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  • Il mio scopo nella vita
    La Torre di Guardia 1960 | 15 luglio
    • dei quali trascorsi in paese straniero. Non vorrei mai seguire un’altra condotta nella vita. Più godo questo grande privilegio più ringrazio Geova di essere il più generoso dei signori e di aver continuato a guidarmi. Desidero soltanto di piacere a lui sempre più mentre continuo a perseguire lo scopo della mia vita.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1960 | 15 luglio
    • Domande dai lettori

      ● Ne La Torre di Guardia del 1º agosto 1959, a proposito del soggetto del “Paradiso”, nell’ultimo paragrafo del primo articolo vi è la seguente affermazione: “Enoc risorgerà in un Paradiso restaurato, qui sulla terra”. Come dobbiamo intendere ciò dato che ci è stato insegnato che Enoc, insieme agli altri fedeli uomini dell’antichità, avrà una immediata risurrezione? — G. G., U.S.A.

      Quando le pubblicazioni della Società parlano di immediata risurrezione, non s’intende subito dopo Armaghedon. Infatti potrebbero trascorrere un buon numero di anni. Dobbiamo tener presente che immediatamente dopo che la battaglia di Armaghedon avrà compiuto il proposito di legare Satana e i suoi demoni, avrà inizio il regno millenario di Gesù Cristo. Quindi, un considerevole numero di anni di quel regno millenario potrebbero trascorrere pur rimanendo nella prima parte del millennio. Perciò tale risurrezione potrà aver luogo dopo che i superstiti di Armaghedon avranno sgombrato le ossa e le macerie e avranno cominciato a trasformare la terra in un paradiso, con la benedizione di Geova mediante Cristo.

      Adamo era in un paradiso, benché questo non si estendesse a tutta la terra. Indubbiamente quando i fedeli testimoni, vissuti prima di Cristo, torneranno in una immediata risurrezione, saranno risuscitati in quelle parti della terra in cui si troveranno i superstiti di Armaghedon e che essi avranno già trasformate in un paradiso. Inoltre la condizione del paradiso spirituale avrà pure superato la battaglia di Armaghedon, e anche quelli che risusciteranno per primi si troveranno in tale condizione. Così non è necessario che il paradiso letterale sia esteso in tutta la terra, cioè, che copra ogni parte del globo, perché quelli risorti per primi possano ritornare in un paradiso. Indubbiamente, quando avrà luogo in seguito la risurrezione generale dell’umanità, il paradiso avrà già raggiunto un’estensione pari a quella della terra. Tuttavia, non sappiamo fino a che punto quelli che risorgeranno parteciperanno all’espansione del paradiso finché questo comprenda ogni parte della superficie terrestre.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1960 | 15 luglio
    • Domande dai lettori

      ● Quando il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato dice, a pagina 229, che i fedeli servitori di Geova che muoiono ora saranno ridestati “nella ‘risurrezione di vita’ affinché ricevano le stesse benedizioni che riceveranno i superstiti di Armaghedon”, significa forse che si sposeranno e parteciperanno all’adempimento del mandato di procreazione? — F. B., U.S.A.

      L’affermazione summenzionata, che si riferisce alle prospettive dei fedeli testimoni di Geova dedicati e battezzati, che hanno la speranza di vivere sulla terra, significa che riceveranno le benedizioni a cui hanno diritto secondo le Scritture. Nelle Scritture non vi è nulla che indichi che essi si sposeranno e parteciperanno all’adempimento del mandato di procreazione. Gesù disse, com’è riferito in Luca 20:35: “Quelli che sono stati reputati degni di entrare in quel sistema di cose e della risurrezione dai morti non sposano e non vanno a marito”. Questo si applica anche a coloro che morirono prima che Cristo comparisse alla presenza di Dio per presentare il valore del suo sacrificio umano a favore dei suoi fedeli seguaci qui sulla terra; quindi ciò include i fedeli da Abele a Giovanni Battista.

      Pertanto la donna che è divenuta vedova per la morte del marito ora prima di Armaghedon non è obbligata ad attendere la sua risurrezione dai morti dopo Armaghedon. Essa è libera di risposarsi se vuole, solo nel Signore, e di avere figli col nuovo marito. La morte scioglie il vincolo del matrimonio, come è indicato in Romani 7:1-3.

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