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Pietro usa ora le chiavi del regno?La Torre di Guardia 1966 | 15 agosto
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Pietro com’era accaduto quando aveva rinnegato Gesù tre volte la notte del tradimento da parte di Giuda Iscariota. (Matt. 26:31-35, 69-75; Mar. 14:27-31, 66-72; Prov. 29:25) Era come se Pietro cercasse di usare la seconda chiave del regno del cielo per chiudere e serrare la porta in faccia ai Gentili incirconcisi. Ma egli non aveva il potere di far ciò, poiché il risuscitato Gesù Cristo disse in seguito: “Queste son le cose che dice colui ch’è santo, che è verace, che ha la chiave di Davide, che apre onde nessuno chiuda e chiude onde nessuno apra: ‘Conosco le tue opere — ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere’”. (Riv. 3:7, 8) Il cielo non era dunque d’accordo con la condotta che Pietro seguiva ad Antiochia. Egli corresse prontamente la sua condotta, senza dubbio, in armonia con il consiglio del suo conservo apostolo Paolo. Questo fu conforme a ciò che Pietro disse quando parlò durante il dibattito circa la circoncisione a Gerusalemme. (Atti 15:6-11) Ed egli ammise che Paolo aveva parlato e scritto correttamente quando scrisse nella sua seconda lettera ai credenti cristiani:
16. Come mostrò Pietro, scrivendo, d’essere pienamente d’accordo con Paolo?
16 “Considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza, come il nostro diletto fratello Paolo pure vi scrisse secondo la sapienza datagli, parlando di queste cose come fa anche in tutte le sue lettere. In esse, comunque, vi sono alcune cose difficili a capirsi, che i non istruiti e gli instabili torcono, come fanno pure del resto delle Scritture, alla propria distruzione”. — 2 Piet. 3:15, 16.
17. (a) Che cosa insegna la Bibbia circa il fatto che Pietro, o un papa, potesse fare entrare in cielo degli individui o chiuderli fuori? (b) Che cosa determina se uno che aspira al regno del cielo ottiene effettivamente questa ricompensa? (c) A chi va dunque il credito per aver aperto le opportunità del Regno, e anche per le benedizioni che saranno recate al genere umano da quel regno?
17 Pietro non si considerò un papa infallibile, né pensò d’essere il portinaio del cielo. Tutto questo è in armonia con il resto della Bibbia, la quale insegna che Geova Dio, non Pietro, è il Grande Giudice del suo popolo ed egli usa Cristo Gesù come Giudice associato a sé. E quelli che entrano effettivamente nel regno dei cieli devono afferrare questa opportunità mentre sono sulla terra e devono condurre una vita integra. Se uno entra nel cielo, vi entra perché ha realmente seguìto le orme di Gesù sulla terra. A Geova Dio va tutto il credito per la sua immeritata benignità nell’avere aperto la via del regno del cielo e scelto quelli che devono essere eredi del Regno con Cristo. In modo corrispondente, a Geova va il credito d’aver disposto per il dominio del Regno della terra e stabilito il suo regno nel 1914 E.V., le cui piene benedizioni cominciano ad essere elargite al genere umano per sua immeritata benignità durante questa generazione.
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Pestilenze e carestieLa Torre di Guardia 1966 | 15 agosto
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Pestilenze e carestie
Abbiamo visto un aumento di “pestilenze” e “penuria di viveri” dal 1914, come predisse Gesù Cristo quale parte del visibile “segno” della sua seconda presenza? (Luca 21:11) Sì, l’abbiamo visto. La “spagnola”, definita “una delle piaghe più devastatrici di tutti i tempi”, tolse 20 milioni di vite e, per alcuni brevi mesi, mise a letto 200 milioni di persone. Cancro e malattie degenerative continuano ad aumentare. In quanto alla penuria di viveri, il direttore generale dell’Organizzazione per l’Agricoltura e l’Alimentazione delle Nazioni Unite ha detto di recente che “metà della popolazione mondiale, 1.500 milioni di persone, soffrono la fame o per cattiva nutrizione o per entrambe”.
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