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Le cause della crescente tensione mondialeSvegliatevi! 1981 | 8 novembre
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di uno specialista in materia di proliferazione nucleare, Joseph Nye, di Harvard. Un rimedio a questa instabilità potrebbe essere un’accresciuta cooperazione fra le superpotenze, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Una simile cooperazione è probabile? In un mondo a corto di risorse, molti pensano di no.
Ora gli Stati Uniti importano oltre il 40 per cento del loro fabbisogno di petrolio. Molti alleati americani devono importarne percentuali anche maggiori: il 90 per cento nel caso della Francia e il 97 per cento nel caso della Repubblica Federale di Germania. Queste nazioni hanno fatto capire d’essere disposte a correre il rischio della guerra pur di difendere le proprie scorte di petrolio. Il risultato? Le zone produttrici di petrolio del globo, come ad esempio il Golfo Persico, stanno assistendo a un’intensa rivalità militare fra le superpotenze: una situazione molto pericolosa.
Commentando il pericolo che la terza guerra mondiale scoppi in Medio Oriente, Richard Falk osserva che “in passato le guerre sono sempre scoppiate quando una grande potenza cercava di compensare il declino economico e politico con il ricorso a decisivi mezzi militari”. — The Bulletin of the Atomic Scientist, aprile 1979.
In altre parole, il tentativo di risolvere i problemi economici con il potenziamento militare porta alla guerra. Un esempio recente è quello della “soluzione” giapponese contro gli embarghi americani imposti sulle vitali scorte di petrolio nel 1941. “La costernazione suscitata dall’embargo spinse il comando navale giapponese . . . a cospirare con gli estremisti dell’esercito”. (Encyclopædia Britannica) Il risultato? Pearl Harbor.
Può il mondo permettersi un’altra Pearl Harbor?
Il petrolio non è l’unica cosa di cui gli Stati Uniti sono a corto. “Più di metà dei 23 materiali strategici consumati dall’industria americana sono importati”, dice U.S. News & World Report, che aggiunge: “Quel ch’è peggio, la maggioranza di questi minerali provengono da paesi politicamente instabili dell’Africa sub-sahariana”. Gli U.S.A. devono importare l’89 per cento del platino (usato nella raffinazione del petrolio greggio), il 90 per cento del cromo (usato per la corazza dei carri armati) e il 98 per cento del manganese (usato per fare leghe molto resistenti). Ciascun bene vitale che scarseggi rappresenta un conflitto potenziale, se le scorte fossero minacciate.
Le penurie non sono una sorpresa per alcuni
Prima della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti producevano più petrolio che tutti gli altri paesi del mondo messi insieme. A quell’epoca si parlava comunemente della sconfinata ricchezza mineraria dell’America. Pochi prevedevano che nel giro di pochi decenni l’America non sarebbe più stata in grado di soddisfare il suo fabbisogno della maggioranza dei materiali strategici. Attenti studiosi della Bibbia, però, prevedevano guai.
Nel libro “Sia fatta la tua volontà in terra”,a l’Unione Sovietica era identificata con il “re del nord”, menzionato nell’11º capitolo di Daniele. “Il re del sud”, pure menzionato in quel capitolo, era identificato con il cosiddetto mondo libero, alla testa del quale c’erano Stati Uniti e Gran Bretagna. Questo capitolo della profezia biblica descrive una competizione fra questi due simbolici re, con le seguenti parole:
“E nel tempo della fine il re del sud s’impegnerà con [il re del nord] in uno scontro, e contro di lui il re del nord si riverserà con carri e con cavalieri e con molte navi . . . [il re del nord] effettivamente dominerà sui tesori nascosti dell’oro e dell’argento e su tutte le cose desiderabili d’Egitto”. — Dan. 11:40, 43.
Cosa significava questo? Il libro “Sia fatta la tua volontà in terra”, già 23 anni fa, faceva questa interessantissima previsione basata sulla Bibbia:
“Fino a che punto arriverà il re del nord quando giungerà al suo ‘tempo della fine’ solo il futuro lo dirà. Ma è predetto che egli acquisterà dominio sui tesori d’oro, d’argento e di ogni cosa preziosa di questo mondo commerciale e materialistico, compreso il petrolio”. — Pagina 301.
Oggi l’Unione Sovietica è una delle pochissime nazioni industrializzate che non ha bisogno di importare petrolio. L’Unione Sovietica controlla anche vasti giacimenti di quei medesimi minerali strategici di cui il “re del sud” ha un disperato bisogno. Non è strano che in anni recenti la politica mondiale sia stata caratterizzata da uno “scontro” fra le superpotenze!
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Si può sfuggire alla distruzione mondialeSvegliatevi! 1981 | 8 novembre
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Si può sfuggire alla distruzione mondiale
Questo “scontro” nazionalistico porterà alla terza guerra mondiale? La possibilità c’è. La situazione politica del mondo appare disperata da un punto di vista umano. Ma bisogna prendere in considerazione un altro punto di vista.
Oltre a predire correttamente l’attuale tesa situazione mondiale, la Parola di Dio ne predisse anche il risultato. Senza specificare se l’attuale corsa agli armamenti farà scoppiare o no la terza guerra mondiale, essa fa questa dichiarazione riguardo ai nostri tempi:
“Ma le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua, e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la ricompensa ai tuoi schiavi i profeti, e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Riv. 11:18.
L’avidità economica e l’inquinamento stanno già ‘rovinando la terra’, e Dio ha tutte le ragioni per porre fine a coloro che ne sono responsabili, anche senza l’ulteriore rovina che sarebbe causata da una terza guerra mondiale. Tuttavia, alla luce di questa profezia, anche se scoppiasse una guerra mondiale, Dio non permetterebbe mai che rovinasse completamente questo bel pianeta, che creò perché fosse la dimora dell’umanità, non il suo cimitero. — Isa. 45:18.
La Bibbia dà anche un nome alla battaglia simbolica con cui l’Iddio Onnipotente porrà fine, una volta per sempre, al nazionalismo, al militarismo e alle guerre del nostro tempo. Il luogo simbolico in cui verrà combattuta è chiamato “Armaghedon” nella versione della Bibbia della CEI. — Apoc. 16:14, 16.
“Armaghedon?” Forse chiedete: “Ma Armaghedon e terza guerra mondiale non sono la stessa cosa?” La risposta è no!
Gli eruditi in campo giornalistico tolgono il termine “Armaghedon” dal suo contesto biblico per usarlo in riferimento alla terza guerra mondiale e alla distruzione nucleare, ma la Bibbia indica che questo termine ha un significato del tutto diverso. Nel 19º capitolo di Rivelazione o Apocalisse la Bibbia descrive questa battaglia non come un combattimento fra nazioni terrene, ma come un combattimento fra tutte quelle nazioni e gli eserciti celesti al comando della “Parola di Dio”, Gesù Cristo. — Riv. 19:11-21.
Armaghedon non è la conseguenza della guerra nucleare. È la soluzione al problema della guerra nucleare, la soluzione imposta da Dio, il solo che è abbastanza potente da far valere la sua volontà su questo violento sistema di cose armato fino ai denti. Armaghedon non finirà con crateri fumanti di detriti radioattivi. Invece, il risultato sarà una “nuova terra”, da cui ogni forma di malvagità, inclusa la corsa agli armamenti, sarà stata eliminata. Considerate questa incoraggiante promessa:
“E vidi un nuovo cielo e una nuova terra . . . Allora udii un’alta voce dal trono dire: ‘Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro”. — Riv. 21:1, 3.
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