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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1955 | 15 maggio
    • prontezza della Società a variare i propri punti di vista quando è necessario dev’essere una sorgente di conforto e incoraggiamento, una certezza che vi sarà continuo progresso e incremento nell’intendimento, una luce sempre più splendente man mano che ci avviciniamo al giorno perfetto col suo fulgore di mezzogiorno. Una falsa religione può contenere qualche verità, ma non si sbarazza mai delle sue numerose falsità e la verità che possiede continua ad essere contaminata. Nell’organizzazione di Geova le dottrine sono stabilite dalla Bibbia, e quando qualche errato punto di vista vi si insinua viene presto individuato e scartato.

      Si può rilevare un’analogia fra la prima e la seconda presenza di Cristo Gesù. Certamente alla sua prima venuta gli apostoli pensavano, all’inizio, ch’Egli sarebbe stato un Re totalmente terreno e che il suo sarebbe stato un regno terrestre. Fu solo dopo la Pentecoste ch’essi appresero che doveva essere un regno celeste. Prima d’allora essi non potevano discernere questa verità, e quindi ebbero una convinzione errata, come è mostrato in Atti 1:6-8 (NW): “Or quando si furono radunati, gli domandarono: ‘Signore, restaurerai il regno d’Israele in questo tempo?’ Egli disse loro: ‘Non appartiene a voi d’acquistare conoscenza dei tempi o delle epoche che il Padre ha stabiliti nella sua propria autorità; ma voi riceverete potenza quando lo spirito santo sarà venuto su di voi’”. Infatti, passò molto tempo prima che comprendessero che non erano più sotto la legge di Mosè, com’è indicato in Atti capitolo 15. Ma ciò non significava che non fossero servitori di Geova e suo canale per recare la verità al popolo. Perciò non dobbiamo inciampare se oggi avviene la stessa cosa.

      Effettivamente, questa capacità di eliminare gli errori man mano che la luce aumenta segna la differenza fra i veri adoratori di Geova e le false religioni della cristianità. Quando si può chiaramente dimostrare con la Bibbia che un’idea una volta ritenuta giusta non ha sufficiente prova scritturale e che un punto di vista diverso è sostenuto dalla maggiore testimonianza biblica, il nuovo punto di vista viene adottato e il precedente intendimento viene messo da parte. Essere troppo orgogliosi per far questo significherebbe avere un orgoglio presagio di caduta. (Prov. 16:18) L’aumentata conoscenza della Bibbia e le crescenti prove della Bibbia stessa sono la base per il mutamento dei punti di vista. Questa organizzazione investiga e studia continuamente per trovare nelle Scritture solide fondamenta per le sue dottrine, e con l’aumento della luce tali fondamenta diventano sempre più solide. Noi abbiamo orecchi per udire una verità resa chiara, e non orecchi che rifiutano di udire. Abbiamo occhi per vedere l’aumento di luce, non occhi che rifiutano di vedere. Siamo ansiosi di ricevere nuova luce e nuovo “cibo a suo tempo”.

      Geova ci provvede questo cibo, non per mezzo di singoli individui, ma per mezzo della sua organizzazione. (Prov. 3:5, 6) Egli ha operato così con questo gruppo nel passato e continua allo stesso modo, come i fatti abbondantemente confermano. La storia passata dell’organizzazione dimostra che quelli che si staccano ritenendo di essere più intelligenti della Società vengono presto inghiottiti dal mare dell’umanità. Le nuove idee da loro nutrite sono presto dimenticate. Non sono predicate dovunque in tutta la terra abitata, come Gesù disse sarebbe stata divulgata la verità. Questi lamentatori che si allontanano non adempiono le profezie che Gesù disse sarebbero state adempiute dal suo vero popolo. È questa organizzazione che gode di tale adempimento ed è mediante questa organizzazione che Geova manda sempre maggior luce e cibo spirituale che rettifica ogni precedente concetto errato, accrescendo inoltre la ricca provvista di nutrimento spirituale disponibile a quelli che si sono dedicati a lui e che sono disposti ad impegnarsi nel suo servizio annunciando la verità ad altri.

      Gesù disse: “Ciò nonostante la sapienza è rivendicata dalle opere sue”. Pertanto, è accertato e rivendicato che questa è l’organizzazione adoperata da Geova, in virtù della sua attività inerente all’opera di predicazione preannunciata da Gesù e dell’adempimento di molte altre profezie. — Matt. 11:19, NW.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1955 | 15 maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ Ezechiele 24:16, 17 dichiara: “Non far cordoglio, non piangere, non spander lacrime. Sospira in silenzio; non portar lutto per i morti”. Eppure in altre circostanze gli Israeliti portavano lutto per i morti, con l’approvazione divina. Perché dunque Geova lo vieta nel testo succitato? — T. M., Africa Equatoriale Francese.

      Perché fu un caso speciale. Per afferrarne il senso notate i versetti attinenti: “La parola [di Geova] mi fu rivolta, in questi termini: ‘Figliuol d’uomo, ecco con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; e tu non far cordoglio, non piangere, non spander lacrime. Sospira in silenzio; non portar lutto per i morti, cingiti il capo col turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, e non mangiare il pane che la gente ti manda’. La mattina parlai al popolo, e la sera mi morì la moglie; e la mattina dopo feci come mi era stato comandato. E il popolo mi disse: ‘Non ci spiegherai tu che cosa significhi quello che fai?’ E io risposi loro: ‘La parola dell’Eterno m’è stata rivolta, in questi termini: Di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io profanerò il mio santuario, l’orgoglio della vostra forza, la delizia degli occhi vostri, il desìo dell’anima vostra; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole che avete lasciati a Gerusalemme, cadranno per la spada. E voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane che la gente vi manda; avrete i vostri turbanti in capo, i vostri calzari ai piedi; non farete cordoglio e non piangerete, ma vi consumerete di languore per le vostre iniquità, e gemerete l’uno con l’altro. Ed Ezechiele sarà per voi un simbolo; tutto quello che fa lui, lo farete voi; e, quando queste cose accadranno, voi conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno’”. — Ezech. 24:15-24.

      La moglie di Ezechiele può essere stata infedele verso di lui o verso Geova, e stroncata improvvisamente con giudizio divino. Ezechiele non doveva portare il lutto o piangere per lei. Contrariamente agli Israeliti in genere, i sacerdoti in lutto scoprivano il capo; ma Ezechiele, che era di famiglia sacerdotale, ebbe l’ordine di portare il suo turbante. Togliere le scarpe e coprire le labbra indicava lutto. Chi era in lutto mangiava il ‘pane della gente’, che era il cibo inviato da altri nel presupposto che le persone in lutto fossero troppo affrante dal dolore per provvedere ai propri bisogni materiali. (Lev. 10:6; 21:1-3, 10; 2 Sam. 15:30; Mich. 3:7) Nessuno di questi segni o evidenze di lutto doveva essere manifestato da Ezechiele. Tutto ciò costituiva un simbolo per gl’Israeliti che si trovavano con lui nella cattività babilonese. Gerusalemme, e specialmente il suo santuario, era la delizia dei loro occhi; ma Geova l’avrebbe profanato permettendo che la città e il santuario fossero demoliti dai pagani babilonesi. Molti dei loro congiunti sarebbero stati uccisi in Gerusalemme; i superstiti sarebbero stati presi prigionieri. Nondimeno gl’Israeliti che erano con Ezechiele in Babilonia non dovevano portare il lutto. Gerusalemme era divenuta infedele ed il tempio contaminato, e nessun pentimento era stato manifestato malgrado anni di misericordia e di avvertimento. Perciò ora non bisognava affliggersi per questo giusto giudizio proveniente da Geova. La giusta punizione degli empi doveva essere accettata senza far cordoglio per i malfattori.

      Come a Babilonia Ezechiele, così a Gerusalemme Geremia dava l’avvertimento dell’imminente distruzione. Geremia scrive istruzioni analoghe concernenti il lutto: “Poiché così parla l’Eterno: Non entrare nella casa del lutto, non andare a far cordoglio con loro né a compiangerli, perché, dice l’Eterno, io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia benignità, la mia compassione. Grandi e piccoli morranno in questo paese; non avranno sepoltura, non si farà cordoglio per loro, nessuno si farà incisioni addosso o si raderà per loro; non si romperà per loro il pane del lutto per consolarli d’un morto, e non si offrirà loro da bere la coppa della consolazione per un padre o per una madre”. Perché non dovevano farlo? “Perché i vostri padri m’hanno abbandonato, dice l’Eterno, sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si son prostrati dinanzi a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge. E voi avete fatto anche peggio de’ vostri padri; perché, ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio, per non dare ascolto a me; perciò io vi caccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto; e quivi servirete giorno e notte ad altri dèi, perché io non vi farò grazia di sorta”. — Ger. 16:5-7, 11-13.

      I giudizi di Geova sono giusti, e vengono giustamente eseguiti. I servitori di Geova, che hanno il suo spirito e amano la sua giustizia e odiano l’iniquità, non fanno lutto per la distruzione dei malfattori per mano dei giustizieri di Geova. La distruzione degli empi rivendica il nome di Geova, nome che essi hanno odiato, bestemmiato e vituperato, e per tale rivendicazione i devoti testimoni di Geova si rallegrano anziché far cordoglio. Per quarant’anni Geremia avvertì Gerusalemme, ma essa non si pentì. Gli avvertimenti di Ezechiele non diedero luogo a pentimento. Oggi i testimoni di Geova divulgano un avvertimento concernente la distruzione dello “schiavo malvagio”, della religione ipocrita e di tutti

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