Rifiuto di prostrarsi davanti all’altare della “buona fortuna”
ADORATE voi nel tempio della “buona fortuna”, o praticate qualche rito caratteristico di tale adorazione? Molti lo fanno, senza neppure accorgersene. Numerose superstizioni medievali dei nostri antenati sono ancor oggi in voga. Alcuni ritengono ancora imprudente passare sotto una scala a pioli, indipendentemente dall’immediato pericolo che comporta. E avete notato che non esiste tredicesimo piano né una stanza con tale numero in moltissimi alberghi e ospedali? In molte case, rompere uno specchio è considerato una tragedia, perché si suppone voglia significare sette anni di cattiva sorte per la famiglia.
L’antica usanza di portare appeso al collo un medaglione contenente una mistica orazione o una reliquia o una pietra preziosa che si ritiene abbia il potere di scacciare il “malocchio” vi sembrerà un tantino puerile. Ma che dire dei moderni amuleti? Oggi molti portano medaglie per sicurezza, o un piede di coniglio, o tengono nel borsellino o in tasca una vecchia moneta o un sasso di forma o colore strano. Come custodiscono gelosamente il loro talismano! E come sono preoccupati se lo smarriscono o lo lasciano a casa!
In Africa un feticcio può consistere di vesciche di gufo o degli intestini gonfiati di pecora. Si crede che tali cose, benedette dallo stregone, proteggano il possessore da pericoli invisibili. Nella moderna Tailandia è raro trovare un bambino i cui genitori non gli abbiano provvisto un amuleto, dovutamente benedetto da un monaco, che ingiunge a un particolare spirito di proteggere dal male chi lo porta. In Europa e in America l’amuleto può essere una coda di volpe o un paio di dadi messi in vista in casa o in automobile. A proposito, nel folclore dell’Inghilterra si credeva che le streghe si materializzassero spesso in forma di volpe.
Anche i sofisticati giovani d’oggi si preoccupano di articoli come ciondoli, portafortuna e altri supposti custodi della sicurezza. A tali credenti nella fortuna sono rivolti numerosi annunci pubblicitari in riviste di poco conto, come quello che esaltava “una collana di scintillanti grani di lava blu smaltati portata da asini iraniani — e bambini — per scacciare il malocchio”. Quindi vi è l’annuncio che reclamizza lo Gnomo della Buona Fortuna, una delle “piccole creature magiche della Scandinavia”, che hanno il compito di portare “fortuna” al loro proprietario. Vi è anche la collana Tiki, così chiamata dal dio Tiki degli abitanti delle isole del Pacifico. E oggi all’ingresso di molte case in tutto il mondo, si possono vedere amuleti di varie specie che hanno palesemente lo scopo di proteggere la casa dal male.
A chiunque porta o espone uno di questi amuleti si potrebbero fare alcune appropriate domande. Il vostro amuleto vi ha realmente evitato disgrazie e difficoltà? La vostra casa è stata forse più fortunata, più felice di altre che non seguono tale superstizione? Avete realmente fede che il vostro talismano abbia il potere di fare del bene? O pensate che il vostro amuleto rappresenti qualche invisibile potenza?
Forse non ne siete sicuri, ma conservate semplicemente l’amuleto nel caso che dopotutto serva a qualche cosa. Ma perché non accertarvi? Potete accertarvene mettendo alla prova il vostro amuleto. È davvero così potente, oppure, se è sostenuto da qualche reale potenza invisibile, sarà in grado di salvare se stesso o la potenza invisibile che lo sostiene interverrà per salvare l’amuleto o il talismano qualora lo gettiate nel fuoco o nel fiume?
D’altra parte, forse siete sicurissimi che il vostro amuleto non ha nessuna potenza, ma seguite solo quella che ritenete un’innocua, popolare usanza. Ma avete considerato l’effetto che può avere su altri il vostro seguire una simile usanza? Forse, senza che ve ne rendiate conto, seguite anche voi quel superstizioso modo di pensare così prevalente oggi. Forse avete addirittura influenzato altri ad adorare all’altare della “Buona Fortuna”, poiché non possono sempre sapere che il vostro amuleto non significa proprio nulla per voi.
Per di più, dato che qualche sacerdote religioso o qualche stregone ha benedetto il vostro amuleto, forse pensate che vi dia qualche sorta di “sacra” protezione. Comunque, se è trasmesso qualche sovrumano potere mediante tale oggetto, esso non ha certo origine dal vero Dio, poiché nella sua Parola scritta, la Bibbia, egli condanna ogni specie di pratiche magiche. Coloro che accettarono il cristianesimo nel primo secolo dell’Èra Volgare lo compresero, e si sbarazzarono prontamente di tutte le cose che avevano relazione con le arti magiche. — Atti 19:18, 19.
La Bibbia insegna in effetti che esistono potenti forze invisibili, buone e cattive. Comunque, la protezione dell’uomo dalle potenze malvage non dipende da un’armatura magica o materiale. La vera armatura che può proteggere dagli attacchi di avversari sovrumani è indicata nella scritta Parola di Dio. Notate i consigli dell’apostolo Paolo: “Rivestitevi della completa armatura di Dio affinché possiate star fermi contro le macchinazioni del Diavolo; perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro . . . le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti . . . Soprattutto, prendete il grande scudo della fede, . . . accettate l’elmo della salvezza, e la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”. (Efes. 6:10-17) Il successo e la sicurezza si ottengono solo seguendo questi ispirati consigli.
Una volta che siete convinti dell’inutilità degli amuleti magici, che farete? La via facile è quella di seguire la folla, fare quello che fanno gli altri. Ma tale condotta dà un’impressione errata e quindi è disonesta. Quale appropriato motivo vi sarebbe per vivere una menzogna, per ingannare altri? È come una nave che naviga sotto falsa bandiera per qualche ingannevole scopo.
Qualunque fosse il motivo per cui avevate a che fare con oggetti dell’adorazione della “fortuna”, vi è una buona ragione per definire la cosa una volta per tutte. Voi volete liberarvi delle incertezze, dei dubbi e dei timori generati dalle superstizioni. Non volete essere fra quelli che ‘cambiano la verità di Dio in menzogna e venerano la creazione anziché il Creatore’, che ‘apparecchiano la mensa per l’iddio della buona Fortuna e versano vino misturato all’iddio del Destino’. Voi volete potervi rivolgere fiduciosamente alla vera Fonte della sicurezza e del successo. E non volete di certo esser causa d’inciampo inducendo altri a credere in superstiziosi amuleti e potenze magiche. Non volete che altri si facciano l’idea che adorate all’altare della “buona fortuna”. Piuttosto, se credete in Dio e nella sua Parola scritta, volete far sapere che non avete nulla in comune con tali superstizioni. Come Giosuè dell’antichità, dunque, dichiarate espressamente col vostro modo d’agire: “Quanto a me e alla mia famiglia, noi serviremo il Signore”. — Rom. 1:25; Isa. 65:11; Gios. 24:15, Na.