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  • Drusilla
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • quattordici anni. Esasperata dalla crudeltà di lui e infastidita dall’invidia della sorella Berenice, meno attraente, Drusilla si lasciò facilmente indurre a divorziare da Aziz, contrariamente alla legge ebraica, e verso il 54 E.V. sposò il governatore Felice. Forse era presente quando Paolo, prigioniero, “parlava della giustizia e della padronanza di sé e del giudizio avvenire”, argomenti molto inquietanti per il governatore Felice. Due anni dopo Felice, quando trasferì il potere a Festo, lasciò Paolo in catene per “guadagnare il favore dei Giudei”, o, come ritengono alcuni, per far piacere alla giovane moglie “che era Giudea”. (Atti 24:24-27) Il figlio di Drusilla e Felice, pure chiamato Agrippa, si dice rimanesse ucciso nella grande eruzione del Vesuvio del 79 E.V.

  • Duca
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    • Duca

      [ebr. nasìkh].

      Uomo che ha ricevuto una nomina o investitura come principe o capo. — Gios. 13:21; Sal. 83:11; Ezec. 32:30; Mic. 5:5.

  • Dura
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    • Dura

      Pianura dove Nabucodonosor eresse una statua d’oro. — Dan. 3:1.

      Anche se è stata avanzata l’ipotesi che Dura fosse distante ben 434 km da Babilonia, la Bibbia dice che si trovava “nel distretto giurisdizionale di Babilonia”, e quindi relativamente vicino a quella città. Per questa ragione oggi quasi tutti i geografi accettano Tulul Dura, meno di 10 km a SE di Babilonia, come la più probabile delle località proposte. Vi è stato scoperto un rialzo di mattoni di 14 m per lato e alcuni suppongono potesse essere il piedistallo della statua di Nabucodonosor. Comunque il termine accadico duru, che significa “circonferenza”, “muro” o “luogo cinto da mura”, ricorre spesso in nomi di località mesopotamiche, per cui finora è stato impossibile identificarla con sicurezza.

  • Ebal
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    • Ebal

      (Èbal) [forse, spoglio].

      Monte della Samaria, ora chiamato Gebel Eslamiyeh o in ebraico moderno Har ʽEval. Il monte Ebal ha di fronte il monte Gherizim, da cui è separato dalla valle di Sichem, bella valletta in cui si trova la città di Nablus, non lontano dall’antica Sichem. Il possibile significato del nome ben si adatta alle caratteristiche della montagna, che solo nella parte più bassa è coperta di vegetazione, di viti e olivi, mentre i pendii più alti sono spogli e sassosi. Come gli altri monti della Samaria, l’Ebal è formato internamente di calcare compatto che in superficie diventa friabile. Si trova a NE del monte Gherizim e raggiunge alla vetta un’altitudine di 940 m sul livello del Mediterraneo. Le cime dell’Ebal e del Gherizim distano fra loro circa due chilometri e mezzo, ed entrambi i monti si trovano a O del Giordano. — Deut. 11:29, 30.

      Dopo la vittoria riportata da Israele presso Ai, Giosuè in ottemperanza alle istruzioni di Mosè costruì un altare a Geova sul monte Ebal. Su pietre (forse, ma non necessariamente, quelle dell’altare stesso) scrisse “una copia della legge di Mosè che egli aveva scritta dinanzi ai figli d’Israele”. Poi, davanti alla congregazione d’Israele (inclusi i residenti forestieri) radunata come aveva ordinato Mosè, Giosuè “lesse ad alta voce tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo tutto ciò che è scritto nel libro della legge”. Metà della congregazione si trovava di fronte al monte Ebal e l’altra metà di fronte al monte Gherizim, mentre i leviti con l’arca del patto stavano nel mezzo. (Gios. 8:30-35) La posizione del monte Ebal rispetto al monte Gherizim fornì un’ottima acustica per l’occasione. Si noti inoltre che queste cose avvennero quasi al centro del paese della promessa e nei pressi del luogo dove Geova aveva promesso il paese ad Abramo (Abraamo) antenato di Israele. — Gen. 12:6, 7.

  • Ebano
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    • Ebano

      [ebr. hovnìm].

      Il nome ebraico di questo legno deriva da una radice che significa “essere duro”, e pare si riferisca al legno del Diospyros ebenum o di alberi del genere. Quest’albero cresce molto alto, ha foglie semplici e fiori a campanula. La parte esterna del tronco è tenera e bianca, mentre quella più interna o durame, che raggiunge un diametro massimo di circa 60 cm, è molto dura, di grana fine, resistente e di color nero o marrone scuro, molto lucente. Queste caratteristiche ne fanno un legno molto pregiato per mobili raffinati, oggetti ornamentali e lavori d’intarsio in avorio. I pagani lo usavano anche per fare idoli che adoravano.

      L’ebano è menzionato una sola volta nella Bibbia in Ezechiele 27:15, dov’è presentato come oggetto di scambi commerciali. Si pensa che l’ebano e l’avorio ivi menzionati provenissero dall’India o da Ceylon, forse attraverso il Mar Arabico e risalendo il Mar Rosso e poi via terra, oppure dalla Nubia nell’Africa NE. Era molto pregiato nell’antico Egitto, e manufatti di ebano sono stati rinvenuti in tombe egiziane.

  • Ebbrezza
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    • Ebbrezza

      Vedi UBRIACHEZZA

  • Ebed-Melec
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    • Ebed-Melec

      (Ebed-Mèlec) [servitore del re].

      Eunuco etiope casa del re Sedechia, il quale, con la sua condotta, dimostrò di essere pienamente d’accordo con l’opera del profeta di Geova Geremia. Quando i principi di Giuda accusarono falsamente Geremia di sedizione, Sedechia consegnò il profeta nelle loro mani. I principi presero allora Geremia e lo gettarono nella melmosa cisterna di Malchia nel Cortile della Guardia, perché vi morisse di fame. (Ger. 38:4-6) Mostrando coraggio, nonostante il pericolo che correva a motivo del prevalente odio implacabile per Geremia e il suo messaggio, Ebed-Melec parlò pubblicamente al re seduto alla porta di Beniamino e gli rivolse un appello a favore di Geremia. Sedechia accolse la richiesta. Allora Ebed-Melec, per comando del re, si recò con trenta uomini alla cisterna e vi calò delle funi insieme a stracci e pezzi di panno logoro che Geremia poté mettere sotto le ascelle per essere tirato fuori dalla cisterna. (Ger. 38:7-13) Probabilmente fu Sedechia a ordinare a Ebed-Melec di portare con sé trenta uomini, non perché ce ne volessero tanti per tirar fuori Geremia dalla cisterna, ma per riuscire a liberarlo nonostante qualsiasi possibile interferenza da parte dei principi o dei sacerdoti. Per questa buona azione verso il profeta di Dio, Ebed-Melec ebbe da Geova, profeta Geremia, l’assicurazione che non sarebbe perito durante l’assedio posto dai babilonesi ma avrebbe trovato scampo. — Ger. 39:15-18; vedi EUNUCO

  • Eber
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    • Eber

      (Èber).

      Oltre a essere il nome proprio di cinque uomini diversi menzionati nella Bibbia, “Eber” ricorre in Numeri 24:24 per indicare il popolo ebraico o anche in riferimento a una regione. La Settanta greca, la Pescitta siriaca e la Vulgata latina, in questo versetto per “Eber” hanno “gli Ebrei”. Tuttavia in questo caso “Eber” può significare “il paese (o il popolo) dall’altra parte”, e quindi riferirsi al paese o alla popolazione d’oltre Eufrate (in aggiunta all’Assiria menzionata nello

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