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  • Guardatevi dall’avidità
    La Torre di Guardia 1962 | 1° settembre
    • l’inclinazione e la tentazione s’incontreranno e noi ci troveremo nei guai.

      Infatti, vi era un professionista, amante del denaro, che si dava a pratiche “astute” ad ogni opportunità. Era veramente furbo, ma un giorno il suo egoismo, la sua avidità, gli fece fare un brutto passo falso, e per questo fu scomunicato dalla congregazione cristiana alla quale era associato. Poi, vi era un cortese, apparentemente maturo ministro la cui debolezza era l’impurità. Egli si tradì a causa del tipo di fotografie che aveva in casa sua. Un giorno anch’egli fu scomunicato per ripetuti atti di adulterio.

      Perciò controlliamo l’inizio delle cose, le piccole cose, e prendiamo a cuore l’avvertimento di Gesù: “Se la tua mano ti fa intoppare, mozzala; meglio è per te entrar monco nella vita, che aver due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile”. — Mar. 9:43, VR.

      Il nostro Padre celeste ha provveduto moltissimi mezzi per aiutarci nella lotta contro l’avidità che è nelle nostre membra. Lo studio privato della sua Parola è di grande aiuto e anche la preghiera per chiedere il suo spirito santo. Valetevi dell’assistenza che vi offre l’organizzazione visibile di Dio, assistendo regolarmente alle adunanze di congregazione e prendendo parte ad esse. Coltivate il timore di Geova, poiché esso vi aiuterà a odiare il male. Acquistando conoscenza e agendo in armonia ad essa, rafforzerete la vostra fede. Una salda fede vi aiuterà a vincere l’amore del denaro, poiché vi indurrà a riporre fiducia in Geova Dio anziché nelle ricchezze incerte. — Prov. 8:13; 1 Tim. 6:17-19.

      Abbiamo tutti particolarmente bisogno di coltivare il frutto dello spirito, la padronanza di sé. State svegli, siate desti alle opportunità di esercitare padronanza di voi stessi nelle piccole cose, nel parlare, nel mangiare e nel bere, e vi accorgerete che diverrà più facile esercitare padronanza di sé negli aspetti più difficili della condotta umana. Questo è ciò che fece l’apostolo Paolo: “Tratto duramente il mio corpo e lo tengo sottomesso”. — 1 Cor. 9:27, Na.

      Vi sono altri mezzi che ci aiutano, ma in particolar modo due di essi meritano speciale attenzione: la speranza e l’amore. Mantenendo viva la vostra speranza nel trionfo della giustizia e nelle benedizioni del nuovo mondo di Dio, sarete in grado di valutare dovutamente le cose di questo mondo che sembrano tanto desiderabili all’egoistica natura della persona. (1 Giov. 2:15-17) E soprattutto, l’amore che nutriamo verso Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza, e l’amore che nutriamo per il prossimo come per noi stessi, ci aiuterà ad esercitare la padronanza di noi stessi, necessaria per vincere ogni tendenza all’avidità. — Mar. 12:30, 31.

      Perciò siate saggi. Guardatevi dall’avidità se volete vivere.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1962 | 1° settembre
    • Domande dai lettori

      ● In Habacuc 3:3 (VR) si legge: “Iddio viene da Teman, e il santo viene dal monte di Paran”. Questa scrittura è stata usata come argomento per indicare il luogo da cui venne Dio. È questo il corretto intendimento di tale scrittura? — J. F., Stati Uniti.

      No, non è il corretto intendimento. Non è indicato che Geova viene da Teman nel senso che avesse origine da quel luogo o che questo fosse il luogo della sua dimora. Geova Dio è senza origine, in terra o in cielo. Egli esiste “da tempo indefinito a tempo indefinito”. Tuttavia la sua dimora è nei cieli: “Il cielo è il mio trono”. — Sal. 90:2; Isa. 66:1, VR.

      In questo caso la profezia predice la venuta di Dio con furia distruttiva nella battaglia di

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