-
PattoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
21:25-27; Matt. 1:6-16; Luca 3:23-31) Questo patto non includeva un sacerdozio; il sacerdozio levitico prestava servizio congiuntamente ai re della discendenza di Davide; sotto la Legge sacerdozio e regno erano nettamente separati. Dato che Geova riconosce questo regno e opererà per sempre per mezzo di esso, il patto durerà in eterno. — Isa. 9:7; II Piet. 1:11.
IL PATTO CON CRISTO, SACERDOTE SECONDO LA MANIERA DI MELCHISEDEC
Questo patto è formulato nel Salmo 110:4, e lo scrittore del libro biblico di Ebrei lo applica a Cristo in Ebrei 7:1-3, 15-17. È un patto che Geova Dio ha fatto con Gesù Cristo soltanto. Mediante il giuramento di Geova, Gesù Cristo, il celeste Figlio di Dio, sarebbe stato sacerdote secondo la maniera di Melchisedec. Melchisedec era re e sacerdote di Dio sulla terra. Gesù Cristo doveva essere sia Re che Sommo Sacerdote non sulla terra, ma in cielo. Doveva ricevere tale incarico permanente dopo l’ascensione al cielo. (Ebr. 6:20; 7:26, 28; 8:1) Il patto sarà sempre in vigore, perché Gesù, sotto la direttiva di Geova, sarà Re e Sommo Sacerdote per sempre. — Ebr. 7:3.
IL NUOVO PATTO
Geova Dio predisse il nuovo patto per mezzo del profeta Geremia nel VII secolo a.E.V., dichiarando che non sarebbe stato come il patto della Legge, che Israele infranse. (Ger. 31:31-34) La sera prima di morire, 14 nisan 33 E.V., nell’istituire la celebrazione del pasto serale del Signore, Gesù Cristo annunciò il nuovo patto, che sarebbe stato convalidato dal suo sacrificio. (Luca 22:20) Il cinquantesimo giorno dopo la sua risurrezione e dieci giorni dopo essere asceso al Padre suo, egli versò lo spirito santo, che aveva ricevuto da Geova, sui discepoli radunati in una stanza superiore a Gerusalemme. — Atti 2:1-4, 17, 33; II Cor. 3:6, 8, 9; Ebr. 2:3, 4.
I contraenti del nuovo patto sono da una parte Geova e dall’altra l’“Israele di Dio”, i generati dallo spirito in unità con Cristo, che formano il suo corpo o congregazione. (Ebr. 8:10; 12:22-24; Gal. 6:15, 16; 3:26-28; Rom. 2:28, 29) Il nuovo patto è entrato in vigore mediante il sangue sparso (il sacrificio della vita umana) di Gesù Cristo. (Matt. 26:28) Quando uno viene scelto da Dio per la chiamata celeste o spirituale (Ebr. 3:1) Dio lo introduce nel Suo nuovo patto basato sul sacrificio di Cristo. (Sal. 50:5; Ebr. 9:14, 15, 26) Gesù Cristo è il Mediatore del nuovo patto (Ebr. 8:6; 9:15) ed è il principale Seme di Abraamo. (Gal. 3:16) Essendo Mediatore del nuovo patto, Gesù aiuta quelli che ne fanno parte a diventare il vero seme di Abraamo (Ebr. 2:16; Gal. 3:29) mediante il perdono dei loro peccati. Geova li dichiara giusti. — Rom. 5:1, 2; 8:33; Ebr. 10:16, 17.
Questi fratelli di Cristo unti, generati dallo spirito, diventano un “regal sacerdozio”, sottosacerdoti del Sommo Sacerdote. (I Piet. 2:9; Riv. 5:9, 10; 20:6) Svolgono un’opera sacerdotale, un “servizio pubblico” (Filip. 2:17), e sono chiamati “ministri d’un nuovo patto”. (II Cor. 3:6) Questi chiamati devono seguire esattamente, fedelmente le orme di Cristo, finché depongano la loro vita nella morte; allora Geova farà di loro un regno di sacerdoti, rendendoli partecipi della natura divina, e li premierà concedendo loro immortalità e incorruzione quali coeredi di Cristo nei cieli. (I Piet. 2:21; Rom. 6:3, 4; I Cor. 15:53; I Piet. 1:4; II Piet. 1:4) Scopo del patto è produrre un popolo per il nome di Geova, facente parte del “seme” di Abraamo. (Atti 15:14) Questi diventano la “sposa” di Cristo, e con loro Cristo fa un patto per il Regno, onde regnino con lui. (Giov. 3:29; II Cor. 11:2; Riv. 21:9; Luca 22:29; Riv. 1:4-6; 5:9, 10; 20:6) Lo scopo del nuovo patto richiede che rimanga in vigore finché ognuno dell’“Israele di Dio” sia risuscitato all’immortalità nei cieli.
IL ‘PATTO PER UN REGNO’ FRA GESÙ E I SUOI SEGUACI
La sera del 14 nisan del 33 E.V., dopo aver celebrato il pasto serale del Signore, Gesù fece questo patto con gli apostoli fedeli. Agli undici apostoli fedeli promise che si sarebbero seduti su troni. (Luca 22:28-30; confronta II Timoteo 2:12). In seguito mostrò che questa promessa includeva tutti i ‘vincitori’ generati dallo spirito. (Riv. 3:21; vedi anche Rivelazione 1:4-6; 5:9, 10; 20:6). Il giorno di Pentecoste inaugurò questo patto con loro ungendo con spirito santo i discepoli radunati in quella stanza superiore a Gerusalemme. (Atti 2:1-4, 33) Coloro che avrebbero perseverato con lui nonostante le prove, morendo di una morte simile alla sua (Filip. 3:10; Col. 1:24), avrebbero regnato con lui. Il patto fra Gesù Cristo e questi re associati rimarrà in vigore per sempre. — Riv. 22:5.
ALTRI PATTI
(1) Giosuè e i capitribù di Israele fecero un patto con gli abitanti della città di Gabaon, impegnandosi a lasciarli in vita e, benché fossero cananei maledetti che gli israeliti dovevano sterminare, un patto era considerato così vincolante che ai gabaoniti fu risparmiata la vita, e la maledizione si adempì assoggettandoli al duro lavoro di raccogliere legna e attingere acqua per l’assemblea di Israele. (Gios. 9:15, 16, 23-27) (2) Giosuè, poco prima di morire, fece un patto con Israele per servire Geova. (Gios. 24:25, 26) (3) Gli anziani di Galaad fecero un patto con Iefte a Mizpa impegnandosi a costituirlo capo degli abitanti di Galaad se Geova gli dava la vittoria sugli ammoniti. (Giud. 11:8-11) (4) Patto fra Gionatan e Davide. (I Sam. 18:3; 23:18) (5) Fra il sacerdote Ieoiada e i capi della guardia caria e i corrieri. (II Re 11:4; II Cron. 23:1-3) (6) Patto di Israele con Geova per allontanare le mogli straniere. (Esd. 10:3) (7) Di Geova per dare il suo servitore come patto del (per il) popolo. (Isa. 42:6; 49:8) (8) Di Davide con tutti gli anziani di Israele, a Ebron. (I Cron. 11:3) (9) Un patto del popolo, durante il regno di Asa, per ricercare Geova con tutto il cuore e con tutta l’anima. (II Cron. 15:12) (10) Di Giosia con Geova per osservare i comandamenti di Geova, secondo la Legge. (II Cron. 34:31) (11) Geova disse agli “arroganti” che governavano Gerusalemme che sbagliavano pensando di essere al sicuro avendo concluso un “patto con la Morte”. — Isa. 28:14, 15, 18.
-
-
PavoneAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Pavone
[ebr. tukkiyìm (pl.)].
Grosso uccello della famiglia dei Fasianidi, grande circa come un tacchino. Il maschio è particolarmente noto per la magnifica coda di penne iridescenti verdi e dorate, con grandi “occhi” blu. La coda si apre a ventaglio formando una splendida ruota che tocca terra da entrambi i lati. Il pavone scuote le penne della coda producendo un fruscio e facendo brillare i loro colori iridescenti. Anche il collo e il petto sono di un bel blu-verde metallico. Fin dall’antichità è stato molto apprezzato per la sua maestosa bellezza.
All’epoca del re Salomone la sua flotta di navi di Tarsis ogni tre anni portava un carico di “oro e argento, avorio, e scimmie e pavoni”. (I Re 10:22) Anche se alcune navi di Salomone facevano rotta per Ofir (evidentemente nella zona del Mar Rosso; I Re 9:26-28), in II Cronache 9:21 si parla di navi che “andavano a Tarsis” (probabilmente in Spagna) per trasportare le merci suddette, fra cui pavoni.
-