . . I Babilonesi, con tutte le loro meravigliose doti, non furono mai in grado di concepire un dio, un dio solo, un dio unico la cui esistenza stessa rende logicamente impossibile l’esistenza di ogni altra divinità. Il monoteismo trascende la comprensione spirituale della mente babilonese. . . . né i Babilonesi né gli Assiri giunsero ad altezze simili a quelle che distinguono il libro ebraico di Salmi”. — The International Standard Bible Encyclopaedia, edizione del 1955, Volume 1, pagina 370.

8 Un’altra triade era quella di Sin (il dio-luna), Shamash (il dio-sole) e Ishtar — i dominatori dello zodiaco. Da Babilonia si diffusero in tutta la terra le triadi di divinità, sino al tempo dell’Èra Cristiana.

9 Credere in una triade o trinità sfida la sovranità, perfino la supremazia, del solo, vero Altissimo Dio. Essa serve appropriatamente allo scopo del Diavolo, ed è un potente veleno che ha contaminato le religioni della cristianità fino al punto che la trinità, che si asserisce consista di tre persone in un solo dio, è chiamata oggi “la dottrina centrale della religione cristiana”.

DEMONISMO E MAGIA EBBERO ORIGINE A BABILONIA

10 Quale effetto ha tale dottrina sui suoi adoratori? Indebolisce la loro fede in Dio. Attenua il loro senso di responsabilità verso Dio di ubbidirgli in modo assoluto e rendergli esclusiva devozione. Li priva dell’equilibrio, confonde la loro visione, li rende religiosamente drogati. Li rende vittime della paura e li induce a cominciare ad accettare con facilità molti dèi da placare o compiacere o a cui devono rivolgere suppliche, ad esempio, i cosiddetti “santi”. Da questo alla paura dei demoni il passo è breve, tanto che ciò ha portato alcuni a una misera esistenza: una vita di paura per i seguaci di tale genere di religione. Gli adoratori di Babilonia furono spiritualmente avvelenati in questo modo. Sir E. A. Wallis Budge, in Babylonian Life and History, dice:

11 I demoni e i diavoli che rendevano misera la vita del Babilonese erano molti, ma le forme della maggioranza d’essi e i loro poteri maligni erano ben noti. Erano temuti più di tutto i Sette Spiriti Maligni, creatori di ogni male. . . . Come v’erano triadi di dèi, così v’erano triadi di diavoli, per esempio, Labartu, Labasu e Akhkhazu. Il primo danneggiava i bambini piccoli, il secondo faceva venire la malattia del tremolio, e il terzo faceva diventare giallo e nero il viso di un uomo. Un’altra triade era composta di Lîlû, Lîlîtu e Ardat Lîli. . . . I Babilonesi . . . andavano dal sacerdote, che spesso assumeva il carattere di un dio, ed esorcizzava i diavoli recitando incantesimi, . . . — Pagine 146, 147 (edizione del 1925). Vedere anche The International Standard Bible Encyclopaedia, edizione del 1955, Volume 1, pagina 373.

12 Magia, stregoneria ed astrologia furono sviluppate e praticate da tutti, dal re all’ultimo suddito. Essi credevano anche in una strega che si pensava “possedesse il potere di volare nell’aria su un bastone”. — Ancient History, Part I — P. V. N. Myers, pagina 72.

13 La Bibbia parla delle immagini idolatre di Bel e Merodac e le chiama “sudici idoli”, cioè idoli impuri. (Ger. 50:1, 2) Rivolgendosi a Babilonia come a una donna, la profezia di Isaia 47:12, 13 (VR) dice: “Stattene or là co’ tuoi incantesimi e con la moltitudine de’ tuoi sortilegi, ne’ quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza [come città]! . . . si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso!”

14 Le arti magiche furono inventate dai Caldei di Babilonia. Si può vedere quanto fosse forte su Babilonia la stretta della magia e della stregoneria quando, secoli dopo Nimrod, viene detto che il re Nabucodonosor ricorreva ad essa per stabilire se attaccare Gerusalemme. Ecco ciò che disse Geova Dio ad Ezechiele a questo riguardo:

15 “Il re di Babilonia sta sul bivio, in capo alle due strade, per tirare presagi: scuote le frecce, consulta gl’idoli, esamina il fegato. La sorte, ch’è nella destra, designa Gerusalemme per collocarvi degli arieti, per aprir la bocca a ordinare il massacro, per alzar la voce in gridi di guerra, per collocare gli arieti contro le porte, per elevare bastioni, per costruire delle torri”. — Ezech. 21:25-27, VR.

16 Col re Nabucodonosor II la città di Babilonia giunse all’apice della gloria e ottenne la posizione di Terza Potenza Mondiale della storia biblica. Perciò raggiunse il massimo splendore poco prima della sua caduta. Poiché anche il suo più grande re ricorse alle arti magiche, il profeta di Geova, Isaia, poté, predicendone la caduta, dirle di ricorrere alle arti magiche e a coloro che osservavano le stelle, agli stregoni e a coloro che facevano pronostici ogni mese perché cercassero di salvarla se potevano. Ma sarebbe stato inutile, poiché Geova l’aveva condannata.

TORRE RELIGIOSA DI BABILONIA

17 La falsa religione di Babilonia, che si rivelò per la prima volta storicamente nell’originaria Torre di Babele, la condannò sin dall’inizio alla finale distruzione. Ai giorni del suo re più glorioso, Nabucodonosor II, essa aveva la sua torre religiosa, costruita senza dubbio sulle fondamenta della torre presso cui Geova Dio aveva confuso la lingua dei costruttori. Era situata nella parte meridionale della città, non lontano dalla riva orientale o destra dell’Eufrate. Essa fu chiamata dal re Nabucodonosor e dal suo regale padre Ziqqurat Bâbîli, cioè “La Torre di Babilonia”. Venne dedicata al principale dio di Babilonia, Merodac, e a sua moglie Zerpanîtum.

18 La torre aveva grandi fondamenta su cui, a guisa di piattaforma, erano costruiti sei piani quadrati e in cima v’era un santuario, dedicato al dio Bel-Merodac, che secondo l’evidenza era il potente cacciatore Nimrod deificato. Attorno alla base della torre vi erano tempietti o cappelle dedicate a vari altri dèi dei Babilonesi.

L’INSEGNAMENTO DI BABILONIA SULL’ANIMA CONTAMINA LE NAZIONI

19 Un altro straordinario aspetto della religione di Babilonia è che essa insegnava l’immortalità dell’anima umana. Naturalmente, quando Babilonia deificò alla sua morte il primo re, Nimrod, cosa non descritta nella Bibbia, dovette attribuire a Nimrod, o Merodac, l’immortalità dell’anima. Nel mito babilonese di Gilgamesh, che alcuni studiosi cercano di identificare in Nimrod, questo Gilgamesh metà uomo e metà dio cercò l’immortalità del suo corpo umano, in altre parole, la vita indistruttibile sulla terra. Nel dodicesimo libro dell’epopea di Gilgamesh gli è concesso un colloquio col suo defunto compagno di un tempo, che “descrive la tetra dimora dell’oltretomba, e parla dei vari futuri che attendono i morti, secondo la maniera della loro fine”. — The Encyclopedia Americana, edizione del 1929, Volume 12, pagina 654.

20 Nella religione babilonese Nergal era il dio dell’oltretomba e sua moglie Eresh-kigal ne era la sovrana. Per dimostrare che i Babilonesi non credevano nell’immortalità del corpo umano ma credevano effettivamente nell’immortalità di ciò che i Greci chiamavano psykhé o “anima”, leggiamo quanto segue riguardo alle “ultime cose” così com’erano comprese dai Babilonesi:

21 Si supponeva che dopo la morte le anime degli uomini continuassero a esistere. Difficilmente questa si può chiamare vita. Il luogo in cui sono andate è chiamato “paese senza ritorno”. Ivi abitavano in stanze buie in mezzo alla polvere e ai pipistrelli, coperte da una veste di piume, e sotto il dominio di Nergal ed Eresh-kigal. Quando arrivava tra i morti l’anima doveva superare il giudizio davanti ai giudici dei morti, gli Annunaki, ma poco è stato preservato per noi riguardo alla maniera in cui avveniva questo giudizio. Pare che a volte vi sia stata l’idea che i morti potessero tornare di nuovo in vita, poiché in questa oltretomba vi era l’acqua della vita, usata quando il dio Tammuz ritornò di nuovo sulla terra [come vegetazione]. I Babilonesi . . . mettevano insieme al morto oggetti da usare nella sua futura esistenza. . . . Pare che nel mondo futuro fossero fatte distinzioni tra i morti. Sembra che quelli che cadevano in battaglia godessero di speciale favore. Ricevevano acqua fresca da bere, mentre quelli che non avevano posteri a mettere offerte sulle loro tombe pativano molto e soffrivano molte privazioni. . . . La dottrina babilonese era che l’uomo, benché di origine divina, non condivideva l’attributo divino dell’immortalità [cioè dell’immortalità del corpo]. — The International Standard Bible Encyclopaedia, Volume 1, pagina 373.

22 Insieme all’astrologia, alla paura dei demoni e alla trinità, questo insegnamento, che ebbe origine a Babilonia e si diffuse tra i popoli della terra, condusse alla dottrina antiscritturale dell’inferno di fuoco, del purgatorio, della reincarnazione, della trasmigrazione delle anime e dello spiritismo, da cui tutte le nazioni e la maggioranza dei loro religionisti sono spiritualmente contaminati a morte. Se la vostra religione ha qualcuna di queste dottrine, potete essere sicuri che è stata contaminata da Babilonia e che è una delle false fortezze religiose che ebbero origine dalla ribelle fonte babilonica.

23 Questi sono soltanto alcuni degli inganni basati sull’antica Babilonia dominata dai demoni, base su cui l’invisibile ingannatore, Satana il Diavolo, edifica un edificio religioso per ingannare il mondo. Babilonia subì una caduta quando Geova confuse la lingua dei suoi costruttori alla Torre di Babele, ma non fu distrutta a quel tempo. In seguito passò da governanti camiti a governanti semiti, ma questo non sventò la sorte a cui Dio l’aveva condannata. La distruzione predetta si abbatté sulla famosa città e infine la sua località divenne sconosciuta. Ma che cos’è la Babilonia più Grande, che la Bibbia predisse doveva cadere con tremendo fragore? Ulteriori ricerche bibliche lo riveleranno.

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