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  • “Chi è realmente il fedele economo, il discreto?”
    La Torre di Guardia 1982 | 1° aprile
    • “Chi è realmente il fedele economo, il discreto?”

      “Chi è realmente il fedele economo, il discreto, che il suo signore costituirà sul suo corpo di servitori?” — Luca 12:42.

      1. A quando risale la domanda che dobbiamo esaminare e cosa perde chi non trova la risposta?

      LA DOMANDA in questione risale a oltre 1.900 anni fa. Oggi molte centinaia di migliaia di persone sono convinte di aver trovato la risposta. Chi non la trova non può ricevere benefìci che influirebbero sul suo futuro eterno. La domanda è questa: “Chi è realmente il fedele economo, il discreto, che il suo signore costituirà sul suo corpo di servitori per dar loro a suo tempo la loro misura di provvista di cibo?” — Luca 12:42.

      2. (a) Quando fu suscitata per la prima volta la domanda, e da chi? (b) A chi dovrebbe interessare questa domanda e perché?

      2 La domanda fu suscitata per la prima volta in Medio Oriente, in Israele. Era l’anno 32 dell’èra volgare, nel periodo compreso fra la celebrazione autunnale israelita dei tabernacoli e la festa della dedicazione del loro tempio ricostruito a Gerusalemme, festa che si teneva al principio dell’inverno. L’uomo che pose la domanda è divenuto un personaggio di cui si discute in tutto il mondo, Gesù Cristo. La sua domanda dovrebbe perciò interessare particolarmente la cristianità, la quale lo chiama “Signore” e dice di essere composta da tutti i suoi discepoli.

      3, 4. (a) Di cosa si interessavano gli ascoltatori di Gesù, e perché disse loro di non aver timore? (b) Quali due illustrazioni pronunciò Gesù circa il loro bisogno di essere vigilanti?

      3 Secondo il racconto biblico questa penetrante domanda fu fatta per rispondere a un’altra domanda, e fu rivolta a persone che si interessavano del più grande governo che sarebbe mai stato stabilito sulla terra, il regno del Creatore del cielo e della terra, il “regno di Dio”. Per questo Gesù aveva precedentemente detto ai suoi ascoltatori israeliti: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno. Vendete le cose che vi appartengono e fate doni di misericordia. Fatevi borse che non si consumino, un tesoro che non venga mai meno nei cieli dove non s’avvicina il ladro né la tignola consuma. Poiché dov’è il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore.

      4 “I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese, e voi stessi siate simili a uomini che aspettano il loro signore quando torna dal matrimonio, affinché, quando arriva e bussa, subito gli aprano. Felici quegli schiavi che il signore, arrivando, troverà vigilanti! Veramente vi dico: Egli si cingerà e li farà giacere a tavola e, avvicinatosi, li servirà. E se egli arriva alla seconda vigilia, anche alla terza, e li trova così, felici loro! Ma sappiate questo, che se il padrone di casa avesse saputo in quale ora sarebbe venuto il ladro, sarebbe stato vigilante e non avrebbe fatto scassinare la sua casa. Voi pure, siate pronti, perché in un’ora che non pensate, verrà il Figlio dell’uomo”. — Luca 12:32-40.

      5. (a) Come definì Pietro le parole esortative di Gesù, e quindi come va considerata la risposta di Gesù? (b) La domanda di Pietro sull’applicazione delle parole di Gesù fa sorgere quale domanda circa la risposta di Gesù?

      5 L’apostolo Pietro chiamò quelle parole del Signore Gesù Cristo una “parabola”, poiché il racconto di Luca prosegue dicendo: “E Pietro disse: Signore, questa parabola [parabolè] la dici tu per noi, o anche per tutti?” (Luca 12:41, Versione Riveduta [VR] e altre traduzioni) Logicamente quindi la risposta di Gesù sarebbe stata considerata una parabola, che avrebbe descritto o illustrato certe realtà future. Pertanto la risposta di Gesù in Luca 12:42-44 sarebbe stata parte della parabola dell’“economo fedele e avveduto”. (VR) Mentre ora esaminiamo la parabola, dovremmo tener presente la domanda di Pietro, che vale anche per la parabola successiva, e cioè: “Signore, questa parabola la dici tu per noi, o anche per tutti?” (Luca 12:41, VR) Perciò chiediamo: Questa parabola dell’“economo” si applica a una classe, indicata dal “noi”, cioè i dodici apostoli di Gesù Cristo, o a ognuno di quelli che allora ascoltavano Gesù e, oggi, a chiunque legga la parabola di Gesù, indipendentemente dai suoi legami religiosi all’interno o all’esterno della cristianità? La parabola riguarda una classe di persone o un singolo individuo?

      “Il suo signore”

      6. Con quale parabola Gesù rispose alla domanda di Pietro?

      6 Gesù non rispose direttamente alla domanda di Pietro sulla “parabola” precedente, ma in risposta pronunciò un’altra parabola, dicendo: “Chi è realmente il fedele economo, il discreto, che il suo signore costituirà sul suo corpo di servitori per dar loro a suo tempo la loro misura di provvista di cibo? Felice quello schiavo, se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Vi dico veracemente: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. — Luca 12:42-44, Traduzione del Nuovo Mondo.

      7. Chi rappresenta il “signore” dell’economo, e quindi come dovrebbero essere quelli che hanno a che fare con tale “signore” durante il “termine del sistema di cose”?

      7 Nessuno metterà in dubbio che il “signore” dell’economo fedele rappresenti lo stesso narratore della parabola, il Signore Gesù Cristo. Nella parabola che suscitò la domanda di Pietro, Gesù si paragonò a uno sposo che, a causa dei festeggiamenti nuziali, torna a casa a un’incerta ora della notte o del primo mattino. (Luca 12:35-40) Quelli ai quali si riferisce l’adempimento della parabola di Gesù dovrebbero quindi essere vigilanti, specialmente durante il “termine del sistema di cose”. — Matt. 24:3.

      8. Da quand’è che Gesù Cristo è “signore” su un “corpo di servitori”, e come li descrive Rivelazione 7:1-8?

      8 Nella parabola dell’economo, il signore ha un “corpo di servitori”, di cui l’economo stesso fa parte. Questo si accorda col fatto che il narratore della parabola, il Signore Gesù Cristo, ha una casa o famiglia in senso spirituale. Si legge infatti in Ebrei 3:4-6: “Chi ha costruito tutte le cose è Dio. E Mosè quale servitore fu fedele in tutta la casa di Lui in testimonianza delle cose che dovevano esser dette in seguito, ma Cristo fu fedele quale Figlio sulla casa di Lui”. Il profeta Mosè fu posto sulla casa delle 12 tribù d’Israele all’inizio di quella nazione. Gesù Cristo, il più grande Mosè, è stato posto sulla casa dell’Israele spirituale dal giorno della Pentecoste del 33 E.V. in poi. Rivelazione 7:1-8 ci rivela che la “casa” è composta da 144.000 israeliti spirituali, divisi in 12 tribù di 12.000 persone ognuna. Questa “casa” si compone di figli spirituali di Dio, come il loro stesso Capo, Gesù Cristo. Collettivamente essi compongono il “piccolo gregge” al quale, come disse Gesù, il Padre celeste, Geova Dio, ha approvato di dare il regno dei cieli. — Deut. 18:15-18; Luca 12:32; Atti 3:19-23.

      9. Se si afferma che l’“economo” rappresenti un singolo cristiano costituito nel primo secolo E.V., quale difficoltà si incontra in quanto a stabilire un preciso tempo per l’arrivo del signore?

      9 Perciò i 144.000 figli spirituali di Dio formano il “corpo di servitori” sul quale il Signore Gesù Cristo costituisce l’“economo” della parabola. L’identità di questo “economo” (oikonòmos, in greco; sokhèn, in ebraico, secondo la traduzione di Delitsch) è ancora oggetto di controversia fra molti che si definiscono cristiani. Se si afferma che l’“economo” rappresenti un singolo cristiano, si va incontro a insormontabili difficoltà. Per esempio la parabola indica che il signore dell’economo parte per un viaggio e, dopo un’assenza di durata indeterminata, fa ritorno a casa in un’ora non specificata. Nel primo secolo E.V. non era possibile stabilire un’ora precisa, perché a quei tempi l’uomo non aveva comodità moderne come il telefono, le telecomunicazioni via radio e i mezzi per viaggiare rapidamente secondo precise tabelle di marcia.

      10. Se si trattasse di un singolo cristiano, quale difficoltà sorgerebbe in quanto alla durata della sua vita al tempo dell’arrivo del “signore”?

      10 Secondo le parole di Gesù, l’“economo” fu costituito sul “corpo di servitori” prima che il suo signore partisse per il viaggio. Di conseguenza, dato che il signore dell’economo rappresentava il Signore Gesù Cristo, il suo “economo” fu costituito prima che egli partisse ascendendo al cielo, dieci giorni prima della festa giudaica della Pentecoste del 33 E.V. Al tempo del ritorno del suo signore, l’“economo” avrebbe dovuto essere vivo e fedele nell’assolvere la responsabilità affidatagli. Ora sono passati diciannove secoli da che il Signore Gesù Cristo partì alla volta della dimora del suo Padre celeste. Perciò se si sostenesse che l’“economo” della parabola rappresenti un singolo cristiano, membro della vera congregazione cristiana, come potrebbe egli essere ancora vivo oggi, essendo stato costituito da Gesù Cristo nel primo secolo, nell’anno 33 E.V.? Nessun uomo è mai vissuto così a lungo, nemmeno il famoso Matusalemme (Metusela). — Gen. 5:27.

      11. Perciò, anziché un singolo cristiano, chi rappresenta l’“economo”, e che sostegno scritturale ne abbiamo?

      11 La ragione, sostenuta da esempi scritturali analoghi, rende chiaro che l’“economo” (oikonòmos) rappresenta una classe di persone, un gruppo collettivo, corrispondente a una persona giuridica, come un’associazione riconosciuta per legge. Per esempio Geova Dio chiamò l’intera nazione dell’antico Israele “il mio servitore che io ho scelto”. (Isa. 43:10) In modo simile l’“economo” rappresenta il “piccolo gregge” di israeliti spirituali, l’intero corpo di dedicati e battezzati discepoli del “signore”, Gesù Cristo, generati dallo spirito di Dio in vista dell’eredità celeste insieme al loro “signore”, il glorificato Gesù. Questo “economo” composito era vivo e in grado di essere costituito dal Signore che stava per andar via, e oggi sulla terra c’è un rimanente di quella classe dell’“economo”, fedele al Signore Gesù Cristo. Poiché ciascun membro è fedele e discreto, lo è anche l’intera classe.

      12. A che scopo l’ “economo” fu costituito sul “corpo di servitori”, e cosa mostrano i fatti circa l’adempimento di tale scopo da parte di questa classe dell’“economo”?

      12 Nella parabola, l’“economo” fu costituito sul “corpo di servitori” del suo signore “per dar loro a suo tempo la loro misura di provvista di cibo”. (Luca 12:42) Tramite la classe dell’“economo” composito questo scopo è stato finora adempiuto. Lo fu nel primo secolo E.V., ai giorni dei dodici apostoli di Gesù Cristo, fino alla morte dell’ultimo apostolo superstite, l’apostolo Giovanni, che verso il 98 E.V. diede il suo ultimo contributo alla stesura delle Sacre Scritture. (Giov. 21:20-23) Ora, durante questo “termine del sistema di cose” iniziato nel catastrofico anno 1914, è particolarmente il “tempo” appropriato per distribuire al “corpo di servitori” la dovuta “misura di provvista di cibo”, e così avviene. Il rimanente della classe dell’“economo” si è mostrato fedele sotto questo aspetto. — Matt. 24:3-14.

      13. Con quale intenzione nei riguardi della classe dell’“economo” tornò il Signore Gesù Cristo, e cosa aveva fatto questa classe fino ad allora?

      13 Questo coincide col fatto che il Signore Gesù Cristo assunse il potere reale col suo Padre celeste nel 1914, alla fine dei Tempi dei Gentili, ottenendo così finalmente ciò per cui era partito. (Luca 19:12) Poté così tornare invisibilmente in forma spirituale per fare una resa dei conti col suo “economo”. Fino a quella resa dei conti non era stato compito facile distribuire ‘a suo tempo la misura di provvista di cibo’. Ma i membri della classe dell’“economo” avevano cooperato nel distribuire progressivamente le spirituali ‘provviste di cibo’ gli uni agli altri man mano che Geova Dio chiamava altri perché divenissero eredi del Regno, membri del “piccolo gregge”.

      Costituito “sopra tutti i suoi averi”

      14. Perché il ritorno del signore sarebbe stato per l’“economo” un tempo felice se fosse stato trovato a compiere il suo dovere di schiavo?

      14 Nella sua parabola il Signore Gesù Cristo parlò dell’“economo” fedele e discreto come di uno “schiavo”, e disse: “Felice quello schiavo, se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così!” Perché? Gesù risponde: “Vi dico veracemente: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. — Luca 12:43, 44.

      15. Perché il fatto di essere costituito su tutti gli “averi” del suo signore sarebbe stato per l’“economo” un’esperienza felice?

      15 Questo significa che, come ricompensa per essersi mostrato fedele e discreto ed essere rimasto sempre vigile in attesa del ritorno del suo signore, lo “schiavo” riceve una maggiore responsabilità come “economo”. Questo era possibile. Perché? Perché il signore era riuscito a ottenere qualcosa con il suo viaggio, e tornava con più di quello che aveva al momento della partenza. I suoi “averi” erano aumentati, e quindi c’erano più cose su cui costituire il suo fedele “economo”. Per l’“economo” essere confermato in questa sua funzione avrebbe significato prestare servizio con un compito più vasto. Il suo stesso signore era tornato con un incarico maggiore di quello che aveva quando era partito per la sua missione. Nell’adempimento moderno della parabola è stato così sia per il rimanente della classe dell’“economo” che per il suo Signore, il glorificato Gesù Cristo.

      16. Quali parole dette da Gesù poco dopo la parabola dell’“economo” indicano che la stava pronunciando in un tempo infuocato?

      16 Ma come possiamo confermare che questo è stato il tempo appropriato per costituire il rimanente della classe dell’“economo” sugli accresciuti “averi” o interessi del Signore? Ebbene, alcuni versetti dopo la parabola, Gesù disse: “Io sono venuto ad accendere il fuoco sulla terra, e cos’altro posso desiderare se è stato già acceso?” (Luca 12:49) Questo linguaggio figurato era in armonia con quello che Giovanni il Battezzatore aveva predetto riguardo a Gesù pochi mesi prima che Gesù iniziasse il suo ministero. Fra l’altro Giovanni aveva detto: “Egli vi battezzerà con spirito santo e con fuoco. La sua pala per ventilare [per separare il grano dalla pula] è nella sua mano, ed egli pulirà completamente la sua aia, e raccoglierà il suo grano nel deposito, ma arderà la pula col fuoco che non si può spegnere”. — Matt. 3:11, 12.

      17. Ai giorni di Gesù, chi doveva subire un’esperienza infuocata, e con quale catastrofico culmine?

      17 Quelle parole profetiche indicavano che l’infuocata fine del sistema di cose giudaico era prossima. Come la pula, i giudei non cristiani avrebbero subìto un’infuocata esperienza. Questa sarebbe finita con la distruzione di Gerusalemme e la dispersione dei giudei dalla Palestina in tutto il mondo. A ciò pensarono le legioni romane nel 70 E.V.

      18, 19. (a) Nella sua profezia sul “segno” del “termine del sistema di cose” quale illustrazione pronunciò Gesù che corrisponde alla parabola dell’“economo”? (b) I membri di quella classe si mostrarono fedeli e discreti durante il termine del sistema giudaico in Palestina? E come si è mostrato il rimanente di quella classe durante questo “termine del sistema di cose”?

      18 Trentasette anni prima di bruciare la simbolica “pula” con un “fuoco” inestinguibile nel 70 E.V., Gesù Cristo pronunciò la profezia in cui descrisse il “segno” dell’infuocato “termine del sistema di cose” mondiale, come pure il segno della sua invisibile “presenza” nello spirito. A un punto inoltrato dell’esposizione di quella profezia egli menzionò uno “schiavo fedele e discreto” che sarebbe stato all’opera sulla terra quando il sistema di cose mondiale si sarebbe avvicinato alla fine. Le osservazioni di Gesù circa questo “schiavo” sono molto simili a quelle riguardanti il “fedele economo, il discreto”. Chiaramente si applicano alla stessa classe, ma il termine “economo” indica specificamente il tipo di lavoro svolto dallo “schiavo”.

      19 Notate la descrizione di Gesù: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore arrivando lo troverà a fare così. Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. (Matt. 24:45-47) Membri della classe dello “schiavo fedele e discreto”, la classe dell’“economo”, prestarono diligentemente servizio sino alla fine del sistema di cose giudaico nel 70 E.V. I rimanenti membri della classe dello “schiavo”, la classe dell’“economo”, si sono mostrati fedeli e discreti durante l’attuale “termine del sistema di cose” a partire dall’anno 1914.

      20. Oggi i componenti del rimanente della classe dell’“economo” sono identificabili perché si conformano a quali parole pronunciate da Gesù prima di ascendere al cielo dal Monte degli Ulivi?

      20 Il rimanente della classe dell’“economo” è oggi facilmente identificabile, poiché si conforma a ciò che Gesù, il Signore, disse a quelli che avrebbero formato la parte originale della classe dell’“economo”. Poco prima di ascendere al cielo dal Monte degli Ulivi, Gesù disse loro: “Riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Per essere testimoni del Signore Gesù Cristo, quei discepoli giudei dovevano contemporaneamente essere testimoni del suo Dio e Padre, Geova. Non smisero mai di essere testimoni di Geova!

      21. Di chi erano testimoni per nascita quei discepoli giudei, e quando divennero i primi membri di quell’“economo” composito?

      21 Quei discepoli giudei dovevano essere testimoni di Geova, poiché per nascita appartenevano alla nazione ai cui antenati Dio aveva detto: “‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto, . . . Voi siete dunque miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘e io sono Dio’”. (Isa. 43:10-12) Perciò quei testimoni di Geova giudei dovevano ora divenire testimoni anche di suo Figlio Gesù Cristo. Il giorno della Pentecoste, dieci giorni dopo la sua ascensione al cielo, furono battezzati con lo spirito santo e in tal modo ricevettero dal loro glorificato Signore Gesù Cristo pieni poteri sul suo “corpo di servitori” per dar loro cibo spirituale. Fu così che divennero i primi membri, i membri originali, dell’“economo” composito. Fu un ottimo inizio per questa classe.

      22. La classe dell’“economo” è in particolare un popolo per il nome di chi, e come fu messo in risalto questo fatto a una speciale adunanza tenuta a Gerusalemme qualche tempo dopo il 36 E.V.?

      22 Questa classe dell’ “economo” è un popolo che porta il nome di Geova. Ciò fu messo in risalto qualche tempo dopo il 36 E.V. a una speciale adunanza degli apostoli e degli anziani della congregazione di Gerusalemme. In quell’occasione Giacomo, fratellastro di Gesù Cristo, disse: “Simeone [cioè l’apostolo Simon Pietro] ha narrato completamente come Dio rivolse la prima volta l’attenzione alle nazioni [gli incirconcisi gentili] per trarne un popolo per il suo nome”. — Atti 15:1-14.

      23. In questo “termine del sistema di cose”, di chi non possono fare a meno di essere testimoni i membri del rimanente della classe dell’“economo”, essendo stato invocato su di loro il Suo nome?

      23 Quei non giudei entrarono a far parte della classe dell’“economo” del primo secolo. Di conseguenza quella classe era l’unto popolo che portava il nome di Dio, Geova. Il nome di Dio, Geova, era invocato su di loro. Non potevano evitare di essere suoi testimoni. Questo vale oggi anche per l’unto rimanente della classe dell’“economo”, ora che il “segno” — visibile sin dal 1914 — indica che il Signore della classe dell’“economo” è tornato ed è presente, e che il “termine del sistema di cose” sta per raggiungere il culmine ad Har-Maghedon. — Matt. 24:3.

  • L’“economo” mentre si avvicina ad Har-Maghedon
    La Torre di Guardia 1982 | 1° aprile
    • L’“economo” mentre si avvicina ad Har-Maghedon

      1. Cosa avverrà ad Har-Maghedon, e da quale personaggio dei giorni di Ezechia fu prefigurata la classe dell’“economo”?

      HAR-MAGHEDON è il nome ebraico del luogo in cui fra breve si combatterà la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Il rimanente della classe dell’“economo” si avvicina ora a quella “guerra” che metterà fine per sempre a questo sistema di cose mondiale. Perciò la classe dell’“economo” si mantiene spiritualmente sveglia per vedere in che modo il signore ritornato, il glorificato Gesù Cristo, distruggerà i nemici visibili del Regno circa il quale essa chiede a Geova Dio in preghiera: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10; Riv. 16:14-16) Questo stato di cose nel mondo fu illustrato o predetto da ciò che avvenne durante l’amministrazione dell’israelita che Ezechia, re di Gerusalemme, nominò suo economo reale in un periodo molto critico.

      2. Chi era quel giudeo e chi aveva sostituito nell’incarico di economo reale, secondo Isaia 22:15-25?

      2 L’“economo” era un giudeo di nome Eliachim, figlio di Ilchia. Tre volte è menzionato come l’uomo posto “sulla casa” del re Ezechia. (Isa. 36:3, 22; 37:2) Aveva sostituito in quell’incarico reale un certo Sebna. Il decreto di Dio riguardante Eliachim e Sebna è riportato in Isaia 22:15-25, dove leggiamo:

      “Il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha detto questo: ‘Va, entra da questo economo, da Sebna, che è sulla casa: “Che cosa c’è qui che t’interessi, e chi c’è qui che t’interessi, che ti sei scavato qui un luogo di sepoltura?” In alto [egli] si scava il luogo di sepoltura; in una rupe si taglia una residenza. “Ecco, Geova ti lancerà giù con violento lancio, o uomo robusto, e ti afferrerà con forza. Senza fallo t’avvolgerà strettamente, come una palla per un ampio paese. Lì morrai, e lì i carri della tua gloria saranno il disonore della casa del tuo padrone. E di sicuro io ti spingerò via dalla tua posizione e dalla tua posizione ufficiale uno ti tirerà giù.a

      “‘“E dovrà accadere in quel giorno che per certo io chiamerò il mio servitore, cioè Eliachim figlio di Ilchia. E per certo lo vestirò della tua lunga veste, e della tua fascia lo fascerò fermamente, e gli darò in mano il tuo dominio; ed egli dovrà divenire un padre all’abitante di Gerusalemme e alla casa di Giuda. E per certo metterò la chiave della casa di Davide sulla sua spalla, ed egli dovrà aprire senza che alcuno chiuda, e dovrà chiudere senza che alcuno apra. E per certo lo conficcherò come un piolo in un luogo durevole, e dovrà divenire come un trono di gloria alla casa di suo padre. E dovranno appendere a lui tutta la gloria della casa di suo padre, i discendenti e i rampolli, tutti i vasi di piccola sorta, sia i vasi a sorta di coppe che tutti i vasi delle larghe giare.

      “‘“In quel giorno”, è l’espressione di Geova degli eserciti, “il piolo conficcato [in un] luogo durevole sarà rimosso, e dovrà cavarsi e cadere, e il carico che c’è sopra dovrà essere stroncato, poiché Geova stesso ha parlato”’”.

      3. (a) Cosa significa il nome Eliachim e come si realizzò questo? (b) Chi furono quelli inviati ad ascoltare la blasfema invettiva pronunciata davanti alle mura di Gerusalemme, e a chi fu infine rivolta una richiesta d’aiuto?

      3 Conforme al significato del Suo nome (“Dio innalza”), Geova innalzò Eliachim all’incarico di economo del re Ezechia. Questo avvenne prima che l’imperatore assiro Sennacherib invadesse il paese di Giuda nel 732 a.E.V. Sennacherib fece accampare il suo esercito a una certa distanza da Gerusalemme e poi inviò il suo portavoce Rabsache che, con una guardia del corpo, si mise davanti a Gerusalemme e ne domandò la resa. Nel far questo, Rabsache disprezzò Geova Dio ed esaltò l’Assiria e il suo imperatore. Il re di Gerusalemme, Ezechia, inviò ad ascoltare quell’empia invettiva i suoi rappresentanti, cioè Eliachim, ora economo, Sebna, retrocesso all’incarico di segretario, e Ioa, il cancelliere. Profondamente addolorati per ciò che avevano udito, lo riferirono al re Ezechia. Sentendosi del tutto impotente, il re si rivolse al profeta Isaia, rappresentante di Geova. — Isa. 36:1–37:7.

      4. Nell’adempimento attuale di quell’antico dramma, chi rappresenta Sennacherib? Di chi è un tipo Ezechia? Di chi Eliachim?

      4 In questo racconto possiamo notare le stesse caratteristiche della critica situazione odierna. In modo corrispondente, Sennacherib re d’Assiria è un tipo di Satana il Diavolo,b il nemico del regno di Dio, che chiede la resa dell’organizzato popolo di Geova sotto minaccia di schiavitù o distruzione. L’unto re Ezechia, il cui nome significa “Iah ha rafforzato”, è un tipo del re già insediato, Gesù Cristo, che partecipa con grande sensibilità all’angustia dei suoi leali discepoli sulla terra allorché subiscono biasimi e sono minacciati di distruzione per mano dell’organizzazione del Diavolo. Eliachim, l’“economo” preposto alla casa del re Ezechia, è un tipo del rimanente della classe dell’“economo” ancora sulla terra in questo “termine del sistema di cose” a partire dal 1914. Come l’economo tipico, Eliachim, era un giudeo, cioè un israelita, così oggi il rimanente è composto di israeliti spirituali sotto il regnante Gesù Cristo.

      5. Continuando a diffondere in tutto il mondo la rivista Torre di Guardia, come chi si sono identificati quelli dell’unto rimanente, e quando respinsero tutti i nomi dispregiativi affibbiati loro?

      5 In questa tarda data il decrescente numero di membri dell’unto rimanente continua ancora a diffondere in tutto il mondo e in molte lingue la rivista La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova. Questa loro particolare identificazione come servitori di Geova Dio è la logica conseguenza del susseguirsi degli eventi teocratici del ventesimo secolo. Difatti nel memorabile anno 1931 molte migliaia dell’unto rimanente si riunirono in un congresso generale a Columbus (Ohio, U.S.A.), dove il 26 luglio adottarono all’unanimità una risoluzione con cui assumevano il nome biblicamente legittimo di “testimoni di Geova”. In tal modo quegli studenti biblici internazionali respinsero tutti i nomi dispregiativi che i sistemi religiosi della cristianità avevano affibbiato loro. In breve tempo tutte le congregazioni degli israeliti spirituali in tutto il mondo adottarono armoniosamente quel nome.

      6. Portando in tal modo il nome di Dio, cosa furono pronti ad assumersi?

      6 Si assunsero così le responsabilità indicate dalle parole che furono rivolte agli israeliti ai giorni del profeta Isaia:

      “‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto, onde conosciate e abbiate fede in me, e affinché comprendiate che io sono lo stesso. . . . Voi siete dunque miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘e io sono Dio’”. — Isa. 43:10-12.

      Le responsabilità di un economo

      7. (a) Come fu smentita prima della fine della prima guerra mondiale nel 1918 la pretesa di certuni di ricoprire l’incarico di economi? (b) In che modo il clero della cristianità mostrò d’essere simile a Sebna?

      7 Come Sebna sotto il governo del re Ezechia al tempo di Isaia, ci sono ecclesiastici della cristianità che pretendono di avere l’esclusivo diritto all’amministrazione terrena sotto il più grande Ezechia, Gesù Cristo. Ma a differenza del clero, i fedeli membri dell’unto rimanente dei testimoni di Geova si sono vigorosamente sforzati di provvedere effettivamente all’amministrazione reale. È stato particolarmente così dalla fine della prima guerra mondiale scoppiata in seno alla cristianità. Per quel tempo i guerrafondai ecclesiastici della cristianità si erano fatti un’incancellabile reputazione per ciò che concerne l’incarico di economi che dicevano di aver ricevuto dal re Gesù Cristo. I fatti indicavano già chiaramente che “i tempi dei Gentili” o “fissati tempi delle nazioni” erano scaduti nell’autunno del 1914. Indicavano inoltre che il glorificato Gesù Cristo aveva cominciato a regnare nei cieli quale più grande Ezechia. (Ezec. 21:25-27; Luca 21:24, La Bibbia del re Giacomo; Traduzione del Nuovo Mondo) Gli ecclesiastici della cristianità sostennero forse lo stabilito regno di Geova retto da Cristo? No!

      8. Dopo il fallimento della Lega o Società delle Nazioni, quale diverso atteggiamento hanno assunto il clero della cristianità e il rimanente degli israeliti spirituali?

      8 Nel 1919 il clero della cristianità si mise a disposizione come economo della proposta Lega o Società delle Nazioni. Ma quella Lega fallì completamente nel 1939. Ora il suo posto è stato preso dalle Nazioni Unite, una modificata organizzazione per il mantenimento della pace. In netto contrasto con quegli ecclesiastici, il rimanente degli israeliti spirituali continua a sostenere lo stabilito regno di Dio retto da Cristo.

      9. Secondo i fatti storici, qual è la risposta odierna alla domanda di Gesù riportata in Luca 12:42?

      9 Perciò, dall’inizio del giudizio divino nel 1918, chi è stato posto o confermato nell’onorevole incarico di economo? I fatti storici dal 1918 in poi parlano da sé: l’unto rimanente degli israeliti spirituali. Come classe, essi sono la risposta alla domanda di Gesù: “Chi è realmente il fedele economo, il discreto, che il suo signore costituirà sul suo corpo di servitori per dar loro a suo tempo la loro misura di provvista di cibo?” (Luca 12:42) Essi formano l’odierno più grande Eliachim. Sono cioè la classe dell’“economo” di cui fu un tipo il fedele e discreto Eliachim durante il regno del re Ezechia (745-716 a.E.V.), al tempo dell’invasione assira nel paese di Giuda.

      10. Secondo la profezia di Gesù riportata in Luca 12:43, 44, come sarebbe stato reso “felice” lo schiavo “economo” rappresentato dal rimanente degli israeliti spirituali?

      10 Nonostante i guai in cui si dibattono la cristianità e il resto del mondo del genere umano, il rimanente della classe del “fedele economo” è davvero “felice”, proprio come aveva predetto Gesù, dicendo: “Felice quello schiavo, se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così!” Perché? Perché Gesù aggiunse: “Vi dico veracemente: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. — Luca 12:43, 44.

      11. Secondo Isaia 22:20, 21, in che modo Geova avrebbe sostituito Sebna?

      11 Al fedele rimanente degli israeliti spirituali è avvenuto in senso spirituale proprio ciò che avvenne a Eliachim, figlio di Ilchia, che prese il posto del vanaglorioso Sebna nell’incarico di “economo” preposto alla casa del re Ezechia. Geova disse al profeta Isaia: “E dovrà accadere in quel giorno [in cui Geova avrebbe rimosso Sebna dal suo incarico] che per certo io chiamerò il mio servitore, cioè Eliachim figlio di Ilchia. E per certo lo vestirò della tua lunga veste [la veste di Sebna], e della tua fascia lo fascerò fermamente, e gli darò in mano il tuo dominio; ed egli dovrà divenire un padre all’abitante di Gerusalemme e alla casa di Giuda”. — Isa. 22:20, 21.

      12. Questo corrisponde a quale azione compiuta da Gesù Cristo dalla primavera del 1919?

      12 Questo corrisponde a quando Gesù costituì la classe dell’“economo” fedele e discreto sopra tutti gli averi del suo regno. In particolare dalla primavera dell’anno postbellico del 1919 si aprì un nuovo capitolo nella storia religiosa. Allora, come Eliachim, il rimanente della classe dell’“economo” fedele e discreto fu vestito con la dignità di ambasciatori dello stabilito regno di Geova Dio retto da Cristo. (II Cor. 5:20) Con questo incarico hanno annunciato il regno stabilito, predicandolo “in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matt. 24:14; Mar. 13:10) Affinché assolvessero questo oneroso ministero, l’Iddio Onnipotente ha cinto in senso simbolico i loro lombi fasciandone i fianchi con la “fascia” di un economo o maggiordomo (sokhèn, in ebraico; oikonòmos nella Settanta greca). — Confronta Zaccaria 3:1-7.

      13. Quando uscirono da Babilonia la Grande quelli che formano la classe dell’“economo” composito? Su chi è stato esteso il “dominio” di questo “economo”?

      13 In maniera notevole dalla primavera del 1919 Geova Dio ha rivolto a tutto il suo popolo dedicato l’invito a uscire da “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale della falsa religione. (Riv. 18:2, 4) I componenti della classe dell’“economo” ne sono ubbidientemente usciti, e il loro celeste Signore Gesù Cristo, invisibilmente presente, ha impiegato questa classe per dare a tutti quelli che hanno la prospettiva di ricevere il regno celeste ‘la loro misura di provvista di cibo a suo tempo’. Sotto questo aspetto la classe di Eliachim è divenuta come un “padre” che provvede per tutti quelli che sono rappresentati dall’ ‘abitante di Gerusalemme e dalla casa di Giuda’. Tramite Cristo Geova ha posto tale “dominio” nelle mani della classe dell’“economo”, e questo “economo” composito ha esercitato tale “dominio” con fedeltà e discrezione fino ad ora. Particolarmente dal 1935 la “grande folla” delle “altre pecore” di Cristo ha tratto beneficio da tale cura paterna proprio come “il residente forestiero” che era dentro le porte dell’antica Gerusalemme. — Eso. 20:10; Giov. 10:16; Riv. 7:9-17.

      14. Come ha assolto l’“economo” la responsabilità prefigurata dal possesso della “chiave della casa di Davide” da parte di Eliachim?

      14 Sull’attuale classe di Eliachim è stata posta un’onerosa responsabilità simile a quella descritta dalle parole di Geova riguardo a Eliachim ai giorni del re Ezechia: “E per certo metterò la chiave della casa di Davide sulla sua spalla, ed egli dovrà aprire senza che alcuno chiuda, e dovrà chiudere senza che alcuno apra”. (Isa. 22:22) La classe del composito “economo” si è mostrata degna di portare la regale “chiave della casa di Davide”. Si è mantenuta desta per salvaguardare gli interessi terreni del messianico regno di Dio raffigurato dalla “casa di Davide”. Ha accolto quelli che il Signore ha scelto come ultimi membri del rimanente degli eredi del Regno. Nel 1935 ha cominciato ad accogliere le “altre pecore” che il Pastore eccellente si è compiaciuto di riunire in un “solo gregge” insieme all’unto rimanente. Ha sbarrato la porta a tutti gli apostati espulsi e a coloro che cercavano di intrufolarsi per corrompere i testimoni di Geova. — Confronta Rivelazione 3:7.

      15. Era proposito di Geova ‘conficcare’ Eliachim come che cosa in un luogo durevole, e cosa vi si doveva appendere?

      15 Profetizzando ulteriormente riguardo alla moderna classe di Eliachim, Geova disse: “E per certo lo conficcherò come un piolo in un luogo durevole, e dovrà divenire come un trono di gloria alla casa di suo padre. E dovranno appendere a lui [come a un piolo] tutta la gloria della casa di suo padre, i discendenti e i rampolli, tutti i vasi di piccola sorta, sia i vasi a sorta di coppe che tutti i vasi delle larghe giare”. — Isa. 22:23, 24.

      16. Di chi prese il posto Eliachim, e per quale servizio a favore del “corpo di servitori” fu costituito l’antitipico Eliachim?

      16 Il “piolo” permanentemente fissato al quale si dovevano appendere tutti gli utensili domestici rappresentava Eliachim, il nuovo economo che aveva preso il posto di Sebna. Di conseguenza egli aveva l’incarico di servire cibi e bevande ai membri della casa del re. La nomina di Eliachim a questo incarico prefigurò che il più grande Ezechia, Gesù Cristo, quando sarebbe venuto nella gloria, avrebbe approvato la classe del “fedele economo” perché fosse posta sul rimanente dei suoi coeredi ancora sulla terra per dare a questo “corpo di servitori” la necessaria ‘misura di provvista di cibo a suo tempo’, sia in grande che in piccola misura. Questo sarebbe dipeso dal tipo di alimento da mangiare o da bere. Naturalmente questa “provvista di cibo” sarebbe stata presa dalla Parola di Dio. Da un altro punto di vista biblico, comunque, quei “vasi” rappresentano gli stessi servitori di Dio, dotati di varie capacità di servizio. — II Tim. 2:20-22.

      17. In che senso Eliachim sarebbe stato un “trono di gloria” per la casa di suo padre, e come ne avrebbero tratto beneficio “i discendenti e i rampolli”, di suo padre?

      17 Eliachim doveva divenire un “trono di gloria” per la casa di suo padre, Ilchia. Questo significava che non avrebbe recato biasimo sulla casa di suo padre o sulla sua reputazione, a differenza del precedente economo, Sebna. Doveva ricevere un posto più alto nel servizio del re Ezechia. Tutto questo era simboleggiato dal fatto che doveva divenire come un “trono di gloria”. Non che egli stesso si sarebbe seduto come un re per essere servito, ma, in veste di servitore del re, avrebbe avuto autorità e “dominio” nella sfera di attività appena affidatagli. In una certa misura avrebbe agito in qualità di rappresentante e portavoce del re di Gerusalemme. Non ne sarebbe derivato alcun discredito per la “casa di suo padre”, la quale avrebbe invece ricevuto una “gloria” che sarebbe stata sostenuta come da un inamovibile piolo. Il fatto di dipendere dalla raccomandazione di Eliachim non sarebbe tornato a discredito dei ‘discendenti e rampolli’ della casa di suo padre. Tutti i parenti di Eliachim avrebbero potuto fare assegnamento su di lui perché li rappresentasse in modo onorevole e dignitoso. Tutti i suoi parenti potevano contare su di lui, certi che li avrebbe rappresentati nobilmente nel suo alto incarico. Godendo di tale forte appoggio, quei parenti sarebbero stati incoraggiati a servire come “vasi” nel servizio reale.

      18. (a) Su chi grava oggi una speciale responsabilità, e in che senso è una responsabilità regale? (b) Chi sono oggi “i discendenti e i rampolli” e a quali utensili sono paragonati?

      18 Similmente oggi un’onerosa responsabilità grava sulla classe del “fedele economo”. È una responsabilità regale, gloriosa, perché viene assolta al servizio di Gesù Cristo, l’insediato re di Geova. È una responsabilità spirituale nei confronti di tutti quelli imparentati con la classe di Eliachim nella speranza del Regno, come ‘discendenti e rampolli’ del loro Padre spirituale. Essi dipendono o pendono dalla classe dell’“economo” paragonata al piolo, ed essi stessi sono come “vasi” viventi e intelligenti che portano provviste di cibo di varia quantità ad altri membri della loro parentela spirituale. — II Tim. 2:20, 21; II Cor. 4:7.

      19. (a) In quale periodo critico Eliachim fu elevato all’incarico di economo reale? (b) In quella situazione minacciosa, a chi si rivolse il re di Giuda per avere aiuto?

      19 Nei tempi antichi, nell’VIII secolo avanti l’èra volgare, Eliachim fu promosso all’incarico di economo reale in un periodo critico del tipico regno di Geova a Gerusalemme. Udì personalmente le terrificanti minacce pronunciate dall’inviato del re Sennacherib, l’invasore assiro. Eliachim le ripeté al suo signore, il re Ezechia. A sua volta Ezechia non chiese aiuti militari all’Egitto, ma si rivolse al suo Dio, Geova. Tramite il profeta Isaia, Geova gli diede una risposta molto incoraggiante. Cosa avvenne poi in adempimento dell’energico messaggio di Geova? Leggiamo:

      20. Cosa fece allora Geova in adempimento del suo energico messaggio pronunciato tramite il profeta Isaia?

      20 “E l’angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli Assiri. Quando il popolo si alzò la mattina di buon’ora, ebbene, ecco, eran tutti corpi morti. Per cui Sennacherib re d’Assiria partì e andò e tornò e prese a dimorare a Ninive. E avvenne che mentre si inchinava nella casa di Nisroc suo dio, Adrammelec e Sarezer, suoi propri figli, lo abbatterono con la spada”. — Isa. 37:36-38; II Re 19:35-37.

      21. (a) Cosa prefigurò quell’azione bellica di Geova? (b) A cosa si avvicina oggi la classe dell’“economo”, e da quando e per chi questa classe ha fatto risuonare l’avvertimento?

      21 Quell’antica azione bellica di Geova a favore del suo regno a Gerusalemme prefigurò il suo più grande intervento durante la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. Allora il suo angelo distruttore sarà un arcangelo, l’intronizzato re Gesù Cristo, al comando di tutti gli angeli celesti. (Riv. 16:14-16; 19:11-21) Il rimanente della classe dell’“economo” si trova ora davanti alla più grande guerra di tutti i tempi, una guerra che non si ripeterà più. La classe dell’“economo”, responsabile della “provvista di cibo” tratta dalla Parola di Dio, è stata impiegata, particolarmente dal 1919 in poi, per far risuonare l’avvertimento di questa imminente “guerra” che sarà combattuta ad Har-Maghedon. Come Eliachim ai giorni del re Ezechia, essi dovranno affrontare l’imminente attacco del più grande “Assiro”, Satana il Diavolo, e delle sue orde. (Mic. 5:5, 6) Essi continuano ad avvertire tutti i membri della casa del loro celeste Signore e tutta l’umanità.

      22. Chi ha risposto positivamente all’avvertimento, e perché si sente incoraggiata da ciò che avvenne a Eliachim e agli altri abitanti di Gerusalemme e da ciò che questo rappresentò?

      22 Un’internazionale “grande folla” ha risposto positivamente all’avvertimento e a sua volta lo fa risuonare a beneficio di altri ancora. (Riv. 7:9-17) Essa è incoraggiata da ciò che avvenne ad Eliachim, l’economo del re Ezechia, e agli altri abitanti di Gerusalemme, che non caddero vittime della guerra grazie alla distruzione in massa degli invasori assiri. In modo simile la classe dell’“economo” in questo “tempo della fine”, e con essa la “grande folla” di “altre pecore” di Cristo, saranno risparmiati durante la distruzione di questo mondiale sistema di cose nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. (Dan. 12:4) Dopo la vittoria di Geova, il più grande Sennacherib, cioè Satana il Diavolo, e tutti i suoi angeli demonici saranno inabissati per i mille anni del regno del più grande Ezechia, Gesù Cristo.

      23. Quando non ci sarà più alcun dubbio circa la giusta risposta alla domanda di Gesù riportata in Luca 12:42?

      23 Finché il loro regnante Signore Gesù Cristo si compiacerà di impiegarli sulla terra, il rimanente della classe del “fedele economo” continuerà a dispensare la dovuta “misura di provvista di cibo” agli altri superstiti, la “grande folla” di “altre pecore” del Signore. Tutte le persone mansuete che vogliono veder realizzata tale emozionante prospettiva si mantengano quindi deste per non essere ‘stroncate’ ad Har-Maghedon insieme a quelli che pendono fiduciosamente dal “piolo” squalificato, la classe di Sebna nella cristianità. (Isa. 22:17-19, 25) Felici quindi tutti coloro che hanno trovato la giusta risposta alla domanda di Gesù: “Chi è realmente il fedele economo, il discreto?” e che vi si attengono. Con lealtà verso questo “fedele economo”, il più grande Eliachim, continuino ad accettare in questo tempo appropriato la necessaria “misura di provvista di cibo” dalle sue mani. Questo simbolico “piolo” è conficcato, secondo la prescienza di Dio, in un “luogo durevole”, e con l’aiuto di Dio vi resterà. Pendiamo quindi fiduciosamente da esso, con piena lealtà!

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