-
La festa nuziale del Re nel proposito di DioLa Torre di Guardia 1975 | 15 giugno
-
-
29. Come reagirono gli invitati alla seconda chiamata del re, e quale racconto mostra quanto fu veritiera a questo riguardo l’illustrazione di Gesù?
29 Come reagì la massa della nazione quando il Re celeste rammentò per la seconda volta l’invito rivolto per la “festa nuziale” ora pronta? Con un insulto al Re e con disprezzo verso il Figlio suo in procinto di sposarsi, mostrando più preoccupazione personale per i propri interessi materialistici che per onorare il Re con la loro presenza alla festa nuziale per il Figlio Suo! Ricorsero addirittura all’assassinio dei suoi ubbidienti “schiavi”, i predicatori cristiani della buona notizia del messianico regno di Dio. Non si deve far altro che leggere il libro di Atti degli Apostoli, capitoli da tre a nove, per avere il racconto storico di quanto fosse veritiera a questo riguardo l’illustrazione profetica di Gesù.
30, 31. (a) Quando giunse al termine la seconda comunicazione? (b) Nell’illustrazione, che cosa fece il re, dopo il rifiuto della sua seconda comunicazione?
30 Non altrimenti, quindi, quella seconda comunicazione agli invitati giunse al termine, dovette giungere al termine, conforme alla profezia. Ciò avvenne nell’anno 36 E.V., tre anni e mezzo dopo il martirio di Gesù Cristo a Gerusalemme. In che modo? L’illustrazione di Gesù lo prefigurò. Additando la punizione che sarebbe venuta sulla nazione degli “invitati” per avere slealmente respinto l’invito del loro Re celeste, Gesù disse:
31 “Ma il re si adirò, e mandati i suoi eserciti distrusse quegli assassini e bruciò la loro città. Quindi disse ai suoi schiavi: ‘La festa nuziale in realtà è pronta, ma gli invitati non ne erano degni. Andate perciò alle strade che conducono fuori della città, e invitate alla festa nuziale chiunque troviate’. E quegli schiavi andarono nelle strade e radunarono tutti quelli che trovarono, sia malvagi che buoni; e la stanza delle cerimonie nuziali era piena di persone che giacevano a tavola”. — Matt. 22:7-10.
32. L’ordine delle parole nell’illustrazione di Gesù significa forse che il re rimandò ulteriormente le disposizioni della festa nuziale fin dopo che aveva fatto distruggere la città degli “invitati”?
32 Dall’ordine delle suddette parole di Gesù nella descrizione dei particolari dell’illustrazione, non dobbiamo capire che il re, prima di prestare qualsiasi ulteriore attenzione alla festa nuziale, ordinasse ai suoi eserciti in servizio attivo di andare contro la città dove abitavano gli “invitati” privi di apprezzamento per ‘distruggere quegli assassini e bruciare la loro città.’ Altrimenti, significherebbe che il Re celeste, Geova Dio, non mandò i suoi schiavi a radunare indiscriminatamente le persone per la festa nuziale che quando l’anno 70 della nostra Èra Volgare era già inoltrato, poiché fu nell’estate di quell’anno che Gerusalemme fu rasa al suolo dai Romani al comando del generale Tito, figlio dell’imperatore Vespasiano. Quindi, in realtà, quegli “assassini” furono uccisi. Come narrò Giuseppe Flavio, 1.100.000 Giudei perirono nell’assedio e nella distruzione di Gerusalemme e 97.000 furono portati via prigionieri per essere venduti come schiavi. — Luca 21:20-24; 19:41-44.
-
-
Il radunamento dei sostituti per la festaLa Torre di Guardia 1975 | 15 giugno
-
-
Il radunamento dei sostituti per la festa
1. (a) Come mostrarono gli “invitati” alla festa nuziale che “non ne erano degni”? (b) Che cosa avrebbe significato per loro abbandonare i propri egoistici interessi materialistici?
PERCHÉ nell’anno 70 E.V. furono uccisi gli anticristiani “assassini” alla distruzione della loro città santa, Gerusalemme, e perché fu infranta la loro nazione giudaica? Perché, come disse il re nell’illustrazione di Gesù, gli invitati alla festa nuziale “non ne erano degni”. (Matt. 22:8) I Giudei ne avevano dato prova col loro offensivo, irrispettoso, sleale, spesso violento rifiuto di accettare l’invito del Re celeste dopo che Egli ne aveva dato la seconda comunicazione. Che cosa avrebbe significato per loro abbandonare le proprie egoistiche preoccupazioni materialistiche e venire alla spirituale “festa nuziale”? Avrebbe significato pentirsi non solo di non aver osservato il patto della Legge mosaica, ma anche di aver respinto con violenza il Messia di Dio, e poi battezzarsi in acqua come discepoli di Gesù loro Messia. Ma essi erano troppo orgogliosi, si ritenevano troppo giusti, erano troppo occupati nell’attuazione dei propri piani, e così non vollero soddisfare tali requisiti. Ciò avvenne della nazione d’Israele in genere.
2. (a) Perché alla festa nuziale non tutti i posti rimasero vacanti alla fine della seconda comunicazione? (b) Quanti posti il Re intendeva occupare con persone ‘degne’?
2 Significa questo che alla “festa nuziale” tutti i posti restassero quindi vacanti? No, non tutti! Il racconto biblico mostra che alcuni Giudei “invitati” accettarono dopo la prima comunicazione, e ancora altri Giudei e circoncisi convertiti al giudaismo dopo che la seconda comunicazione era iniziata il giorno di Pentecoste dell’anno 33 E.V. Ma questi erano realmente pochi in paragone con i molti posti disponibili nella stanza della festa nuziale. Quanti posti il Re pensava di far occupare? Poiché quelli che occuparono degnamente i posti mettendosi a giacere alla “tavola” raffigurarono coloro che divengono coeredi del Figlio del Re nel “regno dei cieli”, il celeste Re Geova contava di far occupare 144.000 posti per riempire la “stanza delle cerimonie nuziali” con persone “degne”. Ciò che Gesù Cristo ci mostra nell’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione, lo prova. (Riv. 7:4-8; 14:1-3; 20:4-6) Questo numero significa molti posti alla cena nuziale.
3, 4. (a) Secondo l’illustrazione di Gesù, a chi era stata data l’opportunità di occupare esclusivamente i 144.000 posti? (b) Erano numericamente in grado di occupare tutti quei posti?
3 Secondo l’illustrazione di Gesù, Geova il Re diede all’intera nazione d’Israele, che era nel patto della Legge, la piena opportunità di provvedere un sufficiente numero di persone degne per occupare tutti quei 144.000 posti. Essi erano il naturale “seme” carnale di Abraamo con cui Dio aveva fatto il suo patto di benedire per mezzo di tale “seme” tutte le famiglie della terra. (Gen. 12:3; 22:17, 18) Il patto della Legge in cui Dio li aveva portati per mezzo di Mosè offrì loro la prospettiva di divenire il “regno di sacerdoti” che Dio si era proposto di stabilire sotto il Messia, il Mediatore più grande di Mosè. Essi erano esclusivamente gli “invitati” alla spirituale festa nuziale.
-
-
Una giovane cristiana mantiene la neutralitàLa Torre di Guardia 1975 | 15 giugno
-
-
Una giovane cristiana mantiene la neutralità
I giovani cristiani possono dare un’eccellente testimonianza a scuola mantenendo la neutralità. Una studentessa quindicenne ebbe la seguente esperienza: In occasione di una celebrazione nazionale per la pace dovevano esserci due minuti di silenzio in classe, dopo di che tutti gli alunni dovevano alzarsi in piedi e cantare un inno patriottico. La giovane sorella parlò in anticipo all’insegnante e spiegò che non poteva partecipare. L’insegnante le disse che poteva essere esonerata, ma volle che dopo spiegasse alla classe la sua veduta. Ella si fece coraggio e la spiegò, menzionando che si trattava di una questione di principio e che non intendeva essere una provocazione. Al termine diede a tutti i suoi compagni di classe un volantino. Una settimana dopo li avvicinò nel cortile della scuola, chiedendo loro se desideravano accettare l’offerta di uno studio biblico. Come risultato, sette di loro andarono a casa sua per fare una conversazione biblica, e due accettarono lo studio biblico per sei mesi nel libro Verità. Questa giovane sorella è una ragazza molto modesta, ma confidando in Geova, fu in grado di dare questa testimonianza e fu riccamente benedetta.
-