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  • Gerusalemme, “causa d’esultanza”
    La Torre di Guardia 1983 | 1° settembre
    • Gerusalemme, “causa d’esultanza”

      “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno richiamate alla mente, né saliranno in cuore. Ma esultate e gioite per sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza. E per certo gioirò di Gerusalemme ed esulterò del mio popolo”. — Isaia 65:17-19.

      1. (a) Perché mai le parole di Isaia 65:17-19 sono entusiasmanti per il popolo di Dio? (b) Quali domande sorgono però riguardo a Gerusalemme?

      COME sono entusiasmanti queste parole del Sovrano Signore Geova pronunciate per mezzo del suo profeta! Parlano di una grande gioia. Non desiderate partecipare anche voi a tale gioia? Sicuramente! Ma potreste chiedere: che cos’è la Gerusalemme di cui si parla? Ha qualche relazione con la città moderna, teatro di tante violente controversie religiose e politiche? “Gerusalemme” assolverà mai un ruolo in armonia col significato del suo nome, “possesso [o fondamento] di duplice pace”? Che relazione hanno i “nuovi cieli e nuova terra” con la Gerusalemme di questa profezia? Vediamo.

      L’antica Gerusalemme

      2. Qual è la storia antica del luogo in cui sorge Gerusalemme?

      2 Il luogo in cui sorge questa città ha una lunga storia essendo stato favorito da Geova. Fu senza dubbio qui che più di 3.900 anni fa il re-sacerdote Melchisedec benedisse Abraamo. E benedisse Geova l’“Iddio Altissimo, che ha fatto il cielo e la terra”. (Genesi 14:18, 19) Ma nel corso del tempo quella città, Salem, situata su un monte, diventò una roccaforte dei gebusei adoratori di demòni.

      3. Quale menzione è fatta di Gerusalemme durante e dopo il tempo di Giosuè?

      3 Passano più di 400 anni, e in Giosuè capitolo 10 troviamo la prima menzione di “Gerusalemme” nella Bibbia. Qui leggiamo che Adoni-Zedec re di Gerusalemme invitò quattro re vicini a unirsi a lui nella guerra contro Israele. Ma Geova combatté per Israele. Persino il sole e la luna rimasero fermi, finché i cananei furono sbaragliati. I cinque re furono uccisi. Tuttavia, non c’è menzione che Giosuè conquistasse Gerusalemme. Infatti il racconto dice: “In quanto ai Gebusei che dimoravano in Gerusalemme, i figli di Giuda [che ereditarono la zona] non li poterono cacciare”. — Giosuè 10:1-27; 15:63, NW; Giudici 1:21.

      Gerusalemme durante il regno di Davide e Salomone

      4. Come fu benedetta Gerusalemme ai giorni di Davide e Salomone?

      4 Circa 400 anni dopo Davide diventò re di tutto Israele. Nel 1070 a.E.V. “Davide catturava la fortezza di Sion, vale a dire la città di Davide”, a Gerusalemme. Là sul monte Sion regnò quale unto re di Geova. Anche suo figlio Salomone “sedeva sul trono di Geova come re”. Durante il suo pacifico regno, Salomone edificò a Geova un magnifico tempio sul monte Moria. Questo tempio diventò il centro dell’adorazione di Geova dove venivano insegnate la Sua parola e la Sua legge. — I Cronache 11:5; 29:23; II Cronache 7:12-16.

      5. Come il libro di Salmi descrive Gerusalemme e il suo “gran Re”?

      5 Molti salmi magnificano la bellezza di Sion e di Gerusalemme. I figli di Cora inneggiavano ad essa come alla “città del nostro Dio, sul suo santo monte”. Sì, “bello per elevazione, esultanza dell’intera terra, è il monte Sion sui remoti lati del nord, la città del gran Re [Geova Dio]”. Davide stesso la descrisse con queste parole: “I nostri piedi stavano dentro le tue porte, o Gerusalemme. Gerusalemme è edificata come una città che è stata congiunta insieme unitamente, a cui son salite le tribù, le tribù di Iah, come rammemoratore a Israele per rendere grazie al nome di Geova”. Di questo “gran Re” è detto che “risiede in Gerusalemme” e che è l’amorevole Protettore del suo popolo. “Gerusalemme: come i monti le sono tutto intorno, così Geova è tutto intorno al suo popolo da ora in poi e a tempo indefinito”. — Salmo 48:1, 2; 122:2-4; 135:21; 125:1, 2.

      Rovina e restaurazione

      6. (a) Di che cosa divenne simbolo Gerusalemme? (b) Quale giudizio fu eseguito su Gerusalemme, e perché?

      6 Appropriatamente Gerusalemme e il monte Sion diventarono il simbolo della nazione e del popolo di Israele. Ma nel giro di meno di 500 anni quel popolo diventò apostata, e re malvagi ‘riempirono Gerusalemme di sangue innocente’. (II Re 24:4) Essi rifiutarono di dare ascolto all’avvertimento dei profeti di Dio, tanto che alla fine il Sovrano Signore Geova pronunciò la condanna di Sedechia, l’ultimo re che regnò in Gerusalemme, dicendo: “Togli la corona. . . . Una rovina, una rovina, una rovina ne farò. Anche in quanto a questo, per certo non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale, e a lui lo devo dare”. (Ezechiele 21:26, 27) Il babilonese Nabucodonosor distrusse Gerusalemme e il suo tempio nel 607 a.E.V. e portò prigionieri a Babilonia i superstiti.

      7. (a) Quale restaurazione ebbe luogo, e perché fu così sorprendente? (b) Cosa ci fu allora di diverso a Gerusalemme, ma la restaurazione cosa rese possibile?

      7 Tuttavia i profeti di Geova avevano predetto una gloriosa restaurazione di Gerusalemme, e Geremia aveva precisato che sarebbe avvenuta alla fine di 70 anni. (Isaia 44:24–45:7; Geremia 25:11, 12; 29:10) In modo sorprendente, e in adempimento della profezia pronunciata da Geova per mezzo di Isaia, Babilonia fu abbattuta e il vincitore, Ciro re di Persia, emanò un decreto che permetteva agli ebrei timorati di Dio di tornare e ripristinare l’adorazione di Geova in Gerusalemme esattamente nel tempo stabilito, nel 537 a.E.V. Come aveva predetto Isaia, “la gloria di Geova, lo splendore del nostro Dio”, rifulsero una volta ancora in Giuda e a Gerusalemme. Questa volta però a Gerusalemme non c’era un re. Ma Geova favorì di nuovo quella città a motivo del suo nome e a motivo della fedeltà di un rimanente del suo popolo. Questo inoltre raffigurava cose più grandi avvenire. La città fu ricostruita, rendendo possibile che, come predetto, vi comparisse il Messia. — Isaia 35:2; 62:1-7.

      Abbandonata la casa di Gerusalemme

      8. (a) Perché Gerusalemme non accolse il Messia? (b) Quale profezia di Gesù si adempì riguardo a Gerusalemme, e come?

      8 Più di 500 anni dopo quella restaurazione, il Messia si presentò infatti agli ebrei a Gerusalemme. Questo accadde esattamente nel tempo stabilito, nel 33 E.V., in adempimento della profezia di Daniele, capitolo 9 versetti 24-27. Ma Gerusalemme accolse il Messia? No, perché le speranze della città erano ora di natura politica. Gerusalemme era diventata apostata disconoscendo gli insegnamenti della Parola di Geova, e i governanti ebrei commisero l’imperdonabile delitto di assassinare lo stesso Figlio di Dio! Tre giorni prima di essere crudelmente inchiodato a un palo di tortura, il Messia, Gesù, disse alla popolazione: “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quanto spesso ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto. Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. (Matteo 23:37, 38) La Gerusalemme terrena fu giudicata e ripudiata da Geova nel 33 E.V. Nel 70 E.V. gli eserciti romani annientarono Gerusalemme e la maggior parte della sua popolazione, distruggendo anche il tempio, con tutte le registrazioni genealogiche e d’altro genere relative al sistema di cose ebraico.

      9. La Gerusalemme terrena ha fatto onore al significato del suo nome?

      9 Da quel momento in poi la ricostruita Gerusalemme terrena ha forse avuto la benedizione di Dio? La sua turbolenta storia nei passati 1.900 anni è la risposta. E oggi Gerusalemme è ancora una città religiosamente divisa. Non è un “possesso di duplice pace” né riflette la gloria di Geova. La Gerusalemme terrena non ha più un posto nel proposito di Dio.

      Prefigurata l’apostasia

      10. (a) Cosa ben raffigura l’apostata Gerusalemme? (b) Come si può applicare Matteo 7:20 a questa moderna “Gerusalemme”?

      10 La Gerusalemme due volte apostata, che Geova punì facendo venire contro di lei prima gli invasori babilonesi e poi le legioni romane, ben raffigura un altro sistema apostata: la religione organizzata della cristianità. Come gli ipocriti governanti di Gerusalemme tributavano alla Legge di Geova un’adorazione insincera, così il clero della cristianità sostiene di parlare per il Dio della Bibbia. Ma, dice Gesù Cristo, “riconoscerete quegli uomini dai loro frutti”. (Matteo 7:20) E che specie di “frutti” ha prodotto la moderna cristianità? Si sono dimostrati “fondamento di duplice pace”? No. Anzi, c’è stato il frutto di due terribili guerre mondiali, scoppiate entrambe nel reame della cristianità e combattute con la benedizione del clero religioso di entrambe le parti. Le parole profetiche rivolte da Geova all’apostata Gerusalemme si applicano con ancora maggior forza ai capi della religiosa cristianità: “Nei tuoi lembi si son trovati i segni del sangue delle anime dei poveri innocenti. . . . Sono su tutti questi”. — Geremia 2:34.

      11. In che modo la cristianità ha adempiuto le parole di Gesù riportate in Matteo 24:11, 12 e in Marco 7:6-8?

      11 È nell’odierna cristianità che troviamo estesa immoralità, divorzi, famiglie divise, abuso di droga e delitti di ogni genere. La religione della cristianità si è dimostrata impotente ad arginare l’aumento dell’illegalità. (Matteo 24:11, 12) Al suo clero religioso si applicano molto bene queste parole di Gesù: “Isaia profetizzò appropriatamente di voi, ipocriti, come è scritto: ‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma i loro cuori sono molto lontani da me. Invano essi continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine dei comandamenti di uomini’. Lasciando da parte il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. Così la cristianità, la moderna apostata “Gerusalemme”, come tutti gli altri “anticristi”, avrà da Dio “tribolazione” quando il Signore Gesù Cristo sarà rivelato dal cielo per recare vendetta sui disubbidienti. — Marco 7:6-8; I Giovanni 2:18, 19; II Tessalonicesi 1:6-9.

      Restaurato il Regno

      12. Quale periodo in cui Gerusalemme sarebbe stata “calpestata” era predetto in Luca 21:24?

      12 Ma non si riferiva Gesù a una restaurazione della Gerusalemme terrena quando disse: “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”? (Luca 21:24) È vero, Gerusalemme era stata calpestata dai babilonesi nel 607 a.E.V., e nonostante la gloria di una restaurazione, nessun re di discendenza davidica aveva mai più regnato in quella città. E nel primo secolo Gerusalemme era calpestata dai romani, detestati dagli ebrei che s’interessavano di politica. Finora nessun regno teocratico è stato ripristinato nella Gerusalemme terrena. Né lo sarà mai.

      13. (a) Cosa profetizza Luca 21:7-11, 24-26 circa la fine dei “tempi delle nazioni”? (b) Cosa confermano gli avvenimenti verificatisi dal 1914 in poi?

      13 Ma “i fissati tempi delle nazioni” sono terminati! E il contesto stesso della profezia di Gesù in Luca 21 indica come questo doveva avvenire. Non vediamo infatti tutt’attorno a noi proprio le cose predette da Gesù? “Nazione contro nazione” in guerre calde e fredde, ‘terremoti, pestilenze, carestie, paurose visioni, angoscia delle nazioni che non sanno come uscirne, e uomini che vengono meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che stanno per venire sulla terra abitata’. Sì, la fine dei “tempi delle nazioni” si ricollega a questi terribili avvenimenti che hanno scosso la terra dal 1914! (Luca 21:7-11, 24-26) Non per semplice coincidenza il popolo di Geova aveva additato il 1914 nei precedenti 35 anni. Essi avevano capito che i “sette tempi” della profezia di Daniele, capitolo 4, sarebbero terminati nel 1914, contrassegnando la fine della dominazione delle nazioni gentili sulla terra senza alcun intervento da parte di Dio.

      14. Perché Luca 21:24 non potrebbe riferirsi alla Gerusalemme terrena?

      14 Perciò nel 1914 le nazioni dovevano smettere di ‘calpestare Gerusalemme’. Di che “Gerusalemme” si tratta? Non della Gerusalemme terrena che fu conquistata dal generale britannico Allenby nel 1917 e che rimase sotto il mandato britannico fino al 1948, quando nacque la repubblica — non il regno — di Israele. A quale “Gerusalemme” si riferiva dunque Gesù?

      15. Perché ci saremmo aspettati che il ‘seme di Davide’ fosse intronizzato a “Gerusalemme” nel 1914 E.V.?

      15 Ricordiamo che Geova aveva stabilito un regno teocratico a Gerusalemme con Davide come re. Là Geova aveva promesso a Davide: “Una volta ho giurato nella mia santità, a Davide di sicuro non dirò menzogne. Il suo stesso seme sarà fino a tempo indefinito, e il suo trono come il sole di fronte a me. Come la luna sarà fermamente stabilito a tempo indefinito, e come testimone fedele nei cieli”. (Salmo 89:35-37) Alla fine dei “fissati tempi delle nazioni [gentili]” nel 1914 E.V., il ‘seme di Davide’ che ne aveva il diritto legale doveva assumere nuovamente il potere a “Gerusalemme” o Sion. Ma non nella Gerusalemme terrena!

      16. (a) Dove regna dunque il Messia dal 1914? (b) Qual è la prova che Cristo ha cominciato a regnare?

      16 Egli regna invece nella Gerusalemme, o Sion, di cui Geova nel Salmo 2:6 dice: “Io, sì, io ho insediato il mio re sopra Sion, mio santo monte”. Questa è la città a cui si riferisce Davide nel Salmo 110:1, 2, parlando profeticamente del Signore Gesù Cristo: “Espressione di Geova al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’. La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’”. Il re messianico, Gesù Cristo, è ora intronizzato sul celeste monte Sion, o Gerusalemme, e regna in mezzo ai suoi nemici. Ha già scagliato l’arcinemico, Satana il Diavolo, nelle vicinanze di questa terra. Sapendo di avere breve tempo, Satana ha provocato fra le nazioni un “tumulto”, come dice molto appropriatamente lo scrittore dei Salmi. — Salmo 2:1; Rivelazione 12:7-12.

      17. Perché dovremmo aspettarci che il “tumulto” delle nazioni finisca presto?

      17 Il Sovrano Signore Geova, comunque, permetterà a quelle nazioni di levarsi in “tumulto” a tempo indefinito, in flagrante opposizione al suo Regno retto da suo Figlio? Ricordate, i cristiani del primo secolo furono accusati d’avere ‘empito Gerusalemme del loro insegnamento’; e dopo che con quella vigorosa campagna di predicazione pubblica di casa in casa era stato dato l’avvertimento, la Gerusalemme terrena subì l’esecuzione del giudizio di Geova. (Atti 5:28, 41, 42; 4:16) Anche oggi i testimoni di Geova hanno proclamato il Suo giorno di vendetta in tutto il reame della cristianità.

      18. Perché attendiamo con fiducia il trionfo dell’“eterno proposito” di Geova?

      18 Mancherà Geova di coronare la più grande predicazione mondiale di tutta la storia infliggendo il colpo di grazia ad Har-Maghedon? Mancherà Geova di ridurre “in rovina quelli che rovinano la terra”? Giammai! Coloro che hanno riposto fermamente le loro speranze nelle promesse di Dio attendono con fiducia il trionfo del suo “eterno proposito”. (Rivelazione 11:18; Efesini 3:10-12) Mediante il Regno retto dal Messia, che ora regna nella “Gerusalemme” celeste, il nostro “gran Re”, Geova, farà in modo che il suo Nome Sovrano sia rivendicato. Quindi, riportando l’umanità alla vita eterna nella perfezione in una terra paradisiaca, Geova dimostrerà d’essere “nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre”, e di ‘non avere creato la terra semplicemente per nulla’. — Salmo 48:14; Isaia 45:18, 22-24; 46:9-11; 55:11; Geremia 25:31.

  • “Gioite per sempre”
    La Torre di Guardia 1983 | 1° settembre
    • “Gioite per sempre”

      1. (a) Cos’è la “città” di Ebrei 11:10? (b) Fino a quando deve attendere la “grande folla” per vedere “l’adempimento della promessa”?

      POSSIAMO davvero essere molto gioiosi per il fatto che il re messianico, Cristo Gesù, regni ora in una “Gerusalemme” celeste. Questa è la città “che appartiene al cielo” menzionata in Ebrei capitolo 11, che Abraamo, Isacco e Giacobbe ‘aspettavano’. Essi “dichiararono pubblicamente d’essere estranei e residenti temporanei nel paese” di Canaan, poiché attendevano ansiosamente “la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e creatore è Dio”. Ma come l’odierna “grande folla” che ha la speranza di vivere per sempre sulla terra, anche quegli uomini dell’antichità devono attendere che i cristiani unti abbiano ricevuto la loro eredità nel Regno celeste prima di vedere “l’adempimento della promessa”. — Ebrei 11:8-16, 39, 40; Rivelazione 7:9.

      La “Gerusalemme celeste”

      2. (a) Come Ebrei 12:1, 2 addita la speranza del Regno messianico? (Salmo 110:1, 2) (b) Come fu prefigurata al monte Sinai la venuta del Regno?

      2 Ebrei capitolo 12 prosegue incoraggiando i cristiani unti a trarre profitto dall’esempio di quei fedeli testimoni dell’antichità, e anche a ‘guardare attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù’, il quale, dopo aver perseverato, “si è messo a sedere alla destra del trono di Dio” attendendo la fine dei “fissati tempi delle nazioni”. (Ebrei 12:1, 2) Quindi, dando risalto alla speranza del Regno che quei cristiani avevano, Paolo descrive le imponenti manifestazioni della gloria di Geova al monte Sinai in occasione dell’istituzione del patto della Legge con l’Israele carnale. Fu allora che Geova disse a Israele: “Se ubbidirete strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto, . . . mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa”. — Esodo 19:5, 6.

      3. In che modo gli israeliti spirituali si sono “accostati” a qualche cosa di più imponente?

      3 Comunque, gli israeliti spirituali — gli unti cristiani d’oggi — sono in un “nuovo patto”. (Ebrei 8:8-11) E ora si sono “accostati” a qualche cosa di molto più imponente. Che cos’è? Paolo risponde in Ebrei 12:22: “Vi siete accostati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, alla Gerusalemme celeste”. I primi ad accostarsi erano stati gli eredi del Regno ai giorni di Paolo, poiché erano “edificati quale casa spirituale” sul fondamento, Cristo Gesù, posto in Sion. (I Pietro 2:4-9) Altri cristiani unti avrebbero continuato ad accostarsi alla Gerusalemme celeste finché tutti i 144.000 fossero stati radunati intorno all’Agnello sul celeste monte Sion. — Rivelazione 14:1-5.

      4. In relazione al Regno messianico, a quali altre cose si sono “accostati” gli unti cristiani?

      4 In Ebrei 12:22-24, Paolo descrive anche altre cose a cui i cristiani si sono “accostati”, e che hanno relazione col Regno messianico e il suo obiettivo. Parla della presenza di “miriadi di angeli”, che sia Daniele 7:9-14 che Matteo 25:31 indicano sono presenti quando Colui che è “simile a un figlio d’uomo” riceve il Regno. Paolo menziona anche la “congregazione dei primogeniti” che ereditano il Regno. Magnifica Dio, “giudice di tutti”, che dichiara giusti questi “primogeniti”, affinché possano essere introdotti nel nuovo patto di cui Gesù è mediatore mediante il suo prezioso sangue. (Ebrei 9:13-15; Romani 5:1, 9) Paolo menziona anche ‘la vita spirituale di questi giusti’, gli eredi del Regno, i quali ora camminano “in novità di vita”. —Romani 6:4; 8:16.

      5. (a) Come Ebrei 12:28, 29 conferma che la “Gerusalemme celeste” è il Regno messianico? (b) Come Ebrei 13:14, 15 addita questa “città” come qualche cosa che doveva ancora venire?

      5 Che la “Gerusalemme celeste” di Ebrei 12:22 si riferisca al Regno messianico a cui gli unti cristiani ‘si sono accostati’ è confermato ulteriormente dai successivi versetti, 28 e 29, dove Paolo li incoraggia, dicendo: “Per cui, visto che riceveremo un regno che non può esser scosso, continuiamo ad avere immeritata benignità, per mezzo della quale possiamo accettevolmente rendere a Dio sacro servizio con santo timore e rispetto. Poiché il nostro Dio è anche un fuoco consumante”. Tale esortazione allo zelo nell’ ‘accostarsi’ alla Gerusalemme celeste, cioè al Regno messianico, viene ripetuta alla fine della lettera di Paolo, infatti nell’ultimo capitolo, cioè in Ebrei 13:14, leggiamo: “Non abbiamo qui una città che rimanga, ma cerchiamo premurosamente quella avvenire”. Ora quel Regno è venuto, nel fatidico 1914! Con quale ardore i rimanenti unti ancora sulla terra dovrebbero “cercare prima il regno” e offrire sempre a Geova “un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome”! — Matteo 6:33; Ebrei 13:15.

      La “Nuova Gerusalemme”

      6. (a) Cos’è la “Nuova Gerusalemme” descritta in Rivelazione? (b) Perché la “grande folla” deve interessarsi profondamente di questa “Gerusalemme”?

      6 Che dire dunque della “nuova Gerusalemme” menzionata per la prima volta in Rivelazione 3:12? Qui il glorificato Gesù dice di ‘chi vince’: “Lo farò colonna nel tempio del mio Dio, . . . e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo e dal mio Dio”. Più avanti, in Rivelazione 21:1, 2 e 10, Giovanni pone questi vincitori in un “nuovo cielo” e descrive il loro gruppo composito come ‘la città santa, la Nuova Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, preparata come una sposa adorna per il suo marito’, Cristo lo sposo. Questa Nuova Gerusalemme è il mezzo mediante cui Dio fa pervenire “acqua di vita” agli esseri umani ubbidienti, man mano che questi vengono guariti e raggiungono la perfezione nella vita qui sulla terra. Così Dio, l’Autore di questo grandioso piano, “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. Come si rallegra a tale prospettiva la “grande folla”, i compagni del rimanente della classe della “sposa”! — Rivelazione 22:1, 2; 21:4.

      7. In che modo la “Nuova Gerusalemme” differisce dalla “Gerusalemme celeste”?

      7 C’è tuttavia una leggera differenza fra la biblica “Nuova Gerusalemme” di Rivelazione e la “Gerusalemme celeste” di Ebrei in quanto la “Nuova Gerusalemme” è costituita dai 144.000 promessi allo sposo, mentre la “Gerusalemme celeste” comprende 144.001, essendo questo “uno” lo sposo, il Re. Pertanto i libri biblici di Ebrei e Rivelazione spiegano che la “Gerusalemme celeste” e la “Nuova Gerusalemme” sono praticamente la stessa cosa.

      La “Gerusalemme di sopra”

      8, 9. (a) Chi o che cosa è “la Gerusalemme di sopra”? (b) Citando Isaia 54, come descrive Paolo la sua funzione di moglie?

      8 In Galati 4:26 leggiamo di un’altra “Gerusalemme” ancora: la “Gerusalemme di sopra”. Chi è? L’apostolo Paolo dice di lei: “La Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre”. — Confronta Isaia 54:13.

      9 Questa “Gerusalemme di sopra” è l’organizzazione celeste di Geova paragonata a una donna. È composta delle miriadi di angeli leali, incluso il glorificato arcangelo, Gesù Cristo. (Rivelazione 12:7) Questi prestano servizio in qualità di “moglie” del loro Sovrano Signore. A proposito di questa “donna” Paolo dice inoltre: “È scritto [in Isaia 54:1]: ‘Rallegrati, o donna sterile che non partorisci; prorompi e grida, donna che non hai doglie di parto; poiché i figli della donna desolata son più numerosi di quelli di colei che ha marito’”. — Galati 4:27.

      10. Come “la Gerusalemme di sopra” ha avuto motivo di ‘gridare’ di gioia?

      10 In adempimento di questa profezia, la “moglie” di Geova, la sua grande organizzazione celeste di creature spirituali, si rallegrò immensamente vedendo Cristo Gesù generato quale principale “seme” al suo battesimo nel 29 E.V. La sua gioia dovette traboccare quando Gesù, rimasto fedele, fu risuscitato dai morti nel 33 E.V. ed esaltato alla destra di Dio nei cieli. E quale gioia vedere il “seme” moltiplicarsi man mano che anche i discepoli di Gesù Cristo venivano generati, per diventare figli spirituali di lei! Tutto questo avvenne in adempimento della promessa fatta ad Abraamo da Dio, che avrebbe ‘moltiplicato il suo seme’ per la benedizione di tutte le nazioni della terra. — Genesi 22:15-18; Galati 3:29.

      11. Nel nostro tempo come è stata rallegrata “la Gerusalemme di sopra”?

      11 Nel 1914 i cieli si rallegrarono anche vedendo la “donna” di Dio generare “un figlio, un maschio”, il Regno di Cristo. E quando il Re, Cristo (anche chiamato Michele, che significa “Chi è simile a Dio?”), rispose alla sfida di Satana scacciando dal reame celeste il Diavolo e i suoi angeli, senz’altro la schiera angelica rispose con gran gioia all’ “alta voce” che diceva: “Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi!” Essi si sono rallegrati anche dal 1919 in poi, vedendo i restanti “figli” della “Gerusalemme di sopra” ancora sulla terra separarsi completamente dalla religione babilonica. (Rivelazione 12:1-12; 18:4, 5) E ora che questi redenti si accostano infine alla “Gerusalemme celeste”, il Regno messianico, quale gioia devono provare le moltitudini di angeli leali che compongono la “Gerusalemme di sopra”! — Isaia 62:11; Rivelazione 19:7.

      “Nuovi cieli e nuova terra”

      12. (a) A quale “Gerusalemme” si fa riferimento in Isaia 65:17, 18? (b) Che relazione c’è fra la “Nuova Gerusalemme” e i “nuovi cieli”, e quale servizio compie?

      12 La “Gerusalemme di sopra”, l’organizzazione di Dio paragonata a una moglie, esulta per tutto ciò che il suo Sovrano Signore, Geova, sta compiendo. Ma esaminiamo ora Isaia 65:17-19. Questa profezia si riferisce alla creazione di qualcosa di nuovo da parte di Geova. Perciò questa “Gerusalemme” dev’essere la “Nuova Gerusalemme” che viene ora generata come “figlia di Sion”, promessa al Re e Sposo, Gesù Cristo. (Isaia 62:11) Geova dice di questa “sposa”: “Ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”. Grande è la gioia di questa “sposa” celeste nell’essere portata al completo numero di 144.000 membri, e nel vedere anche che Dio crea “una nuova terra”, una società teocratica unita fra l’umanità. — Rivelazione 21:1-5.

      13, 14. (a) Perché viene ora esteso l’invito a ‘esultare’? (b) Quale splendido quadro fa Rivelazione 21:9-27? (c) Quale ragione abbiamo di considerare la “Nuova Gerusalemme” una “causa di gioia”?

      13 Perciò, a tutti coloro che fanno parte del popolo di Dio è esteso l’invito: “Esultate e gioite per sempre di ciò che io creo”. C’è dunque ogni motivo di esultare! Infatti tra breve Geova rivendicherà il suo illustre nome distruggendo tutti gli oppositori. (Salmo 83:17, 18) Allora i “nuovi cieli” eserciteranno il pieno dominio! E quale meraviglioso quadro fa Rivelazione 21:9-27 della “città santa, Gerusalemme [“sposa” dell’Agnello Gesù], che scendeva dal cielo, da Dio, avendo la gloria di Dio”! Splendente, in senso figurato, di ogni sorta di pietra preziosa, e illuminata dalla gloria di Dio stesso, questa Nuova Gerusalemme presta mirabilmente servizio, dispensando alle “nazioni” dell’umanità l’“acqua di vita”, che esce “dal trono di Dio e dell’Agnello”. — Rivelazione 22:1, 2, 17.

      14 Logicamente, dunque, è riguardo alla “sposa, la moglie dell’Agnello”, condotta con Cristo, suo sposo, nei “nuovi cieli” governativi, che Geova dice: “Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”. (Isaia 65:18) Ma come entra la “nuova terra” in questa gioia?

      Una “nuova terra” si rallegra

      15. Come sono state poste le fondamenta di una “nuova terra”?

      15 Non solo nei cieli ma anche qui sulla terra Geova ha fornito una “causa d’esultanza”. Poiché ha posto le fondamenta di una “nuova terra”, una devota società di persone che si estenderà finché, a tempo debito, riempirà l’intero globo, alla lode di Geova. (Isaia 11:9) Fu nel 1919 che Geova fece generare alla “Gerusalemme di sopra”, la sua organizzazione paragonata a una moglie, un “paese” — una condizione di grande prosperità — nel quale introdusse i rimanenti del suo Israele spirituale sulla terra. (Isaia 66:8, 10, 22) Questo “paese” si è dimostrato un paradiso spirituale, ed è lì che gli adoratori di Geova sono stati radunati come nucleo della “nuova terra”. Per entrare in quel paradiso spirituale non c’è stato bisogno di attendere che passasse la finale tribolazione. Esso esiste già!

      16. Quale stupendo adempimento c’è stato di Isaia 62:1, 6, 7?

      16 Ora che il popolo di Geova è stato portato in questo fruttifero “paese”, la grande profezia di Isaia capitolo 62, relativa a Sion, “la Gerusalemme di sopra”, è stata adempiuta. ‘La sua giustizia esce proprio come il fulgore’, ed è riflessa su tutte le nazioni dell’umanità dal popolo di lei, che Isaia descrive con queste parole: “Sulle tue mura, o Gerusalemme, ho posto guardie. Tutto il giorno e tutta la notte, di continuo, non abbiano posa. Voi che fate menzione di Geova, non vi sia silenzio da parte vostra . . . finché egli non stabilisca solidamente, sì, finché non ponga Gerusalemme come una lode sulla terra”. La celeste organizzazione di Geova è davvero divenuta una simile “lode sulla terra” mentre i suoi Testimoni predicano in tutto il mondo. E la maggior parte di questa lode è compiuta ora dai compagni delle unte “guardie”, quella “grande folla . . . di ogni nazione” che sta davanti al trono di Dio e gli rende “sacro servizio giorno e notte”. — Isaia 62:1, 6, 7; Rivelazione 7:9, 14, 15.

      17. (a) In che modo il servizio compiuto “giorno e notte” è divenuto una caratteristica dei testimoni di Geova? (b) Quale straordinario motivo di gioia c’è stato nel 1982? (c) In quale periodo questa gioia trabocca, e perché questo è appropriato?

      17 Questo servizio compiuto “giorno e notte” dalle “guardie” e dai loro compagni, la “grande folla”, procede rapidamente! Fedeli sorveglianti viaggianti e le loro mogli, missionari, pionieri regolari e speciali e coloro che lavorano alla Betel si sono sempre interessati di svolgere questo servizio con tutta l’anima. In tempi recenti migliaia di zelanti Testimoni, giovani e vecchi, hanno fatto sacrifici per compiere, per un mese o più, il servizio di pioniere ausiliario, dedicando in media almeno due ore al giorno all’opera di casa in casa e ad altre fasi del servizio. Nel 1982 si è raggiunto un massimo senza precedenti in questa attività mondiale, e un totale complessivo di 305.778 pionieri hanno gioiosamente fatto rapporto di servizio, con il valido sostegno di oltre due milioni di altri leali testimoni del Regno. Veramente Geova ha creato “Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”, un’esultanza che ogni anno trabocca nel periodo della celebrazione della Commemorazione comandata dal Signore Gesù. — I Corinti 11:23-26.

      “Non più . . . suono di pianto”

      18. Malgrado le avversità, quale promessa si è avverata riguardo alla “grande folla”, e come?

      18 Anche se continuano a esserci avversità e persecuzioni finché è permesso a Satana di causare guai a questa terra, la “grande folla” di devoti adoratori non sente più l’“ardore” del disfavore di Geova. Avendo fatto la richiesta “d’una buona coscienza”, che è stata loro concessa, questi dedicati e battezzati proclamatori della buona notizia del Regno servono con gioia, mentre l’Agnello, Cristo Gesù, li guida alle “fonti delle acque della vita”. Nel paradiso spirituale si adempie già nei loro riguardi la promessa: “E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. — I Pietro 3:21; Rivelazione 7:16, 17.

      19. (a) Perché in “Gerusalemme” non si deve udire “grido di lamento”? (b) Cosa indica Isaia 65:21-25 in armonia col significato del nome “Gerusalemme”?

      19 Strettamente corrispondente a quest’ultima scrittura è la dichiarazione di Geova riportata in Isaia 65:19: “Gioirò di Gerusalemme ed esulterò del mio popolo e non s’udrà più in essa suono di pianto né suono di grido di lamento”. I rimanenti sulla terra che devono ancora essere risuscitati per far parte della “Nuova Gerusalemme” hanno provato questa gioia, e ora Geova riversa benedizioni simili sulla “grande folla” delle “altre pecore”. (Giovanni 10:16) Le parole riportate successivamente in Isaia 65:21-25 descrivono in modo meraviglioso le condizioni paradisiache del “popolo” di Dio che è stato radunato come nucleo della “nuova terra”! Questo è di certo un “fondamento di duplice pace”, pace che regna ora fra gli adoratori di Geova e che sarà estesa al Paradiso letterale, quando la volontà di Dio sarà fatta in tutta la terra. — Rivelazione 21:3-5; Matteo 6:10.

      20. Quali domande è appropriato farsi?

      20 Volete lodare Geova in eterno nella terra paradisiaca a motivo delle grandiose cose che compie per mezzo della “Gerusalemme di sopra”, la sua organizzazione devota come una sposa? Desiderate vedere la “Gerusalemme celeste” col suo Re, Cristo, il più grande Davide, trionfare su ogni ingiustizia? Volete vedere la sposa, la “Nuova Gerusalemme”, estendere l’influenza che riceve da Dio e da Cristo in cielo onde asciugare tutte le lacrime dell’umanità?

      21. Come possiamo mostrare di comprendere appieno tutto ciò che la Gerusalemme fedele prefigura?

      21 Se questo è il vostro desiderio, allora continuate lealmente il vostro “sacro servizio” sostenendo tutto ciò che fu prefigurato in passato dalla Gerusalemme fedele, la città del “gran Re”, il Sovrano Signore Geova. (Rivelazione 7:15) Così potrete cantare con esultanza la gioiosa melodia del tempio espressa nel Salmo 87:3: “Cose gloriose vengono pronunciate intorno a te, o città del vero Dio”.

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