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  • Perché essere grati al Creatore?

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  • Perché essere grati al Creatore?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
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  • I meravigliosi doni del Creatore
  • Coltiviamo la gratitudine verso il Creatore
  • Impariamo a conoscere meglio il nostro Creatore
  • Esprimiamo a Dio la nostra gratitudine
  • Imparate a conoscere il vostro Creatore
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 15/2 pp. 4-7

Perché essere grati al Creatore?

LA PERSONA irriconoscente è di solito considerata insensibile o maleducata. Fra quelli che più meritano la nostra gratitudine per il bene che ci hanno fatto ci sono ovviamente i nostri genitori. Si riconosce universalmente che i figli dovrebbero essere grati ai genitori perché li hanno messi al mondo e hanno provveduto loro vitto, vestiario, alloggio, istruzione e così via.

Tuttavia, se siamo in debito verso i nostri genitori, lo siamo ancor di più verso il Creatore. Perché? Perché abbiamo ricevuto da lui molte altre cose.

Per illustrare: Siamo grati ai nostri genitori perché ci hanno messo al mondo. Ma in effetti non sono stati loro a darci la vita. Ce l’hanno solo trasmessa, perché la vera fonte della vita è il Creatore. (Salmo 36:9) Siamo riconoscenti ai nostri genitori anche per averci provveduto il necessario per vivere. Ma anche se queste cose sono state acquistate col loro denaro o con le loro fatiche, non sono stati loro a crearle. Perciò abbiamo ragioni molto più grandi per sentirci in debito verso il Creatore.

Se non fosse stato per Colui che ha creato la terra e ha preso tutti i provvedimenti necessari per sostenere la vita umana, nessuna somma di denaro, nessuno sforzo, per quanto grande, avrebbe potuto tenerci in vita. Come disse l’apostolo cristiano Paolo ai greci dell’antica Atene, il Creatore “dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Poiché da lui abbiamo la vita e ci muoviamo ed esistiamo”. — Atti 17:25, 28.

Nonostante tutto ciò che il Creatore ha fatto e sta facendo per il genere umano, oggi milioni di persone non tengono minimamente conto di lui e non lo ringraziano per i numerosi benefìci ricevuti. Alcuni, pur riconoscendo di malavoglia che deve esserci un Creatore, fanno poco per sapere qualcosa su di lui o sulla sua volontà. Milioni di altre persone negano addirittura che vi sia un Creatore e asseriscono che tutto sia venuto all’esistenza da sé. Che sfacciata ingratitudine! Questa mancanza di apprezzamento è una delle molte indicazioni che viviamo negli “ultimi giorni”. (II Timoteo 3:1-5) Individualmente, però, possiamo e dobbiamo essere grati al Creatore.

I meravigliosi doni del Creatore

Più conosciamo Colui che ha fatto ogni cosa, più comprendiamo che è il Datore di “ogni regalo perfetto”. (Giacomo 1:17; Rivelazione 4:11) La maggioranza di quelli che non mostrano nessuna gratitudine verso il Creatore cerca di giustificarsi asserendo che, dal momento che nessun uomo lo ha mai visto, non si può essere sicuri che esista. È vero che il grande Creatore è invisibile ai nostri occhi, perché è uno Spirito, e i nostri occhi non sono in grado di vedere persone o cose del reame spirituale. (Giovanni 4:24) Ma l’incapacità dell’uomo di vedere il Creatore non è una valida ragione per prendere per scontati i suoi generosi provvedimenti e rifiutare di riconoscere che siamo in debito verso di lui.

Supponete di tornare a casa un giorno e di trovare che qualcuno vi ha lasciato un grande cesto di frutta deliziosa. Il giorno dopo trovate un cesto di verdura fresca e il giorno appresso degli ottimi tagli di carne. La cosa si ripete per una settimana, senza che troviate mai un biglietto col nome del donatore. Concludereste che tutti quei doni siano finiti lì “spontaneamente”, solo perché non avete visto nessuno lasciare il cibo? Non fareste piuttosto un’accurata indagine fra i vostri amici e parenti, cercando di identificare il generoso donatore così da esprimergli la vostra sincera gratitudine?

La stessa cosa vale per il Creatore. Sebbene egli sia invisibile agli occhi umani, il suo amore, la sua benignità e la sua generosità nei confronti del genere umano sono ampiamente dimostrati dalla sua meravigliosa creazione che soddisfa sotto ogni aspetto i nostri bisogni. Agli abitanti dell’antica Listra l’apostolo Paolo spiegò: ‘In realtà Dio non si è lasciato senza testimonianza, in quanto ha fatto del bene, dandovi piogge dal cielo e stagioni fruttifere, riempiendo i vostri cuori di cibo e buon umore’. (Atti 14:17) È solo giusto, quindi, che riconosciamo di essere in debito verso il Creatore e che per vivere dipendiamo dai suoi provvedimenti. Non dovremmo inoltre cercarlo ancor più accuratamente di quanto non faremmo col donatore sconosciuto del suindicato esempio? — Atti 17:26, 27.

Coltiviamo la gratitudine verso il Creatore

Solo dopo aver conosciuto il Creatore ed esserci veramente resi conto di ciò che ha fatto per noi possiamo sentirci spinti ad amarlo e a ubbidirgli. Anche se oggi milioni di persone dicono di credere in Dio, dal modo in cui la maggioranza vive si capisce che non sono molti quelli che provano veramente sincera gratitudine per il loro Fattore. Ma non è detto che noi dobbiamo essere altrettanto ingrati. Dovremmo quindi chiederci: Come posso coltivare un vivo senso di gratitudine per il nostro eccelso Creatore?

Innanzi tutto facciamo bene a riflettere sui numerosi benefìci che abbiamo ricevuto dal Creatore. Ci ha dato la vita, anche se attualmente la vita umana è di breve durata. (Salmo 90:10) La nostra riconoscenza inoltre aumenterà se mediteremo sul fatto che Geova Dio ha preso generosi provvedimenti per sostenere gli uomini e altre forme di vita sulla terra. Il salmista disse con apprezzamento: “Col frutto delle tue opere [o Dio,] si sazia la terra. Fa germogliare l’erba verde per le bestie, e la vegetazione per il servizio del genere umano, per fare uscire cibo dalla terra. . . . Quanto numerose sono le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte in sapienza. La terra è piena delle tue produzioni”. — Salmo 104:10-24.

L’umanità ha motivi anche maggiori per essere grata a Dio, perché gli uomini hanno ricevuto di più rispetto agli animali. Di tutte le creature terrestri, solo l’uomo è dotato della capacità di ragionare, di apprezzare la bellezza e i valori spirituali, e, soprattutto, di conoscere il Creatore e adorarlo. Questo perché solo l’uomo è stato creato a immagine di Dio e dotato di qualità che rispecchiano quelle di Geova Dio. (Genesi 1:27) Siamo quindi in grado di provare non solo i piaceri fisici, ma anche quelli mentali, molto più profondi e durevoli. Solo l’uomo può apprezzare la bella musica, la letteratura, la poesia, la pittura e varie altre forme d’arte. Solo l’uomo conosce la gioia derivante da una conversazione piacevole ed edificante, come pure la soddisfazione che si prova dopo aver fatto qualcosa di veramente utile.

Esclusivo dell’uomo è anche l’anelito alla vita eterna. Questo è un desiderio che è stato posto nel cuore umano dall’amorevole Creatore. (Ecclesiaste 3:11) Non si tratta di una vana speranza che non sarà mai soddisfatta. Spinto dal suo grande amore per l’umanità, il Creatore ha già preso le disposizioni necessarie perché gli uomini ricevano la vita eterna sulla terra in condizioni paradisiache. Amorevolmente Geova ha reso possibile questo mediante il sacrificio di riscatto del suo Figlio Gesù Cristo. — Romani 5:12; 6:23; I Giovanni 2:1, 2.

Anche se si prova molto piacere quando i nostri bisogni fisici, mentali ed emotivi vengono appagati, la benedizione più grande consiste nel soddisfare i nostri bisogni spirituali. (Matteo 5:3) Proviamo il desiderio naturale di conoscere da dove siamo venuti, dove siamo diretti e qual è il proposito del Creatore per la terra e l’umanità. Desideriamo inoltre conoscere il nostro Fattore e avere una buona relazione con lui. È incoraggiante sapere che chi si rende conto del proprio bisogno spirituale e si dà da fare per soddisfarlo nel giusto modo può provare una gioia profonda e durevole, sconosciuta alle persone dalla mentalità carnale. — I Corinti 2:6-16.

L’appagamento dei nostri bisogni spirituali ci dà vera pace di cuore e di mente e notevole felicità, anche se dobbiamo vivere in un mondo pieno di guai come mai prima. Quel che più conta, il fatto di essere consapevoli del nostro bisogno spirituale può portarci alla più grande benedizione che un uomo possa ricevere: la vita eterna nel giusto nuovo sistema di cose di Dio. — Giovanni 3:16; Filippesi 4:6, 7; II Pietro 3:13.

Impariamo a conoscere meglio il nostro Creatore

Se siamo convinti dell’esistenza di un Creatore amorevole e generoso, non è logico provare il desiderio di conoscerlo meglio e di esprimergli la nostra gratitudine per la sua amorevole benignità facendo ciò che gli è gradito? Osservando la meravigliosa creazione di Dio, siamo in grado di comprendere alcune delle sue ottime qualità, come amore, generosità, considerazione, sapienza e potenza. (Romani 1:20) Per conoscere i suoi pensieri e i suoi propositi verso il genere umano, ci vuole però qualcosa di scritto che provenga da Dio. Un simile libro dovrebbe inoltre dirci cosa ha fatto Dio nel passato e cosa farà per benedire l’umanità.

Siamo lieti che un tale libro esista e che sia il più diffuso di tutta la storia umana: è la Parola di Dio, la Bibbia. Il Creatore vuole che le sue creature possano acquistare accurata conoscenza di lui e coltivare un profondo amore per lui studiando la sua Parola e meditando su di essa. Così possono conoscere molte cose meravigliose che Dio ha fatto e possono rendersi conto dei vari aspetti della sua stupenda personalità. — Giosuè 1:8.

Esprimiamo a Dio la nostra gratitudine

Per coltivare viva gratitudine per il Creatore, occorre fare un diligente studio della Parola di Dio. Più impariamo riguardo a Geova e alle sue molte ottime qualità, più siamo attratti a lui. Ci sentiamo pieni di amore e ammirazione per un Dio così buono, amorevole e grandioso. Possiamo inoltre provare il desiderio di esprimere i nostri sentimenti come fece il salmista, che disse: “Ricorderò le pratiche di Iah [Geova]; poiché di sicuro ricorderò le tue azioni meravigliose di molto tempo fa. E per certo mediterò su tutta la tua attività, e mi occuperò di sicuro delle tue opere. O Dio, la tua via è nel luogo santo. Chi è un gran Dio come Dio? Tu sei il vero Dio, che operi in maniera meravigliosa”. — Salmo 77:11-14.

Come possiamo dunque esprimere la nostra sincera riconoscenza al grande Creatore? Il nostro amore per lui e la gratitudine per la sua amorevole benignità dovrebbero indurci a servirlo volenterosamente. Non dovremmo considerarlo tanto un dovere quanto un piacere. Geova desidera che gli si renda questo servizio gioioso e volenteroso; infatti il salmista fu ispirato a dire: “Servite Geova con allegrezza. Venite dinanzi a lui con grido di gioia”. — Salmo 100:2.

Non è veramente piacevole servire qualcuno che si ama davvero? Senz’altro. E questo può certo dirsi del servizio che rendiamo a Geova, il grande Creatore.

Naturalmente servire Geova non significa solo vivere una vita morale e non fare ciò che è male ai suoi occhi. La giusta condotta è essenziale, ma servire il Creatore significa anche lodarlo attivamente e con gioia. Questo vuol dire parlare ad altri delle grandi imprese di Geova e dei suoi splendidi propositi, rivelati nelle Sacre Scritture.

Perciò tutti quelli che provano vera gratitudine per il nostro meraviglioso Creatore saranno più che lieti di accettare questo felice invito del salmista: “Cantate a Geova, benedite il suo nome. Di giorno in giorno annunciate la buona notizia della sua salvezza. Dichiarate fra le nazioni la sua gloria, fra tutti i popoli le sue meravigliose opere. Poiché Geova è grande e da lodare assai”. (Salmo 96:2-4) Compiendo questo gioioso servizio, anche voi, come molti altri, potete mostrare in maniera convincente che apprezzate ciò che il Creatore ha fatto per voi.

[Immagini a pagina 5]

Esprimete la vostra gratitudine a Geova per ciò che ha provveduto

la Parola di Dio

il sacro servizio

piaceri leciti

cibo sano

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