Ci vuole maggior potere governativo?
IL FUTURO politico dei governi “popolari” appare incerto. Essi riscontrano che è sempre più difficile risolvere i crescenti problemi.
Nel caso di molti governi democratici e capitalistici, sviluppo economico e prosperità materiale son divenuti quasi sinonimi. In tal modo la maggioranza delle persone è stata comparativamente soddisfatta. Ma ora la forza finanziaria del mondo capitalistico si trova di fronte alla sua massima sfida. Lo sviluppo economico si è quasi arrestato e, in alcuni casi, ha preso un andamento contrario. L’insoddisfazione è in aumento. Che cos’è accaduto?
I costi dell’energia, saliti alle stelle, hanno spento le fiamme dello sviluppo economico. Questo minaccia di far precipitare il tenore di vita a cui milioni di persone si sono abituate. Molti, perciò, credono che ci vorrà senz’altro maggior potere governativo per risolvere i risultanti problemi.
Il noto storico inglese Arnold Toynbee espresse l’opinione che le nazioni industriali saranno costrette ad adottare un tenore di vita “progressivamente più austero”, provocando crescente agitazione sociale fra chi è abituato ad avere di più. Di conseguenza, egli predice, “un nuovo modo di vivere — severamente irreggimentato — dovrà essere imposto da uno spietato governo autoritario” per costringere il popolo ad accettare il diminuito tenore di vita.
Perfino il segretario di stato degli Stati Uniti Kissinger ha avvertito che le rivalità internazionali potrebbero creare crisi economiche tali da costringere i governi democratici ad “accostarsi sempre più a modelli autoritari” mentre ‘la civiltà occidentale si disgregherà’.
A un crescente numero di persone l’idea della dittatura appare meno ripugnante che in passato. In Gran Bretagna, dice il giornalista londinese Bernard Levin, “le dittature di destra o di sinistra sono l’argomento di conversazione del giorno”. Solo alcuni anni fa questo era “impensabile”.
Perché un dominio autoritario?
Il popolo vuole la soluzione dei problemi. Inflazione, disoccupazione e vertiginoso aumento dei delitti provocano vere difficoltà. Tutto questo causa frustrazione e il sentimento: “Perché qualcuno non fa qualcosa?” I processi democratici cominciano ad apparire lenti e gravosi a chi è già senza lavoro o a chi ha dovuto ridurre il proprio tenore di vita. Vogliono un intervento, rapido. Il modo per ottenerlo è per loro sempre meno importante.
La capacità dei governi forti di “ristabilire la legge e l’ordine” e di prendere decisivi provvedimenti economici si fa più attraente. Questo è quanto accadde in Germania dopo la prima guerra mondiale. Essendosi dimostrati i regimi democratici incapaci di trovare il modo d’uscire dalla depressione, i fautori di un maggiore potere governativo trovarono sempre più ascoltatori.
Ad Adolf Hitler fu aperta la strada per andare al potere. Sotto il suo ferreo dominio, la ripresa economica e sociale fu rapida. Gli affari prosperarono. La disoccupazione finì, ma finirono anche le libertà personali.
A detta di molti osservatori, il mondo capitalistico va incontro a tempi assai più critici di quelli menzionati sopra, poiché nei giorni avvenire i problemi di alimentazione, popolazione, inquinamento, energia e altre risorse si aggraveranno incessantemente. L’insigne economista prof. Robert Heilbroner, nel suo libro An Inquiry into the Human Prospect, fa queste previsioni:
“L’onestà mi spinge a suggerire l’idea che si potranno superare le difficoltà solo con governi capaci di farsi ubbidire in modo assai più efficace di quanto non sarebbe possibile in un ambito democratico. Se l’umanità deve sopravvivere, tali governi possono essere inevitabili, perfino necessari”.
Per dirla francamente, in molte zone la democrazia può cedere il posto alla dittatura. Ma sono i governi autoritari il mezzo per risolvere i problemi? Quali alternative ci sono?
“Ricerca di miti politici”
L’umanità ha sperimentato governi per migliaia d’anni. È stata provata quasi ogni forma immaginabile: monarchie, democrazie, socialismo, comunismo, nazismo, fascismo, dominio ecclesiastico, dominio militare, sistema feudale e altri.
Ma il tempo degli esperimenti è finito. I problemi di potere politico, dice l’Encyclopædia Britannica (ediz. del 1974), sono “oggi più urgenti che in qualsiasi precedente periodo storico”, perché l’umanità può ora “distruggersi nella ricerca di miti politici”. — Vol. 14, pag. 685. (Il corsivo è aggiunto).
Quale governo umano non è oggi altro che puro ‘mito politico’ di promesse infrante e ideali frustrati? Mentre si deve ammettere che ciascun governo umano può avere certe caratteristiche desiderabili, quale di essi non viene meno in altre cose altrettanto o anche più importanti?
Per esempio, la veduta collettiva dei sistemi democratici e l’importanza che danno alla libertà hanno netti vantaggi. Tuttavia la storia mostra che essi sono anche suolo fertile per corruzione politica, vertiginoso aumento dei delitti e della violenza, dannosi scioperi e distinzioni di classe.
Alcuni ritengono che i governi autoritari hanno una certa capacità di ottenere risultati. Tali governi riusciranno parzialmente a limitare alcuni problemi che affliggono le democrazie, ma a che prezzo! Per mantenere il dominio spesso i sudditi sono privati anche della libertà di esprimere i loro veri sentimenti.
I più recenti esperimenti politici si basano sull’estrema speranza che in qualche modo le nazioni ‘riconosceranno la loro interdipendenza’, come ha raccomandato il sig. Kissinger. Sperano di pervenire a soluzioni politiche globali, sventando così la minaccia autoritaria alla democrazia. Ma è questo un altro mito, o è realtà?
Parlandone francamente, la Britannica (1974) dice: “Quasi ovunque” i tentativi di cooperazione internazionale “sono falliti sugli scogli del nazionalismo”. (Vol. 14, pag. 719) E l’economista Heilbroner osserva che questo aspetto nazionalistico della “‘natura umana’ rende utopistica la speranza di affrontare le sfide globali del futuro come un’associazione internazionale di uomini”.
La persona riflessiva non dovrebbe imparare qualcosa dagli avvenimenti della storia riguardo ai governi stabiliti dall’uomo? Non è forse accaduto, come fu scritto molto tempo fa nella Bibbia, che “un uomo domina sull’altro uomo per suo danno”? E che “la vita dell’uomo non è in suo potere, che non è in potere dell’uomo andare e dirigere i suoi passi”? — Eccl. 8:9; Ger. 10:23, La Bibbia Concordata.
“Ma”, forse dite, “questo è proprio un modo di pensare negativo, che non dà adito a nessuna speranza; e poi, non c’è nessuna alternativa. Dobbiamo continuare a provare”. Comunque, dopo seimila anni di ‘prove’, è un modo di pensare negativo o realistico quello che addita tali conclusioni? Affrontare la realtà può essere una medicina amara, ma è la migliore medicina, perché anche le menti diversamente chiuse possono aprirsi per vedere la vera soluzione.
Nel caso del governo, c’è un’alternativa. È medicina amara solo per chi insiste a fare come vuole indipendentemente dalle conseguenze. Per le persone di cuore onesto, è la risposta che realmente cercano. Qual è?
Il governo del Fattore dell’uomo
Il Fattore dell’umanità è stato per troppo tempo lasciato in disparte da molti. Ma considerate: Quando fate qualcosa con le vostre mani, qualcosa di cui andate fieri, non avete il diritto di decidere come sarà usato? Anche le leggi che proteggono i diritti d’autore e i brevetti rispecchiano questo diritto come principio legale.
Che dire dunque del nostro Creatore? Le meravigliose complessità della creazione rispecchiano un Fattore che è fiero della sua opera. Quale cura e attenzione mise nei particolari quando progettò tutte quelle cose extra che rendono più ricca la nostra vita: l’infinita varietà di bellezze della natura, di gradevoli colori, aromi, sapori e suoni per deliziare i sensi. Di sicuro Colui che progettò le creature aventi la capacità di apprezzare tali cose si propone il meglio per l’umanità.
Giacché tutta la creazione gli appartiene, certo il governo del mondo stabilito dal suo Fattore sarebbe giusto e appropriato. La ragionevolezza e la validità legale del Suo diritto di occupare tale posizione sono citate nella Bibbia: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di . . . potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono”. Il nostro Progettista e Fattore non è forse Colui che conosce meglio gli uomini e, perciò, è maggiormente qualificato per governare con successo le attività umane? — Apoc. 4:11, La Bibbia di Gerusalemme.
Gli uomini, comunque, hanno generalmente rigettato questo principio considerandolo irrealistico e rifiutano quindi di cercare la guida del Creatore. Perché, allora, il Fattore dell’uomo non ha semplicemente fatto valere il suo diritto di governare? Perché preferì lasciar dimostrare alla sua creazione una volta per tutte la futilità di vivere senza la sua guida. Anziché trovare la “libertà” sottraendosi all’autorità di Dio, una crescente parte dell’umanità va ora incontro alla possibilità dell’oppressivo dominio autoritario spesso corrotto, senza libertà.
La creazione umana vedrà mai la fine della futilità a cui sono soggetti gli uomini ribelli e i loro governi? Notate qual è il proposito di Dio a questo riguardo:
“Poiché la creazione [umana] fu sottoposta alla futilità . . . in base alla speranza che la creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”. — Rom. 8:20, 21.
Come farà l’umanità a ottenere la “libertà dei figli di Dio”? La profezia biblica rivela che, nella nostra generazione, “il Dio del cielo susciterà un regno [un governo] che . . . non passerà ad altro popolo”. Pertanto il “popolo”, gli uomini, non potranno mai più usurpare il diritto legale del loro Fattore di governare, né dittatorialmente ‘dominare sull’altro uomo per suo danno’. — Dan. 2:44; Eccl. 8:9, La Bibbia Concordata.
Ma che dire dell’attuale mosaico di nazioni con i loro confini e le loro barriere politiche e doganali che rendono impossibile la cooperazione globale? C’è un’unica soluzione: “[Il regno di Dio] stritolerà e annienterà tutti quei regni”, risponde la profezia, “ma esso sussisterà in perpetuo”. — Dan. 2:44, La Bibbia Concordata.
Un governo di vera libertà
Rimossi i divisivi e corrotti regimi politici umani, sarà aperta la strada affinché la “libertà dei figli di Dio” riempia l’intera terra. Significa tale “libertà” che Dio eserciterà sui suoi figli umani poca o nessuna autorità?
Ebbene, la maggioranza dei genitori esercita una certa autorità sui figli, non e vero? Perché? Perché l’intendimento del bambino è limitato. Non capisce pienamente tutti i numerosi fattori che influiscono su quello che fa. La guida dei genitori è motivata dall’amore e non dalla fredda efficienza di un dittatore che cerca di dominare le persone. Ma i genitori saggi concedono anche ai figli meritevoli molta libertà, purché non facciano del male a se stessi e ad altri.
Similmente, Geova Dio, per mezzo del suo regno retto da Gesù Cristo, eserciterà solo l’autorità necessaria per assicurare all’umanità benessere duraturo. Quel regno non sarà una dittatura. E tutti i suoi leali sudditi seguiranno con piacere le sue direttive. Questa sarà per loro una cosa naturale come mangiare, bere e respirare. Non si sentiranno in alcun modo limitati. Anche se fosse possibile l’assoluta indipendenza, sceglierebbero d’essere sottoposti al loro amorevole Fattore, Geova Dio. — Si paragonino Salmi 97:10; 119:104, 128, 163; Geremia 9:24.
Pensate ai vantaggi che avranno i liberi “figli di Dio” sotto il suo amorevole dominio. Oggi le creature umane ammettono d’avere un intendimento assai incompleto dell’ambiente: di qui, il problema dell’inquinamento. La conoscenza limitata che hanno anche del tempo atmosferico impedisce loro di provvedere cibo sufficiente all’umanità.
Ma il Fattore della terra e della vita che c’è su di essa ha un perfetto intendimento di tutti i princìpi fisici relativi. Vale la stessa cosa per suo Figlio, Cristo Gesù, che, come “artefice”, collaborò alla creazione e ora presta servizio come Re del regno di Dio. Essi potranno guidare l’umanità in una via che eliminerà le cause fondamentali dell’inquinamento, della penuria di viveri e di tutti gli altri problemi. Anche quando fu sulla terra Gesù dimostrò che capiva e poteva controllare i fenomeni naturali quando calmò una tempesta. ‘Gli ubbidiscono perfino il vento e il mare’, dissero meravigliati gli osservatori. — Prov. 8:22-31; Mar. 4:37-41; Isa. 9:6, 7.
Fu pure detto di Gesù che “non aveva bisogno che alcuno gli rendesse testimonianza riguardo all’uomo, poiché egli stesso sapeva che cosa vi era nell’uomo”. Pensate come può servirsi di questa qualità di penetrazione per eliminare le cause fondamentali dei pregiudizi razziali e nazionali, dell’egoismo e dell’avidità. Al loro posto, ispirerà amore e sincera considerazione per il prossimo. — Giov. 2:25; 13:35.
Anche ora, “nella parte finale dei giorni”, oltre 2.000.000 di persone in “tutte le nazioni” imparano la “legge” e le “vie” divine che allora prevarranno, e le mettono in pratica. Pur vivendo in un mondo diviso, i cristiani testimoni di Geova hanno meravigliosa unità. Sono riusciti a elevarsi al di sopra delle barriere razziali e nazionali e ‘non imparano più la guerra’. Il loro successo in mezzo al fallimento dei governi di questo mondo è la prova che non maggior potere governativo da parte dell’uomo, ma solo il governo del nostro amorevole Padre e Fattore può risolvere le difficoltà avvenire. — Isa. 2:2-4; Mic. 4:1-3.