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  • Vittoria sulla morte
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1951
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  • SFORZI DELLA FALSA RELIGIONE PER LA VITTORIA
  • LA MEDICINA MODERNA CERCA LA VITTORIA
  • COME VIENE LA VITTORIA
  • VITA ETERNA IN UN NUOVO MONDO
  • Il dominio della regina morte
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1951
w51 1/10 pp. 300-302

Vittoria sulla morte

LA maggioranza degli uomini combatte la morte con armi non appropriate. La prima coppia umana sbagliò perché tentò di ottenere la vita disubbidendo a Dio. Rigettando l’avvertimento di Geova che la disubbidienza contro di lui avrebbe significato la morte, Eva diede ascolto alla prescrizione di Satana che la vita a somiglianza di Dio libera dalla morte le sarebbe venuta mangiando il frutto proibito. Adamo quantunque non fosse stato sedotto, condivise stoltamente la dieta di sua moglie che essa supponeva avrebbe condotto a un’illuminata esistenza di dèi. Ma questo aprì invece la porta della morte, non solo per Adamo ed Eva ma anche per tutti i loro discendenti. — Gen. 2:17; 3:3-6, 19; 5:5; Rom. 5:12.

Satana aveva detto ad Eva: “Non morrete affatto” e “sarete come Dio”; e sin dall’inizio della falsa religione fino ad ora essa ha preso queste menzogne sataniche come sua principale assicurazione contro la morte. Gl’insegnamenti religiosi della reincarnazione e dell’immortalità dell’anima umana sono tanto falsi quanto il loro fondamento posto da Satana il Diavolo. I seguenti passi biblici ne danno la prova: “Qual è l’uomo che viva senza veder la morte? che scampi l’anima sua dal potere del soggiorno de’ morti?” “Il suo fiato se ne va, ed egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi disegni”. “Poiché la sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengon dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere”. “I viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non v’è più per essi alcun salario; poiché la loro memoria è dimenticata. Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno de’ morti dove vai, non v’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né sapienza”. “L’anima che pecca sarà quella che morrà”. “Il salario che il peccato paga è la morte”. — Sal. 89:48; 146:4; Eccl. 3:19, 20; 9:5, 10; Ezech. 18:4, Rom. 6:23, NM.

SFORZI DELLA FALSA RELIGIONE PER LA VITTORIA

Ma nell’antichità la falsa religione ebbe da offrire più della menzogna di Satana che la morte era solo la porta che dava accesso all’immortalità spirituale. Essa cercò di guarire mediante la pratica della medicina, e fin dai tempi antichi i sacerdoti delle religioni pagane sono stati dottori e medici, e si son vantati di possedere poteri soprannaturali per guarire sia il corpo che l’anima. Essi credevano che le malattie fossero opera di spiriti malvagi o la visita di una divinità, e le prescrizioni richiedevano stregonerie o occulte divinazioni. Se il male proveniva da un demone, il paziente era assoggettato ad orribili trattamenti nella credenza che se la dimora del demone, il corpo del paziente, fosse stato reso abbastanza miserevole il demone non vi sarebbe potuto rimanere e sarebbe fuggito. Perciò gli uomini della medicina facevano assordanti rumori e facce terrificanti, mentre il paziente era sottoposto al calore o ad altre pene ed era costretto ad inalare nauseanti odori. Avevano una bella maniera di curare i malati quei medici religiosi.

Alcuni dei Giudei che si allontanarono dall’adorazione di Geova adoperavano come medicine cose come fiele di pesce, saliva, sterco di bovini, urina e sangue di pipistrello. Gli uomini della medicina cinesi escogitarono superstiziose prescrizioni con ciarlatanerie e oscure magìe. Il guscio polverizzato di tartaruga doveva dare lunga vita, le ossa di tigre immerse nel vino dovevano dare la forza della tigre, il sangue di gorilla era per le indisposizioni femminili, la pelle delle serpi ridotta in polvere per i reumatismi, e la pelle di lucertola polverizzata per i disturbi di stomaco e il singhiozzo. Le erbe venivano usate fino ad un certo grado, specialmente dagli Ebrei e dagli Egiziani, e questi ultimi acquistarono una vaga conoscenza dell’anatomia e fabbricarono alcuni strumenti chirurgici. I Greci combinarono le superstizioni di Babilonia e della Persia con l’istruzione medica degli Egiziani, e nacquero scuole mediche, una delle quali è attribuita a Ippocrate, che viene chiamato il padre della medicina.

La scienza medica con cui combattere la morte aveva fatto progresso, ma col sorgere della dittatura papale con un’organizzazione religiosa durante il Medio Evo questo progresso fu arrestato e fatto retrocedere. La religione prevalente in quel tempo era avversa all’invasione del campo delle guarigioni ad opera di medici sapienti, era contro il saccheggio dei pascoli a lungo dominati dai preti. Furono combattute la chirurgia, la pulizia personale e altre misure sanitarie, e in vece loro furono praticate superstizioni come quelle di portare dei frutti di ippocastano in tasca per guarire dai reumatismi, mettere un pescegatto sulla fronte per guarire l’epilessia, portare amuleti e medaglie religiose per guarire qualsiasi malanno, e perfino mangiare pagine della Bibbia che parlavano di miracoli per avere miracolose guarigioni. Ma durante tutto questo tempo gli stregoni sacerdotali di queste false religioni non conquistarono la vittoria sulla morte.

LA MEDICINA MODERNA CERCA LA VITTORIA

Dopo la Riforma la scienza medica fece molto progresso, e in quest’èra atomica le sue scoperte avanzano a velocità ultrasonica. Gli attacchi contro la nemica morte vengono da molti fronti di battaglia — da medici, chirurghi, erboristi, dieticians, chiropractors, osteopaths, ecc., e anche da certi religionisti i quali dicono che la vostra appendicite o i vostri calcoli vescicali sono immaginari. Ma, malgrado tutto, la nemica morte continua ad abbattere tanto i pazienti quanto i guaritori. Contro la pena della morte vien diretta tutta la forza di quelli che gli uomini acclamano come i brillanti risultati della scienza, come le diverse specialità dei dottori nei massaggi dei muscoli, nelle manipolazioni delle ossa, nel fare le loro iniezioni, nell’iniettare i loro sieri, nell’impinzar di pillole, nel farvi dimagrire, nel farvi ingrassare, nel farvi digiunare, nel cibarvi, nel farvi fare esercizi, e anche nel farvi tagliare con le lame chirurgiche per gettare come offerta di pace alla nemica morte un’appendice, una tosilla, un rene, una gamba o un braccio — ma anche questa disperata ritirata davanti all’infermità si trova tosto di fronte a un muro di pietra quando qualche organo vitale è eliminato e la morte afferra la sua preda.

Non fraintendete. I medici oggi danno sollievo a molte sofferenze, prolungano molte vite, rendono lodevoli servizi all’umanità, e meritano credito per il bene che fanno. Ma il punto di cui si parla è che la loro battaglia contro la morte è solo un’azione ritardatrice, non una vittoria definitiva. Qualsiasi liberazione da un’infermità ch’essi effettuano non fa altro che porgere il paziente negli artigli della vecchiaia. L’azione ritardatrice non è altro che un breve differimento, e la morte è così paziente, il sepolcro può aspettare. Ed esso non deve mai aspettare a lungo, anche se l’uomo raggiunge l’età biblica di “settant’anni” o di “ottant’anni”. (Sal. 90:10) Nel migliore dei casi, la vita dell’uomo sulla terra è fugace. Come disse Giobbe: “L’uomo nato di donna, vive pochi giorni, e sazio d’affanni. Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra, e non dura”. — Giob. 14:1, 2; Sal. 102:11; 144:4; Isa. 40:6, 7.

I dottori di oggi non metteranno un pesce sulla vostra fronte per guarire l’epilessia o non vi daranno pelle polverizzata di lucertola per il singhiozzo, ma con tutto il loro progresso scientifico non sono vicini alla vera vittoria sulla morte più di quanto lo furono gli stregoni dell’antichità. Che importa se la scienza ha portato al fronte di battaglia un torrente di brillanti armi mediche per combattere la morte? La morte continua a camminare maestosamente attraverso i campi del genere umano e lascia nella sua scia un filare dopo l’altro di corpi abbattuti. Si possono citare molteplici cause che hanno contribuito a far pagare il crescente pedaggio della morte, ma le due più principali sono la continua degenerazione dell’uomo e le preannunziate sventure provocate da Satana, di guerre, calamità, carestie e pestilenze, per questi ultimi giorni di questo mondo malvagio. — Matt. 24:3, 7; Apoc. 12:12.

COME VIENE LA VITTORIA

Tuttavia questo dilagare di sventure mondiali non è un motivo per essere scoraggiati o abbattuti, poiché dopo aver predetto queste cose Gesù disse: “Ma quando queste cose cominciano ad avvenire, alzatevi e levate il capo, perché la vostra redenzione si avvicina”. (Luca 21:28, NM) La liberazione dalle sofferenze, dalle malattie e dalla morte con la fine di questo mondo è il principio di un giusto nuovo mondo. Ma da quale mano viene la liberazione dalla morte? Dagli uomini? Salmo 49:7, 14, 15 risponde di no: “Nessuno però può in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d’esso. Son cacciati come pecore nel soggiorno de’ morti; la morte è il loro pastore; ed al mattino gli uomini retti li calpestano. La lor gloria ha da consumarsi nel soggiorno de’ morti, né avrà altra dimora. Ma Iddio riscatterà l’anima mia dal potere del soggiorno dei morti”.

Geova Dio redime gli uomini soddisfacendo l’esigenza della legge di un riscatto, mandando Gesù sulla terra “per dare la sua anima come prezzo di riscatto in cambio per molti”. (Lev. 17:11; Deut. 19:21; Matt. 20:28, NM) E come viene praticamente questa vittoria sulla morte mediante Cristo Gesù? Per mezzo di una risurrezione dei morti! Con l’apertura dei sepolcri, col loro svuotamento, con la liberazione da loro degli innumerevoli morti che la pena di morte ha accumulato durante i trascorsi millenni! Abbondano le testimonianze della Scrittura su questo punto. “Poiché per un uomo è la morte, così anche per un uomo è la risurrezione dei morti. Poiché come tutti muoiono in Adamo, così anche nel Cristo tutti saranno vivificati”. “Ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. “L’ora viene in cui tutti quelli che son nei sepolcri commemorativi udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone a una risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili a una risurrezione di giudizio”. (1 Cor. 15:21, 22; Atti 24:15; Giov. 5:28, 29, NM) Quelli che allora ubbidiranno vivranno per sempre, perché è a proposito di questo tempo della risurrezione che Gesù disse: “Chiunque è vivente ed esercita la fede in me non morrà mai affatto”. — Giov. 11:23-26, NM.

In Proverbi 30:15, 16 è rivelato che il sepolcro è una delle cose che non dicono mai: basta. Durante molti secoli ha inghiottito e si è rimpinzato, ma l’ingordo sepolcro sarà vuotato dalla risurrezione dei morti e la “morte seconda” nella Geenna sarà evitata con l’ubbidienza eterna di quelli che raggiungeranno il nuovo mondo di Geova. E perché i superstiti di Harmaghedon ed i risuscitati che daranno prova di fedeltà da ultimo non morranno ancora? Perché il peccato e la degenerazione ereditati da Adamo saranno cancellati dal riscatto, e perché il Diavolo che ha il potere della morte sarà distrutto. (Ebr. 2:14; Apoc. 20:10) Alla battaglia che Geova combatterà ad Harmaghedon sarà Satana che soccomberà, e non sarà fatto rivivere per mille anni, eppoi tornerà solo per breve tempo finché soccomberà per sempre, distrutto da Cristo Gesù. Satana mieterà quello che ha seminato. Egli ha seminato la morte e mieterà la distruzione per se stesso. Al suo annientamento non saranno celebrati funerali, non vi saranno afflitti, non vi saranno lagrime, vi saranno solo gioia e felicità.

VITA ETERNA IN UN NUOVO MONDO

In quel nuovo mondo, con gli abitanti della terra liberati dal dominatore Satana e dovutamente organizzati sotto il dominio del regno di Cristo Gesù, la morte che per così lungo tempo ha devastato l’umanità sarà sconfitta, sommersa nella vittoria. Nessuna guerra esigerà più il pedaggio di vite umane. “Delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra”. (Isa. 2:4) Non vi sarà più carestia, perché allora “la terra darà il suo frutto” in tale abbondanza che “l’aratore raggiungerà il mietitore”, il quale per i pesantissimi carichi di messi starà ancora raccogliendo i raccolti quando già sarà tempo che l’aratore prepari il terreno per la successiva stagione. (Sal. 67:6; Amos 9:13) Ci saranno infermità allora? Geova ha promesso che sanerà tutte le infermità, recherà salute e guarigione, e nessuno dirà più: Io sono malato. (Sal. 103:3; Isa. 33:24; Ger. 33:6) Vecchiaia? No, perché Giobbe 33:24, 25 dice: “Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto. Allora la sua carne divien fresca più di quella d’un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza”. In breve, nulla danneggerà ne distruggerà in tale nuovo mondo senza fine. — Isa. 11:9; Efes. 3:21.

Ora potreste essere sorpresi di udir questo, ma è un fatto che quando a taluni si parla di un nuovo mondo di giustizia nel quale regnano gioia e felicità senza nessuna avversità e sofferenza, dicono che non importa nulla a loro di vivere in un tale mondo, che diventerebbe noioso e monotono. Certamente avrete udito qualcuno dire che era così stanco, così malato, così triste o così infelice che avrebbe preferito morire. Ma avete mai udito qualcuno dire che era così felice che avrebbe preferito morire? Ha mai qualche suicida lasciato un biglietto in cui dichiarasse che era stato così bene che non ne poteva più? Naturalmente no. E nessuno sarà mai stanco di vivere in un nuovo mondo dove né dolore né malattie né morte guasteranno la felice esistenza, ma tutti godranno a lungo del lavoro che in quel tempo sarà affidato alle loro mani dal loro Creatore. — Isa. 65:22; Apoc. 21:1-5.

Riassumendo, la morte ha avuto il suo giorno per circa 6.000 anni. Tosto, la vita avrà il suo giorno per sempre. La morte ha vinto molte battaglie, ma alla fine essa perderà la guerra. Non saranno gli uomini che l’annienteranno. Non è vinta dalle dottrine religiose dell’immortalità dell’anima. La reincarnazione non riceverà gli applausi della vittoria. Né la penicillina né le pillole né la pelle di lucertola polverizzata possono porre il piede sul cadavere del nemico, la morte, e levare il grido di vittoria. La morte è vinta solo da Geova Dio mediante il regno di Cristo. Il modo di partecipare ai frutti di questa vittoria sulla morte è quello di mettersi oggi sulla via della vita. Desiderate voi esser partecipi del bottino della vittoria, cioè la vita eterna? Seguite allora la prescrizione divina per la vita: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio. e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giov. 17:3, NM.

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