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“Sia fatta la tua volontà in terra”La Torre di Guardia 1959 | 1° dicembre
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Gesù scritti da Matteo, Marco, Luca e Giovanni, viene riportato che Gesù abbia usato la parola “congregazione” o “chiesa” solo in Matteo 16:18 e 18:17; ma senza dire che sarebbe stata un corpo spirituale sotto di lui come Capo. Perciò con le sue parole: “Questo significa il mio corpo”, egli non si riferì al futuro corpo spirituale che è la congregazione cristiana sotto di lui come Capo. Si riferì al suo proprio corpo che aveva ricevuto dalla vergine giudea Maria e che Dio aveva miracolosamente preparato per lui.
8 Che cosa si doveva fare con questo corpo? Secondo Luca 22:19, Gesù disse: “Questo significa il mio corpo che dev’essere dato in vostro favore. Fate questo in ricordo di me”. Questo significava che il suo corpo umano sarebbe stato offerto in un sacrificio irrevocabile, irripetibile a loro favore e a favore di tutta l’umanità che avrebbe creduto in lui e avrebbe accettato il suo sacrificio. A prova di ciò, Ebrei 10:10 afferma: “Per mezzo di detta ‘volontà’ noi siamo stati santificati mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre”. Il suo corpo umano era accettevole come sacrificio a Dio perché era perfetto, immacolato, simboleggiato dal pane senza lievito, dato che il lievito nella Bibbia è simbolo di peccato. (1 Cor. 5:8; Ebr. 7:26-28) Nel suo stesso corpo Gesù ebbe la funzione di portare i peccati di quelli dell’umanità imperfetta e peccatrice che avrebbero creduto nel valore e nel potere del suo sacrificio. Pietro ricorda ai cristiani: “Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello affinché seguiate attentamente le sue orme. Egli non commise nessun peccato, né fu trovata frode nella sua bocca. . . . Egli stesso per imputazione ha portato i nostri peccati nel suo proprio corpo sul palo, affinché possiamo rinunciare ai peccati e vivere per la giustizia. E ‘mediante le sue lividure siete stati guariti’”. — 1 Piet. 2:21-24.
9 Questo semplice significato del pane senza lievito è sostenuto dal significato che Gesù diede al calice di vino, al “prodotto della vite”. Egli lo porse loro perché ne bevessero, con queste parole: “Questo significa il mio ‘sangue del patto’ che sarà sparso a favore di molti per la remissione dei peccati”. Il vino era quindi il simbolo del suo sangue. Mentre era nei vasi sanguigni del suo corpo umano esso significava per lui vita umana terrena, nella sua perfezione. Il Creatore del corpo di Gesù aveva detto molto tempo prima: “L’anima della carne è nel sangue, e io stesso l’ho posto sull’altare perché facciate l’espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa l’espiazione mediante l’anima che è in esso”. (Lev. 17:11) Lo spargimento del sangue di Gesù avrebbe richiesto la sua morte come uomo. Poiché erano implicati peccati umani, era necessario che il sangue di un perfetto sacrificio umano fosse versato sull’altare di Dio, “poiché non è possibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati”. (Ebr. 10:4) Gesù sapeva che cosa doveva fare col suo sangue, perché conosceva la regola di Dio: “Se non si versa il sangue non ha luogo nessun perdono”. — Ebr. 9:22.
(Continua)
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Due altariLa Torre di Guardia 1959 | 1° dicembre
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Due altari
● Scrivendo su The Christian Century del settembre 1953, Eivind Berggrav, primate di Norvegia (in pensione) disse: “Per alcuni cristiani europei, le chiese americane sembra abbiano di quando in quando due altari, uno per il dollaro e un altro per Dio”.
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