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Dimostriamoci degni di entrare nel Nuovo Ordine di DioLa Torre di Guardia 1976 | 1° aprile
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come non risparmiò il mondo materialistico di empi ai giorni di Noè, e così sicuramente come non risparmiò le città immorali di Sodoma e Gomorra ai giorni di Abraamo e di suo nipote Lot, altrettanto sicuramente questo Dio di immutabili norme di giustizia non risparmierà l’attuale mondo di persone senza fede ed egocentriche.
23, 24. (a) Perché non dobbiamo pensare che Dio non abbia fissato un tempo a questo riguardo? (b) Che cosa permise ai giorni di Noè l’esercizio della longanimità da parte di Dio?
23 Il solo fatto che la Bibbia non dice a questo mondo il giorno e l’ora esatti in cui il “Giudice di tutta la terra” eseguirà la sua sentenza di distruzione su questo sistema di cose non significa che Egli non ne abbia fissato il tempo. — Gen. 18:25.
24 In questo caso non avviene come nei tribunali moderni, dove la giustizia si muove con estrema lentezza per la soluzione di questioni legali. Non è che Dio sonnecchi sul seggio del giudice o che sia profondamente addormentato, per quanto riguarda il portare la distruzione del “presente sistema di cose malvagio”. (Gal. 1:4) Il tempo da lui fissato per recarla non è venuto prima d’ora perché egli è stato longanime, “lento all’ira”. (Eso. 34:6) Oggi noi tutti possiamo essere felici che Dio abbia stabilito in tal modo il calcolo del tempo degli avvenimenti! Perché? Per la buona ragione che ci ha permesso di ottenere la salvezza. È come nei giorni di Noè, quando i 120 anni concessi da Dio sino al diluvio diedero a Noè e a sua moglie l’opportunità d’avere tre figli che crebbero e sposarono tre ragazze, e poi tutt’e otto insieme costruirono l’arca e vi introdussero la vita animale perché si salvasse. — Gen. da 6:3 a 7:10; Sal. 103:8.
25. In che modo quelli che appartengono al vecchio ordine e quelli che desiderano il nuovo ordine di Dio si avvalgono della sua longanimità?
25 L’empio mondo di oggi si avvale della longanimità di Dio per godere tanto a lungo dei propri egoistici piaceri nel corrotto vecchio ordine. Coloro che bramano il giusto nuovo ordine di Dio si avvalgono della Sua ‘lentezza all’ira’ per pentirsi delle loro opere mortifere e mostrarsi degni della salvezza nel Suo nuovo ordine. Adottano il punto di vista indicato dall’apostolo Pietro con queste parole: “Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. — 2 Piet. 3:9.
26, 27. (a) Con che cosa ha relazione il pentimento qui menzionato? (b) Come mostrò Gesù di avere in mente questo tipo di pentimento?
26 Siamo pervenuti al pentimento? Con questa domanda non intendiamo il normale pentimento per qualche errore commesso, come quando Gesù si riferì a uno che aveva peccato ripetutamente, e disse: “Anche se pecca contro di te sette volte al giorno e sette volte torna da te, dicendo: ‘Mi pento’, lo devi perdonare”. (Luca 17:4) Piuttosto, il pentimento di cui si parla in II Pietro 3:9 riguarda la propria condotta verso il regno di Dio, il governo in cui Gesù Cristo sarà Re su tutto il genere umano.
27 Gesù aveva in mente tale pentimento in relazione al celeste regno messianico di Dio, secondo il racconto di Matteo 4:17, dove leggiamo: “Da allora in poi Gesù cominciò a predicare, dicendo: ‘Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato’”. (Si vedano anche Marco 1:14, 15; Matteo 3:1, 2). In armonia con tale racconto relativo al pentimento, ci è detto che Gesù Cristo mandò i suoi dodici apostoli a due a due a predicare com’egli stesso aveva predicato: “Il regno dei cieli si è avvicinato”. Pertanto, “usciti, predicarono onde le persone si pentissero”. — Matt. 10:1-15; Mar. 6:7-12.
28. Come Pietro e Paolo additarono l’urgenza del pentimento in relazione al messianico regno di Dio?
28 A quel tempo era urgente che i Giudei si pentissero in relazione al regno messianico. Quindi, Gesù disse loro: “A meno che non vi pentiate, sarete tutti distrutti similmente”. (Luca 13:1-4) Il giorno di Pentecoste dell’anno 33 E.V., l’apostolo Pietro disse a migliaia di Giudei che lo avevano interrogato: “Pentitevi, e ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati”. (Atti 2:1-38) In seguito, Pietro diede consigli simili ai Giudei nel tempio di Gerusalemme, secondo Atti 3:19-23. Il pentimento relativo al messianico regno di Dio fu anche messo in risalto dall’apostolo Paolo. Per esempio, ad Atene, in Grecia, dopo avere dichiarato “la buona notizia di Gesù e la risurrezione”, Paolo disse alla Corte dell’Areopago sul colle di Marte: “Dio non ha tenuto conto dei tempi di tale ignoranza, ma ora dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si pentano. [Perché?] Perché ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. — Atti 17:16-31. Si vedano anche Atti 26:20; Romani 2:4.
29. (a) Qual è dunque il primo passo da fare per mostrarci degni di entrare nel nuovo ordine di Dio? (b) Secondo Pietro, è sufficiente pervenire al pentimento?
29 Pertanto non c’è alcun dubbio su questo: Il primo passo che dobbiamo fare per mostrarci degni di entrare nel giusto nuovo ordine di Dio è quello di pentirci, e questo riguardo al messianico regno di Dio. Solo mediante il re costituito da Dio per tale governo, Gesù Cristo, chi si pente può ottenere da Dio il perdono dei propri peccati. (Atti 2:38) Per mezzo di questo regno messianico Dio rivendicherà la sua sovranità universale, e gli uomini devono pentirsi d’essere stati sotto la sovranità del grande Avversario di Dio, Satana il Diavolo. In armonia con ciò che Dio desidera da noi, siamo tutti pervenuti a tale pentimento? Se possiamo rispondere sì, allora, secondo l’apostolo Pietro, possiamo fare ciò che resta da fare se vogliamo ottenere la finale approvazione di Dio. Possiamo avvalerci della tollerante longanimità che egli esercita verso questo malvagio vecchio ordine di cose. Possiamo così assicurarci la Sua finale approvazione. Questo significherà salvezza per noi.
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Apprezzata l’opera del CreatoreLa Torre di Guardia 1976 | 1° aprile
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Apprezzata l’opera del Creatore
“Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa”. (Sal. 139:14) Commentando queste parole, il libro The Common Cold (di Fabricant e Conklin) dice: “Questo versetto del salmista Davide ha particolare risalto nello studio dell’anatomia e della fisiologia del naso, della gola, dei polmoni e delle loro parti. Nessun uomo avrebbe mai potuto inventare un labirinto così complicato e curioso di ossa, cartilagini, tendini, tessuti, membrane, condotti, sacche, trombe e ghiandole come quello che esiste nell’apparato respiratorio sia del più piccolo che del più grande degli uomini. Tutti gli uomini sono pressoché uguali in una cosa e cioè nel corpo e nelle parti che lo compongono, il veicolo dell’essere cosciente”.
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