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Non ho mai dimenticato la verità di Dio!La Torre di Guardia 1970 | 1° dicembre
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fino a rimanere senza fiato dicendomi di non andare più a casa.
In tutto questo penoso periodo, i Testimoni vennero in mio aiuto e sempre, sì, sempre c’era Geova Dio a rafforzarmi. Sempre fedele, sempre benigno, non mi abbandonò mai. Alla fine le mie preghiere di onorarlo e servirlo più pienamente furono esaudite. Potei trascorrere le vacanze predicando di continuo il suo regno. Fu troppo meraviglioso per poterlo descrivere con parole! Subito dopo ciò divenni una predicatrice in servizio continuo della Parola di Dio e questa è stata da allora la mia gioiosa attività.
Quando ripenso agli anni passati comprendo che Geova è stato invero il mio pastore e che non mi è mancato nulla. Nonostante che io possa ancora subire persecuzione, so che fin quando manterrò la mia integrità Geova sarà sempre con me per confortarmi e benedirmi. Io ho visto che la bontà di Geova Dio è senza pari. — Da una collaboratrice.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1970 | 1° dicembre
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Domande dai lettori
● Un giornale che io vidi aveva un’illustrazione che mostrava pastori e greggi in un campo fuori di Betleem al tempo di Natale. Pensai che lì faceva troppo freddo perché i pastori stessero nei campi con le loro pecore verso il 25 dicembre, data tradizionale della nascita di Cristo. Non è così? — J. B., U.S.A.
Parecchi giornali negli Stati Uniti avevano questa illustrazione. Dei commenti apparsi sotto la fotografia furono tipici quelli del Chronicle-Tribune di Marion, nell’Indiana, del 26 dicembre 1968: “I soldati d’Israele ricercano possibili mine di terroristi in un campo fuori di Betleem la Vigilia di Natale mentre i pastori badano ai loro greggi nello sfondo. (AP Wirephoto per radio da Tel Aviv)”
Nonostante che la didascalia dica che la fotografia rappresenti la “Vigilia di Natale”, è ovvio che la fotografia fu fatta quando il sole era alto quel giorno nel cielo, poiché le immagini lontane sono ben illuminate e visibili, e le ombre sono cortissime.
Che cosa dice la Bibbia dei pastori vicino a Betleem al tempo della nascita di Gesù? In Luca 2:8 leggiamo: “In quello stesso paese vi erano anche dei pastori che dimoravano all’aperto e di notte facevano la guardia ai loro greggi”. Notate che i pastori effettivamente abitavano all’aperto, non camminavano soltanto all’aperto durante il giorno. Per di più, avevano i loro greggi nel campo di notte. Corrisponderebbe questo alla tradizionale data di dicembre, o ai primi di gennaio come credono le chiese ortodossa e copta? No, di certo! La stagione fredda e piovosa verso la fine di dicembre non corrisponderebbe al commento biblico circa il tempo della nascita di Gesù.
Durante gennaio del 1969 il sorvegliante della congregazione dei testimoni di Geova nella zona di Betleem visitò e intervistò i pastori che pascevano i loro greggi nel tradizionale “Campo dei pastori”. Citiamo la relazione di quell’intervista:
“Vicino al campo è una grande caverna che è usata come riparo invernale per le pecore, le capre e i pastori. Fino all’ultima parte di novembre i greggi dei pastori dormono nei campi. Durante questi mesi le famiglie dei pastori si uniscono a loro, piantando nelle vicinanze le loro tende di lana nera di capra. Durante ottobre e novembre le capre pascolano con le pecore di giorno, ma di notte hanno bisogno di protezione e perciò sono raccolte nella caverna.
“Con l’ulteriore abbassamento di temperatura che si ha alla fine di novembre, al tramonto vi son portate anche le pecore. I pastori stessi vi entrano con le pecore e le capre per badare loro di giorno e di notte. I pascoli divengono scarsi nei campi, quindi ai greggi si danno fieno e paglia immagazzinati. Nei giorni brutti stanno tutti al riparo giorno e notte, ma nei giorni di sole le pecore sono condotte nei campi vicini a pascere fra i verdi germogli che cominciano a spuntare all’inizio delle piogge invernali.
“Ci sono dunque pecore e pastori che stanno nella zona di Betleem per tutto l’anno, e ci sono giorni invernali nei quali si vedono nel campo durante le ore del giorno, se il tempo lo permette. Ma le condizioni non permettono che di notte si svolgano in nessun modo attività all’aperto”.
Di conseguenza, l’illustrazione di cui si parla non altera affatto la conclusione che le condizioni atmosferiche intorno a Betleem verso la fine di dicembre o i primi di gennaio non corrispondono alla descrizione di Luca 2:8. Più ragionevole, e in armonia con l’altra evidenza, è che Gesù nacque intorno al 1º ottobre.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1970 | 1° dicembre
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Domande dai lettori
● Possono i dedicati cristiani assistere a funerali in chiese di altre organizzazioni religiose? — C. S., U.S.A.
Alcuni cristiani possono sentirsi obbligati ad assistere a un funerale in chiesa per un debito di gratitudine, perché si tratta di uno stretto parente o per le insistenze del coniuge incredulo. Ma prima di assistervi si dovrebbero considerare i vari fattori implicati e le possibili alternative. Mentre l’assistervi non è proibito dalla congregazione cristiana, tale condotta è certo piena di pericoli e problemi.
Anzitutto, è bene ricordare che il funerale in chiesa non si tiene primariamente allo scopo di dare agli amici l’occasione di consolare la famiglia orbata. Questo si fa di solito prima del funerale visitando la famiglia a casa. Il funerale in chiesa è in realtà un servizio religioso. Perciò è probabile che includa un sermone su idee non scritturali come l’immortalità dell’anima e che tutti i buoni vanno in cielo. Può anche implicare pratiche non scritturali come il farsi il segno della croce e molto probabilmente partecipare unitamente alla preghiera con un sacerdote o ministro di un’altra religione. Naturalmente, il cristiano non può prendere parte a ciò, in considerazione del comando in Rivelazione 18:4.
A questo riguardo i funerali giapponesi rappresentano una vera prova per le dedicate mogli cristiane con mariti increduli. Se assistono al funerale il loro nome è pronunciato ad alta voce e ci si aspetta che si facciano avanti e offrano incenso e una preghiera al morto. Per cui molte cristiane giapponesi hanno deciso che è meglio non assistere a questi funerali.
Alcuni dedicati cristiani hanno assistito a funerali in chiesa perché volevano stare vicini agli intimi familiari e incoraggiarli. Così sono andati al funerale in chiesa e poi anche alla tomba. Può darsi che siano riusciti a fare tutto ciò senza commettere personalmente alcun atto di falsa adorazione. Naturalmente ci sono rischi spirituali nell’andare in qualunque luogo di falsa adorazione.
È vero, la moglie cristiana il cui marito è incredulo e vuole che assista a un funerale in chiesa potrebbe considerare l’esempio di Naaman. Egli era un generale siro che fu guarito dalla lebbra bagnandosi sette volte nel fiume Giordano dietro comando del profeta Eliseo. A causa di questa miracolosa guarigione Naaman decise di non adorare mai nessun altro dio all’infuori di Geova. Ma questa sarebbe stata una cosa difficile per lui, perché era ancora al servizio del suo re. Egli aiutava il re a spostarsi e quindi doveva andare con lui nella casa del dio pagano Rimmon. Può anche darsi che dovesse aiutare il re a inchinarsi. Per cui chiese a Geova Dio di perdonarlo e di non imputarglielo. Naaman, che era divenuto vero adoratore di Geova, non adorava egli stesso questo falso dio; andava lì solo dietro comando. — 2 Re 5:1-19.
Ed è la stessa cosa per la moglie cristiana che ha il marito incredulo. Se il marito insiste che in una certa occasione vada con lui in chiesa a un funerale di un parente o amico di famiglia ella può pensare di agire in modo simile a quello in cui agì Naaman, essendo presente in tale occasione ma non partecipando ad alcun atto di falsa religione. Ma spetterebbe a lei decidere se andare. Ella vorrà risolvere il conflitto fra il rispetto per i desideri di suo marito e l’ubbidienza a Geova e ai dettami della sua coscienza addestrata dalla Parola di Dio. — 1 Piet. 3:16.
Sì, sarebbe implicata la sua coscienza. Perché? Perché altri potrebbero veder lei, una testimone di Geova, entrare in chiesa, e potrebbero inciampare. Perciò ella vorrà considerare tale possibilità. Come scrisse l’apostolo Paolo: “[Accertatevi] delle cose più importanti, onde siate senza difetto e non facciate inciampare altri fino al giorno di Cristo”. — Filip. 1:10.
Sarebbe meglio se tale moglie cercasse di spiegare la sua posizione al marito. Ella farebbe bene a scegliere un momento in cui fosse rilassato e in una buona disposizione di mente, prendendo lezione dalla regina Ester, e poi cercando con tatto di spiegare perché ella ritiene di non poter assistere a tale funerale in chiesa. Fra l’altro, potrebbe indicare che se vi assistesse e non prendesse parte al rito la cosa potrebbe essere molto imbarazzante per altri, e specialmente per suo marito. Così il marito incredulo potrebbe acconsentire per amore verso la moglie, per rispetto verso gli scrupoli religiosi di lei e per il desiderio di evitare l’imbarazzo. — Est. 5:1-8.
Ma si potrebbe offendere la famiglia orbata non assistendovi? Solo se non si tenesse assolutamente conto della morte. Non ci sarebbe
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